(che comunque non vuol dire che i parlamentari possono fare quel che gli pare, vanno a processo anche loro, solo con un iter diverso se le condotte contestate sono collegate all'ufficio esercitato)
Questo l'ho scritto anch'io: "secondo le quali la legge penale non viene applicata,
nelle tempistiche e nelle modalità, come avverrebbe per un normale cittadino se il soggetto è un parlamentare che sta esercitando le proprie funzioni".
è espressione del prinicipio della separazione dei poteri, per proteggere il potere legislativo da eventuali ingerenze di quello giudiziario.
Sì, ma non mi pare sia un sistema senza crepe che si può liquidare con questa semplice spiegazione senza necessità di monitorare quanto sia sfruttabile a fine illecito nella realtà dei fatti, infatti l'art. 68 cost. è stato oggetto di una parziale revisione e riformulazione nel 1993 in quanto, per esempio e senza entrare nel dettaglio, "le camere avevano utilizzato in maniera sempre più estensiva l’autorizzazione a procedere, negandola anche in casi di evidente contrasto con lo spirito della norma costituzionale, così da far parlare diffusamente di un vero e proprio abuso."
Travaglio nel 2010 si pronunciava contro l'immunità parlamentare e di solito è uno che si documenta molto prima di parlare.
Per quanto riguarda la progressività delle aliquote IRPEF è vero il contrario: è proprio la Costituzione (art. 53) a stabilire la progressività ed è infatti la critica principale alla famigerata flat tax. L'art. 53, a sua volta, è conseguenza del principio di uguaglianza formale e sostanziale di cui all'art. 3, che è lo stesso principio su cui si fondano, ad esempio, le quote rosa (che altrimenti sarebbero incostituzionali).
Sì, su questo avevo fatto un'aggiunta al post in seguito come risulta anche nel tuo quote.
Sono d'accordo che per la diffusione dei messaggi di odio a mezzo stampa (social network inclusi) dovrebbe esserci un'aggravante, quel su cui non sono d'accordo è che una frase possa essere più o meno grave sotto il profilo penale a seconda di chi la dice e non di dove la si dice. Poi che un politico in quanto tale debba dimettersi per certe frasi è per me ovvio, ma lo stesso me lo aspetterei da un imprenditore dal medio livello a salire, ad esempio. Per me è naturale che a posizioni di responsabilità consegua la necessità di una morale più che integerrima, incompatibile con dichiarazioni d'odio.
Posso rettificare ed essere d'accordo, anche se non sono del tutto convinto che ricoprire una carica politica non possa essere considerato come un'ulteriore aggravante. Non è esattamente "a seconda di chi", è più che altro in base alla specifica funzione che svolge nella e per la società in quel momento. L'imprenditore non è chiamato a provvedere al bene pubblico, il politico invece dovrebbe essere uno dei mestieri, se mi passi il termine, più altruistici - e meno individualistici - che ci siano. Però posso anche capire il risvolto antidemocratico, quindi non so, mi lascio il minimo beneficio del dubbio finché non incontro argomentazioni più approfondite e schiaccianti.
Fermo restando che bisogna innanzitutto valutare cosa si dice: dire che la famiglia omosessuale non è una famiglia non è mai una incitazione alla violenza od alla discriminazione,
Fermo restando (non ti sto scimmiottando provocatoriamente, mi è scappato istintivamente lo stesso incipit), ribadisco, che non sto proponendo di riformare concretamente la legge affinché la frase "la famiglia omosessuale non è una famiglia" possa far scattare il procedimento penale, tanto più che anche il discorso di Dorsai mi fa riflettere, però almeno in cuor mio - e l'opinione posso esprimerla - penso che uno slogan che recita "l'unica famiglia è quella eterosessuale, difendiamo i nostri figli" non stia rappresentando dei diritti né principalmente (sottolineo principalmente) offrendo un luogo di ritrovo, riunione ed espressione per chi condivide una determinata concezione sulla composizione del nucleo e dell'istituto familiare, bensì stia innanzitutto negando quelli degli altri, perché la visione - l'unica ammessa - della società che veicola è discriminatoria verso le categorie LGBTQ+. E' un'istigazione ai reati d'odio di matrice omotransfobica? Di nuovo, in cuor mio, mi rispondo di sì (è solo mascherata - o, se vogliamo, mistificata - da una formulazione apparentemente garbata, velata, sottile e indiretta, direi quasi... politicamente corretta, ops) perché sono abbastanza convinto che una dichiarazione del promotore nonché portavoce del Family Day (responsabile dell'organizzazione di manifestazioni e convegni, quindi non si tratta di una persona intervistata a caso per strada durante un corteo) come quella fatta durante la prima risposta alla Gruber in questa puntata di Otto e mezzo,
che affibbia scorrettamente alla
realtà LGBTQ+ i connotati di "
ideologia di gender" a cui opporsi nettamente (definendola esattamente così), disorienti almeno una fetta dell'opinione pubblica sulla tematica e, piuttosto che cercare di espugnare, con la pazienza insita nell'informazione, nella sensibilizzazione e nell'educazione, meccanismi emotivi stratificati per aiutare gli stessi intolleranti a liberarsi dal peso psicologico dei tabù e dei pregiudizi che genera in loro stati d'animo, nel contesto, negativi come insofferenza, disprezzo, disgusto e/o rabbia (mentalmente impegnativi e sfiancanti), contribuisca invece a legittimarli, rafforzarli ed alimentarli, contribuendo a portare determinate persone a sentire la malsana esigenza, per mantenere intatta l'illusione di stare bene con se stesse, di intervenire in difesa di un ordine purtroppo interiorizzato di (dis)valori, per esempio, con un'aggressione fisica davanti alla fermata della metro che ha l'istintivo scopo di punire e rimuovere dalla vista, condannando moralmente, due ragazzi gay che si baciano. Certamente mi preoccupa che queste persone esistano ancora, ma forse - o senza il forse - chi elabora presunte teorie non essendo ignorante e dunque servendosi consapevolmente e astutamente del proprio bagaglio culturale per farle apparire più convincenti agli occhi e alle orecchie di coloro a cui quel bagaglio manca rappresenta un pericolo su scala maggiore nel senso che ha la capacità di convogliare consensi e/o consolidare quelli che ha già.
