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AlertTopic Politico | Leggere primo post prima di intervenire
Ma il fatto che tu continui a reiterare la favoletta che fossero equamente distanti da capitalismo e socialismo non cambia il fatto che fosse semplice propaganda, smentita dal fatto che a prenderle e finire ammazzati fossero sempre i lavoratori (braccianti, operai, ferrovieri)La lista dei finanziatori del partito è stata tenuta nascosta per anni proprio per questo ma tra i nomi spiccano tutti i maggiori capitani d'industria dell'epoca, tra cui Agnelli.
Questo giochino per altro lo fecero anche i nazisti in Germania, accusando le sinistre di essere colluse con la finanza e i poteri forti (in forte anticipo sul astatoilpd e il Deep state) quando loro erano finanziati da grandi gruppi industriali in cui confluivano anche ingenti somme di denaro dal mondo anglosassone (razzista, suprematista e capitalista).
Se poi andiamo in tempi recenti, gli Usa hanno direttamente foraggiato regimi sudamericani smaccatamente fascisti in ottica anticomunista e socialista dove operavano anche ex nazisti che in quei paesi trovarono più di un appoggio.
Cioè, mi vuoi dire che a finanziare il partito erano quelli con i soldi e non gli operai? Assurdo. Rimane altrettanto assurdo accostare la destra americana al fascismo, ma vedo che ancora in questo Paese la ferita non si è rimarginata e quindi qualsiasi opinione non mi piaccia è fascismo. Pazienza, la chiudo qua prima che arrivi qualcuno a dirmi "ma quindi stai difendendo Kirk e sei un nazista antiabortista".
PS nel fascismo c'erano i soldi (e tanti) della massoneria, gli stessi soldi che
stavano a finanziare popoli "liberati" da altri autoritari decisamente poco fascisti
PPS "gli americani hanno finanziato i fascisti contro i comunisti" intendi la destra americana o tutti i governi americani per convenienza politica?
Sì, ma allora non parliamo di un fascista, Mussolini era spada dell'islam. Io me la prendo con i termini usati a sproposito. Anche Stalin purgava gli ebrei, uccideva gli avversari politici ed era nazionalista. Un altro salviniano?
Sì e no. Concordo con te che bisogna fare attenzione ai termini usati, ma il linguaggio, così come la politica in sé si evolve.
Cercare analogie tra il fascismo di Mussolini è un mero esercizio storico se contemporaneamente non cerchiamo di attualizzare il tutto. Anche se fosse, è chiaro che l'alt-right americana, il movimento Maga, Trump o chicchessia non possono essere paragonati al fascismo italiano: contesti geopolitici diversi, un secolo di differenza e mille altri motivi li rendono di fatto imparagonabili.
Ma, Kirk (e i tanti come lui) possono essere intesi come un prodotto di una mentalità fascista? Per me la risposta è assolutamente affermativa, poi se vogliamo dargli un altro nome va benissimo.
E attenzione al paragone che fai con Stalin, perché la co-occorrenza di fenomeni simili (purgare gli ebrei, uccidere gli avversari politici, essere nazionalista) non implica che stalinismo e fascismo siano la stessa cosa. In ogni caso è anche ver che quando si parla di nazismo e stalinismo (meno il fascismo), come spiegava Hannah Arendt, si parla di totalitarismi che hanno determinate caratteristiche in comune. Ma appunto una cosa è la storia, una cosa è l'attualità.
Sì e no. Concordo con te che bisogna fare attenzione ai termini usati, ma il linguaggio, così come la politica in sé si evolve.
Cercare analogie tra il fascismo di Mussolini è un mero esercizio storico se contemporaneamente non cerchiamo di attualizzare il tutto. Anche se fosse, è chiaro che l'alt-right americana, il movimento Maga, Trump o chicchessia non possono essere paragonati al fascismo italiano: contesti geopolitici diversi, un secolo di differenza e mille altri motivi li rendono di fatto imparagonabili.
Ma, Kirk (e i tanti come lui) possono essere intesi come un prodotto di una mentalità fascista? Per me la risposta è assolutamente affermativa, poi se vogliamo dargli un altro nome va benissimo.
E attenzione al paragone che fai con Stalin, perché la co-occorrenza di fenomeni simili (purgare gli ebrei, uccidere gli avversari politici, essere nazionalista) non implica che stalinismo e fascismo siano la stessa cosa. In ogni caso è anche ver che quando si parla di nazismo e stalinismo (meno il fascismo), come spiegava Hannah Arendt, si parla di totalitarismi che hanno determinate caratteristiche in comune. Ma appunto una cosa è la storia, una cosa è l'attualità.
