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E l'app in quale modo va a minare la privacy delle persone? Il dialogo facciamolo quando ha senso, perchè con Immuni non è il caso, io ancora mi aspetto di sentire spiegazioni sul perchè questa app dovrebbe farci spaventare, invece discorsi e indignazione sul niente, parole a vuoto, purtroppo indignarsi a vuoto è gratuito. Se lo vuoi fare sulla modalità dei social in Cina e sul sistema di tracciamento ha più senso, bel discorso e con applicazioni pratiche, non fiata una mosca, se vuoi dare contro a qualcosa che non ti piace da perfetto ignorante allora spiegaci dove sta la tua ragione, e la ragione va dimostrata con i fatti, non con le accuse gratis che si trovano nei tuoi post e che non hanno nessun riscontro con quello che è presente, altrimenti non ti offendere se ti diciamo che non hai mai toccato niente di tutto ciò ma vuoi dare comunque una opinione che serva a qualcosa, perchè l'idea che tu hai in testa non c'entra proprio niente con come funziona la app, e te lo stiamo ripetendo che comportarsi in questo modo non ti rende credibile e sono parole per chiunque ci capisce un minimo vuote.

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Stiamo un po' mescolando i temi secondo me.

Lato tecnico io personalmente non ho nulla da dire, per me l'app può essere scritta bene, male, a regola d'arte, al minimo indispensabile, non è che sia molto rilevante ai fini del discorso che portavo avanti, e come me altri come Dr4ke. Parlando del suo funzionamento, ho capito che non si basa sul geotracking e non associa dispositivo/identità. Ovviamente la mia fonte di informazioni non è la lettura del codice su Github, ma chi di mestiere fa il divulgatore di argomenti che tu lettore non conosci personalmente, quindi se non è così ti chiedo di correggermi. Sicuramente sapere che si tratta di un'app che in sé è innoqua è un ottimo inizio.

A questo punto subentra un tema più trasversale, ovvero il ruolo, lo scopo, la funzione che l'app assume. Qui il dibattito diventa molto più di carattere politico, filosofico, sociale e si stacca dal lato meramente tecnico della programmazione. Non voglio certo dire che tutti possono parlare del trittico politica/filosofia/sociale, però credo che questo specifico tema sia molto più trasversale e alla portata della coscienza di tanti. Il dibattito mi sembra quindi in primis del tutto lecito, poi personalmente lo reputo anche doveroso.  Il fatto che ci sia un dibattito non significa per forza che o l'app è la soluzione ultima o è un complotto, ma può anche voler dire semplicemente intavolare una serie di considerazioni per far venire a galla temi marginali o scenari non preventivati. Si può filosofeggiare, fare un po' di retorica.

Nel caso dell'utilizzo, da parte di un governo, di un'app per rintracciare le interazioni - seppur basata su codici non associati a identità o posizioni - lo scenario distopico da 1984 è uno dei primi punti in cui si va a confluire. Ma non vuol dire in automatico che sono uno destabilizzato dai videogame o dalla fantascienza, semplicemente mi chiedo se l'app non costituisce un piccolo passo verso quella direzione; ma non intendo un passo del governo Conte 2, bensì un passo proprio della nostra società. Un domani potremmo (condizionale d'obbligo) avere la stessa app, o un chip sottocutaneo per rendere l'idea di una cosa più obbligatoria ,ma questa volta con geotracking per capire se il codice di un utente è entrato in contatto con persone della zona su cui c'è stato un attentato e un'altra zona nella speranza di restringere il campo di ricerca. Fare un dibattito ora va ad aumentare la sensibilità comune e un domani questa idea con geotracking potrebbe essere accolta come un passo più lungo della gamba perché magari nell'aria si parlerà di utilizzarla per fini non necessariamente di sicurezza. O magari servirà direttamente la completa identificazione del soggetto. Ma questo è un tema che può diramarsi in tanti scenari, finendo anche in un dibattito su chi sia peggio fra Amazon/Google che conoscono il mé cliente Nome Cognome o lo Stato il mé cittadino Nome Cognome.

Io non ci vedo nulla di complottista in un dibattito di questo tipo. Esagerato forse sì, ma perché lo contesualizziamo all'app Immuni, in realtà per me è molto più generale e nel medio-lungo termine.

