Alert LGBTQ+ thread | She said: "Don't make others suffer for your personal hatred." | LEGGERE PRIMO POST | COMMENTI TRANSOMOFOBI=BAN

  • Autore discussione Autore discussione Gianpi
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Cioè in pratica la gente ne ha talmente tanto le palle piene della polemica sul DDL Zan che alla fine qualcuno non ne può più e passa alla discriminazione?
Voglio vedere quante siano effettivamente i casi veritieri e non pagliacciate social, quindi le denunce voglio vedere contro le persone fisiche, non il filmatino di un tizio che dice che è stato aggredito verbalmente, per passare i suoi 5 minuti di notorietà su tiktok, twitter e simili e aumentare i suoi ridicolissimi follower e aprirsi la sua piccola attività a fare cazzate sui social-



Chi ne ha le scatole piene del ddl Zan e ha un'educazione e intelligenza di base, non va certamente a prendere in giro un tizio, ma laddove ci sono casi di ignoranza in una fascia ristretta di individui, si dà solo la spinta o il pretesto a qualcuno di questi individui, di provare l'ebrezza di fare qualcosa che va di moda e cioè dire la parolina che fa andare nell'isteria una parte della società, a causa del clamore mediatico.
E semplicemente la logica del comportamento umano.
Come al bambino che gli dici di non fare una cosa e la fa apposta, certi individui sono come bambini, ma basterebbe utilizzare la logica per capire che i comportamenti di alcuni sono dettati da quello che gli gira intorno, e l'internet è un crogiolo di istigazione a fare cose assurde.
 
Ultima modifica:
Voglio vedere quante siano effettivamente i casi veritieri e non pagliacciate social, quindi le denunce voglio vedere contro le persone fisiche, non il filmatino di un tizio che dice che è stato aggredito verbalmente, per passare i suoi 5 minuti di notorietà su tiktok, twitter e simili e aumentare i suoi ridicolissimi follower e aprirsi la sua piccola attività a fare cazzate sui social-
Praticamente sono in primis casi isolati ma comunque alla fine nel mix è anche difficile distinguere quelli che non sono casi studiati per accrescere la popolarità sui social.
Ora, il fatto che ci sia un dibattito in essere in realtà significa che siamo tutti stronzi a inventarci un problema, probabilmente perché da una parte gli omosessuali devo avere una sorta di rivalsa (su cosa non si sa, visto che non c'è un problema) mentre gli etero non saprei, dimmelo tu.
Correggimi se sbaglio.

Chi ne ha le scatole piene del ddl Zan e ha un'educazione e intelligenza di base, non va certamente a prendere in giro un tizio, ma laddove ci sono casi di ignoranza in una fascia ristretta di individui, si dà solo la spinta o il pretesto a qualcuno di questi individui, di provare l'ebrezza di fare qualcosa che va di moda e cioè dire la parolina che fa andare nell'isteria una parte della società, a causa del clamore mediatico.
E semplicemente la logica del comportamento umano.
È la logica del comportamento umano o della fascia ristretta di individui? Non ho capito.
Scherzo, ho capito perfettamente che si sta verificando una congiuzione astrale per cui i casi isolati sono frutto di un attacco da ignoranti suscettibili alle logiche di manipolazione e ai danni dei fenomeni in cerca di popolarità sui social.

P.S. Discutere del DDL Zan è un conto, leggere ste cose che hanno poco a che vedere con temi che hai sollevato in passato, mi solleva qualche legittimo dubbio su quanto hai precedentemente discusso.
 
Praticamente sono in primis casi isolati ma comunque alla fine nel mix è anche difficile distinguere quelli che non sono casi studiati per accrescere la popolarità sui social.
Ora, il fatto che ci sia un dibattito in essere in realtà significa che siamo tutti stronzi a inventarci un problema, probabilmente perché da una parte gli omosessuali devo avere una sorta di rivalsa (su cosa non si sa, visto che non c'è un problema) mentre gli etero non saprei, dimmelo tu.
Correggimi se sbaglio.


È la logica del comportamento umano o della fascia ristretta di individui? Non ho capito.
Scherzo, ho capito perfettamente che si sta verificando una congiuzione astrale per cui i casi isolati sono frutto di un attacco da ignoranti suscettibili alle logiche di manipolazione e ai danni dei fenomeni in cerca di popolarità sui social.

P.S. Discutere del DDL Zan è un conto, leggere ste cose che hanno poco a che vedere con temi che hai sollevato in passato, mi solleva qualche legittimo dubbio su quanto hai precedentemente discusso.
si continua a riportare dei casi, e additare l'inciviltà al Paese, direi che dopo un po mi stufa sto giochino ridicolo, come se l'erba del vicino è sempre più buona, con internet dei social il giochino è facile, si dà la percezione che qua se si gira per strada ti ammazzano di botte, quando in realtà se esci dall'Italia vedi realmente gente che si ammazza per strada per futili motivi, e dare la medaglietta di civiltà ad altri Paesi, non è un giochino che reputo corretto. Neanche per i così detti diritti civili, basterebbe farsi un giro nell'americhetta delle opportunità o anche in giro per l'Europa.

