Alert LGBTQ+ thread | She said: "Don't make others suffer for your personal hatred." | LEGGERE PRIMO POST | COMMENTI TRANSOMOFOBI=BAN

  • Autore discussione Autore discussione Gianpi
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Io non ho provato stupore, ed equilibrio un piffero, quando intervengo in questa sezione non lo faccio per dimostrare o sfoggiare una cultura da salotto con cui guadagnarmi uno status da assennato, acuto, morigerato intellettuale davanti al forum, posso sbagliarmi o essere precipitoso come chiunque altro, posso essere miope. Tutt'al più ho notato un po' più di calore nei toni perché mi è sembrato si stesse comprensibilmente spazientendo e stesse perdendo un bruscolino di compostezza. :asd: Ma non ho pensato che stesse proponendo seduta stante e ufficialmente di censurare lo slogan configurando il suo messaggio come reato e sottraendo il diritto di associazione ai soggetti (ma, Snow, ti invito a smentirmi brutalmente qualora avessi avuto un'intuizione errata). Cioè, ne stava discutendo nel tentativo di rendere esplicito di cosa si trattava realmente per lui tolto quel velo di ipocrisia. Inoltre devo ammettere che non mi piace molto questo modo di ricattare moralmente l'interlocutore valorizzandone una qualità positiva in funzione di sottolineare che stavolta sarebbe venuta a mancare, così da suggerire che la persona non sia stata all'altezza delle aspettative o di una reputazione costruitasi in precedenza. Meh ad aspettative e reputazione. Si discute, si impara, si sbaglia, chissene se si sbaglia, chissene delle "figure da ignoranti", si fanno passi indietro, si riconsiderano le idee, le si integrano, si giunge a compromessi o si conclude che sono inconciliabili, in una continua dialettica e provando ad evitare rigidità di pensiero, anche nella speranza di imparare (nozioni, ragionamenti, analisi, maggiore proprietà di linguaggio, etc) o maturare qualcosa di nuovo da noi stessi, dagli altri o gli altri da noi. Quindi possiamo pure lasciar perdere questo tipo di pressioni sociali internettiane sull'interlocutore (imo). :sisi:
La tua esortazione è dimostrazione di come presupporre le reali intenzioni di un individuo sia un processo imperfetto, perché frutto della propria soggettività e dell'immagine che uno si è confezionato degli altri. E' naturale lasciarsi andare a dietrologie assumendo il peggio dalle parole altrui quando si è in contrapposizione su temi sentiti, perché questo ci aiuta inconsciamente a preservare le nostre convinzioni personali squalificando l'interlocutore, in una sorta di auto-convalida. Nel "complimentare" Snow vi hai intravisto una sorta di fine strategia manipolativa (come se gli possa interessare il mio parere :asd:), ma quelle parole sono lì soltanto per trasmettere il perché mi sono sentito di intervenire. Leggere cose inaspettate da un utente su cui avevo maturato una particolare opinione, più un mio senso di stanchezza personale nell'assistere a discussioni politiche degenerare alle accuse infamanti alla controparte, mi hanno portato a scrivere quel messaggio.

Fraintendimenti possono avvenire per piccole cose come il valorizzare senza malizia una qualità positiva di qualcuno, figurarsi quando si pretende di accusare altri di essere orribili individui perché hanno una concezione della famiglia radicata nella biologia umana e in millenni di storia passata. Personalmente ritengo come voi che l'opposizione a battaglie come quella per il matrimonio omosessuale stia ledendo il processo di parificazione dei diritti voluto dalla Costituzione, però non è accettabile che si faccia il processo alle intenzioni a milioni di persone, che pensano quel che pensano per ragioni che sono lontane dall'odio o da un conscio desiderio di voler discriminare un particolare gruppo.

Quando Snow ha espresso che la "difesa della famiglia tradizionale" non è un pensiero ma una istigazione all'odio, e che il DDL Zan dovrebbe anche impedire ai politici di esprimere queste idee "discriminatorie", la censura del dibattito politico mi è apparsa una logica conseguenza di tale visione, e vedendo le reazioni altrui non credo di essere il solo. In questo posso essere in errore a mia volta eh, perché non sono nella sua testa, come lui non è nella testa delle persone che ha negativamente categorizzato.
Il fatto che reati le cui motivazioni sono riconducibili alla o totalmente esauribili nell'omotransfobia non abbiano un nome nel codice penale (e quindi, a partire dal verbale redatto dalle autorità, si debba ripiegare sull'aggravante per motivi abietti o futili) non rappresenta un primo ostacolo in questo senso?
Sicuramente.
Esattamente cosa hanno detto le tre persone che citi? Il fatto che appartengono alla comunità può anche non significare nulla, dipende da quello che si sta cercando di sostenere.
Dolce: "Non l'abbiamo inventata mica noi la famiglia. L'ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c'è religione, non c'è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d'amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni".

Dolce: "Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c'è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia."

«Parlo da omosessuale dichiarato: la famiglia la concepisco nel senso tradizionale del termine, con madre e padre come ha deciso la natura. Ma le dichiarazioni di Domenico Dolce sono assolutamente fuori luogo: non si può definire "sintetici" i figli nati dalla fecondazione eterologa». Alfonso Signorini dice la sua al programma condotto da Paolo Del Debbio "Dalla vostra parte", in onda su Rete4, sul polverone che si è alzato dopo le dichiarazioni rilasciate in un'intervista a Panorama dal duo di stilisti siciliani.

E al coro dei ferventi sostenitori della famiglia tradizionale si è aggiunto anche Cristiano Malgioglio: «L'Italia, rispetto ad altri paesi, non è abituata a questo dibattito: ritengo però che la presenza di una donna, di una mamma, sia fondamentale».

Non mi pare che Snow abbia detto questo. Anche tu non inventarti robe.
"Il motivo per cui gli omosessuali non hanno diritti nella nostra Costituzione è perché a quei tempi erano condannati un po' da tutti"

Se la mia interpretazione è incorretta, come dovrei interpretare questo passaggio secondo te? Chi sono questi "un po' tutti" che condannavano gli omosessuali? Perché li condannavano? Come hanno fatto questi "un po' tutti" ad influire nella stesura della Costituzione, producendo questa esclusione di diritti in una Carta volta all'equaglianza? E come scrivo più sotto, come combacia questo con una Costituzione che è così attuale da fornire un'interpretazione del matrimonio che di base è applicabile equamente sia agli etero che agli omosessuali?
Questo perché continui a presupporre che sia io, dall'alto della mia superiorità morale, a pensare che sia giusto quel che penso.
Se domani qualche parlamentare, onorevole, esponente politico di un partito si svegliasse e pubblicamente dicesse "secondo me sarebbe giusto sterminare tutti i cinesi perché la colpa della pandemia è loro" sarebbe un opinione, no?
Non sarebbe un'opinione, no. Sarebbe un incitamento alla violenza per motivi razziali. Sarebbe un reato penale. Fra auspicare uno sterminio razziale e voler "difendere" la propria personale interpretazione di una formazione sociale ci passa un mondo di differenza, se non vogliamo scadere nell'assurdo. In tutte le cose c'è un limite, una linea invalicabile. Il tuo esempio non rispetta questo principio basilare e per questo non lo trovo molto valido.
Massì, sarà una coincidenza che gli stessi omofobi siano gli stessi che poi votano Lega, lo stesso partito che ha diversi esponenti dichiaratamente omofobi che in passato l'hanno anche sfoggiato pubblicamente senza alcuna remora. Sono assolutamente coincidenze.

Ovviamente poi, giusto per rimarcare quanto questa sia una mia opinione totalmente arbitraria e basata sul nulla, tutto questo mio "timore" viene mitigato dalle parole del leader di tale partito che sottolinea fieramente "Una buona famiglia è una famiglia fatta da una mamma e un papà" nonostante, tra l'altro, la psicologia lo smentisca senza appello.
Già, quello slogan sicuramente non ha nulla a che fare né con l'omofobia, né con l'idea che le unioni civili possano danneggiare i bambini, siamo nel proprio nel regno delle opinioni campate per aria.

