Campioni d'Italia SSC Napoli

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Mabbasta se ne tornasse in Argentina come ha fatto Tevez, ora può anche sfoggiare un trofeino europeo (senza scendere in campo), qualunque maglia vesta non lo sopporto più, esce dalla porta e rientra dalla finestra. Pronto nel 2016 a fuggire di notte come un ninja mentre ora sta aggrappato ai contratti come una zecca.

 
:asd:

No, secondo me higuain non è pentito della scelta che ha fatto, lo spiegai bene al tempo, secondo me lui dopo 3 finali perse e avendo capito che al Napoli non avrebbe potuto vincere per più di un motivo (tecnico e non) ha deciso di andare in un club che gli permettesse a tutti i costi di aggiungere un paio di trofei nel suo palmares sulla soglia dei 30. E così è andata, adesso boh, si gode quel che rimane della sua carriera e i soldi. Onestamente io non credo a questo pentimento, lui voleva solo i trofei e li ha ottenuti, si sono usati a vicenda lui e la juve. Con la differenza che lui è rimasto scottato quando lo hanno fatto fuori, la juve se ne frega, è un ingranaggio che funziona così dall'albo dei tempi, fuori uno inutile dentro un altro utile e così via. Non c'è spazio in quel club per i sentimenti :asd:  
Se parliamo di rimpianti allora credo che tra i tanti c'è da menzionare sicuramente il fatto che appena è andato via dalla Spagna il Real vinse la CL, che credo valga giusto un pelo in più di una serie A, ma giusto un po' :asd:

In ogni club non c'è posto per i sentimenti, basta vedere il caso De Rossi, certo anche aver negato l'ultima presenza a Maggio con la maglia del Napoli mi fa pensare una cosa del genere, non è solo questione di Juve.

Che poi se Milik è in forma credo che valga più di Higuain come giocatore, senza infortuni è un attaccante da trenta gol, senza bisogno di andare a pescare giocatori super costosi come Rodriguez (buono solo per il marketing), Pepè (ha fatto una sola stagione buona, non tre) e Icardi (giocatore molto sopravvalutato IMHO). Higuain è ormai in fase discendente, sarebbe capace solo di segnare contro di noi ma per una pura questione che è abituato a purgarci, altrimenti vale meno di un Caicedo qualsiasi :asd:

PS: quel motivo oltre che tecnico quale sarebbe? Il solito inquilino dell'ultimo piano all'interno del palazzo? :asd: dai che quest'anno è la volta buona, nel caso 6 punti ve li cediamo

 
Se parliamo di rimpianti allora credo che tra i tanti c'è da menzionare sicuramente il fatto che appena è andato via dalla Spagna il Real vinse la CL, che credo valga giusto un pelo in più di una serie A, ma giusto un po' :asd:

In ogni club non c'è posto per i sentimenti, basta vedere il caso De Rossi, certo anche aver negato l'ultima presenza a Maggio con la maglia del Napoli mi fa pensare una cosa del genere, non è solo questione di Juve.

Che poi se Milik è in forma credo che valga più di Higuain come giocatore, senza infortuni è un attaccante da trenta gol, senza bisogno di andare a pescare giocatori super costosi come Rodriguez (buono solo per il marketing), Pepè (ha fatto una sola stagione buona, non tre) e Icardi (giocatore molto sopravvalutato IMHO). Higuain è ormai in fase discendente, sarebbe capace solo di segnare contro di noi ma per una pura questione che è abituato a purgarci, altrimenti vale meno di un Caicedo qualsiasi :asd:

PS: quel motivo oltre che tecnico quale sarebbe? Il solito inquilino dell'ultimo piano all'interno del palazzo? :asd: dai che quest'anno è la volta buona, nel caso 6 punti ve li cediamo
Non bestemmiare, Higuain al suo picco era forse il miglior centravanti del mondo o comunque se la battagliava alla pari col Suarez dei tempi d'oro (pure lui sta calando) e Lewa. Milik è un grandissimo giocatore ma dovrà dimostrare di essere da 30 goal, dopo 2 crociati sta facendo molto bene e ha iniziato con 20. Icardi mi fa cagare e sfondi una porta aperta. 

Per maggio è colpa di Sarri e ADL si è scusato con lui e gli ha fatto un regalo a Dimaro.

Il motivo non tecnico sarebbe quello che ha impedito alla lazio di arrivare in CL nella stagione 17/18  :)

Quest'anno niente sfottò per il 5-0 del liverpool? :hmm:

 
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Pare sia quasi fatta per Lozano, eliminato dalla CL. Quest'anno insomma si va di clausole, senza quelle ciao. 

