TarchiatoTasso
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Behhh...si ma in tutta la querelle sul gender io non ho messo becco, e manco mi frega. Sto sul videogioco. Che se fa cagare fa cagare, non si scappa. La mia posizione è che sia sacrosanto discutere sulla (pessima) qualità con cui vengono gestiti mediamente i temi lgbt in un AAA occidentale o in un film disney, senza tirar fuori subito la vanga del bigottismo. Sulla legittimità di generi, colori, identità politiche non ho nulla da dire, piena libertà e rispetto per qualsiasi individuo. Datemi un pg trans/fluido interessante (magari anche "grigio" così si esce dall'assioma diverse=puro d'animo sempre e comunque) e farò felice owl88 decantandone le lodi all'infinitoIl diritto di critica va contestualizzato e limitato. Io e tanti nel forum abbiamo la stessa idea su come sia stato gestito male l'inserimento di tematiche all'interno di DAV, io probabilmente sono uno dei più critici dal punto di vista strettamente narrativo e storico-ambientale, ma allora come mai non c'è un punto di incontro?
Diciamo la stessa cosa, il concordare sarebbe logica conseguenza.
Il problema nasce nel momento in cui la critica al videogioco va oltre il gioco stesso, e si inizia ad usare l'evento di cui si discute come leva al fine di, divagando, uscire dai limiti imposti dall'argomento trattato e lanciarsi in esternazioni qualunquiste/complottiste/discriminatorie.
L'inclusione giusta o sbagliata, forzata o sensata, i concetti metafisici di uomo e donna a confronto con quelli semantici, sembra tutto.
Le persone che possono sbagliare, possono dire e fare cose, e senza dubbio noi la possibilità di criticarle, analizzarle ed eviscerarle. Ma rimanendo nel tema.
Il fatto che esistano i fenomeni da baraccone che, armati di social, si mettono a scrivere vaccate disumane contro i bianchi, gli etero o chi per loro, non autorizza un essere umano normodotato cerebralmente a buttarsi nella caciara solo per fare la stessa cosa, che con la scusa "eh ma vedi questo imbecille cosa ha detto". Altrimenti in che modo noi saremmo diversi da loro, se agiamo con la stessa sostanza, cambiando solo la forma e l'oggetto della derisione/discriminazione?
Se uno dice "hey bianco di merda" e io gli rispondo "hey nero di merda" cosa ci distingue?
Quindi, critica si, allargare e buttarla sul personale, no.
Ricordate che ci potrebbe essere qualcuno non allineato con il suo sesso di nascita che apre questo topic e inizia a leggere di come lui e quelli come lui siano invenzioni, lagne, ripicche, picci e quant'altro, solo perché nell'ultimo anno fra i 1500 giochi usciti ce n'erano tre con i pronomi e le cicatrici sotto al petto, e questo gli eterosessuali non possono proprio tollerarlo. Come si dovrebbe sentire? Le parole hanno un peso, purtroppo. Quindi si alla critica, è nostro diritto, ma non usciamo dal contesto. Siamo videogiocatori o politici?

Piena libertà creativa (se civile), piena libertà di critica (se civile). Piena libertà di dire che il direttore creativo di Obsidian sia un coglione di prima categoria, senza attaccare altre etnie (nessuno l'ha fatto qui mi pare, e ci mancherebbe altro).
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