Il capo del partito è omofobo, diversi esponenti di spicco del partito sono omofobi, una buona fetta del suo elettorato è omofoba. Guarda tu quante coincidenze oggi, sicuro quello slogan sulla famiglia non c'entra nulla, sicuro "difendere la famiglia tradizionale" non è un modo velato per dire "famiglia fatta da un padre e una madre". E anche se fosse, figurati se una frase del genere possa suonare mai discriminatoria. Perché dovrebbe? Cosa c'è di discriminatorio?
Sono io che sto presupponendo connessioni logiche che tornano comode al mio discorso, non il fatto che letteralmente il giorno dopo il caso Fedez, Salvini abbia fatto quel discorso sopracitato.
La "famiglia tradizionale" non è nata con la Lega e non è sostenuta esclusivamente da loro, né in Parlamento né fuori. "Una buona famiglia è una famiglia fatta da una mamma e un papà" è una frase uscita dalle bocche di personaggi non leghisti, apertamente e fieramente omosessuali, come puoi vedere nella risposta a Fusenr. La madre è indubbiamente una figura importante nello sviluppo degli individui: etero, gay o trans che siano. Il 99,9% degli omosessuali e trans del mondo, fortunati abbastanza da aver avuto entrambi i genitori presenti, sono stati cresciuti da una madre. Essere convinti che la figura materna sia quindi fondamentale ha una sua dignità come opinione (perché ha un fondamento storico e biologico), tanto quanto lo ha essere convinti del contrario. E' un argomento che dovrebbe essere materia di una serena e proficua discussione politica e sociale, non di attacchi e giudizi come quelli nel tuo quote.

"Una buona fetta del suo elettorato è omofoba"

Generalizzazioni di questa livello non sarebbero ammissibili in differenti contesti e con altri soggetti. Attaccare un partito e i suoi esponenti su accadimenti reali è un conto. Farlo con ignoti elettori di cui nessuno conosce ideali e storie è davvero un low blow in una democrazia. Più lo vedo accadere e più ne sono convinto. Immagino ricada tutto nell'inclusivo paradosso della tolleranza all'americana, dove l'intolleranza è rivalutata ad utile strumento di giustizia sociale quando nelle giuste mani e volta al nemico comune. Uff...
Partendo dal presupposto che credo tu non abbia compreso il mio discorso sui padri costituenti, ma va be', come dici tu giustamente "hanno pari dignità sociale, senza distinzione alcuna". Per esempio la dignità sociale di costruire una famiglia con la persona amata?

Comunque, io non ho detto che gli omosessuali non hanno diritti in toto, ma che tutti i diritti che sono strettamente correlati alla loro "diversità" rispetto ad un eterosessuali gli sono negati: matrimonio, adozioni.

La discriminate unica tra un omosessuale ed un eterosessuale sta nel fatto che il primo è attratto da persone del suo stesso sesso, mentre il secondo da persone del sesso opposto. In tutte le altre sfere sono perfettamente sovrapponibili in tutto e per tutto (ragion per cui godono degli stessi diritti secondo la Costituzione), ma se proprio sull'unica discriminate poni un forte veto (come quello che c'è attualmente), allora sì, gli omosessuali, in quanto tali, hanno l'evidente mancanza di un diritto che sta alla base della nostra Costituzione.
Scrivere "gli omosessuali non hanno diritti nella nostra Costituzione" non lascia spazio ad interpretazioni ed è semplicemente incorretto per come è scritto. Specificare era necessario. Con il riferimento alla Costituzione non è poi che fosse tanto deducibile quello che volevi intendere, quando un eventuale matrimonio gay e l'adozione omogenitoriale non sarebbero materia costituzionale. La Costituzione all'art. 29 non fa menzione specifica al sesso dei coniugi nel matrimonio, rendendola pure in questo tema estremamente progressista a più di 70 anni di distanza dalla sua scrittura. La mancanza di quei diritti è dovuta ai moderni politici, di tutti i partiti e schieramenti, non solo dei comodi capri espiatori che qualche anno fa avevano l'irrilevanza di consensi ad un cifra e che pure oggi sarebbero ampiamente in minoranza in Parlamento se le cose si volessero genuinamente portare avanti.

Con la celebrazione del paradosso di Popper diciamo però che decade del tutto il punto che mi premeva discutere e far passare: la tolleranza di idee diverse dalla propria. Concluderla pacificamente qui penso sia un buon middle-ground rispetto al fare un botta e risposta infruttuoso e time consuming per ambo le parti.
 
Senza una punizione che prevenga il reato, le cose rimarranno come sono. A meno che non debba accettare gli insulti e starmene "buono e zitto" come ha scritto qualcuno.



Da "La Stampa": https://www.lastampa.it/cronaca/202...-le-politiche-a-tutela-dei-diritti-1.40278509

Poi, aggiungo la mia esperienza personale: tanti anni fa, in uno stage di 3 mesi di un supermercato, c'era uno che si divertiva a chiamarmi "mi' homo".
Nell'ultimo lavoro che ho avuto come portiere alle spalle parlavano male di me: non per come conducevo il lavoro, dato che ero irreprensibile, ma per il fatto che gli risultavo effemminato, quindi gay, senza che io abbia mai rivelato loro niente. Sono venuto a saperlo dalle donne delle pulizie che mi volevano bene perché ero l'unico a pulirmi la reception da solo ed a mantenerla in ordine.
Quei numeri dimostrano che non c'è emergenza, ma una sovraesposizione di alcuni casi dettata più che altro dai social. Che rimbombano a piè pari e strumentalizzano una situazione che esiste e nessuno lo nega, che ci sono ragazzi che hanno problemi per i GENITORI che non li accettano, ma che è una minoranza di casi, proprio il caso di fedez e del ddl zan è oggettivo, dimostra quanto la strumentalizzazione di un fatto fa oscurare tutti dati delle morti bianche sul lavoro, e fa parlare di ddl zan al concertone del Primo Maggio, facendo pensare che esiste un'emergenza discriminazione sul genere, facendo dimenticare altri temi importanti, di cui a nessuno frega niente, perché ogni anno per di riffa o di raffa si va a parlare di altro.


Ricevere insulti di quel tipo su internet, sul genere, equivale nella maggioranza dei casi al bambino che al videogioco online ti insulta la mamma, perché ha antipatia, perché ha perso al videogioco competitivo. In una minoranza di casi ci sta anche chi ha proprio odio e insulta proprio per quel motivo, ma si tratta di una minoranza.

Dalle mie parti i maschietti si danno epiteti volgari a vicenda nei rapporti interpersonali, molto spesso si dice we femnellà e altre cose molto più esplicite per descrivere atteggiamenti non virili eccetera eccetera, per prendere in giro gli atteggiamenti di un'altra persona, in realtà nella maggioranza dei casi, tra adolescenti, si usa anche di peggio per descrivere un'altra persona, immagino che per alcuni, tutti dovrebbero finire davanti al giudice per queste cose. Magari anche in galera per qualche mese.. In una così detta società perfetta dove si va in galera per queste cose, e quando entri in classe devi dire buongiorno a lei/lui, voi essi ecc ecc altrimenti il prof ti accusa di discriminazione.


Stasera, ero seduta ai tavolini del bar, quando una comitiva di bizzarri adolescenti, chiamano il cameriere e uno di loro domanda con il sorrisetto, Dove sono i bagni per i trans?
E tutti questi baldi dodicenni-tredicenni dietro questo bamboccio, a ridacchiare, e a ridere e a prendere in giro il cameriere che non sapeva cosa rispondere.
Ecco sono queste cose, che fanno riflettere, su come tutta questa cosa viene usata poi nei rapporti tra individui, per aumentare le prese in giro, le pagliacciate, le buffonate.

Non ho mai sentito l'espressione mi homo, forse sarà una espressione del tuo dialetto per offendere o indicare una persona con tendenze omosessuali, non ne ho idea, comunque io al posto tuo avrei usato anche io qualche modo singolare di prendere in giro lui allo stesso modo. Ma so che molti non sono in grado di rispondere alla presa in giro con altre prese in giro, anche per timidezza, e molti se ne approfittano.