 
Pare sia quasi fatta per Lozano, eliminato dalla CL. Quest'anno insomma si va di clausole, senza quelle ciao. 
Stai calma... è da mesi che su questo leggo le frasi "è fatta, ci siamo" poi non si è mai affondato il colpo. Ci crederò quando lo riporteranno tutti i media e quando lo confermerà Alvino.

Secondo me, sensazione personale, non sono sicuri di chi prendere, magari avrebbero preferito pépé ma è sfumato, magari avrebbero voluto james per il 4231 ma si sono impuntati sul prestito. Io non li vedo sicuri...

 
Infatti ho detto "quasi"  :asd:

Il PSV ora ha forza contrattuale zero, il giocatore è seguito da tempo e non sembrano esserci Arsenal di mezzo, dipende ora tutto da Raviolo. 

 
Infatti ho detto "quasi"  :asd:

Il PSV ora ha forza contrattuale zero, il giocatore è seguito da tempo e non sembrano esserci Arsenal di mezzo, dipende ora tutto da Raviolo. 
Sì c'è il problema Raiola, dopo la trattativa Manolas si sono lasciati male perché Raiola voleva maggior diritti d'immagine e ADL gliene ha lasciati solo su due hotel del ragazzo, gli altri se li è presi lui e a Raiola non stava bene. Se poi ci aggiungiamo la clausola che gli impedisce di parlare contro la società...

Da quello che ho capito, quell'affare si è concluso perché Manolas raggiunse il suo agente e lo convinse a chiuderla lì perché voleva noi e basta, con Lozano non so come sia la situazione e i contatti paiono essere inesistenti. Bisogna ricucire questo strappo e la vedo una cosa difficile, per questo mi pare strano, ad oggi, dire "è quasi fatta".

Secondo me non è fatto proprio nulla, bisogna trovare l'accordo con lui e col ragazzo. Sto qua poi, sempre da quello che ho carpito da internet, guadagna 7 milioni dalle sponsorizzazioni e 1 (massimo 2) dal PSV. Come lo convinci a perdere 7 milioni? Anche gliene dessimo 5 di ingaggio non gli converrebbe. Sono proprio curioso...  :mh:

Magari 5 + 50% diritti :asd:

 
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2 AGOSTO 1926, QUANDO IL CONI FASCISTA COSTRINSE I "PAPAVERI DEL NORD" AD ACCETTARE IL CALCIO DEL SUD

#accaddeoggi - Il 2 agosto 1926 veniva ufficializzata dal CONI fascista la 'Carta di Viareggio', con cui si istituiva, dopo 28 anni di monopolio settentrionale, una prima parvenza di Massima Serie a livello nazionale, alla quale furono ammesse le migliori 17 della Lega Nord e, d'ufficio, le migliori 3 della Lega Sud, ovvero l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e l'Internaples, poi rinominato Napoli.
Finiva così l'egemonia decisionale del calcio settentrionale, che dalla nascita della Federazione, nel 1898, aveva monopolizzato il Foot-Ball italiano e ghettizzato quello meridionale.

La decisione di ammettere ben tre, dico tre squadre centro-meridionali alla Divisione Nazionale che rappresentavano le due città più popolose d'Italia nel 1926, Napoli e Roma, scatenò la protesta dei club settentrionali, ben 180, tutti contro le 3 meridionali ammesse in prima divisione e le altre nelle serie minori. Ravvicinate riunioni tenutesi a Genova, Torino e Milano mirarono a studiare le migliori forme per far recedere il CONI dalle sue ferme volontà, perché al Sud quelli del Nord proprio non volevano andarci a giocare.

Su LA STAMPA di Torino, il 23 agosto 1926, in un articolo titolato "Una riunione delle società calcistiche dell’Italia settentrionale", si riportavano gli esiti di una riunione avvenuta a Milano:

"[...] Che le decisioni non avessero incontrato il favore dei gruppi settentrionali si sapeva per voci corse e per malumori di cui si aveva avuto sentore anche da pubblicazioni sui giornali: la riunione di Milano [...] mira a ottenere dal direttorio federale modificazioni essenziali di quadri voluti dai tecnici. Siccome il comunicato parla di “società settentrionali”, si comprende come una delle ragioni di dissenso debba essere quella dell’inclusione delle squadre centro-meridionali nella divisione nazionale."