In realtà il problema più sentito ed evidente della stazione di Firenze non era neanche lo spaccio. E Firenze ha la fortuna di non essere proprio il vero centro dello spaccio toscano.
In realtà non mi riferisco a nessuna piazza in particolare, sono solo curioso di approfondire il punto di vista espresso prima.: non essendo una cosa in cui mi imbatto quotidianamente è facile che io non ne abbia la percezione che merita.

 
In realtà non mi riferisco a nessuna piazza in particolare, sono solo curioso di approfondire il punto di vista espresso prima.: non essendo una cosa in cui mi imbatto quotidianamente è facile che io non ne abbia la percezione che merita.
Più che altro è una questione di percezione della criminalità. Lo spaccino lo vedi, un borseggiatore lo vedi... Chi sta sopra non è qualcuno che tendenzialmente riesci a percepire. Anche perché non è poi così scontato che le altre attività in cui si muovono siano ugualmente "problematiche". Anzi, spesso i proventi vengono semplicemente riciclati in attività legali e ti accorgi di ciò che c'è dietro solo quando magari leggi del loro sequestro sui giornali. E poi, diciamolo chiaro, anche quando si sa che dietro c'è qualcosa nessuno si lamenta di un bar o di una pizzeria. Invece quando un tossico ti sfonda il finestrino della macchina per rubarti uno zainetto sperando ci sia qualcosa da cui ricavare qualche soldo, quando uno spaccino ti importuna cercando di venderti qualcosa a tutti i costi, quando trovi il tizio fatto che ti infastidisce la ragazza oppure quando porti il figlio/nipotino ai giardini e lo trovi a giocare con una siringa... I cogliòni ti girano e non pensi tanto a chi gestisce il giro ma allo spaccino/drogato in questione.

 
8 ore fa, AudioSculpt ha scritto:

Capito a che livello siamo arrivati?


Interessante come la tizia pretenda il rispetto delle regole da parte degli altri mentre lei si senta in diritto di ignorare qualsiasi tipo di regola.

Questo, comunque, è la naturale evoluzione di "i runner", "vedo troppa gente in giro", il sempre verde "fra 10 giorni tutti in terapia intensiva" e il mitico "firma una dichiarazione dove rinunci alle cure mediche!".

 
Interessante come la tizia pretenda il rispetto delle regole da parte degli altri mentre lei si senta in diritto di ignorare qualsiasi tipo di regola.

Questo, comunque, è la naturale evoluzione di "i runner", "vedo troppa gente in giro", il sempre verde "fra 10 giorni tutti in terapia intensiva" e il mitico "firma una dichiarazione dove rinunci alle cure mediche!".
Io mi chiedo a quando le ronde :dsax:

 
Dai Audio non essere così cattivo ci sta ad avere scaga o a essere colti dalla psicosi :sisi:

Allora chiediti perché puntano sul nostro paese da anni come dei segugi.

Per il competere guardati le regole assurde emanate negli ultimi anni chi avvantaggia..
Aspetta, non capisco a quale parte del mio messaggio ti riferisci. 

Per quanto riguarda la competizione, per quanto le regole possano essere soffocanti (e non lo nego), preferirei cambiarle, piuttosto che mettermi a "tu per tu" con nazioni che hanno millemila volte la nostra capacità produttiva, e con la Cina che tra l'altro produce un fottio pure a basso costo

 
Aspetta, non capisco a quale parte del mio messaggio ti riferisci. 

Per quanto riguarda la competizione, per quanto le regole possano essere soffocanti (e non lo nego), preferirei cambiarle, piuttosto che mettermi a "tu per tu" con nazioni che hanno millemila volte la nostra capacità produttiva, e con la Cina che tra l'altro produce un fottio pure a basso costo
Era più una riflessione che siamo bravi ad avere ancora una competizione visto che ''dall'interno'' siamo sempre più soffocati da regole stringenti.

Per il secondo punto tutto si può fare se hai un piano ben preciso ovvio che non puoi improvvisarlo ed andare allo sbaraglio.

 
Ultima modifica da un moderatore:
La famosa legge dell'offerta e dell'offerta. Ci sfidiamo a chi produce di più e a costo più basso e poi esportiamo le eccedenze -cioè tutto visto che se i pochi lavoratori che ci sono percepiscono salari demmerda per produrre a costo basso- su Marte.

