Alert LGBTQ+ thread | She said: "Don't make others suffer for your personal hatred." | LEGGERE PRIMO POST | COMMENTI TRANSOMOFOBI=BAN

  • Autore discussione Autore discussione Gianpi
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Non so se sia peggio questo, o quello che è successo a Torino:

Accadesse una cosa simile a me non so se riesco a tenere ferme le mani :asd: facile fare gli sbruffoni con una divisa addosso
 
Accadesse una cosa simile a me non so se riesco a tenere ferme le mani :asd: facile fare gli sbruffoni con una divisa addosso
A parte gli agenti, qui secondo me c'è un problema ancora più grosso, e cioè un istituzione pubblica che sta cercando di nascondere o comunque di edulcorare l'accaduto.
 
A parte gli agenti, qui secondo me c'è un problema ancora più grosso, e cioè un istituzione pubblica che sta cercando di nascondere o comunque di edulcorare l'accaduto.
Nascondono perchè sarebbe una figuraccia colossale per tutto il dipartimento, poi già un vigile che si nasconde dietro un passamontagna...cioè, puoi già capire l'elemento che è
 
Nascondono perchè sarebbe una figuraccia colossale per tutto il dipartimento, poi già un vigile che si nasconde dietro un passamontagna...cioè, puoi già capire l'elemento che è
Prima che omofobo è imbecille nel profondo, perchè il non capire che come minimo verrai licenziato per una cosa del genere è sintomo proprio di stupidità inaudita.
 
Ovvio che è sminuente per una persona eterosessuale ricevere un attacco alla sua sessualità, ed è ovvio che lo si usa proprio per quello, per sminuire l'altro. Ma è nel linguaggio comune che non puoi regolare o far cadere in disuso come il dare epiteti sulla menomazione che nel tuo passato hai sentito, una persona dirà sempre cose per sminuire un'altra persona, puntando su cose come femnella e altre questioni legate alla sfera sessuale, soprattutto tra adolescenti maschi.

Quando vedi dei ragazzi adolescenti di una comitiva si danno del gay per sfottò tra di loro. Cosa fai li prendi e li porti dal giudice?
Il voler perseguire le parole è ridicolo.

Hai fatto l'esempio di altri epiteti nel tuo passato, ma io non li ho mai sentiti quelli là. Neanche per sbaglio. Sintomo che quelli che hai citato sono cose cadute in disuso perché gravissime anche in ottemperanza del progresso della società, se altre non sono cadute in disuso c'è una motivazione e non equivale necessariamente ad omofobia, ma ai rapporti tra individui, in cui l'omosessualità è considerato da sempre un malus per un eterosessuale e un attacco alla virilità degli uomini in generale, quindi ricevere quell'insulto è appositamente per sminuire una persona eterosessuale.

il termine storpio o altri termini di quelli che hai citato, è roba grave, non è certo goliardia come dare della femnella al compagno di banco per scherzo.
Non li ho sentiti io , me lo raccontava mia madre e mi raccontava che erano ancora in uso negli anni 70, per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che negli anni 90 erano già epiteti morti

E si, concordo che sono caduti in disuso perchè la società è maturata e si è resa conto che erano gravissime ,sono però in disaccordo quando dici che altri epiteti non sono caduti in disuso perchè non lo erano, non è così, lo sono altrettanto, ma la coscienza sociale non ci è ancora arrivata .

Quanto all'insulto, come ho già detto più volte a me è stato detto più volte , non ho mai reagito non ho mai rettificato , non mi sentivo sminuito, non me ne fregava niente , anzi no un paio di volte ho coretto l'impressione , ricordo che uno riferiva a me in qualità di gay io non dicevo nulla, ma una delle ragazze presenti mi si avvicina e mi dice: Sei gay, non lo sapevo , non hai nulla dell'effeminato. Dato che in quel particolare caso si trattava di una potenziale partner le ho detto , infatti non lo sono . Lei però non capiva perchè lasciassi correre.
Il problema è che per me non era un insulto, proprio non me ne frega niente , non sono attratto dagli uomini anzi è più vero il contrario , fatico a vedere bellezza in un uomo e ho pure problemi con le donne che hanno caratteristiche che io vedo come mascoline, tipo mascella pronunciata o spalle larghe , ma so anche che, per quanto poco probabile, se mai dovessi essere attratto fisicamente da un uomo , non mi farei problemi ad andarci a letto, non ho paura della mia sessualità.

Questa è una cosa che mi ha anche creato problemi , un'estate , in vacanza a Nizza (mio nonno era Francese abitava lì) , frequentavo un gruppo di locali , fra questi c'era una ragazza che faceva nuoto a livello dilettantistico , aveva i capelli corti e le spalle larghe vista da dietro non era immediato capire che era una ragazza la cosa mi disturbava e lei mi faceva il filo , faticavo a tenerla a distanza senza essere brutale , l'ultima settimana di vacanza però cedetti , uscimmo da soli e scoprii il mondo, era una ragazza dolcissima e al di fuori del gruppo , nel privato, estremamente femminile nei modi , mi dimenticai completamente delle sue spalle e passai un'ultima settimana bellissima , mi diedi dell'idiota per aver buttato due mesi ad evitarla , ancora non amo particolarmente le donne così, ma almeno non sono più così estremo nel rifiutarle
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Dr4Ke ha detto:
La madre è indubbiamente una figura importante nello sviluppo degli individui: etero, gay o trans che siano. Il 99,9% degli omosessuali e trans del mondo, fortunati abbastanza da aver avuto entrambi i genitori presenti, sono stati cresciuti da una madre. Essere convinti che la figura materna sia quindi fondamentale ha una sua dignità come opinione (perché ha un fondamento storico e biologico), tanto quanto lo ha essere convinti del contrario. E' un argomento che dovrebbe essere materia di una serena e proficua discussione politica e sociale, non di attacchi e giudizi come quelli nel tuo quote.
Ok e quindi se un bimbo rimane orfano che si fa? Lo si toglie al padre per affidarlo ad una "famiglia tradizionale"?
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A parte gli agenti, qui secondo me c'è un problema ancora più grosso, e cioè un istituzione pubblica che sta cercando di nascondere o comunque di edulcorare l'accaduto.
Bè pensa al caso Cucchi che oK non era gay, ma fu pestato a morte dentro una stazione dei carabinieri e il primo a nascondere ed alterare le prove fu il comandante della stazione stessa ordinando perfino di mentire ai suoi sottoposti , cosa ti aspetti da autorità anche meno affidabili?

