Riflessione Smettetela di parlare di Woke nei Videogiochi

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L'ultima volta che son entrato nel circolo ARCI che ho frequentato per anni durante l'Università c'erano appese una bandiera dell'URSS e sotto la bandiera LBGTQ+tutto e quando ho chiesto se fossero seri è stato uno spettacolo comico migliore dello stand up comedian che sarebbe salito sul palco da lì a poco.
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Cazzò che déjà vu fortissimo dei circoli da me, penso sia una sorta di starter pack. :asd:
 
Qui ti contraddici però.

Inoltre il discorso che leggo sottostante le tue parole mi stranisce (ma potrei aver capito fischi per fiaschi): Un problema cancella l'altro? Quindi, stando alla logica del discorso, è irrilevante anche la discriminazione delle minoranze. D'altronde è solo idiozia umana.

PS: Altra nota puramente personale, quando ci si lancia in questi discorsi non è sempre meglio usare la prima persona singolare invece che la plurale? Parlare a nome di una non precisata massa di non si sa bene chi non aggiunge molto all'argomentazione.

Cerco di spiegarmi senza sembrare una versione tradotta di Cicerone, faccio questo OT sperando che al manifestarsi dei moderatori il mio ano non venga violato da un enorme palo chiodato.
Allora, il senso del mio discorso verte su un punto fondamentale del mio pensiero, e cioè della maggior importanza della SOSTANZA rispetto alla FORMA.
Essendo la sostanza infinitamente più importante della forma, ritengo che il focalizzarsi su una specifica manifestazione di quest'ultima denoti bias cognitivi.
Esempio:
Diciamo che la sostanza è l'odio. Una forma dell'odio è il razzismo. Questa forma può essere divisa in razzismo verso i neri, omofobia, razzismo verso i bianchi ed eterofobia. Tutte forme della stessa sostanza.
In un mondo dove abbiamo tanto razzismo verso i neri ed omofobia, da centinaia di anni, focalizzarsi sul razzismo verso i bianchi e sull'eterofobia mostrata da uno sviluppatore/un gruppo di persone, millantando piani di sovversione della società odierna, è una esacerbazione. È un voler spostare l'attenzione dall'oggetto al soggetto, per poi generalizzare. "DAV è woke" -> "Gli sviluppatori woke dicono cose razziste verso i bianchi ed eterofobe" -> "Svegliatevi e guardate cosa stanno facendo con questa inclusione forzata, cancel culture, political agenda ecc ecc". Qui il bias: mi interessa di più questa specifica manifestazione dell'odio perché colpisce me personalmente.
Io invece do la stessa importanza alle varie forme dell'odio (sostanza), e al massimo posso farne una distinzione per gravità, frequenza eccetera, ma il succo non cambia: questo intendevo quando ho scritto che non riteniamo un problema peggio dell'altro, in quanto appunto dipende da altri fattori.
Dicendo invece che TOT imbecilli non rappresentino un problema per la società, intendevo dire che, essendo loro parte di una manifestazione d'odio relativamente ristretta, i problemi che possono creare (che esistono e sono anche brutti, tipo appunto il non assumere bianchi/etero) non sono un pericolo per la società perché non abbastanza diffusi, e soprattutto perché stanno sorgendo in un mondo con leggi e normative.
Tutto ciò OVVIAMENTE non vuol dire che non siano un problema, anche se limitato, siamo pieni di esempi qua e là con evidenti tilt logici e problemi creati nel momento in cui il bisogno di inclusività ha superato logica e raziocinio (esempio: atlete trans, "dopate" naturalmente per anni, che hanno acquisito doti naturali irraggiungibili per le donne natural).

Quindi, per ricollegare il tutto a quanto affrontato in questo post: il woke in quel determinato videogioco è stato fatto col culo di una pantegana? Si. Andiamo avanti.
 
