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Buon per te, ma non vedo cosa ci sia di strano a non credere in *** sinceramente :morristend:
Siamo liberi di credere o non credere,ci mancherebbe,ma essendo sempre stato un praticante mi viene spontaneo aver detto questo.

 
Siamo liberi di credere o non credere,ci mancherebbe,ma essendo sempre stato un praticante mi viene spontaneo aver detto questo.
Sì, suppongo valga lo stesso dal punto di vista ateo.

 
Sì, suppongo valga lo stesso dal punto di vista ateo.
Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.

Nella mia vita ho conosciuto molte persone di ogni religione e culture diverse. E' bello fare tante conoscenze. E' naturale che chi crede in *** anche se di religione diversa è più facile parlare,ma diverso è parlare con chi dice di non credere a ***. Di solito iniziano parole come "scientificamente non è provato","credo se vedo",il vostro *** della Bibbia è stato crudele (è buffo sentire dire questa frase e non sanno nemmeno del perchè),oppure la Bibbia quella vera è di Biglino (che poi nemmeno sapete da chi ha scopiazzato tali affermazioni,non c'è nulla di suo frutto). Ecco dove volevo arrivare,che il "muro duro" lo trovo con chi non crede,è più difficile avere un dialogo.

Ma con questo è giusto che ognuno la veda come vuole,infondo siamo liberi.;p

 
Una sola precisazione: il test di turing non dimostra la capacità di pensare autonomamente di una macchina nè l'esistenza dell'intelligenza artificiale, una macchina ben programmata potrebbe superarlo senza essere evidentemente in grado di pensare (c'è differenza tra sintattica e semantica, e in teoria chi ha capacità di pensiero dovrebbe comprendere e saper maneggiare entrambe le cose). Vedere anche il test della stanza cinese di Searle.
Non lo dimostra e chiaramente una macchina è programmata, il punto chiave è che se è vero che non dimostra che la macchina pensa una volta che lo supera diventa difficile dimostrare che non lo fa

 
Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.
Sarà che vieni battezzato e ti viene inculcata la religione prima ancora di riuscire a formulare concetti basilari come "Mamma devo cagare" e "Mamma ho fame", forse.

 
Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.Nella mia vita ho conosciuto molte persone di ogni religione e culture diverse. E' bello fare tante conoscenze. E' naturale che chi crede in *** anche se di religione diversa è più facile parlare,ma diverso è parlare con chi dice di non credere a ***. Di solito iniziano parole come "scientificamente non è provato","credo se vedo",il vostro *** della Bibbia è stato crudele (è buffo sentire dire questa frase e non sanno nemmeno del perchè),oppure la Bibbia quella vera è di Biglino (che poi nemmeno sapete da chi ha scopiazzato tali affermazioni,non c'è nulla di suo frutto). Ecco dove volevo arrivare,che il "muro duro" lo trovo con chi non crede,è più difficile avere un dialogo.

Ma con questo è giusto che ognuno la veda come vuole,infondo siamo liberi.;p
NO, punto altrimenti direi che tu credi in Giove Pluvio anche se ti rifiuti.

Un Agnostico semplicemente non crede, non tanto in *** quanto proprio all'esistenza del soprannaturale, dello spirituale , di conseguenza *** finisce nel cestino insieme a tutto il resto

Ah dimenticavo si nasce atei, la religione viene inculcata prova ne sono gli innumerevoli millenni che sono stati necessari per immaginare il monoteismo , prima ogni singola cosa era una divinità a se stante

 
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Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.Nella mia vita ho conosciuto molte persone di ogni religione e culture diverse. E' bello fare tante conoscenze. E' naturale che chi crede in *** anche se di religione diversa è più facile parlare,ma diverso è parlare con chi dice di non credere a ***. Di solito iniziano parole come "scientificamente non è provato","credo se vedo",il vostro *** della Bibbia è stato crudele (è buffo sentire dire questa frase e non sanno nemmeno del perchè),oppure la Bibbia quella vera è di Biglino (che poi nemmeno sapete da chi ha scopiazzato tali affermazioni,non c'è nulla di suo frutto). Ecco dove volevo arrivare,che il "muro duro" lo trovo con chi non crede,è più difficile avere un dialogo.

Ma con questo è giusto che ognuno la veda come vuole,infondo siamo liberi.;p

Il problema di molte religioni è l'apparato che si è creato intorno al *** che adorano. Potrei anche accettare di fidarmi di un essere superiore, ma come ci si può fidare degli uomini della sua Chiesa dopo tutto quello che hanno fatto in suo nome?