 
Ultima modifica da un moderatore:
13 ore fa, AudioSculpt ha scritto:

Capito a che livello siamo arrivati?


l'altra sera sono andato a fare una birra con qualche amico, e mi è veramente dispiaciuto constatare che uno di loro si comporta quasi come sta signora. poco ci mancava che si mettesse ad urlare pure lui alla gente fuori dal pub che non portava la mascherina, inclusi discorsi folli tipo che se comandava lui, faceva durare il lockdown fino a luglio, che avrebbe fatto fucilare la gente in giro per strada come in cina, ed i sempre verdi "per colpa di sti stronzi vedrai come si torna in pieno lockdown tra poco" e "poi vedrai ad ottobre quando torna la seconda ondata che farà ancora più danni e richiuderanno tutto, perchè è certo che torna, già confermato". come dice cart, la naturale evoluzione del trovare un nuovo nemico contro cui puntare il dito. mi rattrista veramente tanto vedere come i media riescano sempre a fare il lavaggio del cervello alla gente, soprattutto se è un mio amico ad esserne "vittima"

 
Ma con la politica economica che vuoi, non riesco a immaginarmi come, banalmente, un Paese di 60 milioni di persone (e non tutti in età lavorativa) possano competere con nazioni di centinaia di milioni, se non miliardi di abitanti. 

Poi ripeto, non sarebbe piuttosto meglio sostenere chi vuole riformare l'Europa, chi non fa altro che parlare di ciò che l'Europa dovrebbe fare per essere una vera unica "realtà", piuttosto che avventurarsi da soli? I mean, lungi da me dal dire che l'Europa sia perfetta, però fra due strade difficili (e non credo in egual modo), preferirei quella del migliorare l'Europa, piuttosto che andarcene per i fatti nostri andando incontro (stando a quello che ho scritto nella prima parte) a un rischio molto grande di essere troppo "piccoli" rispetto ai big. Poi vorrei capire una cosa: nella vostra (tua) visione, ci sarebbero comunque degli accordi commerciali? O, per capirci, ognuno per sé, e via con dogane? E siete sicuri che nel caso manterrebbero tutti gli accordi attuali per l'import e l'export, considerando che con la Brexit non fu (e forse non è tutt'ora) così? 
il problema non sono il numero di abitanti. è ovvio che non puoi competere con la Cina o con gli USA.

il problema è che, visti i governi degli ultimi 20 e passa anni, io non riesco ad avere fiducia in un paese che all'improvviso diventi innovativo, diventi produttivo come si deve, investa sui giovani, investa sul FUTURO! E investire si intende pagare salari oltre al resto.

magari uscendo dall'Eurozona queste cose diventeranno realtà? Io ci credo poco.  Al massimo si puo tornare a un periodo pre 2008, dove la disoccupazione era bassa, ma anche i salari.

 
Faccio presente che, per diventare produttivi "come si deve", basta dimezzare così, all'improvviso, i salari. E se li quadrimezzi meglio ancora.

Questo sì che fa aumentare la produttività.

 
Ma con la politica economica che vuoi, non riesco a immaginarmi come, banalmente, un Paese di 60 milioni di persone (e non tutti in età lavorativa) possano competere con nazioni di centinaia di milioni, se non miliardi di abitanti. 

Poi ripeto, non sarebbe piuttosto meglio sostenere chi vuole riformare l'Europa, chi non fa altro che parlare di ciò che l'Europa dovrebbe fare per essere una vera unica "realtà", piuttosto che avventurarsi da soli? I mean, lungi da me dal dire che l'Europa sia perfetta, però fra due strade difficili (e non credo in egual modo), preferirei quella del migliorare l'Europa, piuttosto che andarcene per i fatti nostri andando incontro (stando a quello che ho scritto nella prima parte) a un rischio molto grande di essere troppo "piccoli" rispetto ai big. Poi vorrei capire una cosa: nella vostra (tua) visione, ci sarebbero comunque degli accordi commerciali? O, per capirci, ognuno per sé, e via con dogane? E siete sicuri che nel caso manterrebbero tutti gli accordi attuali per l'import e l'export, considerando che con la Brexit non fu (e forse non è tutt'ora) così? 
Cosa c'entra quante persone un paese ha a disposizione?

