Il modo di scrivere di Erikson, sebbene si noti in alcuni passi che fosse ancora un po’ acerbo, non l’ho trovato affatto pesante e nemmeno così tanto complicato come avevo letto in giro.
Certamente ha aiutato l’essere messo in guardia. Ho svolto la lettura senza tralasciare nulla e utilizzando molto la Dramatis Personae e il Glossario, ambedue indispensabili. Inoltre ogni fine capitolo leggevo il riassunto postato sul blog per vedere se avevo capito tutto. Soltanto una volta mi son visto obbligato a leggere il riassunto: durante la battaglia contro Mammot posseduto dal tiranno Jaghut. In quel caso ammetto che non mi era ben chiaro cosa stesse accadendo. Però non ho fatto fatica a comprendere al meglio sia la trama principale che quelle secondarie. O almeno spero...
Gli unici appunti che mi sento di fare sulla scrittura di Erikson sono due: in alcuni dialoghi non riuscivo a capire immediatamente chi stesse dicendo una cosa (spero migliori in questo, perché nel caso cambi l’interlocutore basta un semplice Tizio disse, replicò, ecc.); mentre l’altro riguarda il linguaggio criptico, secondo me spesso ne abusa, con personaggi che dialogano quasi per indovinelli quando non ve n’è la necessità.
Vengo alle domande che mi sono sopraggiunte durante e dopo la lettura:
1) non mi è totalmente chiaro cosa siano i canali. Da quanto ho capito sono dei luoghi da cui i Maghi (a seconda del canale) attingono il potere, luoghi in cui è possibile passare per raggiungere più rapidamente luoghi reali, ancora luoghi in cui addirittura si può dimorare (tipo Tronod’Ombra), sebbene forse vi possano vivere solo gli Dei. Giusto? Oppure ho completamente frainteso?
2) nel libro si parla di Dei e di Ascendenti. Vista la differenziazione suppongo non siano la stessa cosa, però nel glossario sotto la lista degli Ascendenti vengono fatti, ad esempio, i nomi di Tronod’Ombra, di Oponn e di K’rul. Eppure questi tre ero sicuro fossero Dei, anche perché Tronod’Ombra, se non erro, viene definito *** nella prima parte del libro. K’rul addirittura *** Antico. Inoltre lo stesso K’rul in contrapposizione a se stesso parla di Dei bambini, dove con questo epiteto, secondo me, si riferisce ai sopra citati Tronod’Ombra e Oponn. Dunque c’è differenza tra Dei e Ascendenti?
3) il mazzo dei draghi, da quanto ho capito, è uno strumento divinatorio. Tra l’altro è divertente cercare di capire cosa accadrà in base all’uscita delle carte. Quello che voglio chiedervi è: è infallibile? È comune saperlo usare? Nella scenetta tra il Violinista e l’Aggiunto, l’arsore stava fingendo di saperlo usare?
4) sempre collegato al mazzo dei draghi, nel glossario vi è una suddivisione in base alla “Casa”. Ma queste “Case” (o meglio direi Casati) esistono anche nella realtà?
5) i soletaken suppongo siano soggetti in grado di trasmutarsi. Giusto?
6) Paran libera i segugi all’interno di Dragnipur (o almeno credo, visto che Cotillion non sembra saperlo). Da quanto ho capito Paran non è riuscito a spezzare le catene che li legavano al carro ma, su suggerimento di Oponn, dovevano entrare nell’oscurità da cui provenivano le catene. Perché gli altri schiavi non fanno lo stesso?
7) Kruppe (personaggio bellissimo) sembra possedere la capacità di fare sogni divinatori. Sogni nei quali K’rul riesce a entrare. Sono rimasto un po’ perplesso però quando nel sogno sono entrati anche il T’lan Imass, la donna Rhivi e una trasmigrata Tattersail, che poi verrà fatta rinascere bambina nel sogno stesso. Come è possibile? Sapete spiegarmi meglio questa cosa?
8) sia Ben che l’Aggiunto hanno fiale che intrappolavano demoni appartenenti a Tayschrenn (che evidentemente se le fa rubare con facilità

). Il primo viene sconfitto facilmente da Rake, il secondo invece, potentissimo, dà non pochi grattacapi al Signore della Progenie della Luna che alla fine riesce comunque a sconfiggerlo. Ma Tayschrenn come ha fatto a soggiogarli? Inoltre perché Tayschrenn va in coma alla morte del demone?
Spero non ci fossero errori di traduzione. Quando qualcosa mi puzzava andavo a controllare per vedere l’originale e l’unico errore che ho trovato è stato un dialogo tra Serrat e Rake, nel quale la donna diceva di essere stanca per la campagna contro Brood, mentre nell’originale il senso era “per la campagna con Brood”. Anche perché Rake e Brood non sono contro, sebbene qualche attrito penso ci sia, come testimonia Crone.
L’unica cosa che, al momento, non mi è piaciuta del libro è stato l’Azath. Da quanto ho capito (correggetemi se sbaglio) è un potere della natura che riporta l’equilibrio quando compare una grande fonte di potere. Se è così non mi piace molto. Mi sembra tanto un deus ex machina, tra l’altro non necessario visto che di persone che potevano sconfiggere il tiranno ce n’erano (Rake su tutte).
Mi sarebbe piaciuto di più se l’Azath fosse stato giustificato così: appena dopo il risveglio, il tiranno attacca Burn la dea dormiente della terra, facendola sanguinare. Visto che l’Azath prima di diventare una casa viene descritta come un ceppo d’albero con radici, sarebbe stato carino giustificare l’Azath come un potere di Burn, che attacca chi l’ha colpita (in questo caso Raest).
Ad ogni modo dopo le parole di Korlat, che parla di altre case sorte in passato, spero che questa cosa dell’Azath venga approfondita in futuro e in qualche modo giustificata così che non rimanga un semplice espediente narrativo per togliere di mezzo un individuo potente.
Inoltre proprio una cosa detta da Korlat mi ha suscitato una grande curiosità: lei parla che una delle altre case sorte era la Casa della Morte della città di Malaz, dove entrarono l’imperatore Kellanved e il suo secondo il Danzatore. Nell’originale però si chiama Deadhouse e il secondo libro, tradotto in italiano come “La dimora fantasma”, in inglese si chiama “Deadhouse Gates”. Che il titolo del libro si riferisca proprio alla Deadhouse citata da Korlat? Lo spero, così si potrà conoscere qualcosa in più sull’imperatore e il suo secondo (che dunque sono ancora vivi?), e magari anche di Dassem Ultor e della sua storia con Hood.