Hype Harry Potter | HBO | Messa in onda prevista per il 2027

  • Autore discussione Autore discussione Jack 95
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Hype
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Davvero? Hai qualche esempio?
Certo!
Ho citato Baston, e allora vediamo il capitolo 9 quando la prof McGranitt presenta Harry come nuovo cercatore dei grifondoro.

Traduzione classica:
[ "Mi scusi, professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?" "Bastone?" Pensò Harry allibito; forse la McGrannit aveva intenzione di picchiarlo?
Ma, come scopri ben presto, Baston era una persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula. ]

Nuova traduzione:
[
"Mi scusi, professor Flitwick, mi presta il suo Wood per un attimo? " "Il suo Wood?" pensò Harry confuso; sperò che la situazione non stesse prendendo una brutta piega.
Wood, come scoprì ben presto, era un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula.
]

Ovviamente nella nuova traduzione c' è spiegato a piè pagina che vi è il gioco di parole, che nella prima traduzione viene adattato e mantenuto.



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Meno male che James Woods si è ritirato dalle scene, sai che disastro dover spiegare ogni volta il suo cognome
 
Certo!
Ho citato Baston, e allora vediamo il capitolo 9 quando la prof McGranitt presenta Harry come nuovo cercatore dei grifondoro.

Traduzione classica:
[ "Mi scusi, professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?" "Bastone?" Pensò Harry allibito; forse la McGrannit aveva intenzione di picchiarlo?
Ma, come scopri ben presto, Baston era una persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula. ]

Nuova traduzione:
[
"Mi scusi, professor Flitwick, mi presta il suo Wood per un attimo? " "Il suo Wood?" pensò Harry confuso; sperò che la situazione non stesse prendendo una brutta piega.
Wood, come scoprì ben presto, era un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula.
]

Ovviamente nella nuova traduzione c' è spiegato a piè pagina che vi è il gioco di parole, che nella prima traduzione viene adattato e mantenuto.



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Per carità, capisco che la nota a pie' di pagina possa seccare. Sta di fatto però che "Baston" in inglese non significa nulla, e cambiare il nome di un personaggio solo per adattarlo a un gioco di parole in lingua italiana non è che abbia tutto 'sto senso, se consideri che il romanzo è comunque ambientato in Gran Bretagna e anche se lo leggi in italiano, sai che in realtà i personaggi stanno parlando in inglese. Un buon compromesso sarebbe potuto essere "Baton", sostantivo che in inglese indica appunto una specie di bastone. Ancor peggio poi è stato cambiare il secondo nome di Tom Riddle da Marvolo a "Orvoloson" per adattarlo all'anagramma... :asd: Hanno fatto bene a mantenere la frase "I am Lord Voldemort" in inglese nella nuova traduzione, evitando in tal modo anche di prendere il lettore per i fondelli (perché parliamoci chiaro, chi è che non sa che "I am" significa "io sono"?).

Oltretutto alcuni cambi di nomi nelle vecchie traduzioni lasciano il tempo che trovano: Sibilla Cooman, ad esempio (che nell'originale si chiama Trelawney), in italiano è stata ribattezzata così per richiamare la figura della sibilla cumana (Cooman, cumana) che con la saga di HP non c'entra assolutamente nulla.
 
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Per carità, capisco che la nota a pie' di pagina possa seccare. Sta di fatto però che "Baston" in inglese non significa nulla, e cambiare il nome di un personaggio solo per adattarlo a un gioco di parole in lingua italiana non è che abbia tutto 'sto senso, se consideri che il romanzo è comunque ambientato in Gran Bretagna e anche se lo leggi in italiano, sai che in realtà i personaggi stanno parlando in inglese. Un buon compromesso sarebbe potuto essere "Baton", sostantivo che in inglese indica appunto una specie di bastone. Ancor peggio poi è stato cambiare il secondo nome di Tom Riddle da Marvolo a "Orvoloson" per adattarlo all'anagramma... :asd: Hanno fatto bene a mantenere la frase "I am Lord Voldemort" in inglese nella nuova traduzione, evitando in tal modo anche di prendere il lettore per i fondelli (perché parliamoci chiaro, chi è che non sa che "I am" significa "io sono"?).