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No ma l'intenzione con cui nasce è un veicolo commerciale ma poi di fatto si prende il prodotto per quel che è. Cioè il film su Ennio Doris è una delle cazzate più grosse della galassia: nasce come film biografico e in realtà è uno spottone interminabile su Banca Mediolanum ricco di inesattezze riscontrabili con una ricerca su Wikipedia. Perchè limitare o boicottare a prescindere queste cazzate come anche Baincaneve? Che esistano, che le facciano e che falliscano miseramente. Perchè vanno a essere un qualcosa che ti da la misura di quanto siano sbagliate certe operazioni.
Perché il film di Doris è propaganda propositiva suppongo (seppur falsa), ed è un prodotto creato ad hoc.
Biancaneve e le interviste a corollario sono propaganda dispregiativa, ed è una modifica di un prodotto storico, una delle favole più radicate della nostra cultura (misogina o classista che sia)
Per me sono due modi differenti di approcciarsi al pubblico.

Ma di fatto poi cosa rimane? Il discorso sul prodotto o il discorso etico che ci si è voluto attaccare? A me pare che rimanga sempre la seconda e il primo punto sparisca dal dibattito e questo sta alimentando la crisi creativa.
Yep, ma penso sia normale.

Anche perchè certe operazioni e certe idee di marketing sono fatte apposta non per compiacere una minoranza che in quanto minoranza non è mai il target di riferimento ma per attirare attenzioni. Se gliele si da e per ogni volta che qualcuno scoreggia arcobaleni si comincia a parlare di ideologia woke e cancel colture, si perde TOTALMENTE il punto del discorso.
Ed è esattamente il motivo per cui ritengo offensivo il modo in cui l' entertainment stia trattando questi temi, e mi stupisco di chi qui dentro ne prende le difese.
 
No ma l'intenzione con cui nasce è un veicolo commerciale ma poi di fatto si prende il prodotto per quel che è. Cioè il film su Ennio Doris è una delle cazzate più grosse della galassia: nasce come film biografico e in realtà è uno spottone interminabile su Banca Mediolanum ricco di inesattezze riscontrabili con una ricerca su Wikipedia. Perchè limitare o boicottare a prescindere queste cazzate come anche Baincaneve? Che esistano, che le facciano e che falliscano miseramente. Perchè vanno a essere un qualcosa che ti da la misura di quanto siano sbagliate certe operazioni.

Limitare, noicottare, cagare il cazzo perchè dei miliardari non san leggere il mercato, renderà solo interminabile questi tempi e polarizzano in maniera indecente il discorso che ci si vuole attaccare a forza perchè ogni cosa è buona per prenderla e leggerla secondo la propria ideologia.

Ma di fatto poi cosa rimane? Il discorso sul prodotto o il discorso etico che ci si è voluto attaccare? A me pare che rimanga sempre la seconda e il primo punto sparisca dal dibattito e questo sta alimentando la crisi creativa.

Anche perchè certe operazioni e certe idee di marketing sono fatte apposta non per compiacere una minoranza che in quanto minoranza non è mai il target di riferimento ma per attirare attenzioni. Se gliele si da e per ogni volta che qualcuno scoreggia arcobaleni si comincia a parlare di ideologia woke e cancel colture, si perde TOTALMENTE il punto del discorso.

Idea mia eh ma ripeto io forse sono un illuso e anche abbastanza stufo di certe menate avendo condiviso troppo tempo sia con chi viene definito woke in termini dispregiativi e in accezione positiva, son due facce della stessa medaglia con cui è impossibile avere una discussione nel merito.

L'ultima volta che son entrato nel circolo ARCI che ho frequentato per anni durante l'Università c'erano appese una bandiera dell'URSS e sotto la bandiera LBGTQ+tutto e quando ho chiesto se fossero seri è stato uno spettacolo comico migliore dello stand up comedian che sarebbe salito sul palco da lì a poco.
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Come sopra Hicks. L'intenzione di chi crea non per forza è poi c'ho che viene percepito dal pubblico. A volte si hanno esisti deliranti ed esilaranti come accadrebbe nella casistica di un Brad Pitt che fa MLK e altre volte frustranti. Ma se a priori si vuole bloccare il processo, allora ci tiriam avanti per l'eternità una discussione polarizzata da cui non se ne esce più

Il vecchio che da della troia a ogni figamunita che passa, serve per sensibilizzare chi viene dopo a capire che è un comportamento sbagliato. Poi il vecchio ha vissuto così per 70 anni e non la cambi la sua mentalità ma l'evoluzione sociale è slegata dall'individuo.