 
Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.
Dovresti motivare affermazioni simili.

Ogni essere umano è socialmente formato nelle sue credenze e nei suoi orientamenti normativi. Nasce libero da influenze culturali ed istituzionali. La religione è per definizione un valore culturale, è trasmessa con la cultura come ogni altro elemento della formazione cognitiva individuale. Nient'altro che tradizione.

La religione, come ogni forma di spiritualismo, è strumentale nelle società tradizionali, ovvero quelle dove non si è ancora affermato pienamente il metodo scientifico, alla spiegazione della natura ignota. Si tratta di una credenza irrazionale, ma motivata nella sua diffusione dagli scarsi strumenti empirici di quelle popolazioni, le quali comunque, in quanto esseri umani formati, si pongono delle domande sui fenomeni.

È ovvio che nessun essere umano nasca con una religione innata, né con valori morali religiosi. Potremmo dire che quegli elementi arrivino dopo, se contestualmente non arrivino risposte reali. Ma oggi, da uomini del 21esimo secolo, siamo consapevoli che i fenomeni sono conoscibili attraverso la scienza, con metodo razionale, e che la religione ed i valori religiosi conducano solo a falsi miti, convinzioni aberranti ed errate conoscenze.

Nella mia vita ho conosciuto molte persone di ogni religione e culture diverse. E' bello fare tante conoscenze. E' naturale che chi crede in *** anche se di religione diversa è più facile parlare,ma diverso è parlare con chi dice di non credere a ***. Di solito iniziano parole come "scientificamente non è provato","credo se vedo",il vostro *** della Bibbia è stato crudele (è buffo sentire dire questa frase e non sanno nemmeno del perchè),oppure la Bibbia quella vera è di Biglino (che poi nemmeno sapete da chi ha scopiazzato tali affermazioni,non c'è nulla di suo frutto). Ecco dove volevo arrivare,che il "muro duro" lo trovo con chi non crede,è più difficile avere un dialogo.

Ma con questo è giusto che ognuno la veda come vuole,infondo siamo liberi.;p
Credere in una divinità superiore è un estremismo basato su conoscenze errate, viceversa non credere è una condizione naturale e razionale.

In realtà è vero che siamo liberi di credere o no. Ma è altrettanto vero che lo siamo nonostante la religione e perché ci siamo liberati della religione. Perché, sinteticamente, l'età della ragione in occidente ha ricondotto la religione ad una sfera socialmente irrilevante.

 
Il problema di molte religioni è l'apparato che si è creato intorno al *** che adorano. Potrei anche accettare di fidarmi di un essere superiore, ma come ci si può fidare degli uomini della sua Chiesa dopo tutto quello che hanno fatto in suo nome?
Il problema è che credono di essere in diritto di dettare legge su tutti, come ha dimostrato "Angelo Celeste" secondo loro, tutti credono ma alcuni lo rifiutano, per loro non importa ,*** c'è per tutti e quindi i credenti pensano anche agli altri, per il loro bene ovvio.

 
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Dal punto di vista di chi crede in *** tutti crediamo in *** anche se decidiamo di rifiutarlo. Atei si diventa per scelta,non si nasce atei.Nella mia vita ho conosciuto molte persone di ogni religione e culture diverse. E' bello fare tante conoscenze. E' naturale che chi crede in *** anche se di religione diversa è più facile parlare,ma diverso è parlare con chi dice di non credere a ***. Di solito iniziano parole come "scientificamente non è provato","credo se vedo",il vostro *** della Bibbia è stato crudele (è buffo sentire dire questa frase e non sanno nemmeno del perchè),oppure la Bibbia quella vera è di Biglino (che poi nemmeno sapete da chi ha scopiazzato tali affermazioni,non c'è nulla di suo frutto). Ecco dove volevo arrivare,che il "muro duro" lo trovo con chi non crede,è più difficile avere un dialogo.

Ma con questo è giusto che ognuno la veda come vuole,infondo siamo liberi.;p
Questa che anche gli atei credono in *** me la devi spiegare, mai sentita giuro.

Comunque tutti nasciamo atei, o pensi che un bambino piccolo creda in ***? Sono gli adulti che glie lo insegnano.