comunque sono accaduti anche episodi opposti , forse non tutti lo sanno, ma a Roma c'è una zona frequenta dai gay che è (o era , è tanto che non passo di lì di notte) addirittura sorvegliata e protetta dai vigili urbani e dalla polizia , ciò a seguito di alcune violenze omofobe molto gravi anni fa , l'area è adiacente al Ludus Magnus , la Palestra dei Gladiatori vicino al Colosseo . Ebbene due di questi vigili o polizia , hanno fermato e portato in centrale due gay sorpresi in una via limitrofa appartati dietro ai cassoni dell'immondizia per atti osceni . Ci fu un enorme baccano, vigili omofobi! Noi ci stavamo soltanto baciando ! Can can mediatico,Istituzioni alla gogna , sospensione dei due e addirittura procedimento per abuso di potere e falso (i baci etero o gay non sono certo atti osceni , men che meno in quell'area )
Alla fine dell'inchiesta però anche sentiti alcuni testimoni , fra passanti, persone alla finestra , camerieri e clienti di un ristorante limitrofo uno dei quali era quello che ha chiamato i vigili ,si stavano baciando in un modo particolare, uno era in piedi e l'altro in ginocchio davanti a lui e tale bacio era visibilissimo dalle vetrine del ristorante.

Non sempre gli abusi sono reali e quello del monopattino ha qualche punto che non quadra : non si capisce per quale motivo la guardia avrebbe dovuto dargli del "frocio" non è che la gente omofoba o meno si mette a dar del "frocio" a chiunque a meno che sia d'abitudine di quel particolare vigile o l'interessato è effettivamente gay , ne si capisce perchè dovevano maltrattarlo in quel modo , lui era nel torto comunque, non avevano bisogno di infierire , perchè l'han fatto? Manca qualcosa in quel racconto
 
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Testimonianze simili mi lasciano basito. Ti ringrazio per aver condiviso la cosa. È assurdo che in Italia accadano cose simili.
Sfortunatamente di queste storie ce ne sono tantissime e non vorrei scavare troppo nel privato. Ma questa era una delle tante che mi è venuta in mente. Anche perché tornando in Italia vedo alcuni amici a cui ne succedono di tutti i colori. Ho avuto anche la bellissima opportunità di conoscere un ragazzo omosessuale talmente tanto religioso che ripudiava il suo essere e ripeteva di essere contro natura fino ai pensieri peggiori. E di queste persone, sfortunatamente conosciute grazie a lui, all'interno della chiesa ce ne sono a iosa. E dispiace, ci si dispera. Ma alla fine per la categoria (che schifo mettere la categoria di mezzo in questa società), la cosa migliore è evitare problemi in famiglia o a livello sociale. E questo mette una tristezza incredibile
 
su twitch ora hanno aggiunto le tag per inclusività" etichette relative al genere sessuale, all'orientamento sessuale, all'etnia, alla religione, "alle condizioni mentali" e altre ancora. Erano richieste a gran voce dal così detto pubblico ben pensante.

non vogliono essere etichettati ma hanno chiesto e ottenuto la loro etichetta, ognuna relativa al proprio recinto. Recinti sempre più palesi e immagino i vari casini che ne deriveranno da battagliette social tra recinti, prossimamente..
Che bravi, nulla da dire.
 
su twitch ora hanno aggiunto le tag per inclusività" etichette relative al genere sessuale, all'orientamento sessuale, all'etnia, alla religione, "alle condizioni mentali" e altre ancora. Erano richieste a gran voce dal così detto pubblico ben pensante.

non vogliono essere etichettati ma hanno chiesto e ottenuto la loro etichetta, ognuna relativa al proprio recinto. Recinti sempre più palesi e immagino i vari casini che ne deriveranno da battagliette social tra recinti, prossimamente..
Che bravi, nulla da dire.
La cosa un pò mi preoccupa una delle principali difese delle minoranze oppresse o meno è l'anonimità , è difficile distinguere il bersaglio se si confonde con lo sfondo, infatti chi imponeva targhette di riconoscimento su tali minoranze per distinguerle meglio? I Nazisti .

