allora spiegameli, perchè quel paragrafo che ha linkato MAH per me è cinese.
Guarda,di recente ho studiato un libro di 300 pagine che è una summa dell'argomento,molto summa,costituito da una bibliografia immensa dietro

spiegarlo sarebbe lungo e difficile, soprattutto per me che quando ho tante idee in testa faccio fatica a metterle in ordine,ma in quel post di MAH ho ritrovato perfettamente molti di questi concetti. Dovresti rileggerlo e leggere i post di mah sempre a riguardo,perchè ne ha parlato più volte,commentando anche quanto ha postato, e casomai leggere qualcosa sull'argomento. Anche perchè, cinese in che senso? E' un punto di vista nuovo lo capisco,ma va affrontato con le giuste premesse, fra le quali:
è stato studiato come la scrittura influenza i sistemi cognitivi. Noi abbiamo uno stile di scrittura che va da sinistra a destra,alfabetico,cosa che ci ha portato ad evolverci sviluppando l'emisfero sinistro. L'ebraico antico ed altre scritture si leggevano da destra verso sinistra, e richiedevano un'attività mentale diversa, che riguardava l'insieme ed il rapporto fra le parti (come la procedura per tradurre,in cui si "deduce" il significato tramite il contesto), cosa che da precedenza all'emisfero cerebrale destro. Va da se che in questo modo ci siamo sviluppati con un'attività logica di tipo lineare e consequenziale, che si riscontra anche nella nostra visione dello spazio-tempo,lineare, nell'architettura delle città, nell'arte...nell'invenzione della prospettiva,che è una nostra invenzione appunto,anche se strano a dirsi.
Le culture tipicamente analogiche al contrari hanno una visione circolare,sia dello spazio,sia del tempo, non a caso. Che non è una visione sbagliata,non è la nostra....fatto sta che tutto ciò influenza il modo in cui gestiamo il nostro sapere organizzando il flusso informativo della realtà.
Ora,il digitale è un approssimazione dell'analogico. Perchè si ottiene,prendendo il flusso informativo della realtà e dividendolo,segmentandolo, individuando diversi pezzi diciamo, esclusi dal contesto. (Per fare un esempio la comunicazione analogica è quella non verbale, verbalmente si fa fatica e anzi,è impossibile riuscire a descrivere pienamente il senso di quanto viene emesso non verbalmente,che al più si recepisce spesso incosciamente...così come verbalmente si fa fatica spesso a descrivere un'opera d'arte,o le proprie emozioni, non si trovano le parole o non si possono trovare). "La mappa non è il territorio" , è un assunto dimostrato, quando noi organizziamo il flusso informativo andiamo a fare una mappa,approssimata,della realtà, man mano che procediamo per tipizzazioni logiche successive si approssima sempre di più, e ci si allontana dalla realtà originale. La categoria del digitale, deriva, si deduce,da quella dell'analogica, è chiaramente quindi di una categoria logica inferiore (perchè bisogna ragionare per ordini gerarchici,non per dualismi e contrari come spesso si fa erroneamente,dando lo stesso livello logico a categorie che non ce l'hanno) ma noi abbiamo capovolto questo rapporto,dando più importanza al digitale rispetto all'analogico,che si è perso.
Tutta la parte dell'emisfero destro si è andata,e va perdendosi,perchè abbiamo una società che si evolve in un certo modo e allo stesso modo,con la sua tecnocrazia diciamo,uccide le cose considerate inutili alla sopravvivenza del sistema, quindi siamo da piccoli abituati a pensare e ragionare in un modo, ma crescendo ciechi verso altri aspetti. Molte filosofie orientali, e culture varie, danno invece una importanza diversa,e maggiore rispetto a noi, all'analogico,a ciò che deriva e nasce nell'emisfero destro,all'intuizione...ad un altro modo di scoprire la realtà,che noi ignoriamo. Ma queste categorie devono andare di pari passo,vanno di passo,non si possono ignorare degli aspetti solo perchè non li capiamo,per come siamo educati e per come si sono sviluppati i nostri sistemi cognitivi.
Sappi che la tanto decantata scienze non va da nessuna parte senza l'intuizione sensibile, che è qualcosa appunto,di difficilmente descrivibile a parole,ma c'è. I grandi colpi di genio,le grandi trovate, arrivano nel momento dell'illuminazione,non solo dopo ragionamenti logici....magari un matematico sta lì a scartavetrarsi su un problema,e poi mentre passeggia in un prato...puff,qualcosa succede,come? Per me è difficilmente esprimibile a parole.
Io ti ho messo le premesse per le quali abbiamo determinate convinzioni che ci sembrano reali,ma già queste premesse bastano per capire che niente è reale...tutto quello che vedi e pensi deriva solo da come abbiamo sviluppato la nostra cultura,dal come abbiamo deciso di gestire il flusso informativo,ma è solo una scelta nostra, mentre altre culture hanno intrapreso una strada differente. Cultura=artificio,ricorda.
Per la parte dell'intuizione,per capire meglio di cosa si parla, paragrafo linkato da MAH lo fa in maniera molto più egregia rispetto a quanto potrei fare io.
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Bravo, è vero.
Fare diversamente sarebbe anti-scientifico.
Cosa che molti si dimenticano, quanto l'atteggiamento scientifico non dovrebbe precludere nulla a priori.