 
Questa che anche gli atei credono in *** me la devi spiegare, mai sentita giuro.
Comunque tutti nasciamo atei, o pensi che un bambino piccolo creda in ***? Sono gli adulti che glie lo insegnano.
Discussione vecchia per dire che non esiste un *** devi prima credere in un *** anche solo per dire che lo rifiuti, l'indifferenza totale non è contemplata nè riconosciuta, per loro non può esistere qualcuno che non crede non è nemmeno concepibile come idea, o credi in *** o lo rifiuti in ogni caso anche il rifiuto ne ammette l'esistenza.

che non ci sia niente da rifiutare va al di là del loro modo di pensare, è oltre, non ci arrivano, è come descrivere un arcobaleno ad un cieco puoi farlo , ma lui non può arrivare a capirlo.

 
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Il problema è che credono di essere in diritto di dettare legge su tutti, come ha dimostrato "Angelo Celeste" secondo loro, tutti credono ma alcuni lo rifiutano, per loro non importa ,*** c'è per tutti e quindi i credenti pensano anche agli altri, per il loro bene ovvio.
Mi chiedo se siano mai esistete società totalmente atee.

Una domanda interessante sarebbe: è l'uomo portato per sua natura a credere nel soprannaturale?

 
Questa che anche gli atei credono in *** me la devi spiegare, mai sentita giuro.
Comunque tutti nasciamo atei, o pensi che un bambino piccolo creda in ***? Sono gli adulti che glie lo insegnano.
Se noi siamo stati creati da ***,siamo immagine e somiglianza di ***,ovvero nati per l'immortalità e chiamati ad essere suoi figli. Poi ci viene dato il libero arbitrio e bla-bla-bla-...tutto quello che anche voi penso che conoscete come proseguo. E' chiaro che gli atei non esistono,ma si definiscano tali,ma dentro di loro,come natura di *** sanno che *** esiste anche se tale concezione purtroppo l'abbiamo persa con il peccato mortale di Adamo ed Eva. Adesso è tutto più difficile rispetto a prima di arrivare meglio a ***. Colpa solo nostra. Quindi gli atei non esistono,o meglio,si definiscono solo per scelta.Si chiudono deliberatamente al suo Creatore.

Tu dici che gli adulti lo insegnano,non è vero,mezza verità,dentro di noi anche se nasci per ipotesi in mezzo al nulla isolato e lontano dal mondo, dentro di te in qualche modo *** ti farà vivo (se esiste *** è ovvio che ti cerca a modo suo), e tu in qualche maniera nel tuo libero arbitrio sceglierai se accettarlo o meno. Siamo suoi e siamo chiamati a lui,tocca solo a noi accettarlo o no.

 
E' chiaro che gli atei non esistono,ma si definiscano tali,ma dentro di loro,come natura di *** sanno che *** esiste anche se tale concezione purtroppo l'abbiamo persa con il peccato mortale di Adamo ed Eva.
La risposta è dentro di te:

ma è sbagliata
 
Mi chiedo se siano mai esistete società totalmente atee.
Una domanda interessante sarebbe: è l'uomo portato per sua natura a credere nel soprannaturale?
No, come ho già scritto, l'Uomo è portato per sua natura ad essere curioso e, nella sua curiosità, porsi delle domande. Non disponendo di mezzi tecnici e scientifici, le risposte a queste domande erano surrogate da spiegazioni di carattere soprannaturale (guardare le stelle e non poterne capire la natura, conduceva ad esempio, ad esplicarle negli antenati/spiriti/dei). Questo è tipico delle comunità arcaiche di cacciatori raccoglitori e coltivatori.

La religione, poi, negli imperi agricoli diventa un sistema di governo, di controllo dei sudditi. Ed infatti i sacerdoti spesse volte gestivano il potere politico, o comunque erano propedeutici alla sua gestione. La società industriale è antitetica, perché è fondata sulla razionalità del pensiero. La politica assume una dimensione correlata alle masse. In questo senso la religione viene emarginata. Ciò che ne rimane è un rigurgito antistorico, reazionario.

 
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No, come ho già scritto, l'Uomo è portato per sua natura ad essere curioso e, nella sua curiosità, porsi delle domande. Non disponendo di mezzi tecnici e scientifici, le risposte a queste domande erano surrogate da spiegazioni di carattere soprannaturale (guardare le stelle e non poterne capire la natura, conduceva ad esempio, ad esplicarle negli antenati/spiriti/dei). Questo è tipico delle comunità arcaiche di cacciatori raccoglitori e coltivatori.La religione, poi, negli imperi agricoli diventa un sistema di governo, di controllo dei sudditi. Ed infatti i sacerdoti spesse volte gestivano il potere politico, o comunque erano propedeutici alla sua gestione. La società industriale è antitetica, perché è fondata sulla razionalità del pensiero. La politica assume una dimensione correlata alle masse. In questo senso la religione viene emarginata. Ciò che ne rimane è un rigurgito antistorico, reazionario.
Il discorso di "massa" lo condivido, ma la sfera personale e intima di ognuno di noi?