Per quanto riguarda il fenomeno, se si tratta di casi che aumentano l'ho spiegato in maniera logica, che lo scemotto del villaggio che dice la parolina esiste ovunque, ed è logico che adesso è tentato a farlo in maniera più clamorosa rispetto a prima.
Se poi si tratta di reali casi o avvenimenti a cui segue una "reale" denuncia e non solo una segnalazione da click bait, ne riparleremo quando in questo Paese si processeranno i dati sulle denunce per i casi di discriminazione ogni anno, e allora vedremo se la "paura" di denunciare si utilizzerà ancora come scusante per giustificare i pochissimi casi reali di discriminazione. Perché l'hai scritto tu nell'altra pagina, che la paura è minore di denunciare, io invece ti rispondo che in questo momento c'è solo una grande voglia di fare segnalazioni click bait di un fatto, magari inventarselo anche pur di utilizzare il clamore intorno ad esso, per fare la denuncia serve un fatto reale, e quello manca perché a parte pochi casi isolati, non c'è la folla con la fiaccola e il forcone che ti insegue, quello che gente come fedez vuole far credere ai tontoloni da social.
 
si continua a riportare dei casi, e additare l'inciviltà al Paese, direi che dopo un po mi stufa sto giochino ridicolo, come se l'erba del vicino è sempre più buona, con internet dei social il giochino è facile, si dà la percezione che qua se si gira per strada ti ammazzano di botte, quando in realtà se esci dall'Italia vedi realmente gente che si ammazza per strada per futili motivi, e dare la medaglietta di civiltà ad altri Paesi, non è un giochino che reputo corretto. Neanche per i così detti diritti civili, basterebbe farsi un giro nell'americhetta delle opportunità o anche in giro per l'Europa.

Per quanto riguarda il fenomeno, se si tratta di casi che aumentano l'ho spiegato in maniera logica, che lo scemotto del villaggio che dice la parolina esiste ovunque, ed è logico che adesso è tentato a farlo in maniera più clamorosa rispetto a prima.
Se poi si tratta di reali casi o avvenimenti a cui segue una "reale" denuncia e non solo una segnalazione da click bait, ne riparleremo quando in questo Paese si processeranno i dati sulle denunce per i casi di discriminazione ogni anno, e allora vedremo se la "paura" di denunciare si utilizzerà ancora come scusante per giustificare i pochissimi casi reali di discriminazione. Perché l'hai scritto tu nell'altra pagina, che la paura è minore di denunciare, io invece ti rispondo che in questo momento c'è solo una grande voglia di fare segnalazioni click bait di un fatto, magari inventarselo anche pur di utilizzare il clamore intorno ad esso, per fare la denuncia serve un fatto reale, e quello manca perché a parte pochi casi isolati, non c'è la folla con la fiaccola e il forcone che ti insegue, quello che gente come fedez vuole far credere ai tontoloni da social.
Si tutto tesoro, però sembra che non ti vada bene nulla. Nelle ultime settimane ci sono stati vari episodi di discriminazione dove molta gente si è lamentata e una prova video dimostra l'inciviltà di vari individui. Tu parli di strumentalizzazione, ma questi fatti accadono spesso. Vissuti io stesso in prima linea, di cui non ho fatto video perché sinceramente preferisco scappare da queste situazioni. Io dai tuoi discorsi vedo solo giustificazioni abbastanza errate. Non hai portato nulla, mentre qui in molti hanno postato per settimane vari episodi di discriminazione. Togliendo il fatto che io stesso in prima persona, ho subito queste cose. I fatti ci sono, le persone che hanno denunciato ci sono (vedasi l'episodio di due settimane fa con la polizia postale e quel ragazzo denunciato), sinceramente quello che hai scritto si basa sul nulla. Supposizioni e rimandi all'episodio Fedez che ha ben poco a che fare con il ddl zan. E sinceramente mi secca pure postare tutto quello che vedo in giro, anche perché è veramente svilente.

Vedo solo deflecting..niente di più, niente di meno.
 
si continua a riportare dei casi, e additare l'inciviltà al Paese, direi che dopo un po mi stufa sto giochino ridicolo, come se l'erba del vicino è sempre più buona, con internet dei social il giochino è facile, si dà la percezione che qua se si gira per strada ti ammazzano di botte, quando in realtà se esci dall'Italia vedi realmente gente che si ammazza per strada per futili motivi, e dare la medaglietta di civiltà ad altri Paesi, non è un giochino che reputo corretto. Neanche per i così detti diritti civili, basterebbe farsi un giro nell'americhetta delle opportunità o anche in giro per l'Europa.