Molto spesso fa parte del buon senso di una persona riuscire a scindere le vere discriminazioni dalle velleità di un insulto dettato da semplice scialacquamento culturale, di abitudini antiche come il cucco, e non sempre è una buona cosa il voler regolare o decidere una situazione anche forzatamente, in continua evoluzione, a seconda delle narrative che si vogliono contestualizzare, dei vari rapporti tra individui, andando nella confusione più totale, dove l'intenzionalità dell'insulto non è specifica, quando tra ragazzi la frase/insulto, viene detta semplicemente come modo goliardico di offendere l'altra parte.
Alle scuole superiori, nelle varie assemblee di istituto, di insulti tra ragazzi per il genere ne ho sentiti più di uno, ma nessuno era realmente intenzionale, e cioè nessuno pensava realmente che l'altra persona fosse realmente gay e lo dicesse per dire che l'altro era gay, ma solo per attribuire all'altro individuo uno sfottò e colui che lo riceveva lo riproponeva in salsa ancora più folcloristica al suddetto accusatore...
Oggi ad un insulto goliardico del genere si sta zitti, ci si offende e si va in tribunale.
Ma in Italia ci sono aspetti della vita legati alla cultura del luogo, che fanno dell'insulto goliardico parte della tradizione locale, e immagino che piuttosto che rispondere per le rime, anche per quei particolari insulti, si finirà in tribunale, troppa sensibilità, estrema sensibilità dettata più che altro da eccessivo indottrinamento social, e alcuni aspetti della vita che fanno fatica a conciliarsi con l'estremizzazione dei rapporti sociali, voluti da alcuni ben pensanti.
 
Quei numeri dimostrano che non c'è emergenza,

"I dati di Gay Help Line sono allarmanti: rilevano nell'ultimo anno, periodo Covid, forti aumenti come i ricatti e le minacce subiti dalle persone LGBT che sono passati dall'11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro dal 3 al 15%."

Scusami ma pochi numeri non mi sembrano e sono, addirittura, in aumento.

ma una sovraesposizione di alcuni casi dettata più che altro dai social. Che rimbombano a piè pari e strumentalizzano una situazione che esiste e nessuno lo nega, che ci sono ragazzi che hanno problemi per i GENITORI che non li accettano, ma che è una minoranza di casi, proprio il caso di fedez e del ddl zan è oggettivo, dimostra quanto la strumentalizzazione di un fatto fa oscurare tutti dati delle morti bianche sul lavoro, e fa parlare di ddl zan al concertone del Primo Maggio, facendo pensare che esiste un'emergenza discriminazione sul genere, facendo dimenticare altri temi importanti, di cui a nessuno frega niente, perché ogni anno per di riffa o di raffa si va a parlare di altro.

"Inoltre, nell'anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti LGBT+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online."

Neanche qui mi sembrano pochi.

Ricevere insulti di quel tipo su internet, sul genere, equivale nella maggioranza dei casi al bambino che al videogioco online ti insulta la mamma, perché ha antipatia, perché ha perso al videogioco competitivo. In una minoranza di casi ci sta anche chi ha proprio odio e insulta proprio per quel motivo, ma si tratta di una minoranza.

Dalle mie parti i maschietti si danno epiteti volgari a vicenda nei rapporti interpersonali, molto spesso si dice we femnellà e altre cose molto più esplicite per descrivere atteggiamenti non virili eccetera eccetera, per prendere in giro gli atteggiamenti di un'altra persona, in realtà nella maggioranza dei casi, tra adolescenti, si usa anche di peggio per descrivere un'altra persona, immagino che per alcuni, tutti dovrebbero finire davanti al giudice per queste cose. Magari anche in galera per qualche mese.. In una così detta società perfetta dove si va in galera per queste cose, e quando entri in classe devi dire buongiorno a lei/lui, voi essi ecc ecc altrimenti il prof ti accusa di discriminazione.


Stasera, ero seduta ai tavolini del bar, quando una comitiva di bizzarri adolescenti, chiamano il cameriere e uno di loro domanda con il sorrisetto, Dove sono i bagni per i trans?
E tutti questi baldi dodicenni-tredicenni dietro questo bamboccio, a ridacchiare, e a ridere e a prendere in giro il cameriere che non sapeva cosa rispondere.
Ecco sono queste cose, che fanno riflettere, su come tutta questa cosa viene usata poi nei rapporti tra individui, per aumentare le prese in giro, le pagliacciate, le buffonate.

Non ho mai sentito l'espressione mi homo, forse sarà una espressione del tuo dialetto per offendere o indicare una persona con tendenze omosessuali, non ne ho idea, comunque io al posto tuo avrei usato anche io qualche modo singolare di prendere in giro lui allo stesso modo. Ma so che molti non sono in grado di rispondere alla presa in giro con altre prese in giro, anche per timidezza, e molti se ne approfittano.


Molto spesso fa parte del buon senso di una persona riuscire a scindere le vere discriminazioni dalle velleità di un insulto dettato da semplice scialacquamento culturale, di abitudini antiche come il cucco, e non sempre è una buona cosa il voler regolare o decidere una situazione anche forzatamente, in continua evoluzione, a seconda delle narrative che si vogliono contestualizzare, dei vari rapporti tra individui, andando nella confusione più totale, dove l'intenzionalità dell'insulto non è specifica, quando tra ragazzi la frase/insulto, viene detta semplicemente come modo goliardico di offendere l'altra parte.
Alle scuole superiori, nelle varie assemblee di istituto, di insulti tra ragazzi per il genere ne ho sentiti più di uno, ma nessuno era realmente intenzionale, e cioè nessuno pensava realmente che l'altra persona fosse realmente gay e lo dicesse per dire che l'altro era gay, ma solo per attribuire all'altro individuo uno sfottò e colui che lo riceveva lo riproponeva in salsa ancora più folcloristica al suddetto accusatore...
Oggi ad un insulto goliardico del genere si sta zitti, ci si offende e si va in tribunale.
Ma in Italia ci sono aspetti della vita legati alla cultura del luogo, che fanno dell'insulto goliardico parte della tradizione locale, e immagino che piuttosto che rispondere per le rime, anche per quei particolari insulti, si finirà in tribunale, troppa sensibilità, estrema sensibilità dettata più che altro da eccessivo indottrinamento social, e alcuni aspetti della vita che fanno fatica a conciliarsi con l'estremizzazione dei rapporti sociali, voluti da alcuni ben pensanti.

Il problema è che io, come gli altri esponenti LGBT, vogliamo essere considerati al pari degli altri, cioè non andare a giro/lavorare/studiare come se avessimo un bersaglio sulla schiena. E non è una questione di rispondere: se lo fai vieni ripreso a tua volta e "rimesso a posto" perché considerato inferiore.
Anche se l'approvazione del DDL Zan non dovesse migliorare la situazione, almeno creerebbe un deterrente.

Permettimi di chiederti una cosa: ti è mai capitato di essere stato preso di mira con commenti o atteggiamenti derisori -se non peggio- perché sei, semplicemente, te stesso? Se sì, dovresti capire come ci si sente, soprattutto quando non puoi contraccambiare (come nel caso del mio stage). Se no... semplicemente non puoi capirlo senza esserci passato.
 
Ultima modifica:
"I dati di Gay Help Line sono allarmanti: rilevano nell'ultimo anno, periodo Covid, forti aumenti come i ricatti e le minacce subiti dalle persone LGBT che sono passati dall'11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro dal 3 al 15%."

Scusami ma pochi numeri non mi sembrano e sono, addirittura, in aumento.



"Inoltre, nell'anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti LGBT+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online."

Neanche qui mi sembrano pochi.



Il problema è che io, come gli altri esponenti LGBT, vogliamo essere considerati al pari degli altri, cioè non andare a giro/lavorare/studiare come se avessimo un bersaglio sulla schiena. E non è una questione di rispondere: se lo fai vieni ripreso a tua volta e "rimesso a posto" perché considerato inferiore.
Anche se l'approvazione del DDL Zan non dovesse migliorare la situazione, almeno creerebbe un deterrente.

Permettimi di chiederti una cosa: ti è mai capitato di essere stato preso di mira con commenti o atteggiamenti derisori -se non peggio- perché sei, semplicemente, te stesso? Se sì, dovresti capire come ci si sente, soprattutto quando non puoi contraccambiare (come nel caso del mio stage). Se no... semplicemente non puoi capirlo senza esserci passato.


In tutto ciò aggiungo e ripropongo di nuovo, per l'ennesima volta, che molte delle persone che sono vittime di omofobia o mobbing a lavoro sono scoraggiate nel denunciare questi eventi. Senza parlare del fatto che questi episodi di discriminazione sono in aumento dallo scorso anno.