Oltretutto alcuni cambi di nomi nelle vecchie traduzioni lasciano il tempo che trovano: Sibilla Cooman, ad esempio (che nell'originale si chiama Trelawney), in italiano è stata ribattezzata così per richiamare la figura della sibilla cumana (Cooman, cumana) che con la saga di HP non c'entra assolutamente nulla.
Se voglio leggere in inglese leggo in inglese. Se voglio leggere un adattamento in italiano voglio un adattamento che sia scorrevole e basta. Al lettore non deve interessare il perché della scelta, deve leggere un adattamento decente del testo.
Cosa significa"in inglese non significa nulla" se lo stai leggendo in Italiano? Anche Wood in italiano non significa nulla.

Poi sono il primo a dire che alcune correzioni andavano fatte (per esempio mezzosangue e sanguesporco), ma non mi va di fare passare tutto come oracolato per una nuova traduzione molto superficiale nell' adattamento.

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Se voglio leggere in inglese leggo in inglese. Se voglio leggere un adattamento in italiano voglio un adattamento che sia scorrevole e basta. Al lettore non deve interessare il perché della scelta, deve leggere un adattamento decente del testo.
Cosa significa"in inglese non significa nulla" se lo stai leggendo in Italiano? Anche Wood in italiano non significa nulla.

Poi sono il primo a dire che alcune correzioni andavano fatte (per esempio mezzosangue e sanguesporco), ma non mi va di fare passare tutto come oracolato per una nuova traduzione molto superficiale nell' adattamento.

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Un adattamento in realtà molto forzato, bisogna dirlo. "Orvoloson" soprattutto era qualcosa di ridicolo, siamo seri... Ma che razza di nome è "Orvoloson"? XD

Che poi questa roba è una faccenda tutta italiana, ancora non sappiamo se guarderemo la serie in lingua originale o doppiata. Nel primo caso poco importerà se nei sottotitoli ci sarà scritto "Tassorosso" o "Tassofrasso", tanto comunque dai personaggi sentiremo dire "Hufflepuff" e amen.
 
Un adattamento in realtà molto forzato, bisogna dirlo. "Orvoloson" soprattutto era qualcosa di ridicolo, siamo seri... Ma che razza di nome è "Orvoloson"? XD

Che poi questa roba è una faccenda tutta italiana, ancora non sappiamo se guarderemo la serie in lingua originale o doppiata. Nel primo caso poco importerà se nei sottotitoli ci sarà scritto "Tassorosso" o "Tassofrasso", tanto comunque dai personaggi sentiremo dire "Hufflepuff" e amen.
Ma che poi credo che nell' ultima traduzione, ma proprio l'ultima ultima sia di nuovo tassorosso.

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Certo!
Ho citato Baston, e allora vediamo il capitolo 9 quando la prof McGranitt presenta Harry come nuovo cercatore dei grifondoro.

Traduzione classica:
[ "Mi scusi, professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?" "Bastone?" Pensò Harry allibito; forse la McGrannit aveva intenzione di picchiarlo?
Ma, come scopri ben presto, Baston era una persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula. ]

Nuova traduzione:
[
"Mi scusi, professor Flitwick, mi presta il suo Wood per un attimo? " "Il suo Wood?" pensò Harry confuso; sperò che la situazione non stesse prendendo una brutta piega.
Wood, come scoprì ben presto, era un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall' aula.
]

Ovviamente nella nuova traduzione c' è spiegato a piè pagina che vi è il gioco di parole, che nella prima traduzione viene adattato e mantenuto.