Se qualche spostato decidesse di essere il Guardiano di Dio contro la Sodomia in quel modo ha agio e comodo di individuare i suoi bersagli , poi magari lo fermano subito, ma se anche riuscisse a fare una vittima sarebbe comunque uno di troppo

D'altra parte esiste anche la difesa di gruppo, se c'è un gruppo sufficientemente vasto di membri di una qualche minoranza , magari il goliarda di turno tace sapendo che in caso contrario verrebbe fatto a pezzi
 
su twitch ora hanno aggiunto le tag per inclusività" etichette relative al genere sessuale, all'orientamento sessuale, all'etnia, alla religione, "alle condizioni mentali" e altre ancora. Erano richieste a gran voce dal così detto pubblico ben pensante.

non vogliono essere etichettati ma hanno chiesto e ottenuto la loro etichetta, ognuna relativa al proprio recinto. Recinti sempre più palesi e immagino i vari casini che ne deriveranno da battagliette social tra recinti, prossimamente..
Che bravi, nulla da dire.
Su twitch in generale hanno le idee un po confuse, vedi tutta la questione rispetto alla contrarietà dell hot tube (ad alcune streamer hanno addirittura tolto la monetizzazione derivante dalla pubblicità) per poi, dopo qualche giorno, permetterlo addirittura creando proprio una sezione apposita nelle categorie :sard:

Cmq in ogni caso sono d'accordo con discorso, è un controsenso il fatto che non si voglia essere etichettati, ma la probabilità di esserlo aumenta nel momento stesso in cui queste etichette aumentino di numero.

A parte il fatto che l'identità di una persona può essere tranquillamente definita dal nome e cognome senza necessariamente piazzarci un etichetta, ma in ogni caso questo secondo me c'entra poco con i diritti, semmai rientra in quella che è tutta una serie di esagerazioni ed esasperazioni (il politicamente corretto, il turbofemminismo 2.0 etc)

Insomma, non ci chiameremo più per nome e cognome, utilizzeremo direttamente gli #nome_aggettivo/sostantivo
 
In alcuni dei messaggi delle pagine precedenti, ho letto molta contrarietà a dare dei diritti alla comunità LGBT e ciò mi ricorda le battaglie del secolo scorso: il diritto di voto alle donne, i diritti dei neri (in U.S.A.), i matrimoni misti, il divorzio, l'aborto, ecc. ecc.
Mi viene da domarmi: perché estendere dei diritti anche agli altri faccia sentire chi già ce li ha come se venissero loro tolti dei privilegi?
 
In alcuni dei messaggi delle pagine precedenti, ho letto molta contrarietà a dare dei diritti alla comunità LGBT e ciò mi ricorda le battaglie del secolo scorso: il diritto di voto alle donne, i diritti dei neri (in U.S.A.), i matrimoni misti, il divorzio, l'aborto, ecc. ecc.
Mi viene da domarmi: perché estendere dei diritti anche agli altri faccia sentire chi già ce li ha come se venissero loro tolti dei privilegi?
Dipenda da quali diritti si stia parlando, ma sopratutto se questi diritti non ledano le libertà altrui (è un discorso generale il mio, non mi riferisco a nulla di particolare).

Tu ad esempio hai citati la battaglia per il diritto di voto delle donne, oggi invece le battaglie delle femministe quali sono? Declinare le parole con la A finale?

Pensiamo anche ai diritti dei neri di cui ci si ricorda solo quando il presidente americano è un repubblicano, mentre quando è un democratico va tutto bene (eppure i neri continuano ad essere picchiati e vessati dalle forze dell' ordine).

Insomma ripeto, ci troviamo in un contesto che non aiuta in quanto sono gli stessi promotori delle battaglie, spesso e volentieri, a sminuire l'importanza delle battaaglie stesse, oppure si lotta a periodo rispetto al contesto in cui si sta vivendo
 
E questa?

DDL Zan 2.jpg
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Comunque , vorrei capire una cosa se alla scuola dell'infanzia non si insegna educazione sessuale, anzi se non la si insegna neanche alle elementari , di cosa si parlerebbe eventualmente ?
 
Mi viene da domarmi: perché estendere dei diritti anche agli altri faccia sentire chi già ce li ha come se venissero loro tolti dei privilegi?
Perchè è una cosa che stravolge le abitudini e la realtà, e per molti ciò causa paura e inquietudine.
Creare e dare nuovi diritti porta inevitabilmente ad uno stravogimento delle cose, almeno per come le conosciamo, e molti si ancorano alle abitudini a tal punto da non voler cambiare niente.
Oltretutto è una reazione altrettanto comune quella di sentirsi in difetto, perchè viene "dato ad altri e a me no"... un pò come pensano i bambini insomma.
Per quelli che non riescono a vedere ciò che hanno, l'osservare e notare che altri stanno ricevendo qualcosa fa scattare in automatico un sentimento di invidia e di conseguenza di mancanza personale. Ad ogni modo è un introspettiva molto infantile, nel senso che nasce dall'infanzia e può essere corretta facilmente.
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Pur essendo una di quelle persone che da anni si esprime su quanto l'educazione sessuale sia assai trascurata, sopratutto in italia, ritengo che la scuola dell'infanzia sia un tempismo troppo prematuro per insegnare alcune cose sulla sessualità. Personalmente non leggerai mai un racconto a sfondo "di identità sessuale" ad un bambino di tre anni, mentre invece già dalle medie (periodo genericamente pre puberale) è tutta un altro contesto.
 
