I vangeli non sono attendibili come fonti storiche, sia perché sono di parte, sia perché sono contraddittori tra loro stessi in molti punti. Primo tra tutti l'episodio della resurrezione di Gesù stesso, che presenta ben quattro versioni diverse nei quattro vangeli.
Tutte le testimonianze, in quanto tali, sono di parte, e la storia si basa anche e soprattutto sulle testimonianze.
Vuoi dirmi che il "De bello gallico" non è di parte? E che non lo siano gli Annales di Tacito? Suvvia, di fatto anche un documento che testimoniasse che, piuttosto che risorgere, il corpo di Cristo venne nascosto dai discepoli sarebbe "di parte".
E appunto i Vangeli sono documenti storici non per quanto riguarda la risurrezione, o comunque ciò che effettivamente è successo, ma per quanto riguarda ciò che i primi cristiani avevano visto/credevano di aver visto.
@Valefix: Gesù NON predicava l'uguaglianza sociale, è questo il punto, ed ai romani non poteva interessare in alcun modo che un ciarlatano, così l'avrebbero considerato, andasse a dire in giro che, davanti al *** degli ebrei, tutti gli uomini sono uguali, non credevano nemmeno nel *** degli ebrei!
E per di più, ricorda anche il "dare a Cesare quel che è di Cesare, dare a *** quel che è di ***", Gesù Cristo si opponeva anche a tutte quelle correnti anti-romane ed anti-imperiali dell'ebraismo, Gesù Cristo affermava che fosse giusto che gli ebrei pagassero le tasse all'Imperatore di Roma, se così stabilito dalla legge!
I cristiani iniziarono ad essere un problema quando iniziarono a mettere in opera la "disubbedienza civile": si rifiutavano di sacrificare alla divinità imperiale, che nell'impero ellenizzato di Domiziano era fondamentale, per questo costituivano un'opposizione "anarchica" al potere imperiale che l'imperatore non poteva in alcun modo tollerare.
I risvolti sul piano sociale della rivoluzione di Cristo sono magari quelli che più di molti altri avvicinano i popoli al cristianesimo, ma mentre Cristo era vivo non ci pensava davvero nessuno, anche gli apostoli non capirono NULLA fino alla sua morte.
Lo volevano condottiero contro le forze di Roma, ma il messia era invece un uomo che osò addirittura insinuare che anche i gentili, come i poveri, i malati, i derelitti, potessero essere parte del regno di ***.
Insomma, non capisco davvero perché uno storico romano del 30 d.C avrebbe dovuto parlare di una figura apparentemente così insignificante, di pseudo-profeti in Israele ce ne erano molti, e questo era probabilmente il meno pericoloso. (tanto che venne messo a morte dal sinedrio, e che il governatore se ne lavò le mani, se ben ricordi...)
Pietro e Paolo, invece, loro sì che furono pericolosi, ma per gli imperatori-divinità quali Nerone e Domiziano, non per Tiberio o Claudio.
Ma poi mi chiedo, possibile che un tale Saulo di Tarso, ebreo di tradizione farisaica (cultore della Scrittura) e cittadino romano, si metta a parlare di un tale che si diceva "figlio di ***" circa 15 anni dopo la scomparsa di questo uomo, e che nessuno si opponga? Era davvero così potente questo Saulo da riuscire ad inventarsi una persona quando ancora, verosimilmente, coloro che avrebbero dovuto conoscerlo erano ancora vivi e, al tempo stesso, convincere così tante persone che fosse effettivamente esistito?
Possibile che le autorità giudaiche non abbiano mai negato l'esistenza di quest'uomo, che le delegittimava del tutto agli occhi di chiunque vi credesse?
E invece si parla di Cristo pure nel Talmud, lo si insulta addirittura, si fanno riferimenti alla sua morte chiamandolo "colui che fu appeso", se ne parla come di un eretico.
Insomma, gli Ebrei non negano l'esistenza storica di Yeoshua ben Yoseph come la Chiesa Cattolica non nega l'esistenza storica di Giordano Bruno, e la Chiesa Cattolica, allora, aveva il potere di farlo sparire per sempre dalla storia, mentre invece non lo ha fatto, e i documenti della condanna a morte sono oggi esposti al pubblico nei musei vaticani.
Perché questo? Perché Giordano Bruno non era considerato (e considerabile) né come figura inventata, né come figura pericolosa, anzi era un eretico ucciso anche come "exemplum", ed era bene che tutti sapessero della sua morte.
Lo stesso fu per Cristo, venne ucciso sul Golgota per dimostrare che nessuno poteva dirsi "rex iudeis" di fronte al Sinedrio, quell'uomo aveva vissuto anche a Gerusalemme e le persone di Gerusalemme ne avevano sentito parlare, per questo quando pochi anni dopo Saulo si unisce ai seguaci de "La Via" ed inizia addirittura a scrivere di tale figura il sinedrio può sì cercare di eliminare Saulo e tutti gli altri, ma di certo non può negare di aver ucciso quell'uomo: i cristiani non erano altro, allora, che un'eresia ebraica, e venne trattata come una qualsiasi eresia.