Però il problema è che puoi dare del fascista a Kirk e va bene, ma allora lo dai anche all'estremista democratico e non ci si capisce più niente. Se vogliamo decidere che un nazista è un capitalista, antiabortista, razzista a favore delle armi io ci posso stare, ma si crea confusione perché il nazista è anche il woke, antistatale, antipolizia che dà fuoco a una città perché hanno ammazzato qualcuno. Allora il mondo si divide in pacifisti che accettano ogni opinione e fascisti che sono contro alcune opinioni? Un disastro
essere di ESTREMA destra non significa essere un criminale politico o di guerra, significa semplicemente avere un orientamento estremo.
antiabortista
anti- integrazione
razzista (perché sì, ritenere che gli afroamericani e gli ispanici siano criminali perché le statistiche dicono questo, senza contestualizzare il perché accada ciò che accade in maniera sistemica, è essere razzista)
antifemminista
anti- libertà di orientamento sessuale
fiero sostenitore della diffusione incontrollata delle armi
se queste non sono posizioni estreme da estremista, allora non so quali siano.
non è che se avete anche voi queste convinzioni dovete vergognarvene cercando di dipingerlo come non estremista.
semplicemente siete di estrema destra e contro una serie di libertà anche voi.
Essere di estrema destra non significa automaticamente essere un criminale politico o di guerra. Significa avere un orientamento politico molto marcato, ma non tutte le persone con opinioni forti agiscono fuori dalla legge o con violenza.
Kirk, al di là delle etichette, ha avuto idee e contributi che meritano rispetto. Era un pensatore che sfidava la società su certi punti, spesso in maniera provocatoria, ma questo non lo rende automaticamente cattivo o criminale. Criticare certe sue posizioni non equivale a cancellare tutto ciò che ha detto o fatto di positivo.
Difendere Kirk significa riconoscere il valore delle sue opinioni, anche quando non si condividono tutte le sue convinzioni. Significa distinguere tra idee e persone, tra provocazione intellettuale e azione illegale, e ricordare che discutere le idee non è mai un crimine.
Essere di estrema destra non significa automaticamente essere un criminale politico o di guerra. Significa avere un orientamento politico molto marcato, ma non tutte le persone con opinioni forti agiscono fuori dalla legge o con violenza.
Kirk, al di là delle etichette, ha avuto idee e contributi che meritano rispetto. Era un pensatore che sfidava la società su certi punti, spesso in maniera provocatoria, ma questo non lo rende automaticamente cattivo o criminale. Criticare certe sue posizioni non equivale a cancellare tutto ciò che ha detto o fatto di positivo.
Difendere Kirk significa riconoscere il valore delle sue opinioni, anche quando non si condividono tutte le sue convinzioni. Significa distinguere tra idee e persone, tra provocazione intellettuale e azione illegale, e ricordare che discutere le idee non è mai un crimine.
Sì e no. Concordo con te che bisogna fare attenzione ai termini usati, ma il linguaggio, così come la politica in sé si evolve.
Cercare analogie tra il fascismo di Mussolini è un mero esercizio storico se contemporaneamente non cerchiamo di attualizzare il tutto. Anche se fosse, è chiaro che l'alt-right americana, il movimento Maga, Trump o chicchessia non possono essere paragonati al fascismo italiano: contesti geopolitici diversi, un secolo di differenza e mille altri motivi li rendono di fatto imparagonabili.
Ma, Kirk (e i tanti come lui) possono essere intesi come un prodotto di una mentalità fascista? Per me la risposta è assolutamente affermativa, poi se vogliamo dargli un altro nome va benissimo.
E attenzione al paragone che fai con Stalin, perché la co-occorrenza di fenomeni simili (purgare gli ebrei, uccidere gli avversari politici, essere nazionalista) non implica che stalinismo e fascismo siano la stessa cosa. In ogni caso è anche ver che quando si parla di nazismo e stalinismo (meno il fascismo), come spiegava Hannah Arendt, si parla di totalitarismi che hanno determinate caratteristiche in comune. Ma appunto una cosa è la storia, una cosa è l'attualità.