Inoltre, "troppo piccoli" per chi? Vogliamo parlare della piccola Svizzera, del piccolo Lussemburgo o del piccolo Liechtenstein?

Premessa: uno Stato non è un'azienda per certi versi ma lo è per altri.

L'Italia va riconvertita dal punto di vista industriale e questo è un dato di fatto: la manifattura (intesa come produzione anni '80/'90) che ha fatto grande questo paese non può e non deve sopravvivere per il bene dello stesso.

MA, andrebbero trasportati quella cultura del lavoro e lo stato dell'arte con il quale veniva fatto qualunque cosa in Italia alla nuova manifattura, quella del digitale.
Poi, bisognerebbe capire che l'Italia è paese di Storia, Arte e Natura e sfruttare quello che "naturalmente" abbiamo a nostro vantaggio: un paese che potrebbe vivere di turismo 365 giorni l'anno e che oggi (che questo settore è lasciato allo sbando) conta il 15% del PIL.

Altro aspetto che non cambierà è la finanza: non tutti sanno che l'Italia conta una delle migliori scuole di analisi finanziaria al mondo ed una delle più importanti produzioni software per sicurezza informatica in ambito finanziario (banche ed assicurazioni). 

Ora, perché l'Italia non è ancora diventato un paradiso fiscale? Boh.

Per fare tutto questo, ribadisco, occorrono due cose:

 - volontà;
 - propria moneta;

 - propria banca.

È un mondo possibile quello che ho (sommariamente) descritto? Decisamente, perché la maggior parte delle cose già c'è e nonostante tutto.

Se però dalle scuole continua ad uscire gente con il complesso d'inferiorità e continuiamo ad elogiare BendingSpoon invece di Fluidmesh non avendo la minima idea di quali siano le realtà italiane che contano davvero, allora non andremo mai da nessuna parte.

l'altra sera sono andato a fare una birra con qualche amico, e mi è veramente dispiaciuto constatare che uno di loro si comporta quasi come sta signora. poco ci mancava che si mettesse ad urlare pure lui alla gente fuori dal pub che non portava la mascherina, inclusi discorsi folli tipo che se comandava lui, faceva durare il lockdown fino a luglio, che avrebbe fatto fucilare la gente in giro per strada come in cina, ed i sempre verdi "per colpa di sti stronzi vedrai come si torna in pieno lockdown tra poco" e "poi vedrai ad ottobre quando torna la seconda ondata che farà ancora più danni e richiuderanno tutto, perchè è certo che torna, già confermato". come dice cart, la naturale evoluzione del trovare un nuovo nemico contro cui puntare il dito. mi rattrista veramente tanto vedere come i media riescano sempre a fare il lavaggio del cervello alla gente, soprattutto se è un mio amico ad esserne "vittima"
Assistenti civici crescono.

Faccio presente che, per diventare produttivi "come si deve", basta dimezzare così, all'improvviso, i salari. E se li quadrimezzi meglio ancora.

Questo sì che fa aumentare la produttività.
Il salario è un costo solo quando è pagato ad uno che non fa una mazza.

 
Ah, dici? Prova a produrre un bene con lavoratori pagati minimo 35k annui con ferie e malattie retribuite e prova a produrre lo stesso bene con degli schiavi pagati a riso e frustrate.

 
Faccio presente che, per diventare produttivi "come si deve", basta dimezzare così, all'improvviso, i salari. E se li quadrimezzi meglio ancora.

Questo sì che fa aumentare la produttività.
È un altro tipo di produttività quella a cui bisogna mirare. 

Quella di adesso è un finto aumento della produttività volto solo a esportare quanto più possibile. Ma non è sinonimo nè di efficienza, nè di innovazione nè di investimento sul futuro 

Cosa c'entra quante persone un paese ha a disposizione?

Inoltre, "troppo piccoli" per chi? Vogliamo parlare della piccola Svizzera, del piccolo Lussemburgo o del piccolo Liechtenstein?

Premessa: uno Stato non è un'azienda per certi versi ma lo è per altri.

L'Italia va riconvertita dal punto di vista industriale e questo è un dato di fatto: la manifattura (intesa come produzione anni '80/'90) che ha fatto grande questo paese non può e non deve sopravvivere per il bene dello stesso.