Cioè, solo l'altro ieri un ragazzo è stato discriminato dalla polizia postale e chiamato nullità e frocio da un ente del governo (ricordiamolo) e questi sarebbero episodi che per molti non succedono.
Io ancora oggi rimango allibito da come le persone cerchino di limitare un fenomeno discriminatorio che avviene da anni pur che non se ne parli. In realtà tutti gli argomenti sono importanti (il lavoro, la famiglia, le scuole etc.) Ma i problemi vanno risolti e questo problema ce lo portiamo da sempre.

Il problema è che i diritti non ci sono, non ci sono mai stati e l'ignoranza è elevata in Italia sull'argomento. Il fatto che un ragazzo omosessuale/trans/bisessuale non abbia le stesse protezioni di un etero e si giustifichi il tutto.
 
Molto spesso fa parte del buon senso di una persona riuscire a scindere le vere discriminazioni dalle velleità di un insulto dettato da semplice scialacquamento culturale, di abitudini antiche come il cucco, e non sempre è una buona cosa il voler regolare o decidere una situazione anche forzatamente, in continua evoluzione, a seconda delle narrative che si vogliono contestualizzare, dei vari rapporti tra individui, andando nella confusione più totale, dove l'intenzionalità dell'insulto non è specifica, quando tra ragazzi la frase/insulto, viene detta semplicemente come modo goliardico di offendere l'altra parte.
Alle scuole superiori, nelle varie assemblee di istituto, di insulti tra ragazzi per il genere ne ho sentiti più di uno, ma nessuno era realmente intenzionale, e cioè nessuno pensava realmente che l'altra persona fosse realmente gay e lo dicesse per dire che l'altro era gay, ma solo per attribuire all'altro individuo uno sfottò e colui che lo riceveva lo riproponeva in salsa ancora più folcloristica al suddetto accusatore...
Oggi ad un insulto goliardico del genere si sta zitti, ci si offende e si va in tribunale.
Ma in Italia ci sono aspetti della vita legati alla cultura del luogo, che fanno dell'insulto goliardico parte della tradizione locale, e immagino che piuttosto che rispondere per le rime, anche per quei particolari insulti, si finirà in tribunale, troppa sensibilità, estrema sensibilità dettata più che altro da eccessivo indottrinamento social, e alcuni aspetti della vita che fanno fatica a conciliarsi con l'estremizzazione dei rapporti sociali, voluti da alcuni ben pensanti.
Domenica scorsa ero andato a pranzo da mia madre insieme ai miei fratelli, una riunione di famiglia , nel discorrere è capitato di parlare degli insulti , e mia madre mi ha detto che ai suoi tempi ( a cavallo fra gli anni 60 e i 70 ) giravano insulti che oggi farebbero impallidire chiunque si dava "goliardicamente" alla gente , dello zoppo, del monco, del mongoloide, dell'encefalitico ,dello spastico, dell'andicappato , del mutilato , del paraplegico e tanti altri epiteti simili , se una ragazza reagiva dopo una palpatina le si dava dell'isterica o della mestruata , spesso anche quando si limitava ad essere in disaccordo con qualcuno e discuteva con energia erano cose comunissime , A noi sembrava incredibile , ogni tanto qualcuno lo dice ancora, ma nessuno ride se lo fa ed anzi viene guardato con riprovazione , ed è così fin da quando posso ricordare io ovvero dalla fine degli anni 80 circa , non c'erano bagni per disabili, non c'erano scivoli ai marciapiedi, non c'erano pedane sugli autobus e tante altre cose che oggi ci sembrano ovvie e dovute.

Il punto è che oggi a nessuno viene in mente di insultare qualcuno dandogli del tetraplegico , non importa se non lo è, è il fatto stesso che la condizione della tetraplegia fosse uno stato da sfottere che non passa più, chi lo usa fa solo la figura del buzzurro non del goliarda

Il solo fatto che si pensi che l'essere gay sia insultante per qualcuno mette in luce un problema , non è il non gay che si sta insultando , ma tutti i gay ritenuti tanto ridicoli da essere usati per prendere in giro gli altri, ovvero lo stesso motivo per cui si dava del mongoloide in passato , non è il normodotato che si sta prendendo i giro, ma le persone Down tutte , il problema è identico, non è goliardia è proprio quella la forma mentis che deve sparire, mi dirai facile per te, si per me è facile non ho mai pensato in quel modo anche senza leggi a impedirmelo

Non importa se l'altro è o non è gay , non è che se dai del gay a qualcuno che non lo è è diverso che darlo a qualcuno che lo è, Non ha alcun senso farlo se lo si fa è perchè si ritiene che l'essere gay sia in qualche modo sminuente per chi riceve l'"insulto"


Sulle disabilità ormai non vale neanche più la pena parlarne qualche buzzurro c'è sempre , ma la stragrande maggioranza ha superato quel modo di pensare.

vorrei che accada lo stesso per i gay


voglio dire a nessuno viene in mente di insultare qualcuno perchè ha gli occhi verdi o i capelli castani o porta la barba (oddio qui magari ne ho sentite, ma era un giudizio estetico) insomma una condizione biologica propria di un individuo non dovrebbe essere un insulto



pensate alle reazioni che sentite contro la Political Correctness dove è tutto lecito tranne l'essere maschio etero bianco sui 30 anni cui sono attribuiti tutti i mali del mondo, o almeno questa è l'interpretazione che molti ne stanno dando e se ne risentono , vorrebbero reagire e porre fine a questa cosa e la rabbia cova.

Ecco pensa ai gay che sono in quella situazione da decenni, ma non nei films , nella realtà
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Vi consiglio di leggere questo articolo, seppur lunghetto, perché è scritto da un avvocato per rettificare un costituzionalista in merito al DDL Zan: https://www.gaynews.it/2021/05/22/m...vvhKtqFEAiRlGLJHv_dvGzZqyCW5ldaBJZElhE4X5HGCs
Siamo nel campo delle interpretazioni giuridiche comunque , io sono certo che il DDL Zan finirà alla Corte Costituzionale , quell'art 4 è pericoloso per il DDL stesso , se fosse ritenuto liberticida o semplicemente se fosse ritenuto un pericoloso precedente e un grimaldello per scardinare la separazione dei poteri , rischia di essere bocciato e se lo fosse potrebbero volerci decenni prima che si possa ridiscutere una legge simile
 
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Domenica scorsa ero andato a pranzo da mia madre insieme ai miei fratelli, una riunione di famiglia , nel discorrere è capitato di parlare degli insulti , e mia madre mi ha detto che ai suoi tempi ( a cavallo fra gli anni 60 e i 70 ) giravano insulti che oggi farebbero impallidire chiunque si dava "goliardicamente" alla gente , dello zoppo, del monco, del mongoloide, dell'encefalitico ,dello spastico, dell'andicappato , del mutilato , del paraplegico e tanti altri epiteti simili , se una ragazza reagiva dopo una palpatina le si dava dell'isterica o della mestruata , spesso anche quando si limitava ad essere in disaccordo con qualcuno e discuteva con energia erano cose comunissime , A noi sembrava incredibile , ogni tanto qualcuno lo dice ancora, ma nessuno ride se lo fa ed anzi viene guardato con riprovazione , ed è così fin da quando posso ricordare io ovvero dalla fine degli anni 80 circa , non c'erano bagni per disabili, non c'erano scivoli ai marciapiedi, non c'erano pedane sugli autobus e tante altre cose che oggi ci sembrano ovvie e dovute.

Il punto è che oggi a nessuno viene in mente di insultare qualcuno dandogli del tetraplegico , non importa se non lo è, è il fatto stesso che la condizione della tetraplegia fosse uno stato da sfottere che non passa più, chi lo usa fa solo la figura del buzzurro non del goliarda

Il solo fatto che si pensi che l'essere gay sia insultante per qualcuno mette in luce un problema , non è il non gay che si sta insultando , ma tutti i gay ritenuti tanto ridicoli da essere usati per prendere in giro gli altri, ovvero lo stesso motivo per cui si dava del mongoloide in passato , non è il normodotato che si sta prendendo i giro, ma le persone Down tutte , il problema è identico, non è goliardia è proprio quella la forma mentis che deve sparire, mi dirai facile per te, si per me è facile non ho mai pensato in quel modo anche senza leggi a impedirmelo

Non importa se l'altro è o non è gay , non è che se dai del gay a qualcuno che non lo è è diverso che darlo a qualcuno che lo è, Non ha alcun senso farlo se lo si fa è perchè si ritiene che l'essere gay sia in qualche modo sminuente per chi riceve l'"insulto"


Sulle disabilità ormai non vale neanche più la pena parlarne qualche buzzurro c'è sempre , ma la stragrande maggioranza ha superato quel modo di pensare.

vorrei che accada lo stesso per i gay


voglio dire a nessuno viene in mente di insultare qualcuno perchè ha gli occhi verdi o i capelli castani o porta la barba (oddio qui magari ne ho sentite, ma era un giudizio estetico) insomma una condizione biologica propria di un individuo non dovrebbe essere un insulto



pensate alle reazioni che sentite contro la Political Correctness dove è tutto lecito tranne l'essere maschio etero bianco sui 30 anni cui sono attribuiti tutti i mali del mondo, o almeno questa è l'interpretazione che molti ne stanno dando e se ne risentono , vorrebbero reagire e porre fine a questa cosa e la rabbia cova.