Poi parlando di un altro esempio pratico, la cagata dei pronomi che fastidio da? Posto che se qualcuno di vicino a voi lo fa dovreste chiedergli per favore di tradurlo in italiano sul loro instagram perchè per parlare come persone civili mi serve il pronome nella linea corrente quanto meno se vuoi darmi istruzioni, è rilevante per la vostra esistenza? :asd:

E allo stesso tempo se sono uno di quella risma, se qualcuno sbaglia in buona fede perchè non è una cosa socialmente normale, davvero devo incazzarmi? :asd:

E poi infine per riconnettere il tutto: ma tutta sta roba che ho scritto, ha davvero cittadinanza nel parlare di videogiochi o si prende il videogioco e ci si attacca tutti sti discorsi che riguardano tutto un altro ambito? :asd:
Scusa ma se uno ha intenzione di creare un documentario storico su MLK e che quindi deve essere fedele e lo pubblicizza così, perché dovrebbe chiamare brad Pitt a interpretarlo? Il pubblico lo guarda e si trova una MLK bianco. La reazione più naturale è “ma che cazz sto guardando?” e a ragione. Ed è uno sbaglio oggettivo da parte di chi ha creato il prodotto (e si beccherà la giusta merda)
Se invece l’intento iniziale è creare una parodia e ti ritrovi MLK interpretato da Brad Pitt e lo pubblicizzi così, il pubblico sa benissimo cosa sta andando a vedere. Ci saranno delle polemiche (come sempre in caso di parodie figure storiche) ma la si prende appunto come parodia.
A me sembrano cose totalmente diverse :asd:
In un caso le polemiche arrivano per la parodia di una figura storica, nell’altro perché hai voluto trasporre storicamente un personaggio ma con un’entità cannata.
 
Ed è esattamente il motivo per cui ritengo offensivo il modo in cui l' entertainment stia trattando questi temi, e mi stupisco di chi qui dentro ne prende le difese.
Lo è e mi irrita e infatti assolutamente non ne prendo le difese. Ma si devono rendere ridicoli da soli per capirlo capito? Non può essere una nicchia di pubblico che si lamenta a prescindere se no gli dai la scusa a tutti per andare avanti. è quello che sta succedendo ed è sempre peggio :asd:
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Scusa ma se uno ha intenzione di creare un documentario storico su MLK e che quindi deve essere fedele e lo pubblicizza così, perché dovrebbe chiamare brad Pitt a interpretarlo? Il pubblico lo guarda e si trova una MLK bianco. La reazione più naturale è “ma che cazz sto guardando?” e a ragione. Ed è uno sbaglio oggettivo da parte di chi ha creato il prodotto (e si beccherà la giusta merda)
Se invece l’intento iniziale è creare una parodia e ti ritrovi MLK interpretato da Brad Pitt e lo pubblicizzi così, il pubblico sa benissimo cosa sta andando a vedere. Ci saranno delle polemiche (come sempre in caso di parodie figure storiche) ma la so prende appunto come parodia.
A me sembrano cose totalmente diverse.
Certo, lo sono. Ma se qualcuno è così deficiente da pensare di poterlo fare, lo faccia e tanto verrà fuori una merda. Se invece si parte in quarta a far notare la contraddizione dai tutti gli strumenti a chi fa sta cagata per difendersi.
 
Ah poi un’altra cosa, perché non sarebbe dovuto piacermi AW2? iaCCHe :asd:
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Lo è e mi irrita e infatti assolutamente non ne prendo le difese. Ma si devono rendere ridicoli da soli per capirlo capito? Non può essere una nicchia di pubblico che si lamenta a prescindere se no gli dai la scusa a tutti per andare avanti. è quello che sta succedendo ed è sempre peggio :asd:
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Certo, lo sono. Ma se qualcuno è così deficiente da pensare di poterlo fare, lo faccia e tanto verrà fuori una merda. Se invece si parte in quarta a far notare la contraddizione dai tutti gli strumenti a chi fa sta cagata per difendersi.
Non vedo come possano difendersi per un errore storico. Netflix si è beccata pure una causa
 
Lo è e mi irrita e infatti assolutamente non ne prendo le difese. Ma si devono rendere ridicoli da soli per capirlo capito? Non può essere una nicchia di pubblico che si lamenta a prescindere se no gli dai la scusa a tutti per andare avanti. è quello che sta succedendo ed è sempre peggio :asd:
Chiaro non parlavo di te, e sono d' accordo che si devono rendere ridicoli da soli. Ma capisco in parte anche chi si infervora, specialmente se si vanno a toccare prodotti a cui si è affezionato, trovo che sia una reazione normale, nei limiti del rispetto della persona che invece si sente rappresentata.
Però appunto, se davvero una persona si sente appagata e rappresentata dalla "rivisitazione" invece che da un opera ex novo allora c'è un problema di fondo ben più grave. Ed è il motivo per cui non mi addentro volentieri in questi discorsi, troppo delicati.
 
