Io...ehm.
Io li ho giocati tutti.
No, non tutti-tutti ma una buona parte di loro mi è passata sotto le grinfie: Dinasty, Orochi, Sengoku, Samurai, AOT...
Nel caso di quelli di Koei, la mia passione mi ha persino portato sugli strategici RTS come Kessen o Nobunaga no yaboo. Solitamente, quando si parla di Musou, si nasconde la propria affinità al genere, sono autentici altarini da celare, perché si viene trattati come una sorta di pària del videoludo, specialemente quando si rivela che non si disprezza affatto questo genere, a differenza degli altri. Li trovo distensivi, adrenalinici, caciaroni quanto basta e non del tutto così disprezzabili come spesso si fa passare, anzi.
Non so dove mettere il mio voto perché tutte le saghe sono importanti per la proliferazione del sub-genere, egualmente divertenti e riusciti. Forse dovrei votare "ALTRO" tutti quelli che sulla traccia siglata da Koei-Tecmo hanno beneficiato dell'idea Muso, i primi che mi vengono in mente sono quelli coreani.
Per esempio come dimenticare i figli meno fortunati come
999 Nights
Sempre amato questa serie fantasy Musou, fin dal suo esordio avvenuto su X360, avvenuto nel lontano 2006. Molti la ricordano come la variante Microsoft del genere, moltissimi ricordano il famigerato
"OOOone millioOOOn troOOOops" di Sakamoto (no, non quel Sakamoto) nella conferenza Konami del 2009, circa. Eppure questo Muso-fantasy, sotto sotto, era pregevole. N3 fu sviluppato da Phantagram, un devteam sud coreano e Q Entertaiment, veterani dell'industria nipponica, anche se il suo esordio fu incerto, anche se formalmente funzionale e ben fatto, non lasciò il segno tra i gamer. I protagonisti all'inizio del primo gioco erano una coppia di personaggiucoli (
Iphyy e
Aspharr) quasi comici nella loro orpelleria da fantasy coreano di quarta categoria. Sorella e fratello, animati dal desiderio incrollabile di vendetta, alimentata dall'uccisione dei loro genitori da parte della tribù dei goblin. Storia super stereotipata. Classicone del genere però, una volta completata la campagna con ogni chara, si aprivano storie aggiuntive con nuovi personaggi da selezionare e con cui combattere.
Alla fin fine le prospettive erano diverse e come capita sempre (Nier Automata docet) non è così semplice tracciare il confine tra buoni e cattivi. Nel 2010 il gioco avrà un seguito che pochissimi hanno giocato e che sostanzialmente era una bomba atomica rispetto al primo capitolo, offriva un gioco completamente rifatto in diversi aspetti, assai più epico e cazzuto, fu pubblicato da Konami e metteva un tale casino su schermo che era indimenticabile.
Demon Chaos aka Ikusagami
A volte ti chiedi se la sfiga non perseguiti alcuni devteam come la proverbiale nuvoletta di fantozziana memoria. Perché solo io ho giocato a questa muso-bomba per PS2 firmata nientemeno che da Genki Studio (Kengo - Master of Bushido) nel lontanissimo 2005 ???
Demon Chaos, o Ikusagami "Dio della Guerra" (titolazione molto meno americani-sh) È uno di quei classici giochi da cestone, ma uno di quelli che prendi in mano, sei quasi tentato, ma poi lo appoggi, e hai fatto male.
In Ikusugami, prendiamo il controllo di Inugami, l'incarnazione vivente del dio della guerra, smisuratamente potente e feroce, un essere divino, evocato da una giovane Miko (Aoi Yasaka) che dovrà purificare le terre dai demoni, niente di particolarmente nuovo all’orizzonte, ma del resto, funziona. Si tratta di un basic hack n'slash musou in terza persona, alla Sengoku Basara o Sengoku/Dinasty Warriors ma in formato Big Mac, perché Inugami è una divinità enorme sulla mappa! Che figata assoluta questa scelta di potenza e grandezza visiva senza eguali. Il belligerante Dio canino, del resto, si troverà dinnanzi a orde mastodontiche di nemici demoniaci da falcidiare sulla mappa di gioco. Mai visto un tale bordello su schermo, un simile meraviglioso caos demoniaco. Genki Studio ha fatto un mezzo miracolo, perché non c’è traccia di mezzo calo di frame rate, anche se il gioco mi sembra stare sui 30fps comodi. In ogni caso, assurdo vedere un simile meraviglioso casino su PS2. MIGLIAIA di personaggi sullo schermo contemporaneamente senza nemmeno un grammo di pop-up o rallentamento. L’engine di gioco può mettere sullo schermo un numero completamente inaudito di personaggi contemporaneamente, un autentico mare di demoni, pronto ad essere spazzato via. Ce ne sono così tanti che a volte non ho visto il terreno di gioco, e non è un modo di dire. Sono stati fatti alcuni sacrifici naturalmente, come un basso numero di poligoni e una risoluzione piuttosto bassa, ma queste carenze sono nascoste piacevolmente da fantastiche scelte di game design. Il nostro Dio può naturalmente utilizzare una combinazione di vari attacchi per sbarazzarsi delle orde di demoni, alcuni demoni, ovviamente, rilasciano potenti attacchi da recuperare ed equippare. Nella maggior parte delle missioni, ci sono eserciti amichevoli che combattono al nostro fianco, spesso dobbiamo essere protetti, anche se siamo enormi. Possiamo dare anche piccoli ordini rudimentali agli eserciti che ci seguono, dopotutto c’è anche in questo caso una rivisitazione storica brillante dei clan Takeda, Toyotomi, Oda, e via dicendo, cosa che lo rende squisitamente “Sengoku”. Inugami può creare vari pilastri, che possono ad esempio curare le unità circostanti e la salute di Inugami può essere ripristinata avvicinandosi alla sacerdotessa Aoi Yasaka, una sacerdotessa che lo accompagna durante il viaggio del giocatore. Durante il combattimento, un indicatore spirituale può essere caricato per scatenare attacchi speciali - i nemici occasionalmente rilasciano oggetti per ripristinare l'energia spirituale. Dopo ogni missione, vengono sbloccate nuove armi con proprietà che migliorano gradualmente. Bes-tia-le!