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La questione traduzione/adattamento è abbastanza spinosa e in taluni casi di non semplice soluzione, in special modo nel fantasy. Visto che la diatriba è partita proprio dai nomi, parliamo di questi. Secondo me, i nomi propri dei personaggi non andrebbero mai tradotti, a meno che non si tratti palesemente di soprannomi (ad esempio, nei casi in cui l'autore dà un nome a un personaggio in base a delle caratteristiche fisiche). HP, da questo punto di vista è facile, visto che sia babbani che maghi sono caratterizzati da nome e cognome.
Però, detto questo, non condanno la prima traduzione perché, non bisogna dimenticarsi, HP è nato come un libro per ragazzini dagli 8-9 anni. Da qui la scelta dell'adattamento e il cambio di nomi.
Parentesi, trovo una cazzata bella e buona quanto scritto nella nota alla nuova edizione: "[...]un’esperienza letteraria ed editoriale unica. [...] Unica anche per come è costruita. Bisogna essersi soffermati sul testo con il microscopio per rendersi conto della precisione con cui l’autrice ha avuto in mente da subito l’unità dei sette volumi che compongono l’opera, sino alle minuzie."
La scelta, della nuova traduzione, di non tradurre i nomi ad eccezione di Piton e Silente, la trovo un controsenso. A quel punto o li cambi tutti o nessuno.
Per quanto riguarda le note a pié di pagina per la traduzione, in un libro fantasy io le eviterei. Nel caso in questione avrei fatto così: "Mi scusi, professor Flitwick, mi presta Wood per un attimo? " "Un bastone?" (Wood, in inglese, significa bastone, NdT)
Che poi è un'opzione spesso usata dai traduttori. Quella scelta qui ("il suo Wood"), la trovo semplicemente orripilante. Non si può sentire.
 
La questione traduzione/adattamento è abbastanza spinosa e in taluni casi di non semplice soluzione, in special modo nel fantasy. Visto che la diatriba è partita proprio dai nomi, parliamo di questi. Secondo me, i nomi propri dei personaggi non andrebbero mai tradotti, a meno che non si tratti palesemente di soprannomi (ad esempio, nei casi in cui l'autore dà un nome a un personaggio in base a delle caratteristiche fisiche). HP, da questo punto di vista è facile, visto che sia babbani che maghi sono caratterizzati da nome e cognome.
Però, detto questo, non condanno la prima traduzione perché, non bisogna dimenticarsi, HP è nato come un libro per ragazzini dagli 8-9 anni. Da qui la scelta dell'adattamento e il cambio di nomi.
Parentesi, trovo una cazzata bella e buona quanto scritto nella nota alla nuova edizione: "[...]un’esperienza letteraria ed editoriale unica. [...] Unica anche per come è costruita. Bisogna essersi soffermati sul testo con il microscopio per rendersi conto della precisione con cui l’autrice ha avuto in mente da subito l’unità dei sette volumi che compongono l’opera, sino alle minuzie."
La scelta, della nuova traduzione, di non tradurre i nomi ad eccezione di Piton e Silente, la trovo un controsenso. A quel punto o li cambi tutti o nessuno.
Per quanto riguarda le note a pié di pagina per la traduzione, in un libro fantasy io le eviterei. Nel caso in questione avrei fatto così: "Mi scusi, professor Flitwick, mi presta Wood per un attimo? " "Un bastone?" (Wood, in inglese, significa bastone, NdT)
Che poi è un'opzione spesso usata dai traduttori. Quella scelta qui ("il suo Wood"), la trovo semplicemente orripilante. Non si può sentire.
Dubito seriamente che Rowling avesse in mente i 7 volumi già dai primi anni Novanta. :asd: Lo si vede anche dal fatto che Voldemort ha lo stesso nome di battesimo del locandiere del Paiolo Magico (Tom), quando nella narrativa, vuoi per non confondere il lettore e vuoi per dare ai vari personaggi un'identità ben distinta, non si dà mai lo stesso nome a due personaggi tra loro non imparentati, salvo casi specifici e giustificati. :asd: Insomma, se avesse scelto quel nome per Voldemort fin dapprincipio, non credo proprio che lo avrebbe utilizzato anche per un altro personaggio del tutto secondario. Poi vabbè, ci sono altre cose ben più rilevanti di questa che lasciano intendere che l'intera vicenda sia stata partorita a poco a poco.
 