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Perchè è una cosa che stravolge le abitudini e la realtà, e per molti ciò causa paura e inquietudine.
Creare e dare nuovi diritti porta inevitabilmente ad uno stravogimento delle cose, almeno per come le conosciamo, e molti si ancorano alle abitudini a tal punto da non voler cambiare niente.
Oltretutto è una reazione altrettanto comune quella di sentirsi in difetto, perchè viene "dato ad altri e a me no"... un pò come pensano i bambini insomma.
Per quelli che non riescono a vedere ciò che hanno, l'osservare e notare che altri stanno ricevendo qualcosa fa scattare in automatico un sentimento di invidia e di conseguenza di mancanza personale. Ad ogni modo è un introspettiva molto infantile, nel senso che nasce dall'infanzia e può essere corretta facilmente.
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Pur essendo una di quelle persone che da anni si esprime su quanto l'educazione sessuale sia assai trascurata, sopratutto in italia, ritengo che la scuola dell'infanzia sia un tempismo troppo prematuro per insegnare alcune cose sulla sessualità. Personalmente non leggerai mai un racconto a sfondo "di identità sessuale" ad un bambino di tre anni, mentre invece già dalle medie (periodo genericamente pre puberale) è tutta un altro contesto.
Per le medie e perfino l'ultimo anno delle elementari non ho problemi, prima mi sembra un tantino prematuro


Comunque stiam parlando del nulla quella pagina pubblicitaria che ho allegato prima è carta straccia terroristica , l'articolo 7 non dice niente del genere

ecco quello è un caso di omofobia poichè mente con lo scopo precipuo di ingenerare una reazione negativa propalando false informazioni
 
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(come se gli possa interessare il mio parere :asd:),
Sei sicuro di pensarla fino in fondo in questo modo? Devo presumere che ciò valga sia per una manifestazione di sorpresa e disappunto sia per un giudizio di stima. Quindi, dal momento che tu hai espresso sia l’una che l’altro, se fosse davvero come dici perché allora hai ritenuto opportuno “disturbarti”/che valesse la pena, in primo luogo, esternare apprezzamento nei suoi confronti, “complimentarti” con lui? Di solito quando si comunica un messaggio di qualsiasi tipo diretto personalmente a qualcuno lo si fa a condizione di nutrire, alla peggio, un livello minimo di convinzione e/o fiducia e/o speranza che esso venga accolto dal destinatario con, alla peggio, un livello minimo di attenzione e considerazione da parte sua. In mancanza di tali requisiti di solito ci si astiene dalla comunicazione. Pertanto a me sembra che ciò possa bastare a smentire il fatto - o perlomeno a porre in dubbio - che escludi (come si evince dalla frase del quote) che a Snow interessi la tua opinione sulla qualità trattata come positiva che hai individuato ed evidenziato nella sua persona. Provare interesse = dare attenzione a, prendere in considerazione. E non ci sarebbe nulla di strano, tant’è che, anche se in questo caso il mezzo è un forum online dove ci si scrive, per la maggior parte, fra sconosciuti, di solito le persone verso le quali proviamo un principio di sentimenti di vicinanza/affinità per qualcosa (per quanto microscopico esso sia) presunta in comune, che, come presupposto e conseguenza, spesso e in aggiunta, si attribuisce altrettanto alla propria persona (nel tuo caso “l’essere in grado di mantenere un giusto equilibrio nelle proprie posizioni”), sono quelle con le quali, più di altre, si aspira umanamente ad instaurare uno scambio proficuo e arricchente di attenzione e considerazione. Ciò, se trova conferma, continuità e volontà da parte di entrambi gli individui, in termini molto generici, segna l’inizio di un rapporto (attrazione estetica e sessuale a parte), o almeno credo. Tu affermi che la tua fosse una notazione distaccata, priva del benché minimo coinvolgimento del tipo sopra descritto. Mi viene un po’ difficile crederlo, però ok, anch’io non vivo nella tua testa e non ho il dono della telepatia né poteri sovrannaturali come quelli della nuova protagonista di Life is Strange: True Colors. :asd:
La tua esortazione è dimostrazione di come presupporre le reali intenzioni di un individuo sia un processo imperfetto, perché frutto della propria soggettività e dell'immagine che uno si è confezionato degli altri.
Genericamente corretto ed è vero che nel contesto, nella fretta e nel dare seguito ai miei propositi (vedi un po’ sotto) ho sbagliato (ecco come ti porgo la mia confessione :asd:) nel mettere le mani troppo avanti senza prima chiedere, ma il concetto che tu stesso esponi sembra anche essere dimostrazione del fatto che a “presupporre le reali intenzioni (azzeccandoci o meno, ndr)” possa essere io, come Snow, come qualsiasi altro lettore del tuo post, a meno che non stai indicando me come persona particolarmente incline, in esubero rispetto agli altri lettori, a scivolare in tali dietrologie. Chiaramente, per scansare appunto tali dietrologie, non credo proprio che quest’ultimo sia il nostro caso. Se è vero questo, allora, come risultato congiunto della mia impressione (seppure, come già ammesso, comunicata in maniera troppo avventata e “presuntuosa”) e la tua smentita sui contenuti, credo si sia fatto bene, per quel che vale, a fugare i dubbi per tutti. Tuttavia sento il bisogno di aggiungere un’osservazione proprio in virtù di quest’altro concetto generale - che mi permetto di separare dal caso specifico da te inquadrato nel “valorizzare senza malizia la qualità positiva di qualcuno” - scritto sempre di tuo pugno, e cioè