Ecco pensa ai gay che sono in quella situazione da decenni, ma non nei films , nella realtà
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Siamo nel campo delle interpretazioni giuridiche comunque , io sono certo che il DDL Zan finirà alla Corte Costituzionale , quell'art 4 è pericoloso per il DDL stesso , se fosse ritenuto liberticida o semplicemente se fosse ritenuto un pericoloso precedente e un grimaldello per scardinare la separazione dei poteri , rischia di essere bocciato e se lo fosse potrebbero volerci decenni prima che si possa ridiscutere una legge simile
Il problema, aggiungo a quello che hai scritto giustamente, è che questo tipo di offese si mischiano anche a credenze religiose e alla possibilità di negare molte delle cose che chiunque dovrebbe essere in grado di avere in una società civile. Il problema è che se qualcuno mi chiama ricchione o frocio o incita alla violenza nei miei confronti mi fa male, ma mi farebbe molto meno male se io avessi i miei diritti protetti dallo stato.
 
Il problema è che se qualcuno mi chiama ricchione o frocio o incita alla violenza nei miei confronti mi fa male, ma mi farebbe molto meno male se io avessi i miei diritti protetti dallo stato.
Come mai? Un'offesa è tale anche senza influenze esterne, per cui cosa cambierebbe se lo stato ti desse, in qualche modo, più "diritti" in tal senso?
 
Come mai? Un'offesa è tale anche senza influenze esterne, per cui cosa cambierebbe se lo stato ti desse, in qualche modo, più "diritti" in tal senso?
C'è una grande differenza tra un offesa che condiziona la mia vita e mi discrimina/considera inferiore ad una che è mi discrimina e basta. La prima mi blocca nel vivere la mia vita come voglio.
L'offesa rimane la stessa, ma fa più male perché mi limita

Direi che la differenza è abbastanza ovvia. I diritti mi fanno sentire come tutti gli altri, alla pari. Perché io come molti altri non siamo diversi e non vogliamo esserlo. Io tratto i miei amici tutti ugualmente. Etero, asessuali, bisessuali, pansessuali, chissene. Quanti amici etero mi hanno chiesto il bacio così per scherzo. Ma mica gli ho dato del gay o bisessuale. Siamo essere umani, siamo tutti complicati. A me non interessa, accetto chiunque. Siamo tutti uguali e tutti diversi allo stesso momento, è tutto ciò rende la vita bella e il conoscere un esperienza fondamentale.

Ho imparato questo quando mi sono mosso il cu.lo da una paese della Sicilia. Mi sono spostato in Olanda, in Inghilterra, Francia e ho capito tante cose.
 
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C'è una grande differenza tra un offesa che condiziona la mia vita e mi discrimina/considera inferiore ad una che è mi discrimina e basta. La prima mi blocca nel vivere la mia vita come voglio.
L'offesa rimane la stessa, ma fa più male perché mi limita

Direi che la differenza è abbastanza ovvia. I diritti mi fanno sentire come tutti gli altri, alla pari. Perché io come molti altri non siamo diversi e non vogliamo esserlo. Io tratto i miei amici tutti ugualmente. Etero, asessuali, bisessuali, pansessuali, chissene. Quanti amici etero mi hanno chiesto il bacio così per scherzo. Ma mica gli ho dato del gay o bisessuale. Siamo essere umani, siamo tutti complicati. A me non interessa, accetto chiunque. Siamo tutti uguali e tutti diversi allo stesso momento, è tutto ciò rende la vita bella e il conoscere un esperienza fondamentale.
Ho imparato questo quando mi sono mosso il cu.lo da una paese della Sicilia. Mi sono spostato in Olanda, in Inghilterra, Francia e ho capito tante cose.
Ho capito cosa dici, e permettimi di darti un paio di punti di riflessione e di consigli: sentiti libero di farci ciò che vuoi, sti sto solo umilmente aiutando.

  • Niente ti blocca dal vivere. Niente. Spetta solo ed esclusivamente a te decidere come vivere ed approciare la tua esistenza, per cui se permetti agli altri di limitare la tua natura così sarà.
  • Solo tu puoi farti sentire "come tutti gli altri", ma ricorda sempre che ogniuno di noi ha le proprie differenze che ci rendono meravigliosi e unici. Il fatto di sentirti un essere umano spetta, nuovamente, solo ed esclusivamente a te.
  • I diritti servono a dare pari opportunità, come il diritto al lavoro per esempio. Non sono fatti per farci sentire tutti uguali (per l'aspetto umanitario intendo), ma solamente per dare a tutti pari opportunità e libertà.
  • Ricorda sempre che troppa libertà andrà automaticamente ad intaccare l'equilibrio naturale e mentale, forzandoci a chidere gli occhi su aspetti importanti della nostra vita, per cui è sempre lecito mettere in dubbio ciò che sappiamo. Qui mi riferisco sul fronte UK, dove vivo da circa 10 anni.

Ti dico questo perchè nel tuo ragionamento vedo deterimati punti che non fanno altro che rendere la tua vita meno piacevole, a tal punto da poi scaricare la responsabilità ad altrui quando non è così. Sentimenti come il fastidio, ad esempio, nascondo solamente a causa di lacune personali: il fastidio difatti non è altro che il rifiuto di alcuni nostri aspetti, e quando li rivediamo nel mondo in automatico li rigettiamo o facciamo molta fatica ad accettarli. Mettiti sempre nell'ottica che tutto ciò che ti circonda, e con ciò intendo ogni aspetto della tua vita, è un qualcosa che hai creato tu con le tue stesse mani.
 
Domenica scorsa ero andato a pranzo da mia madre insieme ai miei fratelli, una riunione di famiglia , nel discorrere è capitato di parlare degli insulti , e mia madre mi ha detto che ai suoi tempi ( a cavallo fra gli anni 60 e i 70 ) giravano insulti che oggi farebbero impallidire chiunque si dava "goliardicamente" alla gente , dello zoppo, del monco, del mongoloide, dell'encefalitico ,dello spastico, dell'andicappato , del mutilato , del paraplegico e tanti altri epiteti simili , se una ragazza reagiva dopo una palpatina le si dava dell'isterica o della mestruata , spesso anche quando si limitava ad essere in disaccordo con qualcuno e discuteva con energia erano cose comunissime , A noi sembrava incredibile , ogni tanto qualcuno lo dice ancora, ma nessuno ride se lo fa ed anzi viene guardato con riprovazione , ed è così fin da quando posso ricordare io ovvero dalla fine degli anni 80 circa , non c'erano bagni per disabili, non c'erano scivoli ai marciapiedi, non c'erano pedane sugli autobus e tante altre cose che oggi ci sembrano ovvie e dovute.