Per quanto riguarda il fenomeno, se si tratta di casi che aumentano l'ho spiegato in maniera logica, che lo scemotto del villaggio che dice la parolina esiste ovunque, ed è logico che adesso è tentato a farlo in maniera più clamorosa rispetto a prima.
Se poi si tratta di reali casi o avvenimenti a cui segue una "reale" denuncia e non solo una segnalazione da click bait, ne riparleremo quando in questo Paese si processeranno i dati sulle denunce per i casi di discriminazione ogni anno, e allora vedremo se la "paura" di denunciare si utilizzerà ancora come scusante per giustificare i pochissimi casi reali di discriminazione. Perché l'hai scritto tu nell'altra pagina, che la paura è minore di denunciare, io invece ti rispondo che in questo momento c'è solo una grande voglia di fare segnalazioni click bait di un fatto, magari inventarselo anche pur di utilizzare il clamore intorno ad esso, per fare la denuncia serve un fatto reale, e quello manca perché a parte pochi casi isolati, non c'è la folla con la fiaccola e il forcone che ti insegue, quello che gente come fedez vuole far credere ai tontoloni da social.
Grazie per questa tua testimonianza fattuale :sisi:

Il punto è semplice. Esistono fenomeni di violenza omofoba? Si, purtroppo. Quindi che siano denunciati, che siano pochi o molti vanno comunque affrontati e debellati
 
Chi ne ha le scatole piene del ddl Zan e ha un'educazione e intelligenza di base,
Chi h aun educazione e una scienza di base capisce lo Zan

Di solito sono quelli ad esserne privi che non lo capiscono.


Si tutto tesoro, però sembra che non ti vada bene nulla. Nelle ultime settimane ci sono stati vari episodi di discriminazione dove molta gente si è lamentata e una prova video dimostra l'inciviltà di vari individui.
Tipo questo


 
si continua a riportare dei casi, e additare l'inciviltà al Paese, direi che dopo un po mi stufa sto giochino ridicolo, come se l'erba del vicino è sempre più buona, con internet dei social il giochino è facile, si dà la percezione che qua se si gira per strada ti ammazzano di botte, quando in realtà se esci dall'Italia vedi realmente gente che si ammazza per strada per futili motivi, e dare la medaglietta di civiltà ad altri Paesi, non è un giochino che reputo corretto. Neanche per i così detti diritti civili, basterebbe farsi un giro nell'americhetta delle opportunità o anche in giro per l'Europa.

Per quanto riguarda il fenomeno, se si tratta di casi che aumentano l'ho spiegato in maniera logica, che lo scemotto del villaggio che dice la parolina esiste ovunque, ed è logico che adesso è tentato a farlo in maniera più clamorosa rispetto a prima.
Se poi si tratta di reali casi o avvenimenti a cui segue una "reale" denuncia e non solo una segnalazione da click bait, ne riparleremo quando in questo Paese si processeranno i dati sulle denunce per i casi di discriminazione ogni anno, e allora vedremo se la "paura" di denunciare si utilizzerà ancora come scusante per giustificare i pochissimi casi reali di discriminazione. Perché l'hai scritto tu nell'altra pagina, che la paura è minore di denunciare, io invece ti rispondo che in questo momento c'è solo una grande voglia di fare segnalazioni click bait di un fatto, magari inventarselo anche pur di utilizzare il clamore intorno ad esso, per fare la denuncia serve un fatto reale, e quello manca perché a parte pochi casi isolati, non c'è la folla con la fiaccola e il forcone che ti insegue, quello che gente come fedez vuole far credere ai tontoloni da social.
Io non sto facendo nessun confronto con gli altri Paesi né denigrando il mio. In primis perché non credo che siamo un paese in cui la maggior parte della gente è omofoba e in secundis perché la questione è un tema globale - che non significa dire che c'è una pandemia di omofobia, significa dire che è un tema che riguarda tutte le popolazioni.
L'immagine della gente col forcone la stai usando per dire che il problema è ridimensionato, legato ai soli scemi del villaggio che dicono frocio e poi si levano dai coglioni. Oltre a continuare a ribadire sta cosa del clickbait che ridimensiona il problema dalla parte opposta.
 
Chi h aun educazione e una scienza di base capisce lo Zan

Di solito sono quelli ad esserne privi che non lo capiscono.



Tipo questo


E chiaro che il ddl zan non è sufficiente, ma non lo sarebbe stato nemmeno se prevedesse la ghigliottina in pubblica piazza, perchè purtroppo ci ritroviamo una giustizia completamente intasata che non assicura l'applicabilità poi delle leggi.