Fraintendimenti possono avvenire per piccole cose
il quale, non specificando né da chi dipende il fraintendimento (chi lo crea: se l’emittente, se il destinatario o se sia il frutto del contributo di entrambi) né se ciò avvenga accidentalmente o per volontà di uno o di entrambi, sembra ammettere, anche assumendo che non sussista malizia da parte dell’emittente, che a quest’ultimo possa capitare di perdere involontariamente il pieno controllo su eventuali effetti e/o significati che accompagnano il nocciolo del suo messaggio in base alla forma che usa per formularlo e/o al contesto in cui lo manda (relativi per esempio al lessico, alla costruzione sintattica, alla tematica, agli agenti del dibattito).
Perché dico questo? Per spiegare le (almeno) tre ragioni per cui invece io, in accordo col mio vizio di “abbondare” che deve fare eventualmente i conti con l’essere eccessivamente verboso (rimetto il giudizio ai posteri), mi sono sentito di intervenire: 1) per fornire una sponda a Snow qualora avesse avvertito anche in quantità minimale, (adesso sappiamo da te, credo) a torto, quello che, in assenza di altre idee, ho chiamato un po’ grezzamente “ricatto morale” sulla sua persona, potenzialmente in grado di esercitare una spinta rientrante sulla sola insufficiente base della (ipoteticamente percepita) insinuazione secondo cui avesse ceduto all’emotività circa “temi sentiti” (cioè proprio a causa della spiccata sensibilità sviluppata nei loro confronti), insinuazione atta a indurre una ritrattazione delle sue posizioni per riacquisire la dose di lucidità presunta perduta (al giorno d’oggi sappiamo - credo - che, in qualche cinica misura, il podio della lucidità è una meta intellettuale ambita in contrasto con l’emotività del popolino a cui “mancano gli strumenti cognitivi”, emotività che invece è sovente derisa e/o altezzosamente compatita per prenderne le distanze culturali piuttosto che scegliere la via della condivisione empatica della conoscenza dove il radar dell’ignoranza che in molti si vantano di possedere - e dalle cui rilevazioni immagino ci si autoescluda - non sia adoperato per mettere a disagio o in soggezione le persone rilevate dalla lucina lampeggiante, cosa che peggiora la loro disposizione ad ascoltare anche laddove ci fosse stato un margine per farlo), la cui dinamica complessiva riterrei ingiusta; 2) affinché non apparisse lo stesso o un simile quadro anche agli altri, a cui si lega 3) l’aver intravisto (non importa se in via dolosa o colposa) uno spostamento dell’attenzione dal contenuto all’interlocutore. E di solito il metodo che, senza tanto pensarci, perseguo più spontaneamente è la totale scarnificazione, vivisezione ed esposizione del meccanismo che ho l’impressione (non infallibile) di vedere agire in penombra, allo scopo, provando a restare il meno intrusivo possibile, di lasciarlo nudo davanti alle capacità di giudizio e discernimento altrui, maggiormente innocuo poiché privato dell’efficacia che risiedeva nella sua mimetizzazione. Dopodiché, come è appena successo, se ritengo credibili la spiegazione e l’argomentazione che ricevo, prendo atto degli eventuali errori di interpretazione commessi. Tutto ciò potrebbe sembrare una perdita di tempo o un esercizio di retorica sterile, ma per me, a prescindere dall’esito del chiarimento, dalla presenza o assenza del meccanismo all’interno dello specifico caso, è importante che esso sia stato denudato. Si potrebbe dire che talvolta colgo occasioni, per me stesso e magari anche per gli altri, ma con ciò spero vivamente che nessuno abbia l’impressione che mi stia accomodando in cattedra.
un mio senso di stanchezza personale nell'assistere a discussioni politiche degenerare alle accuse infamanti alla controparte,
Adesso ovviamente non ricordo più con esattezza le parole di Snow nei post precedenti e sinceramente non ho voglia di ricontrollarle una per una, ma il fatto che in base alla dottrina, alla giurisprudenza e nel rispetto dei principi della democrazia attuale, e più specificatamente di quelli del modello vigente in Italia, non si riesca a - o sia estremamente difficile - dimostrare che il discorso pronunciato da Gandolfini durante quella puntata di “Otto e mezzo” (da quando gli danno la parola fino al minuto 3:27) si possa tradurre nella fattispecie criminosa dell’istigazione a comportamenti discriminatori e violenti verso coloro che “propongono modelli di famiglia alternativi*” non esclude che nel concreto sia così, ovviamente con efficacia proporzionale alla presa sociale di questa campagna di “contrattacco in risposta ad un'offensiva assente”. Non credo che dire ciò sia infamante, come non lo sarebbe dire che alcune parti del cattolicesimo, scisse da quelle che possono ispirare “buone azioni” e/o una dimensione spirituale che, se civilmente interpretata, non ingerisce nell’autodeterminismo altrui, generano fanatismi i quali, appunto, sfociano in discriminazioni e violenze. Lo è invece definire, come fa lui, solamente come “ideologia”, con evidente accezione politica, il vasto campo interdisciplinare in cui si articolano i gender studies (come già precisato da Snow), che ad esempio, da quanto so, va dall’antropologia alla psicoanalisi, dalla filosofia alla semiotica. Oltretutto non dovremmo sorvolare sull’imprecisione con cui afferma che “la famiglia è come viene definita nell’art. 29 Cost.” per poi riportare la definizione in modo sbagliato parlando di “mamma e papà” laddove si parla genericamente di “coniugi”.