Il punto è che oggi a nessuno viene in mente di insultare qualcuno dandogli del tetraplegico , non importa se non lo è, è il fatto stesso che la condizione della tetraplegia fosse uno stato da sfottere che non passa più, chi lo usa fa solo la figura del buzzurro non del goliarda

Il solo fatto che si pensi che l'essere gay sia insultante per qualcuno mette in luce un problema , non è il non gay che si sta insultando , ma tutti i gay ritenuti tanto ridicoli da essere usati per prendere in giro gli altri, ovvero lo stesso motivo per cui si dava del mongoloide in passato , non è il normodotato che si sta prendendo i giro, ma le persone Down tutte , il problema è identico, non è goliardia è proprio quella la forma mentis che deve sparire, mi dirai facile per te, si per me è facile non ho mai pensato in quel modo anche senza leggi a impedirmelo

Non importa se l'altro è o non è gay , non è che se dai del gay a qualcuno che non lo è è diverso che darlo a qualcuno che lo è, Non ha alcun senso farlo se lo si fa è perchè si ritiene che l'essere gay sia in qualche modo sminuente per chi riceve l'"insulto"


Sulle disabilità ormai non vale neanche più la pena parlarne qualche buzzurro c'è sempre , ma la stragrande maggioranza ha superato quel modo di pensare.

vorrei che accada lo stesso per i gay


voglio dire a nessuno viene in mente di insultare qualcuno perchè ha gli occhi verdi o i capelli castani o porta la barba (oddio qui magari ne ho sentite, ma era un giudizio estetico) insomma una condizione biologica propria di un individuo non dovrebbe essere un insulto



pensate alle reazioni che sentite contro la Political Correctness dove è tutto lecito tranne l'essere maschio etero bianco sui 30 anni cui sono attribuiti tutti i mali del mondo, o almeno questa è l'interpretazione che molti ne stanno dando e se ne risentono , vorrebbero reagire e porre fine a questa cosa e la rabbia cova.

Ecco pensa ai gay che sono in quella situazione da decenni, ma non nei films , nella realtà
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Siamo nel campo delle interpretazioni giuridiche comunque , io sono certo che il DDL Zan finirà alla Corte Costituzionale , quell'art 4 è pericoloso per il DDL stesso , se fosse ritenuto liberticida o semplicemente se fosse ritenuto un pericoloso precedente e un grimaldello per scardinare la separazione dei poteri , rischia di essere bocciato e se lo fosse potrebbero volerci decenni prima che si possa ridiscutere una legge simile
Ovvio che è sminuente per una persona eterosessuale ricevere un attacco alla sua sessualità, ed è ovvio che lo si usa proprio per quello, per sminuire l'altro. Ma è nel linguaggio comune che non puoi regolare o far cadere in disuso come il dare epiteti sulla menomazione che nel tuo passato hai sentito, una persona dirà sempre cose per sminuire un'altra persona, puntando su cose come femnella e altre questioni legate alla sfera sessuale, soprattutto tra adolescenti maschi.

Quando vedi dei ragazzi adolescenti di una comitiva si danno del gay per sfottò tra di loro. Cosa fai li prendi e li porti dal giudice?
Il voler perseguire le parole è ridicolo.

Hai fatto l'esempio di altri epiteti nel tuo passato, ma io non li ho mai sentiti quelli là. Neanche per sbaglio. Sintomo che quelli che hai citato sono cose cadute in disuso perché gravissime anche in ottemperanza del progresso della società, se altre non sono cadute in disuso c'è una motivazione e non equivale necessariamente ad omofobia, ma ai rapporti tra individui, in cui l'omosessualità è considerato da sempre un malus per un eterosessuale e un attacco alla virilità degli uomini in generale, quindi ricevere quell'insulto è appositamente per sminuire una persona eterosessuale.

il termine storpio o altri termini di quelli che hai citato, è roba grave, non è certo goliardia come dare della femnella al compagno di banco per scherzo.
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Il problema è che io, come gli altri esponenti LGBT, vogliamo essere considerati al pari degli altri, cioè non andare a giro/lavorare/studiare come se avessimo un bersaglio sulla schiena. E non è una questione di rispondere: se lo fai vieni ripreso a tua volta e "rimesso a posto" perché considerato inferiore.
Anche se l'approvazione del DDL Zan non dovesse migliorare la situazione, almeno creerebbe un deterrente.

Permettimi di chiederti una cosa: ti è mai capitato di essere stato preso di mira con commenti o atteggiamenti derisori -se non peggio- perché sei, semplicemente, te stesso? Se sì, dovresti capire come ci si sente, soprattutto quando non puoi contraccambiare (come nel caso del mio stage). Se no... semplicemente non puoi capirlo senza esserci passato.

Chiunque ha avuto momenti nella propria vita in cui ha subito una derisione, uno scherno, una così detta derisione sociale da parte di individui bizzarri, che può essere alle scuole come in altri luoghi di socialità tra ragazzi.
Ciò non toglie che è anche stramerito della società attuale che sensibilizza le persone in maniera estrema, ad offendersi e sentirsi offesi per qualsiasi cazzata, a fare i deboli e non reagire. Tenersi tutto dentro e rimuginare sulle cose, ampliare una situazione spiacevole, ricamarci sopra, complicarsi la vita, aspettando poi che la legge vada a risolvere i rapporti interpersonali non voluti o desiderati, che accadono sempre nella vita di una persona. Sempre e non lo puoi evitare, non puoi evitare che a scuola qualcuno ti prenda in giro per i capelli colorati, o per le scarpe, o per gli atteggiamenti, bisogna educare le persone a non offendersi e a riderci sopra su quelle cazzate, a respingere al mittente le prese in giro e non farsi buttare giù dallo scherno.
Ci sarà sempre il tizio che darà del gay a qualcuno, anche se non sappiamo se lo faccia per goliardia, per offendere, o per attirare l'attenzione dell'altro, o per paura perché anch'egli prova emozioni che ritiene controverse proprio come chi cerca di offendere.

E non mi si venga a parlare di discriminazioni che crescono.
Se i numeri crescono è perché si valuta tutto come discriminazioni, si è ampliato all'infinito il campo delle discriminazioni, oggi tutto diventa una discriminazione a cose e persone, e le persone non sanno regolare la propria sensibilità, credono di aver ricevuto un torto anche per una cazzata.
Il bersaglio non c'è sulla tua schiena, io non so neanche come fate a valutare se una persona è gay o bisex o etero o altro. Non ne ho idea. Non credo sono cose che si intuiscono senza una conoscenza profonda di un'altra persona. Poi se mi dici che esci di casa come Cristiano Malgioglio, potrei capire, ma neanche in quel caso sarei sicura che tu sei effettivamente gay, ho conosciuto anche chi si veste, o che parla in maniera abbastanza istrionica e non era gay, siccome nella società di oggi niente è come appare nei rapporti tra individui, e quindi per me rimane tutt'ora un mistero riuscire a distinguere le persone e appioppare loro una così detta preferenza sessuale
Boh
 
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Ho capito cosa dici, e permettimi di darti un paio di punti di riflessione e di consigli: sentiti libero di farci ciò che vuoi, sti sto solo umilmente aiutando.

  • Niente ti blocca dal vivere. Niente. Spetta solo ed esclusivamente a te decidere come vivere ed approciare la tua esistenza, per cui se permetti agli altri di limitare la tua natura così sarà.
  • Solo tu puoi farti sentire "come tutti gli altri", ma ricorda sempre che ogniuno di noi ha le proprie differenze che ci rendono meravigliosi e unici. Il fatto di sentirti un essere umano spetta, nuovamente, solo ed esclusivamente a te.
  • I diritti servono a dare pari opportunità, come il diritto al lavoro per esempio. Non sono fatti per farci sentire tutti uguali (per l'aspetto umanitario intendo), ma solamente per dare a tutti pari opportunità e libertà.
  • Ricorda sempre che troppa libertà andrà automaticamente ad intaccare l'equilibrio naturale e mentale, forzandoci a chidere gli occhi su aspetti importanti della nostra vita, per cui è sempre lecito mettere in dubbio ciò che sappiamo. Qui mi riferisco sul fronte UK, dove vivo da circa 10 anni.

Ti dico questo perchè nel tuo ragionamento vedo deterimati punti che non fanno altro che rendere la tua vita meno piacevole, a tal punto da poi scaricare la responsabilità ad altrui quando non è così. Sentimenti come il fastidio, ad esempio, nascondo solamente a causa di lacune personali: il fastidio difatti non è altro che il rifiuto di alcuni nostri aspetti, e quando li rivediamo nel mondo in automatico li rigettiamo o facciamo molta fatica ad accettarli. Mettiti sempre nell'ottica che tutto ciò che ti circonda, e con ciò intendo ogni aspetto della tua vita, è un qualcosa che hai creato tu con le tue stesse mani.
Vedo delle lacune nel tuo discorso. Perché fidati, io di problemi non me ne sono mai fatti. Sono un ragazzo che vive in UK, fidanzato e che la mia famiglia e amici sanno tutto. Anzi, non mi fermo a dare un bacio normale in un pub in un paesello siciliano. Fidati, che se pensi che io limiti la mia vita. Hai proprio sbagliato persona e il punto centrale di quello che dico. Io ancora oggi sono visto da alcuni in Italia come contro natura, io non posso definire una probabile mia unione con il partner con la stessa famiglia tradizionale (perché la mia non sarebbe una famiglia, anzi una cosa malvagia e perversa), io come altre coppie etero non possono adottare in Italia né il pensare che possa avere un figlio biologico. Perché si, molte donne lesbiche usano la fecondazione artificiale in molti paesi tra cui gli UK e hanno figli loro.