MA, andrebbero trasportati quella cultura del lavoro e lo stato dell'arte con il quale veniva fatto qualunque cosa in Italia alla nuova manifattura, quella del digitale.
Poi, bisognerebbe capire che l'Italia è paese di Storia, Arte e Natura e sfruttare quello che "naturalmente" abbiamo a nostro vantaggio: un paese che potrebbe vivere di turismo 365 giorni l'anno e che oggi (che questo settore è lasciato allo sbando) conta il 15% del PIL.

Altro aspetto che non cambierà è la finanza: non tutti sanno che l'Italia conta una delle migliori scuole di analisi finanziaria al mondo ed una delle più importanti produzioni software per sicurezza informatica in ambito finanziario (banche ed assicurazioni). 

Ora, perché l'Italia non è ancora diventato un paradiso fiscale? Boh.

Per fare tutto questo, ribadisco, occorrono due cose:

 - volontà;
 - propria moneta;

 - propria banca.

È un mondo possibile quello che ho (sommariamente) descritto? Decisamente, perché la maggior parte delle cose già c'è e nonostante tutto.

Se però dalle scuole continua ad uscire gente con il complesso d'inferiorità e continuiamo ad elogiare BendingSpoon invece di Fluidmesh non avendo la minima idea di quali siano le realtà italiane che contano davvero, allora non andremo mai da nessuna parte.

Assistenti civici crescono.

Il salario è un costo solo quando è pagato ad uno che non fa una mazza.
No, dalle scuole esce gente che sa fare poco e un cazzo. Che non ha la minima idea di come funzioni il mondo. 

 
È un altro tipo di produttività quella a cui bisogna mirare. 

Quella di adesso è un finto aumento della produttività volto solo a esportare quanto più possibile. Ma non è sinonimo nè di efficienza, nè di innovazione nè di investimento sul futuro 
Ti assicuro che è efficientissimo, invece, dal punto di vista capitalista. 

 
Ah, dici? Prova a produrre un bene con lavoratori pagati minimo 35k annui con ferie e malattie retribuite e prova a produrre lo stesso bene con degli schiavi pagati a riso e frustrate.
Dipende dal tipo di bene che produci e se il tuo obiettivo è solo esportarlo a costi bassissimi. 

Se ci sono un certo numero di lavoratori esperti per produrre tot beni che vengono pagati come si deve, e ce n’e qualcuno neofita che costa meno, io posso dire che se il neofita impara dagli esperti, anche se momentaneamente guadagna poco, produrranno tutti comunque dei beni di qualità. E il neofita potrà diventare presto come gli altri. 

Pero , se gli esperti sono dei finti esperti, se il gruppo di lavoro non è ben omogeneo, e anche i capi, i manager e gente in alto nella piramide non hanno studiato come si deve il modo in cui organizzare il lavoro, comunque il bene varrà poco.  E se si hanno prospettive di crescita che a malapena hanno come orizzonte temporale il mese successivo, è peggio ancora. 

 
È un altro tipo di produttività quella a cui bisogna mirare. 

Quella di adesso è un finto aumento della produttività volto solo a esportare quanto più possibile. Ma non è sinonimo nè di efficienza, nè di innovazione nè di investimento sul futuro 

No, dalle scuole esce gente che sa fare poco e un cazzo. Che non ha la minima idea di come funzioni il mondo. 
Questo non è vero. La scuola pubblica italiana è di un livello che altri paesi si sognano, almeno fino alla magistrale. Poi, un'esperienza all'estero (in un contesto orientale magari) è stra-consigliata così come un anno di lavoro come assicuratori (senza vendere nulla ovviamente).

Poi, che bisognerebbe migliorarla utilizzando il modello di infermieristica (tanta teoria, tanta pratica) è un altro paio di maniche ma, se lo Stato non investe, questo non si può fare.

 
Ti assicuro che è efficientissimo, invece, dal punto di vista capitalista. 
E comunque a mio parere ci vorrebbe una redistribuzione delle ricchezze 

Questo non è vero. La scuola pubblica italiana è di un livello che altri paesi si sognano, almeno fino alla magistrale. Poi, un'esperienza all'estero (in un contesto orientale magari) è stra-consigliata così come un anno di lavoro come assicuratori (senza vendere nulla ovviamente).