A proposito di fascismo e nazismo, proprio Hannah Arendt descrisse Begin e il suo moviimento "simile nei suoi metodi e nella sua filosofia politica ai partiti nazisti e fascisti [...] Tra le caratteristiche più spiccate del partito Herut c’è un misto di ultra-nazionalismo, misticismo razziale e culto della violenza molto simile al fascismo classico"
Lo stesso Stato di Israele viene definito fascista per il rifiuto del pluralismo, il razzismo sistemico, il culto della forza e l'intenzione di fondare Israele su una supremazia etnica.
Questo "fascismo" domina oggi la politica israeliana portata avanti da Netanyahu.
Al di là di questa divagazione, quello dici è quello che penso anch'io: la parola fascismo viene utilizzata per descrivere determinate idee, intenzioni, atteggiamenti estremisti, come ad esempio voler schierare le navi e bombardare i barconi prima che arrivino sulle nostre coste.
Però il problema è che puoi dare del fascista a Kirk e va bene, ma allora lo dai anche all'estremista democratico e non ci si capisce più niente. Se vogliamo decidere che un nazista è un capitalista, antiabortista, razzista a favore delle armi io ci posso stare, ma si crea confusione perché il nazista è anche il woke, antistatale, antipolizia che dà fuoco a una città perché hanno ammazzato qualcuno. Allora il mondo si divide in pacifisti che accettano ogni opinione e fascisti che sono contro alcune opinioni? Un disastro
Uhm, non so, mi sembra un po' un mischione. Cos'è un'estremista democratico? Cosa sono i woke antistatali, antipolizia che danno fuoco a una città perché hanno ammazzato qualcuno?
E no, il mondo non si divide in pacifisti che accettano ogni opinione e fascisti che sono contro alcune opinioni. Essere pacifista significa già per altro intrinsecamente rifiutare la guerra, quindi non puoi accettare ogni opinione. Si torna sempre al paradosso della tolleranza, tanto sputtanato quanto valido.
Ognuno di noi può dividere il mondo come più gli pare. Fare un'analisi storica, sociale e politica è un'altra cosa. Semplificare e appiattire non aiuta e onestamente non credo che si possa comprendere a pieno la società contemporanea continuando a parlare dei totalitarismi senza andare oltre. La cornice è quella del neoliberismo più feroce e gli interpreti sono altri, tra cui proprio figure come Kirk o andando ancora più in alto i CEO delle big tech.
Semplificare torna utile però quando vogliamo capire in che direzione andare. Io non auguro la morte a nessuno. Mi auguro però un mondo dove gente che sostiene l'inferiorità cerebrale di donne nere, la non esistenza della Palestina, l'equipollenza di olocausto e aborto e altre bestialità simili non trovi spazio nel dibattito pubblico. Intollerante? Sì, assolutamente, ma la democrazia di cui tanto si parla, se ancora ha un barlume di valore, va difesa.
Anche qui, si scoperchia un problema di filosofia morale vecchio come il cucco, ma sempre attuale.
Cosa cambia tra colpa e responsabilità?
Se io non uccido nessuno, ma faccio comizi dove mi ascoltano centinaia di migliaia di persone e poi tra quelle persone qualcuno prende una pistola e va a sparare a un membro di una categoria che io reputo inferiore, o pericolosa, sono colpevole? No. Sono responsabile? Mi sa di sì.
La giustificazione del "Diceva bestialità, ma non ha sparato a nessuno" è veramente debole e non lo dico contro di te, ma è una cosa che sto leggendo spesso e che mi sono anche sentito personalmente dire. La responsabilità è spesso peggio della colpa.
Immagino conoscerai la riflessione di Hannah Arendt sulla banalità del male. Gli esecutori materiali dell'olocausto dicevano di avere semplicemente eseguito degli ordini. Loro facevano quello che le menti del nazismo gli dicevano di fare. Non è stato quindi Hitler a uccidere 6 milioni di ebrei, eppure oggi diremmo che “Poverino, tutto sommato lui diceva cose terribili, però mica l'olocasuto lo ha fatto lui”? Credo di no, eppure chi usa questa motivazione per Kirk dovrebbe usarla anche per Hitler, per coerenza.
Tra l'altro il tutto è ancora più paradossale nel caso specifico di Kirk. Lui, strenuo sostenitore e difensore del secondo Emendamento, che va mantenuto a costo anche di qualche morto all'anno, è stato ucciso proprio da un colpo d'arma da fuoco. Ora, indipendentemente che a ucciderlo sia stato un bianco, un nero, un socialista, un repubblicano, un democratico o Bernie Sanders in persona, anziché prendersela con i Komunisti che odiano la libertà, la cosa più facile non sarebbe semplicemente controllare il possesso delle armi da fuoco?
