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Peggiori costumi" però è un tuo giudizio, Paolo.
Di che tipo? Prettamente estetico?
Per me è una pagliacciata* - stabilita arbitrariamente da chi, con mentalità più retrograda della nostra, lo ha arbitrariamente deciso senza un buon motivo quando non eravamo ancora nati (cioè senza che potessimo avere voce in capitolo) - per esempio l'idea iniettata nelle convenzioni socioculturali del luogo in cui vivo che la donna possa indossare i pantaloni passando inosservata mentre l'uomo non possa indossare la gonna senza farlo.
Come mi sembra di assistere ad una pagliacciata quando entro in un negozio di abbigliamento e vedo il reparto femminile che si estende per kilometri e quello maschile che in confronto ha le dimensioni del cubicolo di un ufficio, col conseguente divario di assortimento dell'offerta.
*pagliacciata nel senso di finzione dannosa tesa a limitare l'espressione dell'indentità individuale.
Per me il cosiddetto "senso del pudore" e il cosiddetto "decoro" sono e/o generano altre pagliacciate.
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Ad un gay pride potrei indossare la gonna senza ricevere occhiate stranite (o peggio) da parte dei partecipanti, quindi in questo senso il gay pride crea un ambiente di libertà dalle pressioni sociali che io ritengo formino tale gabbia clownesca di disvalori che remano contro il benessere psicofisico individuale e collettivo.
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Il significato del carnevale comprende la rottura delle regole di costume e di comportamento nella società umana. In questo caso tali regole si intrecciano con quelle dell'eteronormatività, dei ruoli di genere che si riflettono anche nel modo di vestirsi, etc, quindi la presentazione ("colorita" unicamente dal punto di vista del sistema) mi sembra abbastanza in linea con l'obiettivo che si prefigge e, proprio in virtù della parte del significato di carnevale che ho preso in considerazione, non vedo in quello col carnevale un paragone dispregiativo.
Quando il bacio fra due uomini al pride verrà visto con la stessa indifferenza di un bacio fra un uomo ed una donna cis al carnevale di Rio un traguardo sarà stato raggiunto.
Chiaramente se la si pensa
come Vannacci, cioè a livello di un Homer qualunque che porta Bart all'acciaieria nell'episodio in cui teme che sia gay per farlo "rinsavire", mi si risponderà che l'esistenza dei pride in questa forma spingono a diventare gay chiunque venga messo direttamente o indirettamente in contatto con ciò.
Più che altro, premettendo che non concordo su tutto quello che dice, penso che lei sollevi delle critiche/questioni degne di essere valutate (che infatti volevo proporvi e approfitto per farlo adesso) sul fatto che ultimamente il pride, forse, stia includendo istanze che non gli competono (tra l'altro "a bandiere alterne").