Chi l'ha detto che è meglio una vita con il rischio del male piuttosto di una in cui il bene è l'unica alternativa? Gli autolesionisti, direi io. Oppure i credenti che pur di tappare le voragini logiche delle proprie credenze, sono disposti a inventarsi qualsiasi assurdità. Se il male esiste, è perché esiste il libero arbitrio (dici tu) ed esso è creato da *** per l'uomo. Quindi ***, dotando gli uomini del libero arbitrio, ha creato anche il male. È una logica che ti spiazza, lo capisco, ma è solo pura logica, quella che smonta ogni superstizione. Se *** ha creato tutto e il male esiste anch'esso, allora significa che *** ha creato il male. Rassegnati.
Mai negato che il "male" che sentiamo esiste anch'esso per la creazione (indiretta) di ***, il punto è che se l'alternativa è una vita senza libertà, quel male me lo tengo stretto.
I Cristiani sono autolesionisti? Può darsi, tu hai mai provato a vedere ciò che si nasconde dietro ogni cosa che chiami "male"?
Io non voglio nessuna risposta, tanto meno da una persona irrazionale come te. E comunque non è per questo che rispondo alla discussione. Non è che tu sei il professore che dà le risposte e io l'allievo che fa le domande, quindi scendi un attimo dal piedistallo, per cortesia, perché purtroppo per te non hai la verità in tasca, la Verità, come scriveresti tu. Il mio scopo è solo quello di mettere in evidenza tutte le baggianate della religione (quella cristiana, in particolare) e magari assistere alle acrobazie dialettiche di chi cerca in ogni modo di giustificarle. È da secoli che funziona così: la scienza conquista un pezzetto del regno della religione, e i credenti, al posto di arretrare, creano altre colonie con cui poter giustificare l'irragionevole e l'incredibile, ottenendo il solo risultato di aver costruito, nel tempo, una dottrina ancora più pazzesca di quella originale.
Tranquillo, si capisce da lontano.
PS: ti ricordo che quando tu scrivi un post, io ti rispondo, e tu rispondi alla mia risposta. Sei così prevenuto da dimenticare che le parole hanno più di un significato?
Certo, io non sono illuminato. Solo chi ha fede può capire. È proprio così.
È divertente perché è come parlare con uno che crede di essere Napoleone: lui ci crede veramente, è in assoluta buona fede, non mente; anche se posto davanti all'evidenza contraria, continuerà a presentarsi come un grande imperatore, perché dal suo punto di vista lui è proprio quell'imperatore. Ed è chi lo osserva e gli parla con razionalità, che sembra ignorante, perché quello non è in grado di riconoscere il grande condottiero. Proprio divertente, come dicevo.
Non si tratta di fede, si tratta di conoscere la materia, e per conoscere la teologia (o la filosofia per lo meno, se proprio la teologia fa così paura) bisogna studiarla, impadronirsi degli strumenti e del linguaggio, comprendere i meccanismi che la regolano.
Più ti leggo e più mi rendo conto che la materia per te è off-limits. Non siamo tutti uguali.
Il discorso dei pazzi.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/azz.gif
Immagino tu non sia andato a cercare tra le definizioni, eh? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif
Smontare cosa, cos'hai smontato?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Io non riesco a reggere il confronto filosofico?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Tu sei quello che parla sempre con la bocca e il cervello degli altri, che una volta è fissato con Popper, un'altra con Agostino, poi con Leibniz e che mai mette in discussione le parole dette da un rincoglionito vissuto duemila anni fa, perché guai a lui se lo facesse, apriti cielo! Ipse dixit. Hai questa malsana convinzione che siccome una cosa è stata detta da uno che ha un nome famoso, allora dev'essere vera per forza. Di questo passo staremmo ancora noi al centro dell'universo.
Per tua informazione, non è vero ciò che ha detto Popper, non è vero ciò che ha detto Leibniz, né quello che ha detto Agostino, perché ovviamente la filosofia non finisce con nessuno di loro (e nemmeno con Hegel, per quanto volesse vantarsene a suo tempo).
Semplicemente, quando qualcuno porta all'attenzione un argomento, e si incammina in dimostrazioni o falsificazioni importanti, è inutile ripetere tutto il percorso ogni volta, non si può parlare di filosofia senza tirare in ballo gli autori, altrimenti le discussioni diventano lunghissime. E' come quando in matematica (la tua materia, a quanto so) si usa un teorema già dimostrato senza dimostrarlo di nuovo, in questo caso la filosofia non è molto diversa (ma ovviamente il filosofo di turno può essere smentito, però bisogna esserne in grado. Non ti ho mai visto smentire gli esempi che ho portato, perché dovrei aggiungere altro quando questi bastano?)
I miei hanno qualche anno al massimo, i tuoi sono vecchi di migliaia di anni.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Più di quel che credi, la teodicea era già discussa prima del 1000.
Come caspita fai a discutere sulla conciliabilità tra una cosa e un'altra se una delle due cose dimostri di non conoscerla affatto? È lo spirito santo che ti aiuta?
Purtroppo la teoria dell'evoluzione è passata per così tante strumentalizzazioni che ormai è impossibile non conoscerla, almeno nei parametri generali. Bel tentativo, comunque, da uno che ha ripetutamente dimostrato di non sapere assolutamente nulla della teologia cristiana, eppure scrive qui ogni volta che il topic viene uppato.
Che strano, mi era sembrato di essere stato accusato di non essere in grado di reggere il confronto filosofico e di non comprendere il linguaggio del settore... Allora, se queste accuse fossero vere, potrei giocare anche io il jolly paraculo del "forum di videogiochi"?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
La differenza è che qui stiamo parlando di questo settore, non di quello della teoria dell'evoluzione, è superfluo tirare in mezzo i dettagli della teoria se la discussione è filosofica. Allo stesso modo in un topic che si concentra su un argomento di quel tipo sarebbe necessario un certo livello di dettaglio sull'argomento, mentre sarebbe superfluo tirare in mezzo considerazioni filosofiche.
Per dire, è inutile che qui parlo della percentuale di codice genetico che accomuna essere umano e australopiteco, oppure dei processi chimici necessari alla duplicazione del DNA, o ancora delle mutazioni genetiche o del crossing over, non avrebbe alcuna inerenza con l'argomento.
Questa cosa che c'entra con quello che ho detto io? Ho forse detto che la teoria dell'evoluzione è una certezza scientifica? L'unica cosa che mi viene da dire è che sicuramente è più credibile delle certezze religiose (altro che ossimoro, qui, partono i fuochi d'artificio) che ci propinano i cristiani da duemila anni.
Se le supposizioni sono due, è evidente che si prefigurano due possibilità che comprendano quella giusta e quella errata, non sono nella tua testa e non posso sapere cosa pensi quando scrivi.