Quindi se domani mi presento con un remake di Brokeback Mountain con due personaggi etero regnerà il silenzio e l'assenso?
Possiamo anche cambiare termine se più ti sembra consono, ma l'alterazione di prodotti (di fantasia o ispirati alla storia dell' umanità) culturalmente più o meno rilevanti a favore dell' inclusivitá penso sia una pratica veramente cheap (ed anche offensiva verso le minoranze rappresentate) a confronto invece di prodotti nuovi e contemporanei che descrivono la società attuale. Della serie toh, così non frignate. Io facessi parte di una minoranza mi incazzerei come una iena.
Se Disneynegli anni 60 mi fa un cartone con vaghi accenni razzisti deve rimanere così, perché è anche uno spaccato della società in quel periodo storico. Ed i remake possono giusto magari aggiustare il tiro, ma non l'idea di fondo. Starà all' usufruitore sviluppare un po' di senso critico. Questo è giusto un esempio ma è applicabile in ogni contesto.
Dipende da come giustifichi il cambio di una connotazione letteralmente preponderante ai fini della storia. Che Biancaneve e la sirenetta siano verdi o porpora, che cambia? Letteralmente nulla di nulla. È un discorso trito e ritrito, per quanto mi riguarda, così come le domande "eeeeeeh allora facciamo Black Panther di Pordenone", senza comprendere quando è colourism, quando è un discorso di blackness con annessi e connessi, ecc.
Sul resto ok, è la tua opinione. Quello che dico è che la tua visione del mondo non può piegare quello che determinati termini e concetti intendono.
 
Ah poi un’altra cosa, perché non sarebbe dovuto piacermi AW2? iaCCHe :asd:
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Non vedo come possano difendersi per un errore storico. Netflix si è beccata pure una causa
E ci godo per questo. Ma appunto questo è un precedente reale che magari avrà conseguenze reali. Lamentarsi perchè la sirenetta è nera e non perchè il film è unammerda non porta a nulla perchè il film rimane una merda, loro hanno un facile veicolo per attirare attenzione perchè gliela si da e per loro è win win :asd:

Su AW2 ho immaginato da come scrivi che ti infastidisse il personaggio di Saga Anderson, tutto qua... POSTO CHE c'è almeno un passaggio, per quanto pure per me AW2 sia un capolavoro, totalmente privo di senso per tutto il racconto che proprio non ho capito e mi riferisco a
quando nel climax totale di Saga che deve uscire dalla sua gabbia mentale spara un "l'ennesimo bianco che deve sopraffare una donna nera" una roba simile :rickds:

Cioè si è letto e riletto pure su sto forum il fastidio dell'esistenza di Saga in quanto donna e nera prima che AW2 fosse uscito eh :asd: Io a quello mi riferisco con l'attaccarci ideologie proprie a prodotti che non hanno alcuna pertinenza col discorso. E pure al contrario leggere le giustificazioni che "sì è possibile perchè in Finlandia c'è stata la diaspora africana" cioè ma è il caso di dibattere su sta cosa? :asd: Per me non c'entra nulla.

Non mi riferisco a te eh, non ricordo chi, quando e cosa ma nel topic PS5 dalle parti della preuscita c'è stato
 
Anche perchè certe operazioni e certe idee di marketing sono fatte apposta non per compiacere una minoranza che in quanto minoranza non è mai il target di riferimento ma per attirare attenzioni. Se gliele si da e per ogni volta che qualcuno scoreggia arcobaleni si comincia a parlare di ideologia woke e cancel colture, si perde TOTALMENTE il punto del discorso.