Possono essere argomenti difficili da digerire per alcuni, ma io e come molte altre persone non gay pensiamo e vediamo che la famiglia sia per prima cosa un posto di amore e ho toccato con mano la realtà in UK di coppie omogenitoriali fantastiche e perfettamente legali. Io che me ne potrei stare qui e farmi la mia famiglia (come hai detto tu, pari opportunità e libertà). Eppure guardo l'Italia e non vedo soltanto mancanza di accettazione, ma molte discriminazioni. Io combatto anche per la gente che è rimasta. Io non perdo nulla. Quindi no, con tutto il rispetto del mondo e ti ringrazio per le parole molto belle, hai sbagliato persona.
 
E non mi si venga a parlare di discriminazioni che crescono.
Se i numeri crescono è perché si valuta tutto come discriminazioni, si è ampliato all'infinito il campo delle discriminazioni, oggi tutto diventa una discriminazione a cose e persone, e le persone non sanno regolare la propria sensibilità, credono di aver ricevuto un torto anche per una cazzata.

I numeri crescono perché le persone non si fanno sottomettere e denunciano di più, come pure nel caso delle violenze sulle donne (https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ne-marzo-aumentano-abusi-in-famiglia/6200057/) e dei bambini (https://alleyoop.ilsole24ore.com/20...maltrattati-italia-oltre-77mila/?refresh_ce=1).

Il bersaglio non c'è sulla tua schiena, io non so neanche come fate a valutare se una persona è gay o bisex o etero o altro. Non ne ho idea. Non credo sono cose che si intuiscono senza una conoscenza profonda di un'altra persona. Poi se mi dici che esci di casa come Cristiano Malgioglio, potrei capire, ma neanche in quel caso sarei sicura* che tu sei effettivamente gay, ho conosciuto anche chi si veste, o che parla in maniera abbastanza istrionica e non era gay, siccome nella società di oggi niente è come appare nei rapporti tra individui, e quindi per me rimane tutt'ora un mistero riuscire a distinguere le persone e appioppare loro una così detta preferenza sessuale
Boh

No, non esco come Malgioglio (a malapena so chi sia), non indosso colori sgargianti (ed odio il rosa), non mi vesto in modi particolari, solo che, occasionalmente, con il mio corpo assumo involontariamente posizioni effeminate e ciò mi fa "sgamare" agli occhi del prossimo. D'altronde non riesco a controllarmi ogni secondo. A coloro cui ho rivelato la mia omosessualità mi hanno risposto con: "si capisce", "si vede", ecc. ecc.

* per curiosità: sei donna?

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Aggiungo:

 
Il mio discorso va oltre la sessualità: difatti non ho fatto altro che analizzare degli spezzoni di un dicorso che hai scritto per poi darti dei consigli, oltretutto non ho mai detto che tu limiti la tua vita. Figurati se mi sognerei di dire una cosa del genere: non ho la minima idea di chi tu possa essere, tantomeno delle tue scelte di vita.
Posso assicurarti che l'ignoranza e le discriminazioni sono dovunque, anche in uk, poi spetta a noi scegliere a cosa dare proprità o cosa decidiamo di vedere.

Sulla sessualità non voglio esprimermi, eppure sappi che ho postato un discorso qualche pagina fa (proprio riguardante il ruolo dell'amore nelle famiglie) che si avvicina molto a ciò che hai scritto anche tu.
 
La questione non è da focalizzarsi su come le persone si vestono o particolari di poco conto come questi che sono stati citati. In caso contrario finiremmo come coloro che attribuiscono una parte di responsabilità alla vittima. Per chi minimizza gli insulti o la fa facile (tra virgolette) a suon di frasi ad effetto come ad esempio "non gli dovreste dare importanza" è perché subisce insulti che non intaccano la sfera personale. Sentirsi dare del coglione, del pezzente, del fallito è ben diverso dall'andare in giro con il proprio ragazzo e aver timore di incontrare gruppi di persone che potrebbero umiliarti mettendo a nudo e sfregiando la tua sessualità. Anche porre la questione su un presunto indice statistico per valutare una situazione emergenziale è sbagliato. In un mondo normale non dovrebbe accadere
 
La questione non è da focalizzarsi su come le persone si vestono o particolari di poco conto come questi che sono stati citati. In caso contrario finiremmo come coloro che attribuiscono una parte di responsabilità alla vittima. Per chi minimizza gli insulti o la fa facile (tra virgolette) a suon di frasi ad effetto come ad esempio "non gli dovreste dare importanza" è perché subisce insulti che non intaccano la sfera personale. Sentirsi dare del coglione, del pezzente, del fallito è ben diverso dall'andare in giro con il proprio ragazzo e aver timore di incontrare gruppi di persone che potrebbero umiliarti mettendo a nudo e sfregiando la tua sessualità. Anche porre la questione su un presunto indice statistico per valutare una situazione emergenziale è sbagliato. In un mondo normale non dovrebbe accadere
Esempio crudo di tre anni fa che capita a pennello. Io ancora ero molto naive su certe cose perché vivendo all'estero non ci pensavo. Sono andato ad un appuntamento a Messina, ho passato una bella serata e stavamo passeggiando tranquillamente per il lungomare. Tutto al più, un gruppo di ragazzi ci vede e ci guardano male. Io da sbruffone me ne frego, il ragazzo cade di proposito a terra e comincia a fare finta di essere ubriaco per paura che ci potessero pestare. Ho promesso da lì a portarlo per quella strada facendo finta di aiutare un amico. Per me è stato orribile ed imbarazzante. Il ragazzo mi disse grazie e mi disse che lo avrebbero menato se si fossero accorti perché in quel quartiere va così.

Se per voi questa è normalità, metto le mani avanti. Tutto ciò non è accettabile
 
Esempio crudo di tre anni fa che capita a pennello. Io ancora ero molto naive su certe cose perché vivendo all'estero non ci pensavo. Sono andato ad un appuntamento a Messina, ho passato una bella serata e stavamo passeggiando tranquillamente per il lungomare. Tutto al più, un gruppo di ragazzi ci vede e ci guardano male. Io da sbruffone me ne frego, il ragazzo cade di proposito a terra e comincia a fare finta di essere ubriaco per paura che ci potessero pestare. Ho promesso da lì a portarlo per quella strada facendo finta di aiutare un amico. Per me è stato orribile ed imbarazzante. Il ragazzo mi disse grazie e mi disse che lo avrebbero menato se si fossero accorti perché in quel quartiere va così.

Se per voi questa è normalità, metto le mani avanti. Tutto ciò non è accettabile
Senza parole
 
Esempio crudo di tre anni fa che capita a pennello. Io ancora ero molto naive su certe cose perché vivendo all'estero non ci pensavo. Sono andato ad un appuntamento a Messina, ho passato una bella serata e stavamo passeggiando tranquillamente per il lungomare. Tutto al più, un gruppo di ragazzi ci vede e ci guardano male. Io da sbruffone me ne frego, il ragazzo cade di proposito a terra e comincia a fare finta di essere ubriaco per paura che ci potessero pestare. Ho promesso da lì a portarlo per quella strada facendo finta di aiutare un amico. Per me è stato orribile ed imbarazzante. Il ragazzo mi disse grazie e mi disse che lo avrebbero menato se si fossero accorti perché in quel quartiere va così.

Se per voi questa è normalità, metto le mani avanti. Tutto ciò non è accettabile
Testimonianze simili mi lasciano basito. Ti ringrazio per aver condiviso la cosa. È assurdo che in Italia accadano cose simili.
 