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Dubito seriamente che Rowling avesse in mente i 7 volumi già dai primi anni Novanta. :asd: Lo si vede anche dal fatto che Voldemort ha lo stesso nome di battesimo del locandiere del Paiolo Magico (Tom), quando nella narrativa, vuoi per non confondere il lettore e vuoi per dare ai vari personaggi un'identità ben distinta, non si dà mai lo stesso nome a due personaggi tra loro non imparentati, salvo casi specifici e giustificati. :asd: Insomma, se avesse scelto quel nome per Voldemort fin dapprincipio, non credo proprio che lo avrebbe utilizzato anche per un altro personaggio del tutto secondario. Poi vabbè, ci sono altre cose ben più rilevanti di questa che lasciano intendere che l'intera vicenda sia stata partorita a poco a poco.
Beh, basti pensare che con gli horcrux tutto svacca in maniera abbastanza palese. Il bello della storia però è sicuramente il mondo magico creato, una volta imbastito quello poteva raccontare qualsiasi cosa.

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Beh, basti pensare che con gli horcrux tutto svacca in maniera abbastanza palese. Il bello della storia però è sicuramente il mondo magico creato, una volta imbastito quello poteva raccontare qualsiasi cosa.

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Appunto :asd:

Ma anche le tre maledizioni senza perdono
 
Che avesse in mente la trama in linee generali al momento della scrittura del primo libro è assolutamente possibile: che poi, mettendola su carta, libro per libro, abbia fatto errori di continuità ecc... è un'altra cosa.

Ritornando al discorso sulla traduzione: persino nei manuali traduzione universitari del primo anno viene detto come l'uso delle note in un romanzo, che si suppone debba essere un testo sciolto da leggere, è da usare come extrema ratio. Questo perché va ad inficiare la scorrevolezza della lettura costringendo chi legge a "saltare" dal testo intradiegetico in cui è immerso ad un altro extradiegetico che rompe la sospensione di incredulità.
Se è accettabile in libri come Guerra e Pace, per via delle numerose istanze in cui sono presenti frasi in francese e della natura "storica" del libro, meno lo è per un romanzo per bambini.

La traduzione più attinente al testo di origine è oramai diventata la via maestra da seguire, secondo le teorie più moderne, considerata le conoscenze e le aspettative del pubblico di riferimento; cionondimeno la traduzione storica di Harry Potter possiede quel fascino che fa in modo tutte le opere ispirate al Wizarding World vengano adattate seguendo quei precisi riferimenti nei nomi (quindi Tassorosso, Vitious e così via). Così sarà anche per la nuova serie, visti i precedenti.
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Prime foto dal set in costruzione!

 
Che avesse in mente la trama in linee generali al momento della scrittura del primo libro è assolutamente possibile: che poi, mettendola su carta, libro per libro, abbia fatto errori di continuità ecc... è un'altra cosa.

Ritornando al discorso sulla traduzione: persino nei manuali traduzione universitari del primo anno viene detto come l'uso delle note in un romanzo, che si suppone debba essere un testo sciolto da leggere, è da usare come extrema ratio. Questo perché va ad inficiare la scorrevolezza della lettura costringendo chi legge a "saltare" dal testo intradiegetico in cui è immerso ad un altro extradiegetico che rompe la sospensione di incredulità.
Se è accettabile in libri come Guerra e Pace, per via delle numerose istanze in cui sono presenti frasi in francese e della natura "storica" del libro, meno lo è per un romanzo per bambini.

La traduzione più attinente al testo di origine è oramai diventata la via maestra da seguire, secondo le teorie più moderne, considerata le conoscenze e le aspettative del pubblico di riferimento; cionondimeno la traduzione storica di Harry Potter possiede quel fascino che fa in modo tutte le opere ispirate al Wizarding World vengano adattate seguendo quei precisi riferimenti nei nomi (quindi Tassorosso, Vitious e così via). Così sarà anche per la nuova serie, visti i precedenti.
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Prime foto dal set in costruzione!