Vorrei edulcorare sta parte.
Non c'è dubbio alcuno riguardo al fatto che determinate aziende decidano di stravolgere figure storicamente bianche ed etero, o aggiungano personaggi "inclusivi" solo per un tornaconto economico, e siamo d'accordo che è sbagliato.
Ma non c'è neanche dubbio alcuno che ormai buona parte della popolazione ritiene woke (o cancel culture o politicamente corretto) QUALSIASI personaggio non etero non bianco.
Quindi, tolte le cazzate storiche, come si fa a decidere qual è l'inclusività giusta e qual è quella sbagliata? E soprattutto, CHI lo decide?
Anche perché, di nuovo, ci lamentiamo quando in un'opera vengono inseriti, a scopo pubblicitario/economico, minoranze, gay, trans, e pronomi, in quanto è sbagliato, forzato, eccetera. Ma come mai non ci lamentiamo quando in un'opera vengono inseriti, a scopo pubblicitario/economico, personaggi etero bianchi creati solo per attirare quattrini?
Se è sbagliato inserire una minoranza solo per attirare attenzioni, perché non lo è il fare la stessa identica cosa con altri personaggi?
Sono due forme della stessa sostanza, perché ci si lamenta solo di una e non di entrambe?
Invece abbiamo chi si lamenta SOLO delle minoranze inserite a forza, e chi si lamenta SOLO di (esempio) personaggi femminili iper sessualizzati, formosi e irrealistici. E questo cari miei è un bias di conferma. Chiunque si lamenti di DAV con questa foga, sbattendosene le palle di Bayonetta, Nier o Stellarblade (e viceversa), è ipocrita, e ciò che dice ha valore nullo perché influenzato dai suoi bias cognitivi.





Si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare cattivo esempio
 
Dipende da come giustifichi il cambio di una connotazione letteralmente preponderante ai fini della storia. Che Biancaneve e la sirenetta siano verdi o porpora, che cambia? Letteralmente nulla di nulla. È un discorso trito e ritrito, per quanto mi riguarda, così come le domande "eeeeeeh allora facciamo Black Panther di Pordenone", senza comprendere quando è colourism, quando è un discorso di blackness con annessi e connessi, ecc.
Sul resto ok, è la tua opinione. Quello che dico è che la tua visione del mondo non può piegare quello che determinati termini e concetti intendono.
Beh non è matematica, l'urban language è facilmente interpretabile e si altera nel tempo. Penso sia più saggio soffermarci sui concetti e non su come chiamo questa pratica.
Comunque, come detto a Iacche, se mi fanno Biancaneve verde secondo me cambia eccome.

Chiamala Verdefoglia e creaci una storia attorno che includa i verdi. Anche razzista contro Biancaneve, va benissimo.
 
Beh non è matematica, l'urban language è facilmente interpretabile e si altera nel tempo. Penso sia più saggio soffermarci sui concetti e non su come chiamo questa pratica.
Comunque, come detto a Iacche, se mi fanno Biancaneve o la sirenetta secondo me cambia eccome.

Chiamala Verdefoglia e creaci una storia attorno che includa i verdi. Anche razzista contro Biancaneve, va benissimo.
Dimmi cosa cambia, a parte dire "non è bianca". Letteralmente, cosa altro cambia se non decidere che è un big deal invece di un big bag of nothing.

Tra l'altro il tutto è tremendamente OT, quindi se i colleghi dovessero passare poi la mannaia su questi post ci siamo letti almeno :asd:
 
Chiaro non parlavo di te, e sono d' accordo che si devono rendere ridicoli da soli. Ma capisco in parte anche chi si infervora, specialmente se si vanno a toccare prodotti a cui si è affezionato, trovo che sia una reazione normale, nei limiti del rispetto della persona che invece si sente rappresentata.
Però appunto, se davvero una persona si sente appagata e rappresentata dalla "rivisitazione" invece che da un opera ex novo allora c'è un problema di fondo ben più grave. Ed è il motivo per cui non mi addentro volentieri in questi discorsi, troppo delicati.
E ma anche lì: se parliamo di chi si infervora per la qualità creativa di un qualcosa, sono in prima fila con loro; se invece si finisce solo a parlare degli interpreti mi cadono i coglioni e trovo che dica più di chi si infervora che del prodotto.

