Ho terminato ieri sera The Black Mirror, il primo capitolo della saga dei Gordon uscito nell'ormai lontano 2003. È un avventura grafica di stampo horror che richiama le atmosfere gotiche e sovrannaturali di Poe e Lovecraft, sviluppata da uno studio ceco, i Future Games. La storia prende il via dopo la morte avvenuta in circostanze misteriose del patriarca della famiglia, William Gordon. Samuel, il più giovane della famiglia nonché il protagonista del gioco, torna nella magione che dà il titolo al gioco per presenziare ai funerali del nonno, ma è subito avvolto in una spirale di eventi inspiegabili. La morte di William stesso, che all'apparenza pareva avvenuta per cause naturali, pare essere collegata ad un'antica maledizione che grava su tutta la stirpe dei Gordon, una condanna che darà il via ad una serie di omicidi. Purtroppo il gioco, pur avendo una trama solida ed intrigante che si rifà ai capisaldi del genere, soffre di diverse pecche. Innanzitutto molti enigmi sono risolvibili solo grazie a delle disgraziate fasi di pixel hunting, che alterano artificialmente la difficoltà del titolo. Inoltre, a differenza della maggior parte delle avventure grafiche, non potrete raccogliere tutti gli oggetti quando li troverete la prima volta, ma potrete metterli nell'inventario solo quando Samuel li riterrà indispensabili per proseguire nella storia, magari dopo un dialogo o dopo aver esaminato un altro oggetto; questa soluzione vi costringerà a delle ignobili fasi di backtracking per le varie location del gioco, all'ansiosa ricerca di quell'oggetto che all'apparenza pareva inutilizzabile, ma che ora si rivelerà fondamentale. Avrete anche delle fasi in cui il gioco vi chiederà di far trascorrere del tempo: vi ritroverete quindi a vagare senza meta tra le varie schermate di Black Mirror, e solo dopo averle visitate tutte vi verrà gentilmente concesso di proseguire con l'avventura.
Per concludere, Black Mirror è una buona avventura grafica, ed intrattiene il giocatore senza eccellere né nella storia né nel gameplay. Spero che i seguiti, realizzati però da un'altra software house, riescano a rimediare alle lacune di questo interessante titolo.