Poi, che bisognerebbe migliorarla utilizzando il modello di infermieristica (tanta teoria, tanta pratica) è un altro paio di maniche ma, se lo Stato non investe, questo non si può fare.
Il connubio superiori e università come funziona in Italia non ti porta da nessuna parte 

 
Ti assicuro che è efficientissimo, invece, dal punto di vista capitalista. 
Se usiamo il concetto di Uomo = Macchina tanto caro ad Amazon, hai perfettamente ragione, ma non tutti credono vera questa equazione. 

E comunque a mio parere ci vorrebbe una redistribuzione delle ricchezze 

Il connubio superiori e università come funziona in Italia non ti porta da nessuna parte 
Chissà quelli che sono sopravvissuti come hanno fatto.

Dai ragazzi, su. Non bisogna vedere sempre e comunque del marcio in ogni cosa.

 
Se usiamo il concetto di Uomo = Macchina tanto caro ad Amazon, hai perfettamente ragione, ma non tutti credono vera questa equazione. 

Chissà quelli che sono sopravvissuti come hanno fatto.

Dai ragazzi, su. Non bisogna vedere sempre e comunque del marcio in ogni cosa.
Ah, sicuramente. Eppure torniamo al solito discorso: io tutti questi capitalisti che assumono e pagano non li vedo. E non li vedono neanche gli italiani visti i dati sulla disoccupazione.

E comunque a mio parere ci vorrebbe una redistribuzione delle ricchezze 

Il connubio superiori e università come funziona in Italia non ti porta da nessuna parte 
Redistribuire le ricchezze significa farla finita con il capitalismo, piaccia oppure no. 

 
il problema non sono il numero di abitanti. è ovvio che non puoi competere con la Cina o con gli USA.
Eh, anche secondo me è ovvio, ma di questo si parlava. 

il problema è che, visti i governi degli ultimi 20 e passa anni, io non riesco ad avere fiducia in un paese che all'improvviso diventi innovativo, diventi produttivo come si deve, investa sui giovani, investa sul FUTURO! E investire si intende pagare salari oltre al resto.

magari uscendo dall'Eurozona queste cose diventeranno realtà? Io ci credo poco.  Al massimo si puo tornare a un periodo pre 2008, dove la disoccupazione era bassa, ma anche i salari.
Sulla mancanza di fiducia ti capisco, e anch'io sono un po' scettico sulla possibilità di avere tutto quello che dici uscendo dall'eurozona 

Cosa c'entra quante persone un paese ha a disposizione?

Inoltre, "troppo piccoli" per chi? Vogliamo parlare della piccola Svizzera, del piccolo Lussemburgo o del piccolo Liechtenstein?
Che hai più persone che lavorano, la producono più cose diverse, e in maggiore quantità (da qui il "martellamento" del dover valorizzare il made in Italy per la qualità), e se un Paese produce di più, soprattutto in Cina, dove tutti i grandi marchi di massa si appoggiano, allora il Paese è più ricco. Soprattutto considerando che in Cina poi non pagano un cazzo. 

MA, andrebbero trasportati quella cultura del lavoro e lo stato dell'arte con il quale veniva fatto qualunque cosa in Italia alla nuova manifattura, quella del digitale.
Poi, bisognerebbe capire che l'Italia è paese di Storia, Arte e Natura e sfruttare quello che "naturalmente" abbiamo a nostro vantaggio: un paese che potrebbe vivere di turismo 365 giorni l'anno e che oggi (che questo settore è lasciato allo sbando) conta il 15% del PIL.
Cosa che comunque si potrebbe fare anche senza uscire dall'eurozona, secondo me. Servirebbe la volontà politica di farlo: e con volontà politica mi riferisco anche al combattere la criminalità che distrugge certi posti; educare le persone combattendo l'idea che studiare non serva, che uNo VaLe UnO (grazie m5s); mi riferisco alla "bonifica" delle nostre coste, dove arrivano gli scarichi fognari. E per fare questo credo serva la volontà di farlo (volontà che manca credo perché non si avrebbe un profitto immediato, e perché credo che si viva in una società che parla sempre più di diritti e sempre meno di doveri, e questa pandemia, per certi aspetti, l'ha confermato). 

 
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