Ad ogni modo i fatti di discriminazione non riguardano solo i gay:


Perfortuna però qualcuno di questi casi finisce poi "bene";

 
Io non sto facendo nessun confronto con gli altri Paesi né denigrando il mio. In primis perché non credo che siamo un paese in cui la maggior parte della gente è omofoba e in secundis perché la questione è un tema globale - che non significa dire che c'è una pandemia di omofobia, significa dire che è un tema che riguarda tutte le popolazioni.
L'immagine della gente col forcone la stai usando per dire che il problema è ridimensionato, legato ai soli scemi del villaggio che dicono frocio e poi si levano dai coglioni. Oltre a continuare a ribadire sta cosa del clickbait che ridimensiona il problema dalla parte opposta.
Si ma non devono esistere, non è possibile che chi è gay debba sempre pregare di non incontrare qualcuno veramente bastardo e ringrazi il cielo quando si limitano ad insultarlo , ce l'avrà pure il diritto di muoversi liberamente o no?


detto questo aspetto sempre la modifica dell'art 4
 
Sicuramente, e infatti il DDL Zan comprende pure le aggressioni alle persone con disabilità
Il problema e' che non comprende solo quello, cosa strana per lo stesso Zan che in passato ha fatto proposte molto più mirate.

Quello che si vuol capire è se effettivamente l'obiettivo sia quello di cercare di introdurre delle aggravanti contro gli omosessuali o si vuol utilizzare questa scusa per introdurre un mappazzone composto da più argomenti di cui sinceramente non se ne sente proprio la necessità.
 
Il problema e' che non comprende solo quello, cosa strana per lo stesso Zan che in passato ha fatto proposte molto più mirate.

Quello che si vuol capire è se effettivamente l'obiettivo sia quello di cercare di introdurre delle aggravanti contro gli omosessuali o si vuol utilizzare questa scusa per introdurre un mappazzone composto da più argomenti di cui sinceramente non se ne sente proprio la necessità.
Madò, perdona la schiettezza, ma ve state a fa' delle seghe mentali che non hanno né capo né coda. Non confondete Twitter con le sue stronzate (prettamente di contesto americano) con la vita reale del contesto italiano
 
Quando parlavi di argomenti da introdurre, pensavo ti riferissi alla polemica sull'insegnamento scolastico, ma forse ti riferivi ad altro :hmm:
Da 01:53:50 il Prof. Ricolfi spiega bene la questione

Sostanzialmente: se il problema sono le aggressioni contro gli omosessuali, si fa subito a fare una legge per introdurre l'inasprimento delle pene, e non c'è bisogno di fare un dll che comprende tutt'altra serie di tematiche.
 
In realta` gli esaltati della "gender equality" son ben consapevoli di voler eliminare le differenze solo nella coda "ricca" della gaussiana.
Puoi evitare di usare un linguaggio caricato e un appello alle emozioni in combinazione con una terza fallacia logica, cioè quella della composizione/divisione?

Linguaggio caricato: utilizzare parole cariche di significato emotivo (positivo o negativo) per esprimere concetti che in realtà sono più neutrali. In questo caso, dato che non chiarisci ulteriori distinzioni, mi riferisco al tuo plenario “esaltati”.

Perché “plenario”?

Composizione/divisione: assumere che una parte di qualcosa debba essere applicata al tutto o ad altre parti di questo; o che il tutto valga per le parti. In questo caso mi riferisco al fatto che dal tuo discorso trapela, con evidenza rafforzata nel post successivo sulle “propensioni” accademiche e professionali, un’estensione dell’attributo negativo “esaltati” a tutti coloro che argomentano a favore della gender equality.

Infatti il gruppo di esaltati della gender equality che, travisandola, arrivano a tassare le studentesse universitarie meno degli studenti non ci interessa laddove il nostro obiettivo sia quello di stabilire se esiste o meno un gender system, se e come questo condizioni la vita degli individui, anche nella scelta di un percorso di studi e, in prospettiva futura, di un’occupazione. Ci interessano invece coloro che argomentano usando competenze e raziocinio per mettere in discussione, in ambito di gender equality, l'idea secondo la quale una serie* di presunte differenze neurologiche rilevanti, quindi attitudinali e comportamentali, fra uomo e donna, rifletterebbe e riassumerebbe accuratamente la realtà.

*mettere in discussione ”una serie di presunte differenze” non significa affermare che uomo e donna siano perfettamente sovrapponibili.

Una doverosa premessa a tutto ciò che verrà:
sembrano esistere proprio delle preferenze naturali diverse tra uomo e donna
Statistica =/= natura. E anche nell'ipotesi in cui la statistica, senza errori nel metodo di correlazione dei dati, ti desse ragione, il determinismo biologico viola la legge di Hume


rappresentando una fallacia naturalistica e, nel tuo caso, statistica.

Naturalistica (appello alla natura):

Naturale = buono, salutare, giusto. Artificiale = cattivo, dannoso, sbagliato.