*fa uso dell’aggettivo ‘alternativi’ per mettere insieme un discorso che “pone a rischio di scomparsa” la famiglia tradizionale, fingendo che ‘alternativi’ combaci con ‘sostitutivi’.

Provo dunque anch’io a dimostrare, o quantomeno ad esprimermi meglio che in precedenza, sul nesso che collega questo tipo di istigazione alla discriminazione e alla violenza con i soggetti ricettivi dove, pur sussistendo il principio di autoresponsabilità, non credo che esso sia l’unico elemento in gioco, dopodiché forse arriveremo ad un punto morto qualora tu dovessi ripetere che ne stiamo dando una libera e infondata interpretazione.

“Persuasione al male” contestualizzato diventa “persuasione alla, per semplificare ed esemplificare, poniamo, omotransfobia”.

Il verbo italiano “difendere” implica necessariamente che qualcuno stia portando avanti un attacco di qualche tipo, ovvero indica che in campo sia presente e minaccioso un nemico contro il quale bisogna sollevare e usare delle armi per difendersi in qualche modo. In questo caso secondo me l’esposizione al concetto di armi in questa battaglia immaginaria può assumere forme diverse dalla protesta nonviolenta nel momento in cui esse acquistano nuovi significati nella testa di individui che hanno interiorizzato e radicalizzato (dis)valori a causa, per ciò che pertiene al nostro discorso, del modo in cui esse (armi) cavalcano e rinsaldano le maglie - con un’esasperazione che inverte la rotta nell’emancipazione sessuale in corso risalente alle prime formulazioni del pensiero femminista - della specifica declinazione di “sex/gender system” che si impone culturalmente sulla popolazione italiana. Ciò è coadiuvato dal fatto che, a seconda dei singoli casi, essa (popolazione) è impregnata o toccata dalla costellazione eterogenea dei precetti e dei dogmi cattolici, all’interno dei quali non tutti, nel professarsi credenti cristiani, riescono a scremare gli esempi di bella produzione letteraria della cristianità che possono ispirare condotte ammirevoli, come la famosa Lettera ai Corinzi 13 che persino un film certamente non ortodosso come Love Exposure può permettersi di usare durante una sequenza climax (se a qualcuno non importa spoilerarsela la metto a disposizione qui sotto [mi piace l'idea unificante della pubblicazione di un video dove è recitato il contenuto della Lettera nel topic LGBTQ+]),




da quella trama oggi fortunatamente sfilacciata che racconta un’atavica oppressione sessuale di cui è indice lapalissiano il passo del Levitico dove l’omosessualità viene definita una pratica abominevole. Queste armi da usare, dicevo, possono tradursi, volendo prendere in esempio un caso eclatante, in un’aggressione fisica ai danni di un ragazzo gay che bacia il suo compagno in pubblico, un atto (di aggressione fisica usata come deterrente) attraverso il quale l’aggressore cerca di scoraggiare il ragazzo dal diventare (o, se lo è già, di dissuaderlo dall'essere) quel nemico attentatore - poiché nel suo spettro lo identifica - che, per il solo fatto di essere omosessuale, secondo le parole di Gandolfini, “propone (o proporrà, qualora gli venissero concessi i mezzi legali per farlo, ndr) un modello alternativo (percepito come sostitutivo) di famiglia (ndr: equamente istituzionalizzata a cui imputare un iniquo sconvolgimento del tessuto sociale in cui vive l’aggressore e/o per la sua eventuale famiglia [sottinteso e non solo: per i contatti esterni che hanno o avranno i suoi figli con coetanei non educati secondo i valori della famiglia “tradizionale”] perché tale modello alternativo) non fa nient’altro che aumentare la confusione nella crescita e nella psicologia dello sviluppo dell’età evolutiva dei bambini.” Traduzione e riepilogo: nell’ambito dell’istituzione matrimoniale e familiare, l’imposizione del divieto alle coppie non etero di diventare genitori con diritti e tutele equipollenti a quelli/e delle coppie etero dotate di regolari capacità riproduttive si rende condizione necessaria affinché si realizzi una società che produce individui psicologicamente sani ed equilibrati (non “confusi”). Oltretutto, se per assurdo dovessi proseguire su questo tracciato, allora ci sarebbe da domandarsi per quale ragione esso non si ponga il problema di spiegare in che modo invece mamma e papà cisgender etero imbevuti di tali convinzioni non dovrebbero creare un qualche tipo di “confusione” nella mente di figl* che si rispecchiano nella comunità LGBT+. O sono convinti che nessun omosessuale del presente, del passato e del futuro nasca, sia nato e nascerà all’interno di una famiglia “tradizionale”?

Un manifesto del Family Day:
https://www.difendiamoinostrifigli..../09/MANIFESTO-25-giugno-LIBERI-DI-EDUCARE.pdf

Mi spiego: come dovrebbe funzionare il #liberidieducare un figlio gay col modello educativo fondato esclusivamente sulla complementarità biologica fra uomo e donna senza che ciò determini l’insorgere di disturbi, disagi, repressione della sua personalità sessuale? Chi lo difende questo figlio se il metodo pedagogico dei genitori stessi non può farlo ma appunto, al contrario, ne è la prima causa? Questo come si concilia col fatto che, essendo un membro della famiglia tradizionale quanto gli altri, andrebbe protetto alla stessa identica maniera? Inoltre, dato che nella mente di un genitore che aderisce a questa parte di “valori” promossi dal Family Day il concetto di famiglia “tradizionale” è così prezioso e importante per la prosperità della dimensione sociale umana e per la prosecuzione della specie, mi domando con quale faccia annuncerà al proprio figlio gay, o gli darà conferma della notizia appresa altrove, che non potrà mai costruirsi una famiglia tutta sua, ovvero che non potrà mai dare origine e avere accesso, per dirla a la Lévi-Strauss, ad un “sistema di parentela”, cioè uno dei principali, controversi, oggetti di studio dell’analisi antropologica, il che mi arrischio a dire rifletta cosa possa significare porre un veto legislativo di questa portata sulle prospettive di esistenza di un essere umano.