Una volta superate le piccole problematiche del gioco, come uno strano effetto blur-effect, poligoni scarsi, e una ripetitività di fondo (Ma anche Koei combatte sempre questo aspetto) Rimane un bellissimo gioco stra-pompato con cutscene anime notevoli, che renderà i vostri muscoli flaccidi e molli, dei blocchi di marmo e nondimeno le vostre chain-combo esagerate oltre ogni umana immaginazione. Nella prima mappa ho fatto una combo da più di 89,000 colpi [n.d.a. non ho premuto così tante volte il tasto eh] Non mancano infine modalità e power-up che riempiono l’indicatore per farvi scatenare attacchi che ripuliscono letteralmente l’area in un tripudio di luci colorate e sparaflashose. Una carneficina che diventa un autentico Nirvana in poche parole, consigliato a chi mastica Musou, adora un’azione ripetitiva ma che riempie gli occhi, si diverte a massacrare su schermo e collezionare armi (ce ne sono moltissime)
sì, quelle sono frecce.
Un pic di Iku ci voleva per dare una idea della figaggine check pure il trailer.
E.D.F. aka Earth Defense Force
Signori e Signori, eccovi il Musou più longevo in assoluto, che vanta una presenza a dir poco incrollabile nel panorama dei Muso, e di cui probabilmente non avete mai giocato un solo singolo capitolo in tutta la vostra vita da gamer. Un Muso che iniziò il suo cammino nel 2003 con una titolazione localizzata appositamente per noi gaijin, persino in maniera diversa. Dovete sapere che parecchi anni fa, EDF si chiamava "Monster Attack" ed era uno sparatutto d'azione in terza persona nato da "Simple 2000 Series" per PS2. La Simple Series era una collana di giochi per PlayStation 2 di natura low-budget e pubblicati da D3 Publisher Inc. e rilasciati principalmente in Giappone. Più di 120 giochi sono stati rilasciati in questa serie, alcuni sono famosissimi e non necessitano ulteriori presentazioni, come Onechanbara, altro Muso di primo piano (e di primo pelo) tra i figli bastardi del genere. Questo "Monster Attack" rispettivamente faceva parte del "Vol. 31" della collana, ed era chiamato appunto "The Chikyū Bōeigun". Gli studi americani erano soliti "scorporare" la SS (Simple Series) ricavandoci fuori giochi singoli, commercialmente quest'idea era assai fruttuosa per D3 che poteva ricaricare i suoi giochi "economici" a prezzi folli sul mercato NTSC/USA. Il primo gioco della serie Chikyuu Boueigun/Earth Defense Force non faceva alcuna eccezione. Il giocatore in EDF assume il ruolo di un uomo di fanteria dell'EDF (la forza di difesa terrestre) per combattere da solo orde di insetti giganti, ma anche robot, navi aliene e minacce di ogni tipo, che hanno invaso la Terra o che sono in procinto di distruggere, solitamente in 30 o più missioni. Il gioco allude ad altre forze dell'EDF, ma non si vedono mai, ma ora arrivati a EDF 2025 posso tranquillamente confermare che si tratta di un universo macrologico enorme. Siamo arrivati ad esoscheletri, robottoni con cui pestare gli insetti giganti ed alieni che sembrano usciti da un manga di Go Nagai, mezzi corazzati di ogni forma e sostanza, ed un fottio di armi ed esplosioni in coop locale o meno. Un Muso che non lascia scampo, con una mole imbarazzante di DLC, licenze, costumi, armi extra. Se vi piace sparare come pazzi fottuti contro mantidi robotiche aliene, non aspettate altro. A patto che non sia EDF6.
«Fatevi sotto, ogni insetto buono, è un insetto morto!»