Si chiama negoziato, non "regali di babbonatale"
Sono sono anni che siamo in mora come paese sulle riforme strutturali e invece ogni fazione politica sfrutta i propri mesi sotto i riflettori per elargire mancette elettorali. Con l'effetto covid, si stima che le domande per quota100 impennino anche su pressione delle imprese, fino a raggiungere la meravigliosa cifra di 10mld l'anno nel 2021.
Non la voglio pagare io con i miei contributi, non credo sia giusto metterci i soldi UE.
Che si tirino fuori dal cilindro 80mld per finanziare riforme l'anno prossimo, che si vada a grattare sotto il cuscino dei grandi evasori (ma poi si parla di digitalizzazione dei pagamenti, e tutti a urlare alla dittatura delle banche -manco a dirlo- e dell'Europa ovviamente...).
È dagli anni 80 che non si riforma niente, produttività bassissima, imprese strangolate e indietro sull'agenda digitale, ma la colpa è sempre dell'Europa, della "c****a della Merke"l...quando invece ieri era l'asse franco-tedesco a spingere per il fondo perduto.
Senza contare che i prestiti non sono da restituire entro il 2023 , che è la data entro cui ci verranno erogati questi fondi - per la precisione, se ricordo bene, il 70% entro il 2022 e il 30% entro il 2023. Non c'è alcun potere di veto in quanto Conte (e qui proprio Conte, non Merkel o Macron) ha insistito per ore ieri sera affinché il passaggio per il consiglio europeo fosse in maniera esplicita solo consultivo e non decisionale (prima si diceva che il consiglio dovesse "discutere in modo decisivo", ora "in modo esaustivo"). Vero che il margine sui dazi ora è al 25%, ma per tutti i paesi UE (non solo Olanda), ed essendo l'Italia tra i principali punti di entrata per le importazioni, dovrebbe convenire anche a noi (ma non quanto l'Olanda o altri paesi come il Belgio o la Germania). Insomma, alla fine questo accordo per noi non è affatto male.