Statistica:

A livello scientifico, è spesso impacchettato con numerose fallaci comuni nei campi della biologia, statistica[rw] e psicologia. Il determinismo biologico coinvolge spesso la fallacia della divisione, vale a dire l'applicazione di un trend statistico per pregiudicare un caso individuale. Il fatto che i cinesi tendano ad essere più bassi[6], non significa che la superstar di basketball Yao Ming debba buttare via i pantaloncini e tornarsene a casa. Altre fallacie comuni ruotano generalmente attorno a cattive interpretazioni della scienza biologica del giorno.
Si sente tanto parlare di come spingere le donne [...] ma chissenefrega [...] anche nelle (delle, ndr) professioni che semplicemente pagano meno.
In questa parte, così espressa, c'è qualcosa che non torna perché la overrepresentation delle donne nei “settori che pagano relativamente meno (such as care and education)” è considerata una causa del gender pay gap in EU:

The reasons for the gender pay gap go beyond the simple issue of discrimination. They are a consequence of various inequalities women face in access to work, progression and rewards.

  • Sectoral segregation: Around 30% of the total gender pay gap is explained by the overrepresentation of women in relatively low-paying sectors, such as care and education. On the other hand, the proportion of male employees is very high (over 80%) in better-paid sectors, such as science, technology, engineering and mathematics (STEM).
https://ec.europa.eu/info/policies/...lity/equal-pay/gender-pay-gap-situation-eu_en
se raddoppi l'offerta di lavoro puoi dimezzare i salari.
Non ho le competenze per confermare o smentire se non con l’intuito e il buon senso. Ma, se non ci troviamo in un monopolio, la libera concorrenza fra datori di lavoro non svolge anch’essa un ruolo di cui tenere conto nel determinare il trend salariale? Per attirare la nuova manodopera femminile un’azienda X non deve offrire un salario più appetibile di quello che offre un’azienda Y?
Peccato che piu` le donne possono scegliere, meno si appassionano a questo tipo di professioni (cosa che ci dimostrano ampiamente i dati).
ossia cresci maschi e femmine con il minor numero possibile di "norme di genere" e registri come le differenze in termini di percorsi studi divergono invece di convergere. Ripeto abbiamo i dati, quando [...] si minizzano le differenze di genere (scandinavia), la scelta del percorso studi statisticamente diverge dagli uomini ancor di piu`
Non sequitur, falsa causa. Innanzitutto praticamente stai buttando sulla piazza di Gamesforum il gender-equality paradox di Stoet e Geary senza nominare lo studio e quindi privando chi ti legge della possibilità di informarsi in merito e valutarlo da sé, o perlomeno senza dargli un hint per farlo. Ad ogni modo mi sembra opportuno portare all’attenzione le parti che ho evidenziato in grassetto, specialmente l'ultima:

The gender-equality paradox is a phrase applied to a variety of claims, generally around gender differences being larger in more gender equal or wealthier countries.[1] The most prominent use of the term is in relation to the disputed claim that increased gender differences in participation in STEM careers arise in countries that have more gender equality,[2][3] based on a study in Psychological Science by Gijsbert Stoet and David C. Geary,[4][5] which received substantial coverage in non-academic media outlets.[6][7][8][9] However, separate Harvard researchers were unable to recreate the data reported in the study, and in December 2019, a correction was issued to the original paper.[10][11][12] The correction outlined that the authors had created a previously undisclosed and unvalidated method to measure "propensity" of women and men to attain a higher degree in STEM, as opposed to the originally claimed measurement of "women’s share of STEM degrees".[11][10][3] However, even incorporating the newly disclosed method, the investigating researchers could not recreate all the results presented.[3][12] A follow-up paper in Psychological Science by the researchers who discovered the discrepancy found conceptual and empirical problems with the gender-equality paradox in STEM hypothesis.[13][3] In February 2020, Stoet and Geary issued a reply, as a commentary in Psychological Science, claiming that, despite their approach, the overall correlation that they had found remained the same,[14] and restated their hypothesis that "men are more likely than women to enter STEM careers because of endogenous interest", with the hope that future studies would "help to confirm or reject such a theoretical account."[15][16] Another 2020 study did find evidence of the paradox in the pursuit of mathematical studies; however, they found that "the stereotype associating math to men is stronger in more egalitarian and developed countries" and could "entirely explain the gender-equality paradox".[17]

https://en.wikipedia.org/wiki/Gender-equality_paradox

In secondo luogo, a monte, come ti ha già fatto notare Snow, forse non ti sono chiari il grado e il momento (fin dalla nascita) con cui e in cui un individuo viene esposto (bombardato dai) ai ruoli di genere, insieme alle capacità di penetrazione e radicalizzazione che essi hanno. I presupposti sono apparecchiati ancor prima del parto.

Ti faccio l’esempio più emblematico che conosca di quanti e quali sforzi educativi possa richiedere, e cosa possa significare, - quantomeno provare a - “minimizzare” (per prendere in prestito il termine che hai usato con tanta ingiustificata scioltezza e leggerezza) l’impatto del gender system partendo da dove tutto ha inizio: il tetto familiare. I risultati parlano da soli.