Concludo dicendo una cosa. Democrazie e assenza di regole sono cose profondamente diverse. Asserire che dentro una democrazia non può esserci spazio per certe posizioni, non è repressione, né tantomeno un malcostume della sinistra riformista (escludo la sinistra più rivoluzionaria che la democrazia manco la vorrebbe): è una caratteristica connaturata nell'essenza stessa della democrazia, che altrimenti si accartoccerebbe su sé stessa, come sta esattamente succedendo.
Mi auguro però un mondo dove gente che sostiene l'inferiorità cerebrale di donne nere, la non esistenza della Palestina, l'equipollenza di olocausto e aborto e altre bestialità simili non trovi spazio nel dibattito pubblico. Intollerante? Sì, assolutamente, ma la democrazia di cui tanto si parla, se ancora ha un barlume di valore, va difesa.
Guarda, capisco benissimo il discorso sul non dare spazio a idee davvero assurde o offensive, ma qui stiamo parlando di Kirk, e bisogna fare attenzione a cosa gli si attribuisce. Molte delle cose che gli vengono addossate, tipo presunta inferiorità cerebrale di donne nere, negare l’esistenza della Palestina o equiparare Olocausto e aborto, non ci sono prove che le abbia davvero dette
Anche qui, si scoperchia un problema di filosofia morale vecchio come il cucco, ma sempre attuale.
Cosa cambia tra colpa e responsabilità?
Se io non uccido nessuno, ma faccio comizi dove mi ascoltano centinaia di migliaia di persone e poi tra quelle persone qualcuno prende una pistola e va a sparare a un membro di una categoria che io reputo inferiore, o pericolosa, sono colpevole? No. Sono responsabile? Mi sa di sì.
La giustificazione del "Diceva bestialità, ma non ha sparato a nessuno" è veramente debole e non lo dico contro di te, ma è una cosa che sto leggendo spesso e che mi sono anche sentito personalmente dire. La responsabilità è spesso peggio della colpa.
Immagino conoscerai la riflessione di Hannah Arendt sulla banalità del male. Gli esecutori materiali dell'olocausto dicevano di avere semplicemente eseguito degli ordini. Loro facevano quello che le menti del nazismo gli dicevano di fare. Non è stato quindi Hitler a uccidere 6 milioni di ebrei, eppure oggi diremmo che “Poverino, tutto sommato lui diceva cose terribili, però mica l'olocasuto lo ha fatto lui”? Credo di no, eppure chi usa questa motivazione per Kirk dovrebbe usarla anche per Hitler, per coerenza.
Tra l'altro il tutto è ancora più paradossale nel caso specifico di Kirk. Lui, strenuo sostenitore e difensore del secondo Emendamento, che va mantenuto a costo anche di qualche morto all'anno, è stato ucciso proprio da un colpo d'arma da fuoco. Ora, indipendentemente che a ucciderlo sia stato un bianco, un nero, un socialista, un repubblicano, un democratico o Bernie Sanders in persona, anziché prendersela con i Komunisti che odiano la libertà, la cosa più facile non sarebbe semplicemente controllare il possesso delle armi da fuoco?
Concludo dicendo una cosa. Democrazie e assenza di regole sono cose profondamente diverse. Asserire che dentro una democrazia non può esserci spazio per certe posizioni, non è repressione, né tantomeno un malcostume della sinistra riformista (escludo la sinistra più rivoluzionaria che la democrazia manco la vorrebbe): è una caratteristica connaturata nell'essenza stessa della democrazia, che altrimenti si accartoccerebbe su sé stessa, come sta esattamente succedendo.
Si può notare l'ironia di una persona che parla di accettare i morti per armi da fuoco e muore ucciso da un proiettile, ma sparare a sangue freddo no. Poteva salire sul palco e tirargli un destro, sarebbe stato più divertente e magari mi avrebbe fatto ridere. Ma puoi saparare a qualcuno? Sei un animale
Guarda, capisco benissimo il discorso sul non dare spazio a idee davvero assurde o offensive, ma qui stiamo parlando di Kirk, e bisogna fare attenzione a cosa gli si attribuisce. Molte delle cose che gli vengono addossate, tipo presunta inferiorità cerebrale di donne nere, negare l’esistenza della Palestina o equiparare Olocausto e aborto, non ci sono prove che le abbia davvero dette. Spesso sono estrapolazioni o interpretazioni fatte ad arte per farlo sembrare peggio di quello che era.