In un articolo de IL MESSAGGERO di Roma del 24 agosto 1926, si leggevano passaggi interessanti sulla questione:

"È nota la sedizione dei club settentrionali contro le nuove carte federali che, dando un nuovo e originale assestamento al mondo calcistico italiano, includevano nella divisione nazionale anche l'Alba, la Fortitudo e l'Internaples della Lega Sud.
[...]
È ora veramente deplorevole questa incomprensione da parte degli uomini sportivi del Nord delle cose che avvengono da Roma in giù.
[...]
In ogni modo il risentimento di questi ambienti sportivi (settentrionali) contro le squadre romane e contro la rappresentativa di Napoli è molto forte.
Si conoscono le ragioni per le quali i clubs del Nord non vogliono sentir parlare di inclusione nella divisione nazionale delle squadre Centro Sud."

Sulle stesse colonne si faceva il punto del rafforzamento delle due formazioni di Roma e dell'Internaples, che solo il giorno seguente (25 agosto) sarebbe stato rinominato Napoli, all'italiana, per compiacere il benevolo regime fascista.
 

Il settimanale TUTTI GLI SPORT di Napoli, in quei giorni, accoglieva con sollievo la riforma della dittatura fascista che metteva fine alla dittatura nordista, e denunciava che le squadre del Sud, fino a quel momento, erano state costrette a non poter progredire sul piano tecnico-tattico per colpa dell'ostracismo dei club del Nord, bollati con termini incisivi:

"[...] Abbiamo voluto tratteggiare tutto questo per dimostrare l'effettivo valore, che ha avuto l'interessamento benevolo del Governo nella questione, che altrimenti non si sarebbe risolta se non fra molti anni di umiliazioni, di abile politica del Sud verso i papaveri del Nord.
Per impostare l'organismo calcistico sulla eguaglianza dei diritti e dei doveri di tutte le società italiane è naturale che qualche piccolo sacrifizio iniziale devono fare le società di testa in favore di quelle finora ingiustamente trascurate.
[...] Le squadre del Sud finora hanno visto intisichire cicli interi di generazioni esuberanti di giuocatori appunto perché venivano vietati tutti i contatti, ogni legittima aspirazione a progredire. [...]
Non è detto infatti che una Società di Roma o di Napoli debba avere disponibilità organizzative inferiori a quelle di un Brescia o di un Livorno per non parlare addirittura degli squadroni di testa.
Se si pone a base di astute discussioni la bilancia commerciale, ci sarebbe facile dimostrare come questa possa propendere a favore della Capitale o della città più popolosa d'Italia (Napoli, al censimento del 1921, risultava ancora la città con più abitanti, ndr) nel diretto confronto con le ultime classificate della lega Nord. [...]"

Finiva dunque una dittatura nordista per volontà della dittatura fascista. E così "i papaveri del Nord", rivolti al loro assolato orticello, in difesa del vantaggio sportivo e industriale creato estromettendo il Sud dal principio, smisero di comandarlo, ma non di ostacolarlo. Un esempio? Ancora nel dopoguerra, lo stanziamento del Governo per un necessario stadio a Napoli, deciso nel 1948 con i proventi della neonata schedina Sisal-Totocalcio, fu contestato aspramente dai club nordici, perché si sarebbe trattato di un impianto colossale, il futuro 'San Paolo'.
E ancora oggi le cose non sono assai diverse da allora, anche se tutto sembra superato, almeno sulla carta... di Viareggio.

Giusto per rinfrescare la memoria a chi sfotte con gli scudetti del casale, pro vercelli, bologna e via dicendo :asd:  purtroppo c'è ancora tanta ignoranza su quella situazione.

@FlareZero Mi son ricordato che l'altra volta ne parlammo 

 
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2 AGOSTO 1926, QUANDO IL CONI FASCISTA COSTRINSE I "PAPAVERI DEL NORD" AD ACCETTARE IL CALCIO DEL SUD

#accaddeoggi - Il 2 agosto 1926 veniva ufficializzata dal CONI fascista la 'Carta di Viareggio', con cui si istituiva, dopo 28 anni di monopolio settentrionale, una prima parvenza di Massima Serie a livello nazionale, alla quale furono ammesse le migliori 17 della Lega Nord e, d'ufficio, le migliori 3 della Lega Sud, ovvero l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e l'Internaples, poi rinominato Napoli.
Finiva così l'egemonia decisionale del calcio settentrionale, che dalla nascita della Federazione, nel 1898, aveva monopolizzato il Foot-Ball italiano e ghettizzato quello meridionale.