Per quel che concerne la trama, sì, magari è anche possibile che Rowling avesse già una mezza idea dell'intera vicenda fin dall'inizio, ma bisogna considerare anche che HP nasce come una saga per bambini, salvo poi crescere insieme ai lettori. Il primo romanzo, ad esempio, è decisamente infantile; il secondo si mantiene grossomodo sullo stesso stile, anche se all'epoca in cui lo lessi per la prima volta (avevo dodici anni) le voci che sentiva Harry mi inquietarono non poco, tanto che ci colsi addirittura delle sfumature horror. :asd: Il terzo già è più maturo, e si vede, e dal quarto in poi Rowling comincia persino ad ammazzare dei ragazzini, cosa a mio avviso che non avrebbe mai fatto mentre concepiva il primo romanzo. L'ultimo, poi, è praticamente una carneficina, e mi viene difficile pensare che l'autrice avesse in mente tutti quei morti fin dapprincipio. :asd: Viceversa, gli Horcrux secondo me li aveva già abbozzati, se non altro perché doveva trovare un espediente per giustificare il fatto che Voldemort non morisse mai del tutto. Magari non si chiamavano ancora Horcrux nella sua testa, ma sono certo che avesse già qualcosa in mente.

Riguardo invece la questione traduzione, occorre tener presente che le prime edizioni uscirono in Italia in un'epoca in cui si tendeva a italianizzare praticamente ogni cosa. Oggi per fortuna non è più così, e sono abbastanza convinto che certe scelte delle nuove traduzioni stonino soltanto per chi è abituato (e affezionato) alle vecchie, mentre chi legge oggi HP per la prima volta probabilmente non si pone il minimo problema al riguardo.

In tutto ciò il nuovo trio quando ce lo mostrano? Dubito che non l'abbiano ancora scelto. :asd:
 
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La questione traduzione/adattamento è abbastanza spinosa e in taluni casi di non semplice soluzione, in special modo nel fantasy. Visto che la diatriba è partita proprio dai nomi, parliamo di questi. Secondo me, i nomi propri dei personaggi non andrebbero mai tradotti, a meno che non si tratti palesemente di soprannomi (ad esempio, nei casi in cui l'autore dà un nome a un personaggio in base a delle caratteristiche fisiche). HP, da questo punto di vista è facile, visto che sia babbani che maghi sono caratterizzati da nome e cognome.
Però, detto questo, non condanno la prima traduzione perché, non bisogna dimenticarsi, HP è nato come un libro per ragazzini dagli 8-9 anni. Da qui la scelta dell'adattamento e il cambio di nomi.
Parentesi, trovo una cazzata bella e buona quanto scritto nella nota alla nuova edizione: "[...]un’esperienza letteraria ed editoriale unica. [...] Unica anche per come è costruita. Bisogna essersi soffermati sul testo con il microscopio per rendersi conto della precisione con cui l’autrice ha avuto in mente da subito l’unità dei sette volumi che compongono l’opera, sino alle minuzie."
La scelta, della nuova traduzione, di non tradurre i nomi ad eccezione di Piton e Silente, la trovo un controsenso. A quel punto o li cambi tutti o nessuno.
Per quanto riguarda le note a pié di pagina per la traduzione, in un libro fantasy io le eviterei. Nel caso in questione avrei fatto così: "Mi scusi, professor Flitwick, mi presta Wood per un attimo? " "Un bastone?" (Wood, in inglese, significa bastone, NdT)
Che poi è un'opzione spesso usata dai traduttori. Quella scelta qui ("il suo Wood"), la trovo semplicemente orripilante. Non si può sentire.

Rustyking Mi sono accorto solo ora che avevi già scritto un commento dove avevi anticipato alcune cose dette poi da me :asd: ; bella analisi, concordo.

E a proposito, mi sono reso conto che le edizioni Minalima che possiedo presentano questa seconda traduzione, peccato :facepalm:
 
Rustyking Mi sono accorto solo ora che avevi già scritto un commento dove avevi anticipato alcune cose dette poi da me :asd: ; bella analisi, concordo.

E a proposito, mi sono reso conto che le edizioni Minalima che possiedo presentano questa seconda traduzione, peccato :facepalm:
Figurati! Anche perché il tuo post era molto interessante.

Sul discorso note, secondo me dipende sempre dal genere e, soprattutto, dal pubblico a cui è rivolto.
Per mio gusto personale, quando leggo un classico preferisco che le note ci siano, poi decido io se e quali leggere :sisi:

Ce ne sarebbe da dire sull'argomento (idem sulla questione traduzione/adattamento) ma, come nel post sopra, ho sintetizzato perché se no si va off topic
 
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