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Per quanto riguarda le dichiarazioni di Dolce e Gabbana, Signorini e Malgioglio:
Dolce: "Non l'abbiamo inventata mica noi la famiglia. L'ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c'è religione, non c'è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così,
Quel “dovrebbe essere così” è un’illazione che, con pretesa di esaustività e senza doverose argomentazioni, al massimo riflette un quadro decisionale per la propria vita. Invece studi antropologici documentati ci dicono che nell’organizzazione della società umana pre-statale esistono tanti esempi in cui il sistema dei rapporti di parentela non è perfettamente sovrapponibile alla consanguineità, perché categorie e status hanno la precedenza sulla genetica e determinano il “senso di appartenenza” di cui parlano i due stilisti, comprendendo anche, per dire, la presenza di “travestitismo sociale” in cui una donna poteva/può acquisire lo status di marito nei confronti di un’altra donna. La Sacra famiglia ha reso “icona” e irrigidito uno soltanto dei modelli che, in natura, si sono alternati per millenni prima che essa sopraggiungesse a fare piazza pulita in molte aree geografiche.

Non è che questa gente non desidera e non ha mai veramente desiderato per sé avere figli? Perché è facile parlare di diritti e divieti diretti agli altri, anche nel caso in cui questi altri rientrino nella stessa “categoria” sociale alla quale noi apparteniamo, finché per il modo in cui pensiamo di voler vivere, per le prospettive di vita che ci facciamo, non ne sentiamo sulla nostra pelle, in prima persona, la soggettiva necessità.

Pertanto, in virtù di quanto detto sopra, in questo tuo estratto
la realtà evidenzia come anche alcune persone omosessuali (Dolce & Gabbana o Malgioglio ad es.) possano condividere tale pensiero senza per questo essere accusabili di discriminazione verso la loro stessa comunità.
le loro voci, trattandosi dell’ipotesi di ledere libertà altrui, a prescindere dall’appartenenza o meno di tutti gli interessati alla stessa categoria, su aspetti così importanti dell’esistenza umana, non possiedono la quantità minima indispensabile di autorevolezza sull’argomento a differenza, almeno al primo udire, di quelle che invece si alzano dalle branche del sapere umano ovunque esso si prefigga di usare un metodo di indagine scientifica della realtà fattuale, fisica e biologica, della realtà psicologica, o delle teorie sulla formazione e sul funzionamento dei sistemi socio-culturali, economici, politico-amministrativi attraverso i quali, con i processi di antropizzazione della natura, adattiamo il mondo che ci circonda ai modelli di vita della nostra specie. Ciò è vero a prescindere dal fatto che chi parla sia omosessuale o eterosessuale, dunque a mio avviso la loro realtà non evidenzia nulla di particolarmente rilevante e sì, il pensiero espresso dalle tre persone in questione, in mancanza di un’analisi più approfondita, è ingiustificatamente discriminatorio verso altre persone.
"Il motivo per cui gli omosessuali non hanno diritti nella nostra Costituzione è perché a quei tempi erano condannati un po' da tutti"

Se la mia interpretazione è incorretta, come dovrei interpretare questo passaggio secondo te? Chi sono questi "un po' tutti" che condannavano gli omosessuali? Perché li condannavano? Come hanno fatto questi "un po' tutti" ad influire nella stesura della Costituzione, producendo questa esclusione di diritti in una Carta volta all'equaglianza?
Chiedo venia, effettivamente quella frase mi era sfuggita, ma allora piuttosto che esporre quella deduzione sui padri costituenti forse avresti dovuto porre da subito direttamente a lui queste domande (a meno che non mi siano sfuggite pure loro :asd:). Che la Costituzione possa considerarsi una grande opera di civiltà rispetto all’anno di stesura non lo metto in dubbio.
una Costituzione che è così attuale da fornire un'interpretazione del matrimonio che di base è applicabile equamente sia agli etero che agli omosessuali?
Forse quello che dici può funzionare per un’interpretazione localizzata dell’art. 29 che non considera l’ordinamento nel suo complesso. In caso contrario:

Il funzionario, infatti, ha ritenuto illegittima la pubblicazione, perché in contrasto con la normativa vigente, costituzionale e ordinaria, in quanto l’istituto del matrimonio nell’ordinamento giuridico italiano «è inequivocabilmente incentrato sulla diversità di sesso dei coniugi», come dovrebbe desumersi dall’insieme delle disposizioni che disciplinano l’istituto medesimo, del quale tale diversità «costituisce presupposto indispensabile, requisito fondamentale, a tal punto che l’ipotesi contraria, relativa a persone dello stesso sesso, è giuridicamente inesistente e certamente estranea alla definizione del matrimonio, almeno secondo l’insieme delle normative tuttora vigenti», anche secondo l’orientamento della giurisprudenza. L’atto oggetto dell’opposizione cita anche un parere del Ministero dell’interno, in data 28 luglio 2004, nel quale si legge che «in merito alla possibilità di trascrivere un atto di matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso, si precisa che in Italia tale atto non è trascrivibile in quanto nel nostro ordinamento non è previsto il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso in quanto contrario all’ordine pubblico»; affermazione ribadita con circolare dello stesso Ministero in data 18 ottobre 2007.


Ho l’impressione che in tal senso sia auspicabile l’aggiunta di specifiche che fanno riferimento a definizioni.

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Tornando un attimo al Ddl Zan, a me non è chiaro perché il pericolo della legge liberticida sia preso in considerazione adesso appellandosi alla questione della discrezionalità del singolo giudice quando la Legge Mancino (con le sue aggravanti per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) in vigore da anni ed anni, pur confrontandosi con la stessa questione, non ha ancora provocato danni significativi alla libertà di espressione delle idee.

Volevo impostare l'osservazione come risposta ad un post di Dorsai, ma non lo trovo più.
 
