Per ora non ho una preferenza tra questo e il primo, anche in questo ci sono grandi personaggi che ho amato fin da subito, ma ci arriverò dopo. In ogni caso il miglioramento nella qualità di scrittura si sente eccome!
Vengo subito alle domande, fortunatamente poche rispetto a quelle dei Giardini:
1)Sulla Silanda (la nave stessa suppongo sia un canale, giusto?) compaiono dei T’lan Imass. Per riparare il canale ferito da Kulp, la divinatrice dice che c’è bisogno di un sacrificio. Uno dei T’lan, un senza clan, si propone come volontario. Prima di sacrificarsi dona la sua spada a Truth e prende una testa di un Tiste Andii con sé (cosa che se non ricordo male nota solo Felisin). Dopodiché la divinatrice fa quello che deve fare e il canale viene riparato. Ho capito bene la scena?
2)Il gruppo entra dentro Tremorlor. Apsalar indica la strada e nella scena dopo il padre si accorge che il pavimento non è altro che una mappa del mondo. Visivamente non sono riuscito a immaginarmi questa scena. Dove si trovavano? In un canale di collegamento tra le case Azath? Dopodiché Pust sparisce e lo ritroviamo poi sulla strada per il suo monastero. Poi spariscono Mappo e Icarium e li troviamo sulla via per Aren. Il resto del gruppo invece si trova nell’Azath di Malaz City. Quindi camminando sulla mappa i personaggi svaniscono e si ritrovano nel luogo ove sono diretti?
3)Mappo e Icarium parlano di un portale che si cela nel monastero. Alla fine del libro vediamo il drago non morto e Pust dice che sta sorvegliando il portale. Ma che è sto portale? :morris82:
4)Nella seconda parte del libro scopriamo che praticamente tutti sanno che Kalam è in missione per uccidere Laasen. Mi è sfuggito come facciano a saperlo?
5)Nella scena nel regno dell’Ombra, tra Panek e Cotillion, cosa intende il bambino quando dice: “
Lui lo sa che ora cammina non visto?”. O anche con questa frase: “
Quando ti sei avvicinato, sei passato attraverso un muro di pietra e degli alberi, schiacciando il mondo degli spiriti come se ignorassi il suo diritto di abitare qui.”???
6)Infine l’ultima domanda. Il più grosso colpo di scena del libro, secondo me, è la rivelazione che Tronod’Ombra e Cotillion siano Kellanved e Dancer. Nel primo libro, durante l’incontro tra Quick Ben e Tronod’Ombra, si viene a sapere che Ben è stato un suo accolito. Eppure ero convinto che dall’entrata di Kellanved e Dancer nella Deadhouse all’incontro sopra citato, fossero passati non molti anni. Quindi è possibile che Ben fosse diventato accolito in quel lasso di tempo o c’è un problema nella timeline? (che ho sentito non è uno dei punti di forza di Erikson)
Ma soprattutto, Ben non riconosce Tronod’Ombra? Kellanved e Dancer hanno cambiato aspetto durante l’ascensione? (dubito) Oppure, cosa che penso, Ben sapeva già che Kellanved era Tronod’Ombra e quindi non aveva senso fargli fare tale osservazione?
Però, tra i personaggi che vedono Tronod’Ombra e Cotillion nel primo libro, ci sono anche Rake e Paran. Per Rake penso valga lo stesso discorso di Ben (sapeva chi fossero prima dell’ascensione ma non aveva senso farglielo dire), però Paran? Paran doveva, secondo me, stupirsi di vedere Kellanved. Inoltre penso che Paran sapesse come fosse fisicamente l’imperatore, visto che nel prologo del primo libro lo vediamo parlare a Unta (capitale dell’impero) con Whiskeyjack e Surly (futura Laseen non ancora imperatrice)
Durante la scena della rivelazione ho trovato un po’ stonato che a fare il collegamento Cotillion-Dancer sia stato Crokus. Che cosa ne sa lui di Dancer?!
Comunque una cosa che apprezzo moltissimo della scrittura di Erikson è che ci sono moltissimi misteri, collegamenti. E probabilmente con una lettura attenta sono quasi tutti capibili alla prima lettura! Con somma soddisfazione, ad esempio, in questo libro ho capito subito che Servo fosse il padre di Apsalar. Inoltre ho capito, non appena Felisin-Sha’ik dice che la bambina ha un dono per i poemi, che l’avrebbe chiamata Felisin, la stessa di cui abbiamo letto poemi all’inizio di alcuni capitoli dei Giardini.
Non solo! Durante la scena sulla Silanda, la divinatrice chiamava Kulp e gli altri “
servitori dell’Incatenato”. Mi chiedevo: ma chi minchia è sto Incatenato? Neppure Kulp lo sa. Mentre ero verso la fine del libro, mi son messo a rileggere i titoli dei libri futuri. L’ultimo si chiama “Il *** Storpio”. Mi è venuto in mente che questo *** Storpio venisse citato da Kruppe nel primo libro, quindi sono andato a rileggermi il passo. Eccolo:
“
mostrò cautela nel disvelamento dei suoi poteri. Il *** Storpio mostrò cautela, ma non abbastanza, perché alla fine lo raggiunsero i poteri della terra. Incatenato era il *** Storpio, e così Incatenato fu distrutto.”
Boom! Sono assolutamente certo che la divinatrice si riferisse a lui. Chissà perché però? Mi sa che lo scoprirò moooooolto avanti.
Un’altra caratteristica che apprezzo enormemente di Erikson è la capacità di rendere interessanti personaggi citati rarissimamente, di cui si sa pochissimo. Ho apprezzato moltissimo in questo senso il discorso che fa Kalam su Kallor.