Per dire, certo c'è stato del rumore ma Il Corvo, che è stato totalmente distrutto per restituire una cosa nuova, non ha fatto così tanto rumore. Avessero scelto un attore nero, apriti cielo. Regno delle ipotesi e scado nella stessa trappola che critico ma siccome nella società ci vivo, è così dai :asd:
 
E ci godo per questo. Ma appunto questo è un precedente reale che magari avrà conseguenze reali. Lamentarsi perchè la sirenetta è nera e non perchè il film è unammerda non porta a nulla perchè il film rimane una merda, loro hanno un facile veicolo per attirare attenzione perchè gliela si da e per loro è win win :asd:

Su AW2 ho immaginato da come scrivi che ti infastidisse il personaggio di Saga Anderson, tutto qua... POSTO CHE c'è almeno un passaggio, per quanto pure per me AW2 sia un capolavoro, totalmente privo di senso per tutto il racconto che proprio non ho capito e mi riferisco a
quando nel climax totale di Saga che deve uscire dalla sua gabbia mentale spara un "l'ennesimo bianco che deve sopraffare una donna nera" una roba simile :rickds:

Cioè si è letto e riletto pure su sto forum il fastidio dell'esistenza di Saga in quanto donna e nera prima che AW2 fosse uscito eh :asd: Io a quello mi riferisco con l'attaccarci ideologie proprie a prodotti che non hanno alcuna pertinenza col discorso. E pure al contrario leggere le giustificazioni che "sì è possibile perchè in Finlandia c'è stata la diaspora africana" cioè ma è il caso di dibattere su sta cosa? :asd: Per me non c'entra nulla.

Non mi riferisco a te eh, non ricordo chi, quando e cosa ma nel topic PS5 dalle parti della preuscita c'è stato
si mi ricordo quella frase nella gabbia mentale ma non ci ho dato peso proprio perché sembrava messa totalmente a caso e non c’entrava letteralmente nulla con il resto della narrazione(SBI è stata coinvolta in AW2 ma credo che l’unico contributo che hanno dato sia stata quella frase e Sam ha dato il contentino, perché nel resto della narrazione non viene MAI e poi MAI menzionato il fattore donna nera ecc.)
La polemica su Saga che ho letto di più è che nel trailer Easter egg di Alan Wake Return in Quantum Break Saga era Bianca. La mia risposta è sempre stata “sapete cosa me ne frega a me se è apparsa per un nanosecondo bianca in un trailer Easter egg?”:rickds:
Alla fine Saga è un personaggio nuovo, potevano farla anche giapponese per quanto mi riguarda :asd:
 
Vorrei edulcorare sta parte.
Non c'è dubbio alcuno riguardo al fatto che determinate aziende decidano di stravolgere figure storicamente bianche ed etero, o aggiungano personaggi "inclusivi" solo per un tornaconto economico, e siamo d'accordo che è sbagliato.
Ma non c'è neanche dubbio alcuno che ormai buona parte della popolazione ritiene woke (o cancel culture o politicamente corretto) QUALSIASI personaggio non etero non bianco.
Quindi, tolte le cazzate storiche, come si fa a decidere qual è l'inclusività giusta e qual è quella sbagliata? E soprattutto, CHI lo decide?
Non è colpa mia se ogni persona legge le situazioni attraverso la lente della propria ideologia. E soprattutto non può diventare generale l'interpretazione particolare di un certo segmento di pubblico che distorce realtà e intenzioni.
 
Non è colpa mia se ogni persona legge le situazioni attraverso la lente della propria ideologia. E soprattutto non può diventare generale l'interpretazione particolare di un certo segmento di pubblico che distorce realtà e intenzioni.
Concordo, ed è per questo che dobbiamo spostare l'attenzione sul tutto, piuttosto che sul particolare, altrimenti abbiamo solo posizioni personali e soggettive che pretendono di essere oggettive (come detto prima, inserire personaggi LGBT per tornaconto economico e pubblicitario NO, inserirli etero per lo stesso motivo SI?)
 