"Forty years ago, psychologists Sandra and Daryl Bem decided to raise their young children Jeremy and Emily in a gender-neutral way. Their goal was to restrict as much as they could their young children’s knowledge of the ‘cultural correlates’ of gender, at least until they were old enough to be critical of stereotypes and sexism. What, exactly, did this involve? Theirs was a two-pronged strategy. First, the Bems did all that they could to reduce the normally ubiquitous gender associations in their children’s environment: the information that lets children know what toys, behaviours, skills, personality traits, occupations, hobbies, responsibilities, clothing, hairstyles, accessories, colours, shapes, emotions and so on go with being male and female. This entailed, at its foundation, a meticulously managed commitment to equally shared parenting and household responsibilities. Trucks and dolls, needless to say, were offered with equal enthusiasm to both children; but also pink and blue clothing, and male and female playmates. Care was taken to make sure that the children saw men and women doing cross-gender jobs. By way of censorship, and the judicious use of editing, WhiteOut and marker pens, the Bems also ensured that the children’s bookshelves offered an egalitarian picture-book world: [M]y husband and I got into the habit of doctoring books whenever possible so as to remove all sex-linked correlations. We did this, among other ways, by changing the sex of the main character; by drawing longer hair and the outline of breasts onto illustrations of previously male truck drivers, physicians, pilots, and the like; and by deleting or altering sections of the text that described females or males in a sex-stereotyped manner. When reading children’s pictures books aloud, we also chose pronouns that avoided the ubiquitous implication that all characters without dresses or pink bows must necessarily be male: ‘And what is this little piggy doing? Why, he or she seems to be building a bridge.’1 The second part of the Bems’ strategy was to, in place of the usual information about what it means to be male or female, promote the idea that the difference between males and females lies in their anatomy and reproductive functions. Your typical preschooler enjoys a detailed knowledge of gender roles, but remains a bit hazy regarding the hard, biological fact that males differ from females when it comes to the allocation of such items as penises, testicles and vaginas.2 Not so, for the Bem children: [O]ur son Jeremy, then age four, … decided to wear barrettes [hair slides] to nursery school. Several times that day, another little boy told Jeremy that he, Jeremy, must be a girl because ‘only girls wear barrettes.’ After trying to explain to this child that ‘wearing barrettes doesn’t matter’ and that ‘being a boy means having a penis and testicles,’ Jeremy finally pulled down his pants as a way of making his point more convincingly. The other child was not impressed. He simply said, ‘Everybody has a penis; only girls wear barrettes.’ Unlike their peers, Jeremy and Emily were discouraged from using socially determined trappings such as hairstyle, clothing, accessories or profession as a guide to a person’s biological sex. If the children asked whether someone was male or female, their parents ‘frequently denied certain knowledge of the person’s sex, emphasizing that without being able to see whether there was a penis or a vagina under the person’s clothes, [they] had no definitive information.’3 Step forward, please, all those parents who go to similar lengths to protect their children from acquiring prevailing cultural assumptions about gender. And do try to avoid being trampled in the rush. The Bems’ efforts, I think you’ll agree, seriously outclass what we normally, generously, think of as gender-neutral parenting. They were, in Sandra Bem’s own words, ‘an unconventional family’.4 Some readers will be cheering in admiration, while others roll their eyes with a quiet groan. But whatever your opinion of a parent who teases, ‘What do you mean that you can tell Chris is a girl because Chris has long hair? Does Chris’s hair have a vagina?’5 we can all agree that the intensity and scope of the Bems’ efforts offer a helpful hint as to just how gendered children’s environments are. To this day social structure, media and peers offer no shortage of information to children about masculinity and femininity.

The gendered patterns of our lives can be so familiar that we no longer notice them, as this anecdote reported by legal scholar Deborah Rhode [...]
"

Fonte, da pag. 148: https://sexnotgender.files.wordpress.com/2014/02/fine_cordelia_delusions-of-gender.pdf
quando le donne non hanno pressioni economiche (esempio paesi poveri, quali india, ecc)
Ti esorto a spiegare meglio la questione perché così posta non la capisco.
Preclusi non direi, tolta la segretaria che sta in ufficio, semplicemente la bella presenza vende di più. Se per un posto da commesso ho un ragazzo ed una ragazza 18enni a zero esperienza, oltre al fatto che probabilmente si presentano 10 ragazze ed 1 ragazzo, prendi la ragazza perché attira maggiormente la clientela di entrambi i sessi, c'è poco da farci, idem per tutti i lavori semplici dove conta molto la presenza.
E secondo te cosa determina la percezione dell'associazione preferenziale fra “bella presenza” e “femminilità” se non il gender system, intersecato con i canoni estetici contemporanei, in cui siamo immersi?

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Tornando più IT: perché non posso passeggiare in pubblico tenendo la mano o cingendo la vita di un amico per dimostrargli il mio affetto senza destare sospetti o formare convinzioni che io sia omosessuale, mentre una donna può farlo con un’amica senza ripercussioni di questo tipo? Perché l’amicizia fra maschi, nei gesti, nelle parole, nel contatto fisico, fino ad un certo punto, è socialmente codificata in un modo mentre quella tra femmine in un altro? Nonsense. Mi sembra una gabbia psicologica per entrambi i sessi perché induce a sopprimere tratti potenziali (in attesa di essere “scoperti” o sviluppati) della personalità indipendentemente dal fatto che si abbia il pene o la vagina.
 