 
Il discorso di "massa" lo condivido, ma la sfera personale e intima di ognuno di noi?
Quando la religione perde il suo predominio sociale, e diventa strettamente personale ed intima, è chiaro che si sia in un altro ambito, diverso da quello religioso propriamente detto. La religione deve essere un fenomeno sociale.

Le religioni personali sono, in un certo senso, la negazione stessa della religione. Non è un caso che le eresie siano fortemente osteggiate da tutte le religioni.

Se ti chiedi in realtà di cosa si parli quando ci si riferisca alle religioni personali, probabilmente quello è il campo della psicologia. Si può tranquillamente affermare che non sia una necessità fisiologica quella di credere nel soprannaturale, ma è probabile che per qualcuno sia più conveniente che per altri, per peculiarità individuali.

 
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Mi chiedo se siano mai esistete società totalmente atee.
Una domanda interessante sarebbe: è l'uomo portato per sua natura a credere nel soprannaturale?
E' portato a dare spiegazioni alle cose se non ha conoscenze sufficienti le attribuisce al divino, una volta i Terremoti erano causati da Poseidone , i Fulmini da Giove o da Thor o perfino da *** , tutto finchè non abbiamo capito come funzionano.

Per molti l'assenza di spiegazione equivale a un qualcosa scritto in una lingua ignota, non è divina, ma bisogna impararla

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Se noi siamo stati creati da ***,siamo immagine e somiglianza di ***,ovvero nati per l'immortalità e chiamati ad essere suoi figli. Poi ci viene dato il libero arbitrio e bla-bla-bla-...tutto quello che anche voi penso che conoscete come proseguo. E' chiaro che gli atei non esistono,ma si definiscano tali,ma dentro di loro,come natura di *** sanno che *** esiste anche se tale concezione purtroppo l'abbiamo persa con il peccato mortale di Adamo ed Eva. Adesso è tutto più difficile rispetto a prima di arrivare meglio a ***. Colpa solo nostra. Quindi gli atei non esistono,o meglio,si definiscono solo per scelta.Si chiudono deliberatamente al suo Creatore. Tu dici che gli adulti lo insegnano,non è vero,mezza verità,dentro di noi anche se nasci per ipotesi in mezzo al nulla isolato e lontano dal mondo, dentro di te in qualche modo *** ti farà vivo (se esiste *** è ovvio che ti cerca a modo suo), e tu in qualche maniera nel tuo libero arbitrio sceglierai se accettarlo o meno. Siamo suoi e siamo chiamati a lui,tocca solo a noi accettarlo o no.
appunto la risposta è lì, SE , un ateo non condivide l'assioma di partenza che è valido SOLO ED ESCLUSOVAMENTE PER TE quindi per lui tutto e sottolineo TUTTO ​ il resto non ha alcun senso e un blaterare privo di costrutto, un arabo ubriaco che parla in russo senza conoscere la lingua, totalmente insensato

 
Ultima modifica da un moderatore:
appunto la risposta è lì, SE , un ateo non condivide l'assioma di partenza che è valido SOLO ED ESCLUSOVAMENTE PER TE quindi per lui tutto e sottolineo TUTTO ​ il resto non ha alcun senso e un blaterare privo di costrutto, un arabo ubriaco che parla in russo senza conoscere la lingua, totalmente insensato
Infatti io mi sono fermato a metà della seconda riga, suppergiù :rickds:

 
appunto la risposta è lì, SE , un ateo non condivide l'assioma di partenza che è valido SOLO ED ESCLUSOVAMENTE PER TE quindi per lui tutto e sottolineo TUTTO ​ il resto non ha alcun senso e un blaterare privo di costrutto, un arabo ubriaco che parla in russo senza conoscere la lingua, totalmente insensato
Vedi,vale anche il tuo discorso alla rovescia e poi risiamo sempre da capo. Il punto è sempre il solito,o ci si crede oppure no e da qua ognuno tira avanti la sua breve vita terrena.

 
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