Cerco di spiegarmi senza sembrare una versione tradotta di Cicerone, faccio questo OT sperando che al manifestarsi dei moderatori il mio ano non venga violato da un enorme palo chiodato.
Allora, il senso del mio discorso verte su un punto fondamentale del mio pensiero, e cioè della maggior importanza della SOSTANZA rispetto alla FORMA.
Essendo la sostanza infinitamente più importante della forma, ritengo che il focalizzarsi su una specifica manifestazione di quest'ultima denoti bias cognitivi.
Esempio:
Diciamo che la sostanza è l'odio. Una forma dell'odio è il razzismo. Questa forma può essere divisa in razzismo verso i neri, omofobia, razzismo verso i bianchi ed eterofobia. Tutte forme della stessa sostanza.
In un mondo dove abbiamo tanto razzismo verso i neri ed omofobia, da centinaia di anni, focalizzarsi sul razzismo verso i bianchi e sull'eterofobia mostrata da uno sviluppatore/un gruppo di persone, millantando piani di sovversione della società odierna, è una esacerbazione. È un voler spostare l'attenzione dall'oggetto al soggetto, per poi generalizzare. "DAV è woke" -> "Gli sviluppatori woke dicono cose razziste verso i bianchi ed eterofobe" -> "Svegliatevi e guardate cosa stanno facendo con questa inclusione forzata, cancel culture, political agenda ecc ecc". Qui il bias: mi interessa di più questa specifica manifestazione dell'odio perché colpisce me personalmente.
Io invece do la stessa importanza alle varie forme dell'odio (sostanza), e al massimo posso farne una distinzione per gravità, frequenza eccetera, ma il succo non cambia: questo intendevo quando ho scritto che non riteniamo un problema peggio dell'altro, in quanto appunto dipende da altri fattori.
Dicendo invece che TOT imbecilli non rappresentino un problema per la società, intendevo dire che, essendo loro parte di una manifestazione d'odio relativamente ristretta, i problemi che possono creare (che esistono e sono anche brutti, tipo appunto il non assumere bianchi/etero) non sono un pericolo per la società perché non abbastanza diffusi, e soprattutto perché stanno sorgendo in un mondo con leggi e normative.
Tutto ciò OVVIAMENTE non vuol dire che non siano un problema, anche se limitato, siamo pieni di esempi qua e là con evidenti tilt logici e problemi creati nel momento in cui il bisogno di inclusività ha superato logica e raziocinio (esempio: atlete trans, "dopate" naturalmente per anni, che hanno acquisito doti naturali irraggiungibili per le donne natural).

Quindi, per ricollegare il tutto a quanto affrontato in questo post: il woke in quel determinato videogioco è stato fatto col culo di una pantegana? Si. Andiamo avanti.
Continuo a non capire. Se l'odio per te è un problema e ne dai importanza sostanziale, come fa a non esserlo più (o ad essere estremamente marginale) se settorializzato in una nicchia? Sembra quasi che, all'improvviso, una situazione di minoranza possa essere comodamente ignorata in culo alla situazione di maggioranza. Mi confonde questo repentino passaggio che fai. Se aborri la discriminazione, aborri la discriminazione. Specie perché la discriminazione ferisce comunque, siano esse 2 persone o 100. E la società è composta sia da quelle 2 persone che da quelle 100.

Inoltre l'assunto sulla generalizzazione del Woke parte da un presupposto di Woke che continua a differire in modo sostanziale, il che crea tutta la scaletta di assoluta incomprensione. Tu pensi sia un raggruppamento a cazzum, io (per esempio) penso sia la naturale espressione delle idee portate avanti da un movimento intollerante e paradossalmente discriminatorio, proprio in virtù degli esempi di cui sopra. Però ecco, "combattere" perché il figlio di un nero sia giudicato per il contenuto della sua persona e non per il colore della sua pelle o che ogni essere umano sia libero di esprimere la propria sessualità in completa libertà o ancora che una donna possa disporre del proprio corpo abortendo non ha, dalla mia visione, nulla a che vedere con un movimento nato nell'humus di irrazionale ideologia delle Università di ricchi annoiati americani. E queste vampate di opere artistiche imbevute in questo humus ne sono la banale e scontata riprova, così come lo sono i token lavorativi sulla base del colore di una pelle piuttosto che il merito (e ancora sarebbero da ripetere le parole di MLK)

Per questo credo sia importante venire a patti con una differenza nel contesto dei termini utilizzati, o cercare di capire bene quantomeno la differenza che si fa nel porli all'interno del discorso. Perché magari, sotto sotto, l'allineamento di idea è praticamente lo stesso per tutti (no, tutti no, facciamo una buona parte) ma ci si scanna per la parola.
 
