Va beh, non so cosa tu intenda con "verità sui migranti", ma se non ricordo fece uno o due video dove mostrava, tramite la funzione apposita, il tracciato GPS delle varie Sea Watch e compagnia bella, e in quel caso non è che fosse molto lontano dalla verità, e cioè l'ipotesi che queste navi funzionassero un po da "staffetta"
Trasferisco la risposta qui perché di là saremmo OT.
Intendevo che ha intitolato il video letteralmente "la verità sui migranti" e stavo dicendo che, a me personalmente, vedere strombazzare in maniera autocelebrativa il messaggio "vi rivelo l'unica verità assoluta, seguitemi come se fossi il vostro pifferaio magico che si smarca da tutte le parti in causa (cioè dai famigerati e unilateralmente demonizzati organi di stampa mainstream) per servirvi sul piatto d'argento il puro dissenso antisistema degli infallibili ed incorruttibili" su tema x (non mi interessa in quale misura la scelta del titolo fosse finalizzata al clickbait) fa automaticamente suonare un campanello d'allarme e partire con una certa cautela (ma cautela non significa chiusura all'ascolto, infatti il video l'avevo visto). Il punto è che in quel video esamina i tragitti di tre navi e conclude che essi siano sufficienti a definire la prassi delle ONG, questo è il pericolo di quella "verità" annunciata in quel modo (generalizzata, universalizzata, definitiva). Dice che basta una semplice ricerca (guarda caso con le keywords 'golfo azzurro canale di sicilia') per scoprire che "un sacco di notizie" riportano falsamente i fatti, mostrando tuttavia 3 risultati. Cosa succede se invece uso le keywords 'golfo azzurro largo libia'?
David Ramos era a bordo della nave Golfo Azzurro, che tra venerdì e sabato ha salvato 466 persone al largo della Libia
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Reportage. Mentre le polemiche scaldavano i talk show in Tv, Repubblica-Mondo Solidale è salita per due settimane sulla nave Golfo Azzurro, della Ong sp…
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Ecco, ho pareggiato il numero di notizie con altrettante che invece riportano salvataggi o ricognizioni eseguite da imbarcazioni ONG "a largo delle coste della Libia". Addirittura nell'ultimo articolo il Corriere riporta proprio il tracciamento di MarineTraffic a ridosso delle acque territoriali libiche.
Sempre Donadel definisce la città portuale di Zarzis come quella che dovrebbe essere la vera destinazione legittima di una ONG che salva migranti a poche miglia nautiche dalla costa libica, in quanto "porto sicuro" più vicino di quelli maltesi e siciliani. Ma siamo sicuri che lo sia?
La nave Maridive 601 è al largo di Zarzis e attende di ricevere l’autorizzazione all’attracco. Ma nel paese c’è un problema notevole: manca una legge che permetta a chiunque di presentare una richiesta di protezione umanitaria
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Il caso della Maridive 601 – drammatico, visto il numero elevato di persone a bordo, in condizioni igieniche disperate dopo un tempo così lungo trascorso a bordo – non è una novità. Nel luglio 2018 era successo qualcosa di analogo alla Sarost 5, una nave di supporto alle piattaforme del Mediterraneo centrale, che per due settimane fu costretta al largo di Zarzis dopo avere raccolto altri 40 migranti prima di ricevere l’autorizzazione allo sbarco. Quella che fu considerata una delle grandi vergogne europee è diventata da allora un caso scuola. A prescindere dalla mancanza di tutele giuridiche per i migranti, le navi delle ong da quel momento non hanno più provato a fare rotta verso la Tunisia per evitare altre attese estenuanti. Per questo, secondo molte organizzazioni non governative,
la Tunisia non può essere considerata un porto sicuro. “Il caso della Sarost 5 ha dimostrato l’erosione delle responsabilità sar (search and rescue, ndr) nel Mediterraneo”, spiega la piattaforma AlarmPhone. Secondo le ong, esternalizzare i salvataggi delegandoli a Libia o Tunisia significa violare le norme internazionali.
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Ecco la sua grande verità definitiva. Sono i primi 3 minuti e 20 secondi di quel video e adesso non ho voglia di continuare a rivedermi il resto.