La religiosità naturale serve all'Uomo per una cosa sola: creare un atteggiamento di ricerca.Tu hai detto che il miglior sistema religioso è la verità. Come può esserci verità se ognuno ha una sua interpretazione circa l'esigenza dell'uomo stesso di esprimersi? O la verità può essere più di una, o tutte?La natura umana è quella di ricercare, di scoprire, di relazionarsi: è chiaro come l'uomo, in qualsiasi parte del mondo, abbia raggiunto una cosiddetta "religiosità" un po' ovunque per dare un "senso" alla vita, alla morte, alle cose che ci circondano, a ciò che accade tutti i giorni. Partendo dall'osservazione degli astri (cosa comune in tutte le civiltà, chiaramente) per poi arrivare a fatti più complessi.
Poi, io sono tutt'altro che convinto di "La ragione, alla luce della logica quale strumento determinante dell'Uomo, conclude che un *** unico deve esistere (Aristotele, Tommaso d'Aquino, eccetera)." Queste cose non sono certe, anzi. Sono praticamente dei postulati, un qualcosa di sopra le parti che o lo prendi per vero o non vai da nessuna parte. Sbaglio? E questa cosa è assurda. Non deve essere così. Perchè ok che al momento non si riesce a dimostrare che esiste, ma anche che non esiste. Quindi la base fondamentale è già sbagliata in partenza.
Stop.
Ricerca di cosa? Della verità, appunto.
Poni una domanda corretta: se ci sono tante religioni e nel loro insieme si oppongono l'una all'altra, come si può parlare di verità?
In realtà la verità è una componente ispiratrice, non significa che in ogni religione vi è verità. Potrebbe esserci una verità parziale, come invece un'intera verità.
Faccio un esempio da cristiano (giusto per essere concreti).
Per me è vera la componente dell'Islam che si concentra su un *** unico, di conseguenza reputo falsa la conclusione induista che esistano milioni di dèi. Però condivido pienamente il vero significato che gli induisti danno a questi dèi, cioè quell'intento di dare un significato scientifico (per quanto mistico) dei fatti naturali (fisica).
Senza contare che esiste una legge naturale che è uguale per ogni uomo (un esempio astratto, il principio fondamentale dell'Etica: Il bene è da farsi, il male è da evitarsi).
Sì, perchè se tu non sbagliassi non si parlerebbe di Logica. La logica è tale perchè è fredda e non barattabile col dubbio. È una scienza e, giusto per essere precisi, LA scienza che fa da motore alla matematica (quet'ultima scienza per eccellenza).Queste cose non sono certe, anzi. Sono praticamente dei postulati, un qualcosa di sopra le parti che o lo prendi per vero o non vai da nessuna parte. Sbaglio?
No Logica, no matematica, no scienza.
Le "opzioni" sono solo le prime che ho pensato, ce ne sono milioni che possono essere soggetto all'alimentare il bisogno di religiosità naturale.Chen, mi va tutto bene fino a qui:
"L'uomo è per sua stessa natura religioso, lo dimostra il fatto che non c'è stata e non c'è tutt'oggi una civiltà priva di religione (l'antropologia parla chiaro).
Come poi questa religiosità naturale s'esprime, è un altro discorso."
poi però dici:
"È quindi un'esigenza dell'uomo esprimersi, o nei confronti di falsi dèi o dell'Essere Assoluto (***), oppure in idolatrie varie (il denaro, tra i tanti, oppure la soddisfazione deviata dei sensi [il cibo, l'alcool, la droga, il proprio ego])."
Qui non è chiaro: queste (in grassetto) che cosa sono: le Opzioni, quelle possibili? Perchè se si parte da queste tre opzioni, già in partenza non ci siamo.
Io non mi riconosco in nessuna delle tre eppure mi sento profondamente religiosa.
Dire falsi dei e poi dire Essere Assoluto significa presupporre che ci siano falsi dei in contrapposizione a un *** assoluto; e se qualcuno credesse in questi supposti falsi dei, si sentirebbe sminuito nelle sue credenze, perchè per un ipotetico soggetto in cui ci crede, non sono falsi.
