Riflessione Smettetela di parlare di Woke nei Videogiochi

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Alcuni punti che possono essere usati dalla critica da fascistelli.
Passi negli USA, che poveretti li lasciamo stare, ma in Italia dove il fascismo ci è nato cerchiamo di utilizzare il termine in maniera corretta. Altrimenti si sviliscono la lingua, la storia e la politica
 
L'unica cosa che rimpiango è che per colpa di questa cultura non potrò mai avere un Duke Nukem AAAA politicamente uber-scorretto.
Io lo voglio, lo invoco, serve qualcuno che sia l'esatto opposto, per controbilanciare.

Marvel Balance GIF
 
Scusa se rispondo ora, al pomeriggio ero in ufficio e ho voluto riflettere un attimo per rispendere per bene :morristenda:
Ma il mondo fantasy non vuol dire che allora posso fare tutto quello che voglio, o meglio posso all'interno delle regole del setting che mi do all'inizio
DA nasce come ambientazione medievale europea, con tanto di trasposizione di culture e usi/costumi realmente esistenti nel periodo medievale (Orlais = regno di francia, Qunari = Islam, ecc.), dove NESSUNO usa i pronomi
Anni dopo uso lo stesso setting ma diventa la california del 2024, come si fa a restare indifferenti?
Potrei (forse) capire un nuovo fantasy modellato sulla california contemporanea, ma visti i recenti fallimenti avrebbe mercato?
Ho cercato di farne un discorso generale proprio perché volevo evitare di allacciarmi al discorso di Dragon Age, titolo che non ho giocato così come non ho presente bene il franchise.

Su un piano generale posso solo replicarti che fantasy (o setting fantastico in generale, indi per cui ho citato pure il sci-fi prima) IMHO per sua stessa natura è un mondo di fantasia che rispecchia il volere di chi quel mondo lo immagina e costruisce. Quindi sì, direi che ci può stare anche anche per un gioco che prende ispirazione per la sua ambientazione al periodo medievale e culturale d'europa ma poi decide di inserire una sotto-cultura LGBT come parte di quel mondo immaginario. Lo farà in un determinato modo, che può essere riuscito o no, però di per sé l'idea ci può stare ed al limite sono incuriosito dalla cosa, almeno per capire che cosa ne hanno fatto.

Questo non mi pare sia propriamente il caso di Veilguard, che mi pare di aver capito faccia qualcosa di diverso, di 'distruttivo' nei confronti della lore e del worldbuilding pre-esistente, che esula dal discorso che voglio fare, senza contare le scene infelici che conosciamo tutti. Ed alzo comunque le mani, come ho detto perché mi manca il contesto, ed anche perché tu ed altri dite bianco, altri utenti dicono nero, e capire a chi dare ragione non è facile non avendo giocato i titoli della saga (e mi interessa relativamente, non sono famoso per essere fan degli WRPG in questo forum lol).
Potrei (forse) capire un nuovo fantasy modellato sulla california contemporanea, ma visti i recenti fallimenti avrebbe mercato?
Se è un gioco tecnicamente ben costruito, con un gameplay fatto bene, con una scrittura decente e un mondo interessante da esplorare, ma semplicemente con identità rappresentate diverse dal cishet, non ci vedo niente di male di base. Non sto chiedendo l'utopia (distopia?) woke netflix-adaptation, una roba del genere avrebbe ben poco da offrire anche nel mio caso, sto semplicemente rigettando l'ipotesi che usare 'they' sia sufficiente a distruggere la credibilità dell'immaginario di un gioco, a parità di contesto.

Sull' 'avrebbe mercato' preferisco non toccare argomento con un palo di 10-20-30 metri, è un tema che mi interessa relativamente. I miei due generi di vg preferiti in assoluto non hanno mercato oggi, all'infuori di specifiche sotto-categorie degli stessi, questo non mi impedisce di giocarli od apprezzarli :asd:
 
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Scusa se rispondo ora, al pomeriggio ero in ufficio e ho voluto riflettere un attimo per rispendere per bene :morristenda:

Ho cercato di farne un discorso generale proprio perché volevo evitare di allacciarmi al discorso di Dragon Age, titolo che non ho giocato così come non ho presente bene il franchise.

Su un piano generale posso solo replicarti che fantasy (o setting fantastico in generale, indi per cui ho citato pure il sci-fi prima) IMHO per sua stessa natura è un mondo di fantasia che rispecchia il volere di chi quel mondo lo immagina e costruisce. Quindi sì, direi che ci può stare anche anche per un gioco che prende ispirazione per la sua ambientazione al periodo medievale e culturale d'europa ma poi decide di inserire una sotto-cultura LGBT come parte di quel mondo immaginario. Lo farà in un determinato modo, che può essere riuscito o no, però di per sé l'idea ci può stare ed al limite sono incuriosito dalla cosa, almeno per capire che cosa ne hanno fatto.