Dimmi cosa cambia, a parte dire "non è bianca". Letteralmente, cosa altro cambia se non decidere che è un big deal invece di un big bag of nothing.

Tra l'altro il tutto è tremendamente OT, quindi se i colleghi dovessero passare poi la mannaia su questi post ci siamo letti almeno :asd:
Ignorando le interviste imbarazzanti rilasciate a corollario del film, quello di cui sto parlando non è il significato del cambio nel contesto narrativo, ma la pratica in se.
Perché cambiare? È davvero così che pensi di rappresentare le minoranze, includendo un tratto ed escludendo quello originale? Lo fai per fare notizia, per fare propaganda o perché sei davvero sensibile all' inclusivitá? C'è una tale ipocrisia in queste pratiche (che smetterò di chiamare cancel culture solo perché sai dove vivo e non ho voglia di aprirti la porta) e di revenge attitude che mi riesce difficile accettarle.

Mentre nelle questioni storiche, come l' esempio di Brad Pitt in veste di MLK entra ancor di più a gamba tesa il fattore culturale. Tu che sei uomo di black culture come come,
vallo a dire a Spike Lee che si poteva serenamente girare Malcom X con Billy Crystal. Io mi sono limitato a fargli il segno dello strangolamento di Reggie Miller quando lo beccai al MSG, e non la prese benissimo.


Penso di essermi spiegato nello scambio di post con Iacche, ora son da cellulare col tunnel carpale ma semmai stasera te li quoto.
 
Ultima modifica:
si mi ricordo quella frase nella gabbia mentale ma non ci ho dato peso proprio perché sembrava messa totalmente a caso e non c’entrava letteralmente nulla con il resto della narrazione(SBI è stata coinvolta in AW2 ma credo che l’unico contributo che hanno dato sia stata quella frase e Sam ha dato il contentino, perché nel resto della narrazione non viene MAI e poi MAI menzionato il fattore donna nera ecc.)
La polemica su Saga che ho letto di più è che nel trailer Easter egg di Alan Wake Return in Quantum Break Saga era Bianca. La mia risposta è sempre stata “sapete cosa me ne frega a me se è apparsa per un nanosecondo bianca in un trailer Easter egg?”:rickds:
Ecco per me invece quella roba mi è stata orrida perchè in un contesto veramente naturale della narrazione, quella roba è messa dentro a forza e rimane perchè TOTALMENTE fuori contesto.

Per il resto ovviamente non prenderla sul personale, è la mia idea e come ho scritto all'inizio io pregiudico tutto e tutti in base agli elementi che ho, poi, come in questo caso, evidentemente ho frainteso e avremo pure idee diverse sulla cosa ma è naturale averle :asd:

Visto che li hai citati poi, quella società americana di consulenza sull'inclusività che è finita in mezzo a un po' di polemiche, per me siamo sempre lì: hanno una mission condivisibile o meno ma il punto è sempre come vengono implementate le cose e quelle van giudicate, non le intenzioni a priori. Per esempio una figura nata recentemente nelle aziende è il Disability Manager: parliamo pure dell'opportunità della figura e del volerla chiamare in inglese che è una cosa che mi manda ai pazzi se la tua azienda sta a Cilavegna, però che ci sia una sensibilità specifica per organizzare il lavoro di persone con disabilità a me pare un'ottima cosa e una cosa utile. Questa cosa figlia dei tempi moderni pure è stata criticata e a me pare assurdo :asd:

Ma va bè ora sto divagando. Il senso comunque è che queste tematiche sono estremamente serie e, per me, pure i videogiochi lo sono. Ma spesso si vuole prendere il secondo per tratte conclusioni sul primo e secondo me si fa un mischione che polarizza le opinioni e non porta a nulla d concreto. Nel mezzo la creatività va a farsi fottere
Post automatically merged:

(come detto prima, inserire personaggi LGBT per tornaconto economico e pubblicitario NO, inserirli etero per lo stesso motivo SI?)
Vedì però che questo discorso nasce proprio dal voler leggere la realtà attraverso la lente della propria idea di mondo :asd:

Trattare le persone in quanto individui e non masse perchè quello siamo, forse è davvero l'unica via ma è evidentemente non scontato :asd:
 
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