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Il verbo italiano “difendere” implica necessariamente che qualcuno stia portando avanti un attacco di qualche tipo, ovvero indica che in campo sia presente e minaccioso un nemico contro il quale bisogna sollevare e usare delle armi per difendersi in qualche modo. In questo caso secondo me l’esposizione al concetto di armi in questa battaglia immaginaria può assumere forme diverse dalla protesta nonviolenta nel momento in cui esse acquistano nuovi significati nella testa di individui che hanno interiorizzato e radicalizzato (dis)valori a causa, per ciò che pertiene al nostro discorso, del modo in cui esse (armi) cavalcano e rinsaldano le maglie - con un’esasperazione che inverte la rotta nell’emancipazione sessuale in corso risalente alle prime formulazioni del pensiero femminista - della specifica declinazione di “sex/gender system” che si impone culturalmente sulla popolazione italiana. Ciò è coadiuvato dal fatto che, a seconda dei singoli casi, essa (popolazione) è impregnata o toccata dalla costellazione eterogenea dei precetti e dei dogmi cattolici, all’interno dei quali non tutti, nel professarsi credenti cristiani, riescono a scremare gli esempi di bella produzione letteraria della cristianità che possono ispirare condotte ammirevoli, come la famosa Lettera ai Corinzi 13 che persino un film certamente non ortodosso come Love Exposure può permettersi di usare durante una sequenza climax (se a qualcuno non importa spoilerarsela la metto a disposizione qui sotto [mi piace l'idea unificante della pubblicazione di un video dove è recitato il contenuto della Lettera nel topic LGBTQ+]),

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Tornando un attimo al Ddl Zan, a me non è chiaro perché il pericolo della legge liberticida sia preso in considerazione adesso appellandosi alla questione della discrezionalità del singolo giudice quando la Legge Mancino (con le sue aggravanti per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) in vigore da anni ed anni, confrontandosi con la stessa questione, non ha ancora provocato danni significativi alla libertà di espressione delle idee.

Volevo impostare l'osservazione come risposta ad un post di Dorsai, ma non lo trovo più.
Tirato in ballo rispondo , ma data la complessità del tuo intervento , dato il fatto che gran parte dello stesso non riguarda argomenti sostenuti da me ed infine il fatto che io abbia pochissimo tempo a quest'ora , rispondo solo alle parti citate.

Sulla prima devo correggerti, non ci si difende da un "attacco" solamente, un attacco presuppone volontarietà di una parte contro un'altra , ma è un'interpretazione restrittiva del significato del verbo difendere , una definizione più completa invece descriverebbe il verbo come rivolto ad una "minaccia" che può essere artificiale o naturale , volontaria o involontaria , nel caso specifico poi non ci sono "attaccanti" , non ufficialmente almeno visto che entrambe le parti sostengono di "difendere" una posizione chi la "famiglia tradizionale" e chi un diritto negato . nel mio caso particolare io vedo la minaccia nell'art. 4 e specificamente nella congiunzione "purchè" dopo la parte che garantisce il diritto di parola e opinione , poichè, a mio parere, quel "purchè" demanda ad altri il diritto di giudizio su quanto detto da qualcuno, dirò di più, demanda all'altrui interpretazione di quanto affermato e quindi il giudizio su quanto detto indipendentemente dal reale significato che chi parlava voleva attribuirgli , nè tiene conto del contesto , come per esempio nel caso citato in precedenza della funzionaria Finlandese finita sotto inchiesta per avere citato un passo della Bibbia che preso fuori contesto è suonato omofobo a qualcuno , forse lo era, ma appunto, non abbiamo il contesto, e comunque dubito si possa mettere fuori legge la Bibbia nè inquisire chi la cita.anche alla luce dell'art 3 della Costituzione sulla libertà religiosa.

IE per rimanere a me personalmente quanto da te citato nella replica a proposito della legge Mancino quella è un'aggravante non un reato in sè , non può provocare sconquassi di per sè, occorre prima un reato su cui applicare l'aggravante , non si possono applicare aggravanti in assenza di reati preesistenti .
Nel caso dell'art 4 invece l'opinione può essere reato addirittura penale esclusivamente sulla base dell'interpretazione che se ne da e la minaccia non viene solo dalla magistratura Inquirente, viene da chiunque già dalla denuncia data l'obbligatorietà dell'azione penale vigente in Italia

Faccio notare che in questo stesso topic c'è chi ritiene che chiunque parla di "famiglia tradizionale" sta già di per se portando avanti un attacco omofobo e discriminatorio

Per me sarebbero necessari 2 interventi sul DDL in primis espungere quel "purchè" , poi specificare a partire da quali classi scolastiche iniziare a parlare di omotransfobia (io direi dalle medie) e poi aggiungere "sessuali" o di "genere" alle aggravanti della legge Mancino.


non ho particolari obiezioni sul resto se non forse aggiungere un "senza distinzioni di sesso o di genere" nella descrizione della famiglia all'art. 29 della Costituzione, uniformandovi tutto il resto con ciò rigettando in toto tutta la dottrina e la giurisprudenza contrarie , ma forse questo è chiedere troppo in questo momento storico
 
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https://www.google.com/url?sa=t&sou...BBAC&usg=AOvVaw32PmjbCbcQYOV8vv8VLtm7&ampcf=1

Un bambino di 12 anni si è suicidato in una cittadina non lontana da dove sto io. Il bambino aveva cominciato a dubitare della propria sessualità. I bulli lo hanno ammazzato dentro e alla fine, si è suicidato.
A prescindere dal fatto che non sia in Italia, io rimango scioccato da queste cose.

avvengono tragedie anche per casi in cui, un ragazzino/a viene insultato perché cicciottello. E altri centinaia di migliaia di motivi simili, molto spesso anche motivi futili, avvengono tragedie uguali.

Si dovrebbe andare nei problemi e contestualizzare una realtà
 
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