Questo non mi pare sia propriamente il caso di Veilguard, che mi pare di aver capito faccia qualcosa di diverso, di 'distruttivo' nei confronti della lore e del worldbuilding pre-esistente, che esula dal discorso che voglio fare, senza contare le scene infelici che conosciamo tutti. Ed alzo comunque le mani, come ho detto perché mi manca il contesto, ed anche perché tu ed altri dite bianco, altri utenti dicono nero, e capire a chi dare ragione non è facile non avendo giocato i titoli della saga (e mi interessa relativamente, non sono famoso per essere fan degli WRPG in questo forum lol).

Se è un gioco tecnicamente ben costruito, con un gameplay fatto bene, con una scrittura decente e un mondo interessante da esplorare, ma semplicemente con identità rappresentate diverse dal cishet, non ci vedo niente di male di base. Non sto chiedendo l'utopia (distopia?) woke netflix-adaptation, una roba del genere avrebbe ben poco da offrire anche nel mio caso, sto semplicemente rigettando l'ipotesi che usare 'they' sia sufficiente a distruggere la credibilità dell'immaginario di un gioco, a parità di contesto.

Sull' 'avrebbe mercato' preferisco non toccare argomento con un palo di 10-20-30 metri, è un tema che mi interessa relativamente. I miei due generi di vg preferiti in assoluto non hanno mercato oggi, all'infuori di specifiche sotto-categorie degli stessi, questo non mi impedisce di giocarli od apprezzarli :asd:
Ma io sono d'accordo che un creatore possa modellare il mondo come preferisca (anche se ormai sappiamo che grazie a cancri come SBI pure i creatori stessi hanno avuto molto spesso le mani legate sulle LORO opere), basta che ciò avvenga dall'inizio e si mettano subito in chiaro le cose, in modo che gli utenti sappiano bene a cosa vanno incontro.
Esempio di titolo che non ho apprezzato ma ho capito: in Horizon il setting è dichiaratamente woke, quasi ogni contenuto è indirizzato in un certo modo, non c'è "confusione" o roba offuscata in tal senso. A me roba così non piace proprio, ma non si appropria di nè stravolge un setting affermato da anni e che ha determinati elementi e basi che lo contraddistinguono.
Dragon Age invece NON nasce in quel modo, non ha mai avuto determinate intenzioni o elementi, con questi ultimi che hanno invece soppiantato ciò che i fan amavano o apprezzavano, da lì il crollo di utenza e interesse progressivo
 
Io ancora mi sto sforzando di capire quale sarebbe il valore aggiunto nei prodotti e nella vita nel “io mi identifico con lui/lei”.
Li trovo proprio una cosa ridicola e inutile
 
Io ancora mi sto sforzando di capire quale sarebbe il valore aggiunto nei prodotti e nella vita nel “io mi identifico con lui/lei”.
Li trovo proprio una cosa ridicola e inutile

Puoi sforzarti quanto vuoi, ma finché ragioni nel tuo ambiente chiuso e non provi un minimo a traslare il tuo pensiero verso altri modi di vivere la propria identità, continuerai a pensarlo come inutile e ridicolo.
 