Ultima modifica:
E secondo te cosa determina la percezione dell'associazione preferenziale fra “bella presenza” e “femminilità” se non il gender system, intersecato con i canoni estetici contemporanei, in cui siamo immersi?

Non penso che il gender system valga in questi casi, è semplicemente attrazione sessuale unita ai canoni estetici odierni, sempre parlando all'esempio commesso\a con zero esperienza in un negozio di vestiti, noi uomini siamo semplicemente più fessi e la bella ragazza attira più clientela, mentre dal punto di vista femminile ci si sente a più agio con una ragazza che con un ragazzo.

Dal punto di vista del datore di lavoro, si fa la scelta che mi porta più guadagno, dal punto di vista del dipendente magari li già ci azzecca di più, perchè come scrivevo per certi lavori i ragazzi non si presentano proprio.
 
Anancuras Premetto che finora ho accettato e assecondato la tua lettura della “bella presenza” perché non mi è venuta in mente una lettura migliore, né tantomeno ci ho riflettuto granché. Quindi diciamo che sto procedendo a tentoni senza particolari conoscenze nei campi che potrebbero servire ad analizzare decentemente un simile fenomeno. Ma, ripeto, per adesso accetto la tua lettura e vado avanti ritenendo che anche un confronto del genere, con i propri, limitati mezzi (espandibili) attualmente a disposizione, non sia affatto malvagio a patto che non si butti il tutto in caciara.
unita ai canoni estetici odierni,
Sull’influenza dei canoni estetici siamo d’accordo (infatti, come risulta dalla frase che mi hai quotato, li ho aggiunti a quest’ultima appena mi sono accorto della lacuna), ma io li vedo come un prodotto culturale le cui cause vanno ricercate anche, se non soprattutto, nel gender system del luogo e dell’epoca. Nell’antica Grecia l’ideale della bellezza maschile basato sull’intreccio di virilità, atletismo e prestazione ("virtù") militare (ispirata all’eroe mitologico) era preponderante a discapito di quello della bellezza femminile (altrettanto presente ma non con la stessa importanza, mi sembra). Io penso che ciò dipendesse, almeno in gran parte, dai ruoli e dalle aspettative sociali che principalmente si associavano ai due sessi, dunque penso che il gender system preceda e guidi quei canoni estetici che entrano in gioco nella configurazione del modello sessualizzato - e probabilmente oggettificato - di "bella presenza". Se ai giorni nostri avessimo mantenuto un tale livello di preponderanza polarizzata verso la figura maschile come avveniva nell’antica Grecia, non è lecito pensare che la “bella presenza” ruoterebbe maggiormente attorno a caratteristiche riconducibili, seguendo la direttrice del sistema di genere, alla mascolinità?
noi uomini siamo semplicemente più fessi e la bella ragazza attira
dal punto di vista femminile ci si sente a più agio con una ragazza che con un ragazzo.
Ho capito, ma, malgrado non mi trovi d'accordo, specialmente sull'idea che gli uomini siano etologicamente "più fessi" nel vivere la propria sessualità, se prendiamo per buone queste risposte esse non fanno altro che rimandare/rilanciare le domande richiamando successivi “perché” che aspirano a scavare più in profondità. Mi scuso in anticipo per la proliferazione di condizionali che seguirà, so che possono appesantire la lettura. Comunque commento separatamente prima l'una e poi l'altra circoscrivendo il ragionamento all'acquisto di vestiti destinati a sé stessi o ad individui del proprio sesso.
noi uomini siamo semplicemente più fessi e la bella ragazza attira
Con “noi uomini” intendi “noi uomini etero” e con “più fessi” intendi dire che noi uomini etero avremmo un minore controllo sui nostri impulsi sessuali rispetto a quello che le donne etero (nei confronti di un commesso) avrebbero sui propri, per cui le nostre sfere razionale ed emotiva, soggette allo stimolo di una qualsiasi manifestazione di femminilità compatibile con i nostri gusti e legata ad un corpo femminile, o in apparenza tale, si lascerebbero abbindolare/irretire con più facilità inducendoci a preferire il negozio di abbigliamento dove la “bella presenza” è più nutrita? O, se vuoi, in parole povere (luoghi comuni?) intendi dire che noi uomini etero “ragioniamo” (più o meno consapevolmente) col pene più di quanto le donne “ragionino” con la vagina? Da dove deriva questa convinzione? Poggia su basi scientifiche?