Anche il vegetarianismo potrebbe diventare soggetto al culto, io ho conosciuto un paio di ragazze che dedicano la loro vita a promuovere una dieta come se fosse la cosa più importante della loro esistenza.
È una loro scelta (secondo me errata).
Anche i figli possono diventare valvola di sfogo della religiosità naturale (e quando si arriva a questo punto, i figli -non per colpa loro, evidentemente- possono diventare degli idoli; ovvero ricevere attenzioni esagerate che determinano la qualità dell'essere del genitore, cosa sbagliata).
In altre parole, sono stato molto generico. Per la tua obiezione sui falsi dèi, m'importa poco se dire che il politeismo è qualcosa di falso, tanto da opporsi alla Logica (citata nella mia risposta qui sopra) e quindi alla ragione, possa far sentire sminuito qualcuno. È una mia opinione ed è posta con argomentazioni (se poi sono valide o meno è un altro discorso ed è soggettivo). Esattamente come sono state accettate tutte quelle affermazioni che ritengono falso il *** unico (ne trovi a bizzeffe in questo topic, io da cristiano non vedo perchè dovrei offendermi).
Socrate seguiva la religiosità naturale che gli veniva imposto dalla legge di Atene, e pregava molti dèi.
Ma durante le sue lezioni di filosofia, quando usava sapienza e ragione nel modo raffinato che sappiamo, escludeva le divinità e parlava "del ***"; tanto da costargli il processo e la pena di morte.
Guarda che ti sbagli.Poi fai una contrapposizione tra religiosità e ragione/filosofia. Chi ha stabilito che debba esserci una contrapposizione? Non sento nemmeno vero e valido il presupposto che si debba partire da una, appunto supposta, dualità tra le due.Perchè, per esempio, io non lo credo. Tant'è che, di fronte a una socialità che ci crede mi trovo a dover operare l'esercizio di un'apparente interazione delle due (non perchè io ci creda ma perchè un'ipotetica socialità di fronte a me lo crede) quando invece sono semplicemente una diversa rappresentazione della stessa sostanza, in cui la volontà ma soprattutto la capacità di determinare è dettata da una perfetta sintesi e commistione perchè l'una si completa nell'altra, e l'una non deve prevaricare sull'altra e viceversa.
A parte il fatto che bisognerebbe fare una distinzione tra religiosità naturale (quella che ho citato), religione, e fede... ma vabbè.
Io non ho mai parlato di contrapposizione, anzi! Platone, Socrate, san Tommaso d'Aquino... insomma, i più alti vertici della filosofia fondamentale erano sia religiosi che filosofi. Per mia grandissima fortuna, ho potuto studiare sia teologia che filosofia... quindi nel mio piccolo sono la prova vivente che non v'è contrapposizione: la filosofia è al servizio della religione, la serve perchè mette in chiaro con sapienza e raffinatezza nel pensare ciò che è ragionevole.
*** è Ragione, per cui va a nozze con la filosofia (che ha come veicolo primo la ragione).
Io non parlo di validità spirituale, per quello basta lo yoga.Ne consegue che per me, logicamente, l'affermazione che "non c'è da stupirsi che la propria naturale religiosità si sia focalizzata nell'adorazione del *** monoteista" non ha alcun senso.Ci sono altre religioni ugualmente valide tanto quanto il monoteismo.
Ha senso se capisci che l'Essere Assoluto per definizione non può che essere uno e sopra gli altri (altrimenti che assoluto sarebbe?).
Per questo basterebbe sfogliare un libricino di Parmenide per capire il concetto che è LOGICO. Cioè che è razionale a tal punto che non puoi contestarlo se non vuoi cadere in contraddizione (l'essere non può non essere).
Se oggi non esistono più religioni politeiste nel mondo civilizzato ed occidentale è perchè si ha fortunatamente smesso di vedere gli elementi della natura come dei singoli dèi, ma -al massimo- come parte bella della creazione.
Poi, oddio, il New Age l'abbiamo anche qua, ma quello è un altro discorso.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
La religione non deve sostituire la verità, perchè è un tragitto per raggiungerla. Il tragitto non può sostituire la meta, ovvio.Infatti la religione serve a credere in qualcosa.La verità serve nella realtà.
La religione non deve mai sostituire la verità, sono due cose diverse.
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