Obiezione vostro onore, questa affermazione è falsa e tendenziosa!
Dai, microhub spoglio, 3 macro aree neanche tanto macro da ripercorrere 3 volte, boss da ri-affrontare, ad una certa arrivare alla fine non era semplice, non per il livello di difficoltà, ma per la mancanza di stimoli ed assenza di componente esplorativa, che è alla base della serie.
Ma poi coraggioso dove, pare un compitino paragonato agli altri capitoli, lo salva la storia.
Finalmente di nuovo una città non con telecamera fissa, dove ci sono subquests e un bazar dove si concentra il nuovo e rinfrescante sistema di crafting. Microhub del cielo gradevolissimo anche se, ovviamente, limitato. Il gioco si svolge in verticale e c'è anche un mondo sotto, non scordiamocelo.
Gli strumenti non si cestinano finito il dungeon dedicato, hai modo di utilizzarli per tutto il gioco e sono uno più divertente dell'altro. Alla base della serie non c'è sempre la componente esplorativa, altrimenti possiamo anche buttare Majora's Mask. Che non mi si venga a dire che col timer e con il minuscolo Termina Field possiamo parlare di ampie sezioni esplorative

Ed è uno dei pochi titoli che usa i sensori di movimento in modo realmente divertente e non forzato.
è coraggioso perché ha avuto il coraggio di rischiare, mettendo da parte certi meccanismi ritenuti da tutti fondamentali (assenza di un "vero" overworld e mancanza di orologio interno gliele faranno pagare a vita) e infatti la paga ancora oggi con un sacco di pregiudizi, a mio parere. Se vogliamo parlare di compitino, citerei TP piuttosto, ma non mi va tanto di fare Zelda war dato che anche TP è un giocone. Solo che TP gioca facile: il cavallo, l'Hyrule Field, i bei dungeon classici.
Bigger and better, graziarcazzo, ma nel succo sei uno (splendido) gioco del 1998 con la grafica del 2006
Lo salva la storia? L'ho sempre trovata un teen drama banale con passaggi imbarazzanti, e il resto è la solita storia che si ripete, mascherata da storia delle origini. Trascurabile, come in tutti gli Zelda (o quasi, MM e WW alzano l'asticella).
Poi, cambiando alcune carte in tavola, fa alcune scelte probabilmente irripetibili, ma almeno ha saputo stupire. è uno Zelda giocosissimo.
Se c'è una cosa che, appunto, ricordo con perplessità è l'estetica banalotta e incerta. I character design sono quasi tutti dimenticabili e la direzione artistica è un ibrido spesso palesemente disorganico. Laddove invece l'art direction di TP per me è tra le migliori dell'intera saga.
Poi ci sta che qualcuno possa preferire la formula più classica (anche io sono tra quelli), ma non attribuirgli coraggio e voglia di osare è semplicemente disonesto
(Spostate in topic giusto se volete)