Credo che non riconoscere quanto scritto sopra sullo slogan equivalga un po' a prendersi in giro o a negare la malcelata evidenza. Gli attivisti dei Gay Pride non vogliono destrutturare la famiglia cosiddetta tradizionale (che poi cosa significa tradizionale? quale tradizione?*), non vi è minaccia né attentato, bensì chiedono la coesistenza integra e pacifica di diversi tipi di famiglie, mentre gli attivisti del Family Day si oppongono all'estensione dei diritti alle famiglie formate da esponenti delle categorie LGBTQ+ senza uno straccio di argomentazione scientifica, in altre parole vogliono una società in cui esse non siano possibili. E' una differenza di intenti sostanziale, i secondi non stanno dicendo "ehi ciao, ci siamo anche noi" ma "dovete levarvi di torno, ci possiamo essere solo noi". A me sembra lampante.
*
(previa accettazione della definizione ISTAT di famiglia)
Numeri e caratteristiche delle famiglie italiane: quante sono? Come sono composte? Quante sono le unioni civili?
www.lenius.it
Se quando l omosessualità era considerata ancora una malattia, i governanti avessero inteso la liberta di pensiero come te, oggi avremmo i manicomi per malati di omosessualita diretti da squadroni di esorcisti messicani (mi sono sempre sembrati con una marcia in piu), e le foto di pannella appeso a testa in giu in piazza loreto.
Hai male interpretato ciò che ho scritto e sei abbastanza scortese.

inb4 sei tu troppo permaloso/suscettibile.
E se ti dicessi che in "difendiamo la famiglia tradizionale" ci sono molte piu sfaccettature che quella banale della "repressione dei gay"?
Prima riga:
it.wikipedia.org
Il fatto che siano presenti altre sfaccettature cambia o toglie il fatto che il moto di opposizione di cui sopra sia un cavallo di battaglia? No.
Esiste emergenza discriminazione legate al genere sessuale?
Dove?
Parlaci della regione che in Italia è in emergenza discriminazioni
Al resoconto linkato da HP aggiungo:
en.wikipedia.org
Io per esempio sono contrarissimo a dare reversibilita della pensione in un matrimonio gay e/o matrimonio eterosessuale senza figli.
Puoi argomentare?
Io per esempio sono contrarissimo alla letteratura che inserisce "genitore 1 e 2"
Anche qui, motivo?
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Per rispondere a chi paventava l'assunzione di "docenti di omotransessualità" o qualcosa del genere (scusate se la sola prospettiva e definizione mi fa sorridere), io avevo pensato ad un'integrazione delle tematiche nelle ore di educazione civica in azione coordinata con l'educazione sessuale e Zan stesso nell'intervista presso Repubblica ha parlato di educazione civica.
Proponete questo stralcio di discorso anche nel topic dedicato al DDL Zan, dato che molti associano queste tematiche identificandosi nella "sinistra", non riconoscendo che nei fatti esiste una "sinistra fucsia" e una "sinistra rossa".