Esempio crudo di tre anni fa che capita a pennello. Io ancora ero molto naive su certe cose perché vivendo all'estero non ci pensavo. Sono andato ad un appuntamento a Messina, ho passato una bella serata e stavamo passeggiando tranquillamente per il lungomare. Tutto al più, un gruppo di ragazzi ci vede e ci guardano male. Io da sbruffone me ne frego, il ragazzo cade di proposito a terra e comincia a fare finta di essere ubriaco per paura che ci potessero pestare. Ho promesso da lì a portarlo per quella strada facendo finta di aiutare un amico. Per me è stato orribile ed imbarazzante. Il ragazzo mi disse grazie e mi disse che lo avrebbero menato se si fossero accorti perché in quel quartiere va così.

Se per voi questa è normalità, metto le mani avanti. Tutto ciò non è accettabile
Non so se sia peggio questo, o quello che è successo a Torino:

 
Non sarebbe un'opinione, no. Sarebbe un incitamento alla violenza per motivi razziali. Sarebbe un reato penale. Fra auspicare uno sterminio razziale e voler "difendere" la propria personale interpretazione di una formazione sociale ci passa un mondo di differenza, se non vogliamo scadere nell'assurdo. In tutte le cose c'è un limite, una linea invalicabile. Il tuo esempio non rispetta questo principio basilare e per questo non lo trovo molto valido.
Perfetto, lasciami esprimerne la validità.

Qualcuno in questo caso potrebbe porre legittimamente il problema della censura del pensiero se questa persona venisse denunciata e condannata? Ne dubito.
Questo ci fa capire che, se studiata bene, una legge può tranquillamente disincentivare la discriminazione omofoba allo stesso identico modo.
Prendiamo in esempio questa splendida frase di De Paoli
“Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”
Qualcuno ha dei dubbi circa la natura di questa frase? Ne dubito.

Il motivo per cui ho cominciato il discorso sulla frase "difendiamo la famiglia tradizionale" è perché io ci vedo una forte attinenza con la definizione che aveva riportato BlackWizard
"istigazione:
Persuasione al male, protratta con assiduità subdola e consapevole."
Su questo capisco sia più difficile trovarci d'accordo, capisco che l'istigazione sia più sottile e velata e può risultare meno lampante o dimostrabile di una frase discriminatoria e quindi non condannabile senza il rischio di cominciare a censurare idee e opinioni come giustamente hai detto tu, assieme ad altri utenti.
Ciò non toglie, che, se "difendiamo la famiglia tradizionale" è più sottile e velato, la frase di De Paoli non lo è affatto. E comunque non c'è un aggravante per quel genere di frasi.
La "famiglia tradizionale" non è nata con la Lega e non è sostenuta esclusivamente da loro, né in Parlamento né fuori. "Una buona famiglia è una famiglia fatta da una mamma e un papà" è una frase uscita dalle bocche di personaggi non leghisti
Ehm okay, ma questa frase è uscita dalla bocca di Salvini all'indomani del caso Fedez-Rai. Subito dopo aver detto l'innocentissimo "difendiamo la famiglia tradizionale". Ripeto, sono nessi logici che presuppongo io, ma fatico a credere ad alcune strane coincidenze che coinvolgono questa difesa della famiglia tradizionale, citata, guarda caso proprio in questo contesto, proprio in un periodo storico in cui il tema delle Unioni Civili viene fuori ogni 2x3. Coincidenze, okay, non insisto.
La madre è indubbiamente una figura importante nello sviluppo degli individui: etero, gay o trans che siano. Il 99,9% degli omosessuali e trans del mondo, fortunati abbastanza da aver avuto entrambi i genitori presenti, sono stati cresciuti da una madre. Essere convinti che la figura materna sia quindi fondamentale ha una sua dignità come opinione (perché ha un fondamento storico e biologico), tanto quanto lo ha essere convinti del contrario. E' un argomento che dovrebbe essere materia di una serena e proficua discussione politica e sociale, non di attacchi e giudizi come quelli nel tuo quote.
Perfetto e di questo possiamo discuterne, ma intanto cominciamo a lavorare sulle Unioni Civili.

Il secondo step, invece, sarebbe, per esempio, analizzare l'impatto che ha nei bambini il fatto che i propri genitori lavorino tutto il giorno, lasciandoli sempre a tate e baby sitter. Oppure, tutti quei genitori problematici che comunque hanno tutto il diritto del mondo di mettere al mondo dei bambini perché hanno i "mezzi biologici" per farlo e nessuno glielo può impedire. Non sta a nessuno di noi decidere che un bambino deve nascere solo nel contesto che reputiamo migliore possibile. Spiace, ma ognuno è libero di sbagliare con la sua testa, entro certi limiti, ovviamente. Nessuno può porre un veto in questo (se non in situazioni particolari), mentre con gli omosessuali si fa senza problema alcuno e per quanto alcune discussioni possano essere assolutamente legittime, andrebbero fatte partendo dal presupposto che non gli viene negato. Ci sono genitori pessimi, genitori che divorziano e fanno crescere malissimo i loro figli (le due cose non sono correlate, ovviamente, ma in molti casi ha avuto un'influenza piuttosto rilevante) e comunque sono liberissimi di mettere al mondo delle nuove vite.
"Una buona fetta del suo elettorato è omofoba"

Generalizzazioni di questa livello non sarebbero ammissibili in differenti contesti e con altri soggetti. Attaccare un partito e i suoi esponenti su accadimenti reali è un conto. Farlo con ignoti elettori di cui nessuno conosce ideali e storie è davvero un low blow in una democrazia. Più lo vedo accadere e più ne sono convinto. Immagino ricada tutto nell'inclusivo paradosso della tolleranza all'americana, dove l'intolleranza è rivalutata ad utile strumento di giustizia sociale quando nelle giuste mani e volta al nemico comune. Uff...
Ecco a te
Non ho trovato dati più recenti quindi le cose potrebbero essere cambiate, ma fino al 2016 6 elettori su 10 della Lega/Forza Italia (che secondo gli attuali sondaggi si spartiscono l'elettorato) erano contrari alle Unioni Civili. E questo, che io abbia torto o ragione, per me vuol dire essere omofobi. Ci credo poco a questa idea delle ragioni non omofobe dietro all'opposizione alle Unioni Civili. Comunque gli oppositori stavano principalmente nell'area di centro destra (che sorpresa, eh).
Però okay, sto generalizzando, tra un po' arriveremo a negare che la Lega abbia mai fomentato odio o che l'elettorato di un partito rispecchi, bene o male gli ideali portati avanti da quel partito :sisi:
Scrivere "gli omosessuali non hanno diritti nella nostra Costituzione" non lascia spazio ad interpretazioni ed è semplicemente incorretto per come è scritto. Specificare era necessario. Con il riferimento alla Costituzione non è poi che fosse tanto deducibile quello che volevi intendere, quando un eventuale matrimonio gay e l'adozione omogenitoriale non sarebbero materia costituzionale. La Costituzione all'art. 29 non fa menzione specifica al sesso dei coniugi nel matrimonio, rendendola pure in questo tema estremamente progressista a più di 70 anni di distanza dalla sua scrittura. La mancanza di quei diritti è dovuta ai moderni politici, di tutti i partiti e schieramenti, non solo dei comodi capri espiatori che qualche anno fa avevano l'irrilevanza di consensi ad un cifra e che pure oggi sarebbero ampiamente in minoranza in Parlamento se le cose si volessero genuinamente portare avanti.
Bene. Nel 2018 è stato proposto il Ddl Zan e ancora ne stiamo discutendo. Adesso sembra esserci una maggioranza favorevole e comunque non si sta andando avanti. La colpa è sicuramente del fatto che manca un partito di sinistra importante in Italia (il PD non lo è mai stato), ma adesso è innegabile che si stia facendo dell'ostruzionismo persino alla discussione e ridefinizione di questo benedetto Ddl.
Con la celebrazione del paradosso di Popper diciamo però che decade del tutto il punto che mi premeva discutere e far passare: la tolleranza di idee diverse dalla propria. Concluderla pacificamente qui penso sia un buon middle-ground rispetto al fare un botta e risposta infruttuoso e time consuming per ambo le parti.
Ho cercato di spiegartelo diverse volte, il problema non è la tolleranza delle idee diverse, ho fatto almeno venti volte il discorso sulla differenza che intercorre tra una discriminazione e un'opinione. Come abbiamo visto con l'esempio citato all'inizio del mio post è facile distinguere le due cose. Partiamo da qui, partiamo dalle palesi discriminazioni e dagli evidenti incitamenti all'odio omofobo esattamente come succede già con grandi questioni come il razzismo.
 
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