PLENILUNIO LUDICO
CAP II ~ Tutti i giochi, rigorosamente in ordine di uscita
Akumajou Dracula
Haunted Castle
- data di pubblicazione 22/02/1988 (Giappone)
Supporto : Konami "Contra Arcade Board"
La prima incarnazione, fino all'uscita della serie
Akumajo Dracula The Medal (Pachi Slot Game) e
Akumajo Dracula : The Arcade della serie sulle macchine da sala giochi è ancora considerata un autentico gioiello da milioni di appassionati o fanatici del sistema di emulazione M.A.M.E.
Come la stessa titolazione lascia facilmente intuire, come una notte senza luna piena, si tratta nuovamente di un remake della versione originale, anche se in Occidente si è preferito rinominare il gioco dal canonico, noto e affabulatorio
"Castlevania", al tragicomico titolo
"Haunted Castle" che più di un animo ha turbato facendo emergere strane confusioni di saghe che nulla hanno a che spartire.
Akumajou Dracula, si adopera, nel suo piccolo, per confermare una sorta di logicità delle softcompany dell'epoca (come appunto Konami) che vogliono ricapitalizzare nuovamente con i loro grandi successi casalinghi, proponendoli nuovamente e con rinnovata forza sulle macchine Arcade. L'intenzione è presto detta : le saghe più famose devono essere trasposte in maniera efficace e redditizia, nelle sale giochi di mezzo mondo, con conseguente e ingente fioritura di capitali.
Il mercato è pronto per assorbire e dispensare porting e remake, ma anche stavolta questa serie ha modo di mettersi decisamente in mostra, presentando un remake totalmente rivisto, che di fatto non rende
Akumajou Dracula ne esattamente un porting e nemmeno una conversione diretta, semmai qualcosa di nuovo e di assolutamente fantastico per l'epoca.
Questo flyer/poster dall'estetica abbastanza discutibile,
già circolava nelle sale giochi americane nel 1988/89 e faceva crescere il mito della saga.
Il gioco ha ben poco da spartire con il capitolo per Famicom Disk System (FDS) o Nintendo (NES), presenta tantissime differenze, al di là della solita meccanica di gioco e dell'atmosfera generele rimasta quasi immutata, sia per quanto riguarda i nemici che le ambientazioni, fin dalle prime battute, Konami ha rivisto completamente il gioco, cercando di adattarlo al grande pubblico, sapeva che il gioco avrebbe fatto tutto il resto. L'introduzione di
Serena, nientemeno che la sposa di Simon Belmondo, rapita mentre convola a nozze appunto con il più famoso ammazzavampiri della storia dei videogiochi, è un chiaro stratagemma per mitizzare ulteriormente le gesta del giocatore : stavolta sconfiggere il Conte è di primaria importanza, la vita della nostra amata Serena è in pericolo, non solo il destino delle genti della Walacchia.
Con un fulmineo gesto Simon si libera del bianco smoking, afferra la fedele frusta, la Vampire Killer, ed è pronto per fronteggiare il malefico Conte Dracula, scagliandosi addosso alle sue fetide orde, che già conosciamo fin troppo bene...ma stavolta...sarà davvero dura.
Al di là del mero pretesto di gioco, da molti fan della serie ritenuto persino improbabile e decisamente fuori contesto per epoca o ambientazione proposta, l'innovazione più importante di Akumajou Dracula, la punta di diamante di questa produzione è la sua magnificenza sul versante tecnologico/grafico, una delle migliori schede da bar dell'epoca (La Contra Board) sorregge tutta questa incredibile, difficilissima avventura, che vede una magnificenza grafica senza pari, grazie alla potenza della scheda. Impensabile per l'epoca vedere simili cose sulle home console, sprite grandi e dettagliati, coloratissimi si stagliano su fondali cupi dai colori variopinti che mostrano città in rovina o minacciose nubi, per poi intingersi in violacee rappresentazioni di Cripte o Grotte.
Il primo stage, Il Cimitero, presenta una difficoltà accessibile...ma le cose sono destinate a peggiorare sensibilmente.
Anche il sonoro presenta una BGM (Back Ground Music) strabiliante, un sonoro cristallino, limpido e trascinante, il meglio del meglio della CastleVaniosità mai udita finora.
Cross Your Heart o
Bloody Tears penetrano gli animi,
Kenichi Matsubara, già responsbile delle musiche di Simon's Quest nuovamente colpisce nel segno, grazie anche, e sopratutto, al chip sonoro della main board che compie autentici miracoli sonori.
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