Non ripropongo quell'uscita da coglione di Rizzo e la distinzione che hai fatto sulla sinistra mi rende perplesso, ma la commento (l'uscita) dicendo solo 4 cose:
1) Invito tutti ad indicarmi il punto esatto in cui nel testo del ddl Zan si parla di surrogazione di maternità e adozioni;
2) Rivolgersi alle masse parlando volgarmente di "utero in affitto" senza usare la terminologia sicuramente più neutra di maternità surrogata o surrogazione di maternità, senza distinguere tra la situazione della gestante che riceve un contributo alle spese mediche e quella della gestante che riceve una remunerazione, nella sua approssimazione (probabilmente volontaria) è un modo pessimo di porre la questione usando un linguaggio populista che tende a stimolare sentimenti di repulsione aprioristica verso la pratica (per non parlare di quello che dice a seguire dopo i due punti);
3) "Nel disegno di legge ci sono altre follie come la definizione del sesso. Mi sveglio una mattina, decido che sono donna e posso usufruire delle quote rosa?". Oltre al fatto che personalmente mi sembrano frasi da cui trapela una ragguardevole ignoranza in materia di identità di genere e percorso di transizione, ci vuole la sentenza di un tribunale per certificare il cambio di sesso anagrafico;
4) "La voglia di avere un figlio è un desiderio: e i desideri non sono diritti". Si può discutere sui metodi, ma nel caso di una coppia che non può averne biologicamente credo non sia lecito escludere di trattare la possibilità di vedere realizzato quel desiderio come un diritto (al limite parliamone) e, come diceva Snow, l'aumento delle possibilità per un bambino di ricevere l'affetto e l'amore di due genitori (...o più? o dove la genitorialità non è portata avanti da maschio/i e femmina/e in pari numero? per adesso lasciamo perdere le ipotesi poliamorose/parentali e torniamo alle realtà più diffuse) sotto il tetto accogliente e confortante del nido familiare forse è il focus prioritario e ancora più importante.
La criminalizzazione di idee che non sono così nitidamente "subdolamente discriminatorie" come vorresti farle passare (anche se io stesso non le condivido) mi stupisce da parte tua, perché ho sempre apprezzato in passato il fatto che nelle discussioni eri in grado di mantenere un giusto equilibrio nelle tue posizioni.
Io non ho provato stupore, ed equilibrio un piffero, quando intervengo in questa sezione non lo faccio per dimostrare o sfoggiare una cultura da salotto con cui guadagnarmi uno status da assennato, acuto, morigerato intellettuale davanti al forum, posso sbagliarmi o essere precipitoso come chiunque altro, posso essere miope. Tutt'al più ho notato un po' più di calore nei toni perché mi è sembrato si stesse comprensibilmente spazientendo e stesse perdendo un bruscolino di compostezza.

Ma non ho pensato che stesse proponendo seduta stante e ufficialmente di censurare lo slogan configurando il suo messaggio come reato e sottraendo il diritto di associazione ai soggetti (ma, Snow, ti invito a smentirmi brutalmente qualora avessi avuto un'intuizione errata). Cioè, ne stava discutendo nel tentativo di rendere esplicito di cosa si trattava realmente per lui tolto quel velo di ipocrisia. Inoltre devo ammettere che non mi piace molto questo modo di ricattare moralmente l'interlocutore valorizzandone una qualità positiva in funzione di sottolineare che stavolta sarebbe venuta a mancare, così da suggerire che la persona non sia stata all'altezza delle aspettative o di una reputazione costruitasi in precedenza. Meh ad aspettative e reputazione. Si discute, si impara, si sbaglia, chissene se si sbaglia, chissene delle "figure da ignoranti", si fanno passi indietro, si riconsiderano le idee, le si integrano, si giunge a compromessi o si conclude che sono inconciliabili, in una continua dialettica e provando ad evitare rigidità di pensiero, anche nella speranza di imparare (nozioni, ragionamenti, analisi, maggiore proprietà di linguaggio, etc) o maturare qualcosa di nuovo da noi stessi, dagli altri o gli altri da noi. Quindi possiamo pure lasciar perdere questo tipo di pressioni sociali internettiane sull'interlocutore (imo).
è compito della Repubblica rimuovere quegli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini.
Il fatto che reati le cui motivazioni sono riconducibili alla o totalmente esauribili nell'omotransfobia non abbiano un nome nel codice penale (e quindi, a partire dal verbale redatto dalle autorità, si debba ripiegare sull'aggravante per motivi abietti o futili) non rappresenta un primo ostacolo in questo senso?
la realtà evidenzia come anche alcune persone omosessuali (Dolce & Gabbana o Malgioglio ad es.) possano condividere tale pensiero senza per questo essere accusabili di discriminazione verso la loro stessa comunità.
Esattamente cosa hanno detto le tre persone che citi? Il fatto che appartengono alla comunità può anche non significare nulla, dipende da quello che si sta cercando di sostenere.
Poi se si vuole pretendere che nella Costituzione mancano riferimenti espliciti alla sessualità perché i padri costituenti e/o gli italiani erano tutti omofobi si faccia. Come se nel 1948 questi temi fossero presenti, sentiti e di attualità come lo sono al giorno d'oggi,
Non mi pare che Snow abbia detto questo. Anche tu non inventarti robe.
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E' ininfluente rispetto al contenuto del post ma tanto per la cronaca e per alleggerire io ho una cugina (con una g) lesbica. ^^

Anzi, "non so bene come dirtelo, mi piacciono le ragazze" per citarla con affetto e quasi testualmente quando me lo rivelò un po' in imbarazzo.

<3 (avendo la compagna tra l'altro)