Il primo era stato un film particolarmente incisivo per me. Qualitativamente sopravvalutato, ma affettivamente ha rappresentato molto: l'ultimo film visto a Bologna, la tesi di laurea, il film preferito prima che guardare film diventasse la mia passione. Indubbiamente un tassello della mia vita.
Non avevo aspettative alte per questo sequel perché non ne vedevo la necessità e nemmeno il potenziale sinceramente, poi le recensioni da Venezia hanno confermato le mie perplessità. Eppure...
...questa pellicola è esattamente il sequel che mi sarei augurato per il primo capitolo. Il sequel più giusto ed in linea con quanto precedentemente delineato. Sovversivo, reazionario e veramente fuori dagli schemi, non come quei film che vanno a premi perché si autoproclamano destabilizzanti e invece sono un algoritmo audiovisivo. Questo sequel è destabilizzante.
Ha i suoi specchi per le allodole, ma almeno li utilizza per portarti dove vuole lui, e non dove vuole il pubblico evidentemente.
Non solo lo trovo uno dei film più rappresentativi e iconici dell'anno, ma anche degli ultimi 10 anni almeno. Un film che in un'epoca di Sora AI e algoritmi, ancora dimostra che si può elevare il mezzo cinematografico. L'apoteosi della ribellione della fantasia sulla macchina industriale hollywoodiana. La concretizzazione della caduta dello spirito critico e dell'intelletto umano. La raffigurazione delle persone ridotte ormai a simulacro da loro stesse. La società di oggi.
Il punteggio D del CinemaScore ci insegna a tutti molto su come vengano date le valutazioni ormai. Perché un conto sono le parole di uno che si aspettava il crossover tra The Dark Knight e A Star is Born, di tutt'altra valenza sono le parole di chi dovrebbe essere un critico o quantomeno un recensore. Hanno dimostrato che oggi si premia lo stare a cuccia, piuttosto che il Cinema. Il fanservice, piuttosto che l'arte.
Insomma, sappiamo tutti benissimo che oggigiorno pellicole come 8 e mezzo, Inland Empire e Brazil non verrebbero neanche fatte uscire o verrebbero valutate D-, quindi è inutile fare mille ghirigori socio-artistici. Ovvio che non lo sto accostando qualitativamente a quei nomi, era giusto per conferire il concetto in maniera più uniformemente intendibile.
Joker- Folie à Deux quindi è un film coraggioso, con un finale simbolico ed incisivo. Pertanto, lo reputo un film da consigliare. Mi dispiace che la gente non sia stata cullata ricevendo The Greatest Showman con Joker oppure il crossover musicale (parodico?) tra Il Padrino e Saw, io onestamente non mi aspettavo che Arthur Fleck diventasse un killer o un gangster o un anarchico, era abbastanza evidente qual era la sua natura caratteriale. Chiaramente anch'io trovo che il film abbia una certa mole di difetti: un po' nella scrittura, un po' nel montaggio e un po' in Lady Gaga.
Ma ci sono pellicole ben più osannate con difetti ben più grossi, per cui a parte queste cose, darei una valutazione più che discreta per quanto mi riguarda!