La decisione di ammettere ben tre, dico tre squadre centro-meridionali alla Divisione Nazionale che rappresentavano le due città più popolose d'Italia nel 1926, Napoli e Roma, scatenò la protesta dei club settentrionali, ben 180, tutti contro le 3 meridionali ammesse in prima divisione e le altre nelle serie minori. Ravvicinate riunioni tenutesi a Genova, Torino e Milano mirarono a studiare le migliori forme per far recedere il CONI dalle sue ferme volontà, perché al Sud quelli del Nord proprio non volevano andarci a giocare.

Su LA STAMPA di Torino, il 23 agosto 1926, in un articolo titolato "Una riunione delle società calcistiche dell’Italia settentrionale", si riportavano gli esiti di una riunione avvenuta a Milano:

"[...] Che le decisioni non avessero incontrato il favore dei gruppi settentrionali si sapeva per voci corse e per malumori di cui si aveva avuto sentore anche da pubblicazioni sui giornali: la riunione di Milano [...] mira a ottenere dal direttorio federale modificazioni essenziali di quadri voluti dai tecnici. Siccome il comunicato parla di “società settentrionali”, si comprende come una delle ragioni di dissenso debba essere quella dell’inclusione delle squadre centro-meridionali nella divisione nazionale."

In un articolo de IL MESSAGGERO di Roma del 24 agosto 1926, si leggevano passaggi interessanti sulla questione:

"È nota la sedizione dei club settentrionali contro le nuove carte federali che, dando un nuovo e originale assestamento al mondo calcistico italiano, includevano nella divisione nazionale anche l'Alba, la Fortitudo e l'Internaples della Lega Sud.
[...]
È ora veramente deplorevole questa incomprensione da parte degli uomini sportivi del Nord delle cose che avvengono da Roma in giù.
[...]
In ogni modo il risentimento di questi ambienti sportivi (settentrionali) contro le squadre romane e contro la rappresentativa di Napoli è molto forte.
Si conoscono le ragioni per le quali i clubs del Nord non vogliono sentir parlare di inclusione nella divisione nazionale delle squadre Centro Sud."

Sulle stesse colonne si faceva il punto del rafforzamento delle due formazioni di Roma e dell'Internaples, che solo il giorno seguente (25 agosto) sarebbe stato rinominato Napoli, all'italiana, per compiacere il benevolo regime fascista.
 

Il settimanale TUTTI GLI SPORT di Napoli, in quei giorni, accoglieva con sollievo la riforma della dittatura fascista che metteva fine alla dittatura nordista, e denunciava che le squadre del Sud, fino a quel momento, erano state costrette a non poter progredire sul piano tecnico-tattico per colpa dell'ostracismo dei club del Nord, bollati con termini incisivi:

"[...] Abbiamo voluto tratteggiare tutto questo per dimostrare l'effettivo valore, che ha avuto l'interessamento benevolo del Governo nella questione, che altrimenti non si sarebbe risolta se non fra molti anni di umiliazioni, di abile politica del Sud verso i papaveri del Nord.
Per impostare l'organismo calcistico sulla eguaglianza dei diritti e dei doveri di tutte le società italiane è naturale che qualche piccolo sacrifizio iniziale devono fare le società di testa in favore di quelle finora ingiustamente trascurate.
[...] Le squadre del Sud finora hanno visto intisichire cicli interi di generazioni esuberanti di giuocatori appunto perché venivano vietati tutti i contatti, ogni legittima aspirazione a progredire. [...]
Non è detto infatti che una Società di Roma o di Napoli debba avere disponibilità organizzative inferiori a quelle di un Brescia o di un Livorno per non parlare addirittura degli squadroni di testa.
Se si pone a base di astute discussioni la bilancia commerciale, ci sarebbe facile dimostrare come questa possa propendere a favore della Capitale o della città più popolosa d'Italia (Napoli, al censimento del 1921, risultava ancora la città con più abitanti, ndr) nel diretto confronto con le ultime classificate della lega Nord. [...]"

Finiva dunque una dittatura nordista per volontà della dittatura fascista. E così "i papaveri del Nord", rivolti al loro assolato orticello, in difesa del vantaggio sportivo e industriale creato estromettendo il Sud dal principio, smisero di comandarlo, ma non di ostacolarlo. Un esempio? Ancora nel dopoguerra, lo stanziamento del Governo per un necessario stadio a Napoli, deciso nel 1948 con i proventi della neonata schedina Sisal-Totocalcio, fu contestato aspramente dai club nordici, perché si sarebbe trattato di un impianto colossale, il futuro 'San Paolo'.
E ancora oggi le cose non sono assai diverse da allora, anche se tutto sembra superato, almeno sulla carta... di Viareggio.