Difenderlo non significa essere d’accordo con tutto ciò che diceva, ma riconoscere il contesto e la complessità del suo pensiero. Giudicare Kirk solo sulla base di accuse non verificate è esattamente il tipo di semplificazione che critichiamo quando parliamo di “armi della persuasione” o di manipolazione dei dati.
Insomma, difenderlo significa dire: ok, alcune sue idee erano controverse, ma merita di essere valutato con fatti concreti, non con interpretazioni amplificate o sensazionalistiche. È un principio semplice: distinguere tra provocazione, errore e reale promozione di odio o violenza.
Su Michelle Obama trovo solo la citazione testuale "On his radio show, he claimed Joy Reid, Michelle Obama, Sheila Jackson Lee, and Ketanji Brown Jackson were “affirmative action picks” and went further, “Black women do not have the brain processing power to otherwise be taken really seriously. You had to go steal a white person’s slot to go be taken somewhat seriously."
Non è necessario essere d'accordo tra di noi, né io voglio dire che si deve concordare con tutto quello che diceva con Kirk o viceversa ripudiare tutto quello che affermava.
Ma non dobbiamo cambiare le carte in tavola. Le posizioni di Kirk erano quella del liberismo più spostato a destra. Più istituzionale, ammantato di quell'aria da tizio che sa infiocchettare i discorsi con un pizzico di logica e metodo, ma farlo passare per moderato o martire della libertà anche no grazie.
E torno a quanto detto prima: qualcuno crede che quando oggi si parla di fascismo si parla di tizi col Fez, che fanno le marcette e il saluto romano?
Faccia da Muppet aka Kirk era un pisellino, un mezz'uomo come tutti quelli che lo seguivano. Il pisellino che andava a bofonchiare e fare prosopopee pubbliche nella speranza di compensare il fatto di non essere un vero uomo è finito vittima delle stesse idee che proteggeva. Fine della storia.
Si può notare l'ironia di una persona che parla di accettare i morti per armi da fuoco e muore ucciso da un proiettile, ma sparare a sangue freddo no. Poteva salire sul palco e tirargli un destro, sarebbe stato più divertente e magari mi avrebbe fatto ridere. Ma puoi saparare a qualcuno? Sei un animale
Guarda, può sembrarti un'affermazione forte, il problema di fondo non è manco che hanno sparato a un Kirk. La questione è più ampia.
Fermo restando che sparare a qualcuno solo perché sta facendo un comizio è sbagliato, il punto è: è SANO che in una democrazia sia concessa la diffusione di certe idee contrarie all'idea di democrazia stessa? Stiamo parlando di Kirk perché è morto, ma la questione di fondo rimane aperta.
E altra cosa. Non pensi che siano proprio personalità come Kirk ad avvelenare i pozzi? A generare quella stessa violenza che tu stai (giustamente) contestando?
Per dirla in un altro modo. Immagina una situazione immaginaria in cui tu puoi intervenire per ridurre il tasso di violenza del mondo: andresti a cercare a uno a uno i “Pazzi violenti” per inibirli, o interverresti per evitare che singole persone diffondano idee che possono generare 10, 100, 1.000 nuovi individui violenti? E se scegliessi la seconda strada, saresti per questo definibile un pericoloso antidemocratico?
Tutto questo ignorando un elefante nella stanza che non è il caso di scomodare, ovvero “Tutta la violenza è uguale?” Perché guarda caso, buona parte dei politici/giornalisti/personaggi vari che si stanno strappando i capelli per la morte di Kirk, sono stati bravissimi a chiudere gli occhi su decine di migliaia di civili palestinesi morti.
Sul discorso della Palestina concettualmente ci sarebbe da approfondire eh
Kirk era noto per parlare in modo estremamente provocatorio e iperbolico, spesso per stimolare dibattito o attirare attenzione, non necessariamente per esprimere una convinzione personale assoluta.
Sì, le sue posizioni erano di destra e liberiste, e alcune frasi su aborto, Palestina o persone specifiche suonano offensive. Ma difenderlo significa contestualizzare: una frase non definisce l’intera persona, né tutto il suo pensiero politico o culturale. È possibile criticare certe affermazioni senza cadere nella demonizzazione totale.
Infine, il punto è distinguere tra provocazione, eccesso retorico e reale promozione di odio o violenza.