E gli uomini gay? Faresti la stessa considerazione anche su di loro scontrandoti giocoforza col fatto che, per definizione, non possono essere "più fessi" quando sottoposti allo stimolo femminile di cui sopra? L’unica differenza tra un individuo di sesso maschile etero e uno di sesso maschile gay è l’orientamento sessuale, per il resto sono uguali. Oppure - domando - in questa circostanza tratti i gay come se fossero donne, di modo che per spiegare che effetto avrebbe su di loro la "bella presenza" utilizzi il punto di vista femminile secondo cui “si sentono più a loro agio con una ragazza”? Se così fosse, non staremmo ricadendo nello stereotipo “gay > effeminato” che confonde l’orientamento sessuale con l’identità di genere? A tal proposito, anche una maggiore quantità di tratti androgini nei dipendenti maschi avvicinerebbe maggiormente le donne?
dal punto di vista femminile ci si sente a più agio con una ragazza che con un ragazzo.
Secondo te per quale motivo una donna percepirebbe ciò durante il soggiorno (lo shopping) in un negozio di abbigliamento?

1) Cura dell’estetica?

Per caso spieghi questo stato d’animo con l’idea secondo cui le donne, avvertendo il bisogno di curare la propria presentazione estetica davanti a sé stesse e agli altri (per ragioni sulle quali adesso sorvolo) in misura maggiore rispetto al bisogno percepito da un uomo in merito alla stessa materia, tenderebbero a credere che un individuo appartenente al proprio sesso sia più indicato ad offrire loro un servizio di assistenza ed eventuale consultazione durante la scelta degli abiti da indossare? Perché penserebbero questo? Per caso perché, in quanto donne, sarebbero dotate di un senso estetico, da applicare all’immagine di sé, innatamente più accentuato rispetto agli uomini, il quale (senso estetico più accentuato), da clienti, estenderebbero alle commesse (anch’esse donne come loro) e non ai commessi? In un quadro così delineato - domando ancora - dovremmo dedurre che solo gli uomini che, come ad esempio gli stilisti, fanno della creazione di linee d'abbigliamento femminile una professione, possano raggiungere, ed eventualmente superare, il livello qualitativo del senso estetico delle donne “comuni” e quindi, ipoteticamente, esercitare, ceteris paribus, la stessa attrattiva sulle clienti di cui sono capaci le commesse qualora fossero assunti come loro colleghi?

2) Differenze anatomiche?

E/o per caso spieghi lo stato d’animo di cui sopra, in aggiunta/unitamente, con l’idea secondo cui le donne, dovendo “preoccuparsi” di sistemare dei capi d’abbigliamento su un’anatomia che richiede, più di quella dell’uomo, un guardaroba (non legato esclusivamente a fattori estetici) specifico per alcune parti del corpo (come il reggiseno), sentirebbero di preferire la - da cui scaturirebbe un maggiore apprezzamento della - consultazione della commessa con la quale condividere, anche solo tacitamente/implicitamente, tali “preoccupazioni”?

3) Gestione della nudità?

E/o per caso spieghi inoltre il già ribadito stato d’animo con l’idea secondo cui le donne, durante le prove nei camerini, percepirebbero di trovarsi in una situazione di intimità/privacy (oltre al fatto di doversi coprire anche il seno) e di doverla tutelare più dalla prossimità di un uomo che da quella di un’altra donna, mentre agli uomini etero questo non succederebbe (o succederebbe in misura minore)? Perché? Per caso perché gli uomini etero 1) o hanno la mente annebbiata dalla carica sessuale della commessa 2) o mostrano una maggiore propensione ad arrangiarsi per conto proprio durante le prove nei camerini? Quindi, in presenza simultanea dell’essere “fessi” e del non volere arrangiarsi da soli, questo trigger eterosessuale, per l’uomo, prevarrebbe su qualsiasi discorso inerente la gestione della propria nudità davanti al proprio sesso e al sesso opposto?

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E/o stai dicendo infine che le donne, entrando in un negozio per comprare vestiti, si sentirebbero maggiormente a proprio agio in presenza di commesse in quanto assocerebbero loro generalmente qualcuno dei tratti elencati nella seconda e nella terza colonna dello specchietto del Bem Sex Role Inventory, tratti in cui le clienti stesse si rifletterebbero confermando la sensazione di conforto in tale riscontro/sodalizio/complicità tra indoli affini?

Items-of-the-Bem-Sex-Role-Inventory.png

Dal punto di vista del datore di lavoro, si fa la scelta che mi porta più guadagno,
Eh, ma se la lettura è quella della “bella presenza” che in ultima analisi porta più entrate allora la scelta del datore di lavoro non è altro che l’ultimo approdo/sintomo/esito/conseguenza di una serie di dinamiche alla cui origine mi pare vi sia l’impostazione, again, di un determinato gender system.
 
Ultima modifica:
Da 01:53:50 il Prof. Ricolfi spiega bene la questione

Sostanzialmente: se il problema sono le aggressioni contro gli omosessuali, si fa subito a fare una legge per introdurre l'inasprimento delle pene, e non c'è bisogno di fare un dll che comprende tutt'altra serie di tematiche.
Quindi il problema è solo la ridondanza eccessiva di un DDL ad hoc?
 
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