Giusto per rinfrescare la memoria a chi sfotte con gli scudetti del casale, pro vercelli, bologna e via dicendo :asd:  purtroppo c'è ancora tanta ignoranza su quella situazione.

@FlareZero Mi son ricordato che l'altra volta ne parlammo 
Azz, ammetto che un paio di queste cose non le sapevo :asd:  

 
2 AGOSTO 1926, QUANDO IL CONI FASCISTA COSTRINSE I "PAPAVERI DEL NORD" AD ACCETTARE IL CALCIO DEL SUD

#accaddeoggi - Il 2 agosto 1926 veniva ufficializzata dal CONI fascista la 'Carta di Viareggio', con cui si istituiva, dopo 28 anni di monopolio settentrionale, una prima parvenza di Massima Serie a livello nazionale, alla quale furono ammesse le migliori 17 della Lega Nord e, d'ufficio, le migliori 3 della Lega Sud, ovvero l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e l'Internaples, poi rinominato Napoli.
Finiva così l'egemonia decisionale del calcio settentrionale, che dalla nascita della Federazione, nel 1898, aveva monopolizzato il Foot-Ball italiano e ghettizzato quello meridionale.

La decisione di ammettere ben tre, dico tre squadre centro-meridionali alla Divisione Nazionale che rappresentavano le due città più popolose d'Italia nel 1926, Napoli e Roma, scatenò la protesta dei club settentrionali, ben 180, tutti contro le 3 meridionali ammesse in prima divisione e le altre nelle serie minori. Ravvicinate riunioni tenutesi a Genova, Torino e Milano mirarono a studiare le migliori forme per far recedere il CONI dalle sue ferme volontà, perché al Sud quelli del Nord proprio non volevano andarci a giocare.

Su LA STAMPA di Torino, il 23 agosto 1926, in un articolo titolato "Una riunione delle società calcistiche dell’Italia settentrionale", si riportavano gli esiti di una riunione avvenuta a Milano:

"[...] Che le decisioni non avessero incontrato il favore dei gruppi settentrionali si sapeva per voci corse e per malumori di cui si aveva avuto sentore anche da pubblicazioni sui giornali: la riunione di Milano [...] mira a ottenere dal direttorio federale modificazioni essenziali di quadri voluti dai tecnici. Siccome il comunicato parla di “società settentrionali”, si comprende come una delle ragioni di dissenso debba essere quella dell’inclusione delle squadre centro-meridionali nella divisione nazionale."

In un articolo de IL MESSAGGERO di Roma del 24 agosto 1926, si leggevano passaggi interessanti sulla questione:

"È nota la sedizione dei club settentrionali contro le nuove carte federali che, dando un nuovo e originale assestamento al mondo calcistico italiano, includevano nella divisione nazionale anche l'Alba, la Fortitudo e l'Internaples della Lega Sud.
[...]
È ora veramente deplorevole questa incomprensione da parte degli uomini sportivi del Nord delle cose che avvengono da Roma in giù.
[...]
In ogni modo il risentimento di questi ambienti sportivi (settentrionali) contro le squadre romane e contro la rappresentativa di Napoli è molto forte.
Si conoscono le ragioni per le quali i clubs del Nord non vogliono sentir parlare di inclusione nella divisione nazionale delle squadre Centro Sud."

Sulle stesse colonne si faceva il punto del rafforzamento delle due formazioni di Roma e dell'Internaples, che solo il giorno seguente (25 agosto) sarebbe stato rinominato Napoli, all'italiana, per compiacere il benevolo regime fascista.
 

