Chiedo scusa per il gravissimo ritardo ma tra postlaurea ed Elden Ring ho dimenticato di postare un commento.
Erano anni che lo volevo rivedere e finalmente ci sono riuscito un paio di giorni fa.
È un film che rappresenta una generazione e non solo la generazione americana del boom economico nel ventennio post seconda guerra mondiale ma rappresenta gran parte delle generazioni mondiali post WWII inondate dalla cultura pop statunitense, europee o meno che fossero. Rappresenta la cultura pop americana che li ha resi famosi nel mondo e che possiamo ritrovare anche da noi tanto dell'influenza espressa, per esempio bella canzone "tu vuò fa' l'americano" di Carosone: tra Whisky e soda, rock and roll, boogie, sigarette Camel fumate palesemente da Milner, capigliature brillantinate e coca cola, nonché drive in, panini con patatine da fast food e frappé con gelato alla vaniglia da 5$ (si caro Quentin).
È una film che esprime un'icona di una delle più influenti generazioni socio-economiche mai esistite a livello globale, ripresa anche in Greese, Ritorno al futuro e tanto inseguita e riprodotta da Tarantino, non solo in Pulp Fiction.
Io ho una passione per questo genere di film e per film che si svolgono in una notte sola (non me ne volere
Gianpi 
), nonché di tutte quei film che riprendono strade notturne popolate e inondate da luci di led.
La trama racconta di un gruppo di ragazzi amici per la pelle in procinto di partire, due di loro, per il college, abbandonando tutto quello che conoscevano fino a quel momento e andando incontro, in maniera molto timorosa e scettica, non solo al proprio futuro, ma anche alla propria crescita. Dall'altro lato abbiamo gli altri membri del gruppo costretti a rimanere perchè più fannulloni, quindi senza possibilità di partire in assenza di borse di studio, o meno invogliati o, semplicemente, con meno aspettative. Tutto ciò si svolge in una notte di un fine settimana, tra corse di auto truccato, tentativi di approccio tra ragazzi adolescenti, alcol, bravate e scazzottate.
Il film rimane pulitissimo nella fotografia, che ho apprezzato molto (di nuovo), da questo punto di vista è invecchiato bemissimo, pulito come pochi film di quel periodo.
Lucas è tanto anche senza Guerre Stellari, si, non Star Wars, ma guerre stellari, per come venne conosciuto nel nostro paese verso la fine dei '70. È qualcuno che non deve per forza dipendere da uno dei franchise più importanti della storia del cinema, e non solo, ma è e ha dato tanto e questo gioiello ne è la riprova, così come la scrittura a 4 mani del soggetto di Indiana Johnes insieme all'amico storico Spielberg.
America Graffiti è un'incona indelebile di una generazione e di un regista che è molto altro rispetto alla fantascienza Herbertiana che ha ripreso, modificato ed adattato al grande schermo.
7.5