Ma soprattutto, non ricordo chi, cita in un momento Gothos e ripensando anche ai poemi scritti da lui stesso nel primo libro, mi è venuto da pensare quanto caspita fosse interessante questo personaggio. Antichissimo, sembra abbia raggiunto un livello di quasi onniscienza. E boom! Lo vediamo nella Deadhouse e scopriamo pure che è il padre di Icarium. Spero verrà approfondito in futuro questo personaggio.
Ma non solo lui, anche Hood e Dassem Ultor, dopo aver letto qualche mini dettaglio, vorrei venissero approfonditi in futuro. Il rapporto che c’è stato tra loro, il tradimento di Hood. Quest’ultimo non l’abbiamo mai visto, anche perché quando ce n’è stata l’occasione, ha mandato un messaggero a trattare con Oponn. Mentre Dassem chissà se è ancora vivo. Magari è lui che dà voce all’armatura che parla con Moby dentro Tremorlor (ovviamente è una mia sparata

)
Con questo libro, comunque, ho capito quello che, forse, è il più grosso punto di forza di Erikson: la caratterizzazione dei personaggi. Tremendamente fatta bene.
Nonostante non ci fosse nessuno dei miei 3 preferiti dei Giardini (Rake, Ben e Kruppe), sono subentrati altri personaggi fantastici.
Qualche considerazione sui personaggi:
- Duiker. È il personaggio che meno mi è piaciuto. Ho faticato moltissimo a leggere le sue parti, che ho trovato leggermente noiose. Ma d’altronde è uno storico! Speravo fosse morto alla fine, invece mi sa che dovrò sorbirmelo ancora (avesse almeno ammazzato il Jhistal prima di farsi crocifiggere!!!)
- Felisin. Forse il personaggio scritto meglio di tutto il libro. All’inizio provi pena per lei: una ragazzina di quindici anni costretta alla schiavitù dalla sorella, che concede il suo corpo per ottenere condizioni migliori per i suoi compagni (Heboric e Baudin). Poi inizi ad odiarla: non apprezza ciò che Heboric e Baudin fanno per lei, è sempre pungente quando parla e le sue parole/pensieri traboccano di supponenza. Pensa di essere al centro del mondo. Poi ripensi a quando anche tu avevi la sua età e capisci che in un certo modo (e con i distinguo del caso) si comporta come tutti i quindicenni. Personaggio fantastico, ma che mi sta comunque un po’ sulle balle.
- Coltaine. Peccato si sia saputo poco su di lui e sempre tramite altri personaggi. Anche lui, come Duiker, lo si rivedrà visto che rinascerà sotto le sembianze del bambino dell’epilogo. Inoltre ci viene detto ad inizio libro che per contenere la potente anima di Sormo ci vollero 11 corvi. Per quella di Coltaine invece ce ne sono voluti una moltitudine.
- Mappo e Icarium. Potrebbero scalzare Kruppe dal mio podio personale. Una coppia che provoca emozioni, soprattutto per via di Mappo e della sua storia, tremendamente legata a quella dello Jaghut. È stato toccante quando l’ha preso in braccio e portato dentro la casa. Bellissima questa doppia citazione di Mappo su Icarium:
“
Io seguo Icarium nella sua ricerca senza fine"
"
Io cerco di mantenere la sua ricerca infinita"
Icarium invece quanto cavolo è potente? Capace di distruggere intere città, di uccidere T’lan Imass a migliaia, di incutere timore agli Azath. Ma soprattutto, quanto cavolo è vecchio? 94mila anni?!
- Pust. Pust è come Kruppe: un personaggio geniale. Mi ha fatto morire dal ridere. Voglio in futuro una scena in cui lui e Kruppe sono rinchiusi nella stessa stanza.
- Violinista. Personaggio di poca importanza nei Giardini, ma che in questo libro diventa Protagonista con la P maiuscola. Coraggioso, leale, astuto, intelligente. Ha guadagnato molte posizioni nella mia top10.
- Kalam. Su di lui non so ancora esprimermi. La sua sottotrama è molto spezzettata e aspetto che venga approfondito in futuro per darne un giudizio. Di sicuro è un tipo interessante.
- Cotillion. Personaggio completamente da rivalutare. Da quanto letto nel primo libro pensavo fosse la classica divinità capricciosa che si immischia nelle vicende dei mortali. Invece in questo libro si scopre il suo lato umano. “
Sono lo zio Cotillion”. “
Non sono io a dover perdonare, ahimè.”
- Heboric. È lo storico non convenzionale, al contrario di Duiker. E infatti non lo trovo noioso. Però voglio vederlo e approfondirlo un po’ di più prima di poter esprimere una qualche opinione.
- Crokus. Rimane, per me, un personaggio piatto come nel primo libro. Secondo me il meno riuscito.
- Laseen. È la prova vivente che in questo libro, per fortuna, i personaggi non sono onniscienti. Se un personaggio la pensa in un modo non è detto che corrisponda alla realtà. Vedi ad esempio come fino all'incontro con Kalam, Laseen fosse un personaggio totalmente negativo. Mentre adesso occorre rivalutarla (sebbene non è detto che le sue parole corrispondano totalmente alla verità!!!). Con Erikson raramente c'è il "Bianco" e il "Nero". E Laseen, per me, al momento è "Grigio".
Per concludere, la scena più bella del libro, scritta meglio, che mi ha emozionato di più è stata la scena della morte di Coltaine: la chiamata dell’arciere; il riconoscimento che la sua vittima sarà Coltaine; l’incertezza dell’arciere; le mani che tremano; infine il colpo perfetto che libera l’anima del Pugno.