Il settimanale TUTTI GLI SPORT di Napoli, in quei giorni, accoglieva con sollievo la riforma della dittatura fascista che metteva fine alla dittatura nordista, e denunciava che le squadre del Sud, fino a quel momento, erano state costrette a non poter progredire sul piano tecnico-tattico per colpa dell'ostracismo dei club del Nord, bollati con termini incisivi:

"[...] Abbiamo voluto tratteggiare tutto questo per dimostrare l'effettivo valore, che ha avuto l'interessamento benevolo del Governo nella questione, che altrimenti non si sarebbe risolta se non fra molti anni di umiliazioni, di abile politica del Sud verso i papaveri del Nord.
Per impostare l'organismo calcistico sulla eguaglianza dei diritti e dei doveri di tutte le società italiane è naturale che qualche piccolo sacrifizio iniziale devono fare le società di testa in favore di quelle finora ingiustamente trascurate.
[...] Le squadre del Sud finora hanno visto intisichire cicli interi di generazioni esuberanti di giuocatori appunto perché venivano vietati tutti i contatti, ogni legittima aspirazione a progredire. [...]
Non è detto infatti che una Società di Roma o di Napoli debba avere disponibilità organizzative inferiori a quelle di un Brescia o di un Livorno per non parlare addirittura degli squadroni di testa.
Se si pone a base di astute discussioni la bilancia commerciale, ci sarebbe facile dimostrare come questa possa propendere a favore della Capitale o della città più popolosa d'Italia (Napoli, al censimento del 1921, risultava ancora la città con più abitanti, ndr) nel diretto confronto con le ultime classificate della lega Nord. [...]"

Finiva dunque una dittatura nordista per volontà della dittatura fascista. E così "i papaveri del Nord", rivolti al loro assolato orticello, in difesa del vantaggio sportivo e industriale creato estromettendo il Sud dal principio, smisero di comandarlo, ma non di ostacolarlo. Un esempio? Ancora nel dopoguerra, lo stanziamento del Governo per un necessario stadio a Napoli, deciso nel 1948 con i proventi della neonata schedina Sisal-Totocalcio, fu contestato aspramente dai club nordici, perché si sarebbe trattato di un impianto colossale, il futuro 'San Paolo'.
E ancora oggi le cose non sono assai diverse da allora, anche se tutto sembra superato, almeno sulla carta... di Viareggio.

Giusto per rinfrescare la memoria a chi sfotte con gli scudetti del casale, pro vercelli, bologna e via dicendo :asd:  purtroppo c'è ancora tanta ignoranza su quella situazione.

@FlareZero Mi son ricordato che l'altra volta ne parlammo 






sempre bello quando lo stato centrale mette le palle intesta a pseudo lobi, in questo caso i club del nord, facendo rispettare il buon senso e la costituzione. (ovviamente qui si parla di fascisimo ma il mio é un discorso generale)

 
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a sto giro però cedo prorpi oche arriva. Alla fine verrà lui e James. :unsisi:

 
Secondo Alvino arriveranno James e Lozano

Dobbiamo ancora piazzare Macach e Ciciretti :sard:

Li vedete tutti questi sui social che sfottono perché James non viene/non ci vuole? Bene, se mai dovesse venire diranno tutti "ma tanto è scarso, finito etc." :asd:  quindi perché sfottere che non viene? Dovrebbe essere un bene, no? :hmm:

 
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Secondo Alvino arriveranno James e Lozano

Dobbiamo ancora piazzare Macach e Ciciretti :sard:

Li vedete tutti questi sui social che sfottono perché James non viene/non ci vuole? Bene, se mai dovesse venire diranno tutti "ma tanto è scarso, finito etc." :asd:  quindi perché sfottere che non viene? Dovrebbe essere un bene, no? :hmm:




hanno sfottuto per Lapadula, quindi fai un po te. lo sfottere é prorpio perchè x giocatore firiuterebbe x sqaudra. robe da bambini delle elementari.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Secondo Alvino arriveranno James e Lozano

Dobbiamo ancora piazzare Macach e Ciciretti :sard:

Li vedete tutti questi sui social che sfottono perché James non viene/non ci vuole? Bene, se mai dovesse venire diranno tutti "ma tanto è scarso, finito etc." :asd:  quindi perché sfottere che non viene? Dovrebbe essere un bene, no? :hmm:
Gli stessi nomi che circolavano a Maggio :asd:

 
Una squadra di fabbri sto marsiglia, mai pericolosi e sbruffoni, payet un coglione. Per fortuna li abbiamo zittiti in casa loro e Meret non avrà fatto mezza parata impegnati. Muti merde

Non mi meraviglia che non siano né in CL né in EL

 
Ultima modifica:
E abbiamo vinto anche questa amichevole. i papponisti stanno impazzendo. Dopo il Benevento stavano godendo come pazzi e lo slogan era "con liverpoll e Marsiglia 7 a 0"

Si stanno attaccando ad ogni cosa pur di criticare, si sente rumore di unghie sugli specchi. :sard:

Per la loro sanità mentali gli consiglierei di tifare Juventus.

 
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