Concludo dicendo una cosa. Democrazie e assenza di regole sono cose profondamente diverse. Asserire che dentro una democrazia non può esserci spazio per certe posizioni, non è repressione, né tantomeno un malcostume della sinistra riformista (escludo la sinistra più rivoluzionaria che la democrazia manco la vorrebbe): è una caratteristica connaturata nell'essenza stessa della democrazia, che altrimenti si accartoccerebbe su sé stessa, come sta esattamente succedendo.
Verissimo, però bisogna capire in base a cosa si decide che certe posizioni non possono avere spazio in democrazia. In base alle leggi vigenti ? Ok, allora Kirk era un innocente ucciso a sangue freddo per le sue idee; idee che nello Stato democratico in cui si trovava non costituivano reato, non essendo mai stato accusato, processato o condannato. E non avendo mai -per ora, temo- avuto dei crimini ispirati da lui o da ciò che diceva
Guarda, può sembrarti un'affermazione forte, il problema di fondo non è manco che hanno sparato a un Kirk. La questione è più ampia.
Fermo restando che sparare a qualcuno solo perché sta facendo un comizio è sbagliato, il punto è: è SANO che in una democrazia sia concessa la diffusione di certe idee contrarie all'idea di democrazia stessa? Stiamo parlando di Kirk perché è morto, ma la questione di fondo rimane aperta.
E altra cosa. Non pensi che siano proprio personalità come Kirk ad avvelenare i pozzi? A generare quella stessa violenza che tu stai (giustamente) contestando?
Per dirla in un altro modo. Immagina una situazione immaginaria in cui tu puoi intervenire per ridurre il tasso di violenza del mondo: andresti a cercare a uno a uno i “Pazzi violenti” per inibirli, o interverresti per evitare che singole persone diffondano idee che possono generare 10, 100, 1.000 nuovi individui violenti? E se scegliessi la seconda strada, saresti per questo definibile un pericoloso antidemocratico?
Tutto questo ignorando un elefante nella stanza che non è il caso di scomodare, ovvero “Tutta la violenza è uguale?” Perché guarda caso, buona parte dei politici/giornalisti/personaggi vari che si stanno strappando i capelli per la morte di Kirk, sono stati bravissimi a chiudere gli occhi su decine di migliaia di civili palestinesi morti.
Guarda, il ragionamento su “idee che generano violenza” sembra sensato a livello teorico, ma qui stiamo semplificando un fenomeno incredibilmente complesso. Kirk poteva dire cose estremiste, provocatorie, fastidiose? Sì. Ma farlo diventare il capro espiatorio di tutta la violenza del mondo o dire che “avvelena i pozzi” è una semplificazione enorme.
Se partiamo dal principio che chiunque dica cose controverse deve essere “inibito” per prevenire la violenza futura, allora la democrazia muore subito. Libertà di parola significa proprio poter discutere, dissentire, provocare senza che chi parla diventi automaticamente responsabile della cattiva condotta di altri.
In più, collegare Kirk alle omissioni su guerre, morti civili o altre tragedie è un doppio standard: è comodo giudicare lui ora, ma ignorare decine di migliaia di situazioni simili quando coinvolgono altri attori è ipocrita. Criticare le parole di Kirk va bene, criminalizzarle come fonte di violenza sociale totale no.
si può dissentire, ma non si può trasformare la provocazione in colpa morale per tutti i mali del mondo.
Sul discorso della Palestina concettualmente ci sarebbe da approfondire eh
Kirk era noto per parlare in modo estremamente provocatorio e iperbolico, spesso per stimolare dibattito o attirare attenzione, non necessariamente per esprimere una convinzione personale assoluta.
Sì, le sue posizioni erano di destra e liberiste, e alcune frasi su aborto, Palestina o persone specifiche suonano offensive. Ma difenderlo significa contestualizzare: una frase non definisce l’intera persona, né tutto il suo pensiero politico o culturale. È possibile criticare certe affermazioni senza cadere nella demonizzazione totale.
Infine, il punto è distinguere tra provocazione, eccesso retorico e reale promozione di odio o violenza.
Sì, se io su un forum di videogiochi scrivo "Nintendo fa schifo e chi gioca Nintendo non capisce un cazzo di videogiochi", possiamo farci una risata e io posso dire "Ahahaahah amici scherzavo, volevo essere eccessivo per ridere tutti insieme."
Se io sono un attivista politico e faccio dibattiti di fronte a migliaia e migliaia di persone, DEVO pensarci 100 volte prima di dire "La Palestina non esiste". E fidai, se andiamo ad approfondire, lo Stato che non dovrebbe esistere è un altro.