eccolo, il blockbuster d’autore: un minutaggio epico per un film che di epico non ha alcunchè. un pachiderma di quasi 3 ore caratterizzato da una sceneggiatura farraginosa e costellata da meri riempitivi e snodi inseriti alla meno peggio e/o risolti in tre righe. sempre sorvolando sulle linee di dialogo, si procede con tormentoni esistenziali in una sorta di disamina crepuscolare dell’uomo Bruce Wayne senza capo né coda, algida e avarissima di emozioni, addizionando per giunta le inutili scorribande e gli ammiccamenti da due soldi di una catwoman petulante, quasi logorroica. e così, tra rivendicazioni di classe messe in obliquo, eletti, padri a sorpresa, si scardina il crime movie a tutto tondo del secondo capitolo, per sfociare in un noir fantastico privo di carisma, come il suo villain, un energumeno grosso e ciula (come si dice a milano) che non conserva nemmeno un grammo dalla luciferina ambiguità del Joker. a far da sfondo, una delle Gotham meno partecipi (o più insignificanti) mai viste, dove per altro Gordon diventa letteralmente “Flash Gordon”. innegabili le capacità tecniche di Nolan, il problema è che il mordente non si risolleva nemmeno nel colpo di scena.
Voto: 5