Puoi sforzarti quanto vuoi, ma finché ragioni nel tuo ambiente chiuso e non provi un minimo a traslare il tuo pensiero verso altri modi di vivere la propria identità, continuerai a pensarlo come inutile e ridicolo.
Ma finché rimane nel personale va benissimo, il problema sorge quando lo si vuole imporre l’utilizzo al prossimo di identificarsi (con aziende che impongono l’utilizzo dei pronomi).
Ma se non voglio utilizzarli perché il mio genere è biologicamente definito, il mio nome è maschile perché dovrei dire come mi identifico e beccarmi del chiuso? In natura i generi sono due: maschio e femmina e ci sono tantissimi elementi che lo indicano e che lo hanno indicato fin’ora senza ver bisogno di ulteriori.
Tutto il resto sono letteralmente invenzioni (ci sono decine e decine di sottogeneri) che per carità, uno è liberissimo di usare per e il sottoscritto, per educazione e rispetto, usa il pronome con cui nel caso mi chiedono di essere chiamati (tranne nel caso in cui grammaticalmente non abbia senso tipo “loro”) ma rimane il fatto che li trovi un di più. Dimmi come vuoi essere chiamato e basta.
E ci sono persone che aspettano solo che tu per sbaglio li “misgenderi” anche per sbaglio eli apriti cielo.
Poi lasciamo stare tutte le casistiche in cui tutto questo non funziona come lo SPORT (in cui sono dentro e molto anche) che si porta dietro questo “mi identifico in inserire genere a caso” .
Io sono FERMAMENTE contro in ambito sportivo a far gareggiare atleti trans almeno finché non si crei una categoria a parte. Perché poi per includere a tutti i costi vai a danneggiare il restante 99% dei partecipanti. Vedi il caso di Lea Thomas (SPOILER: il suo nome non era Lea) nel nuoto…cito quello perché sono un nuotatore anche io e nuoto lo insegno. Atleta mediocre tra i maschi,ha battuto ogni record nelle competizioni femminili rischiando di portare via medaglie borse di studio (dico rischiando perché fortunatamente poi, dopo anni,gli sono state tutte le medaglie e le vittorie)a ragazze che per anni si sono allenate ore e ore a settimana. Dulcis in fundo il ragazzone si identificava donna etero, e indovinate in quale spogliatoio si cambiava (e non si era operato…per nulla)…con le ragazze COSTRETTE nonostante le proteste a cambiarsi con lui.
I pronomi in sé non significano nulla. Sono inutili e sono solo un mezzo per dire mi identifico nell’altro genere (o in un terzo genere inventato). Ma le implicazioni e i problemi a cui possono portare nella vita reale alla persona e anche a TUTTI gli altri ci sono. E se ho un “pensiero chiuso” (e non lo è perché sto seguendo TUTTA la faccenda woke da anni e sto traendo le mie conclusioni ) è perché guardo i possibili problemi che possono sorgere (e sorgono) nella vita reale.
Noi stiamo parlando di videogiochi ma in confronto a quello che succede fuori è ancora poco.
Scusate per l’ OT.
E comunque ho già fatto un post lunghissimo nel topic di The Veilguard sul woke nei giochi e su COME viene proposto negli ultimi anni nei media
A voi sta bene così che certe tematiche bei videogiochi odierni vengano trattate in questo modo? Perfetto, massimo rispetto per la vostra opinione. A me purtroppo no perché fino a 10 anni fa erano trattate con molta più competenza,naturalezza e senza forzature inutili.
 
Ultima modifica:
Tralasciando il delirio e tornando IT, le chiacchiere stanno zero.

Il tuo sforzo maggiore per combattere l'atrocità dei pronomi nei videogiochi è...ignorarli. Se il loro inserimento svolta la giornata anche a solo una persona nel mondo, direi che ce la possiamo accollare.
 
Tralasciando il delirio e tornando IT, le chiacchiere stanno zero.

Il tuo sforzo maggiore per combattere l'atrocità dei pronomi nei videogiochi è...ignorarli. Se il loro inserimento svolta la giornata anche a solo una persona nel mondo, direi che ce la possiamo accollare.
Ho spiegato per filo e per segno che non sono i pronomi che mi interessano.
Sei tu che hai cominciato a darmi del “chiuso” attaccandomi. Poi se dei fatti successi davvero sono un “delirio” possiamo anche finirla qui . Ogni singolo inserimento di pronomi all’interno di qualsiasi media può essere l’anticamera di questa propaganda woke fatta con i piedi,le cui tematiche fino a qualche anno fa erano trattate in modi decisamente più eleganti e con competenza (la stessa BioWare con i Mass Effect o i primi Dragon Age).
Oggi abbiamo invede invasati come Matt Hansen che occupano ruoli di rilievo e ci tengono a farci sapere che “odiano i bianchi”.
Mi identifico volentieri come “non buy-nary”. Perché dovrei dare i miei soldi a qualcuno che mi odia? :asd:
Oltre a esprimere il mio dissenso verso i pronomi con le parole, lo posso fare con il portafogli:sisi:
Ma non succede che non compro un gioco per i pronomi…aspetto di vedere quello che c’è dentro il gioco (e nell’era di internet le cose saltano fuori subito). Ma se con Avowed partiamo con l’art director che fa quelle dichiarazioni…posso anche tenermi i soldi
 
Ultima modifica:
Ho spiegato per filo e per segno che non sono i pronomi che mi interessano.
Sei tu che hai cominciato a darmi del “chiuso” attaccandomi. Poi se dei fatti successi davvero sono un “delirio” possiamo anche finirla qui . Ogni singolo inserimento di pronomi all’interno di qualsiasi media può essere l’anticamera di questa propaganda woke fatta con i piedi,le cui tematiche fino a qualche anno fa erano trattate in modi decisamente più eleganti e con competenza (la stessa BioWare con i Mass Effect o i primi Dragon Age).
Oggi abbiamo invede invasati come Matt Hansen che occupano ruoli di rilievo e ci tengono a farci sapere che “odiano i bianchi”.
Mi identifico volentieri come non “buy-nary”. Perché dovrei dare i miei soldi a qualcuno che mi odia? :asd:
Oltre a esprimere il mio dissenso verso i pronomi con le parole, lo posso fare con il portafogli:sisi:

Possono essere l'anticamera di questo e quello (che tra l'altro il collegamento con un They/them nella schermata di creazione di un personaggio è tutto da dimostrare ma vabbe) perché la tua agenda e la tua visione ristretta ti impone di guardare solo ed esclusivamente questa casistica estrema, senza considerare un minimo le milioni e milioni di persone che ne fanno uso semplicemente perché li fa stare meglio nel mondo.
 
Possono essere l'anticamera di questo e quello perché la tua agenda e la tua visione ristretta ti impone di guardare solo ed esclusivamente questa casistica estrema, senza considerare un minimo le milioni e milioni di persone che ne fanno uso semplicemente perché li fa stare meglio nel mondo.
Li possono utilizzare come vogliono e come ho scritto, li chiamo e mi rivolgo per educazione a rispetto con il genere con cui vogliono essere identificati (e già lo faccio)
La mia non è una casistica estrema…è una situazione comunissima e normalissima ed è un problema non da poco. Se già in un ambito così grosso come lo sport la cosa, finché non viene gestita con un minimo di cognizione di causa, non funziona…c’è un problema , un grosso problema.
E la paura che si offenda qualcuno purtroppo impedisce che i problemi vengano affrontati.
Già dicendo che esistono solo due generi in natura sto offendendo qualcuno…e beh fatti loro? Se qualcuno si offende è un problema suo (come se mi offendo è un problema mio).
E la mia non è una mentalità ristretta, cerco di analizzare quelli che sono i fatti e i problemi che ne possono derivare.
Facile dire “facciamo stare meglio le persone nel mondo” ma quando si palesa un problema e lo si fa notare invece di proporre soluzioni si attacca (e faccio notare che tu mi stai dando delle mentalità ristretta e mi hai attaccato subito ma le argomentazioni e i fatti li sto portando solo io)
 
Ultima modifica:
Questa discussione è dedicata alla presenza delle tematiche woke nei videogiochi e le sue (eventuali) conseguenze. Per discussioni sull'identità di genere, l'orientamento sessuale ecc. vi invito a usare il thread dedicato in sezione Altro, qui è OT. ;)
 
Io ancora mi sto sforzando di capire quale sarebbe il valore aggiunto nei prodotti e nella vita nel “io mi identifico con lui/lei”.
Li trovo proprio una cosa ridicola e inutile
il problema è sempre uno:

non c'è nulla di male a fare giochi "woke", ma è statisticamente scontato che in questi ci si identifichi una nicchia.

gli etero sono ancora oggi la stragrande maggioranza della popolazione, e nel gaming "AAA" la forbice dell'audience è ancora più sbilanciata verso quello che gli "inclusivi" discriminano definendolo "maschio bianco etero cis".

se il "big spender" medio nel gaming è proprio questo maschio bianco etero cis, fare un AAA da decine o centinaia di milioni di dollari che invece punta al target "di nicchia" fluido, allora il fallimento è scontato.

Flopcord e Failguard dimostrano ancora una volta che i grossi publisher non si possono assolutamente permettere di fare prodotti woke, semplicemente perché la massa non li vuole e non hanno nessuno a cui venderli :asd:

non c'è nessun complotto dietro, nessun atteggiamento "di destra" o chissà quale dietrologia, semplicemente NON C'È PUBBLICO PER QUESTI PRODOTTI.

o meglio c'è, ma è "di meno", il che non si sposa con progetti multimilionari per ovvie ragioni.

il "woke" dovrebbe essere riservato al mondo indipendente, perché è lì che può trovare la sua dimensione e un suo senso, viceversa andrà incontro al flop assicurato.

e non è un caso che un titolo "cazzuto e mascolino" come Space Marine abbia invece macinato in scioltezza milioni di copie pur non essendo affatto una ip di massa per quanto riguarda il gaming.

nuff said
 
Io non capisco una cosa però, se è per questioni di inclusività perchè non dare la possibilità a tutti di essere inclusi.

Lascia entrambe le scelte, maschio/femmina e tipo a/tipo b, e sarà il giocatore a scegliere.

Stessa cosa con i character creator. Dai la possibilità di creare il tipo di personaggio che uno vuole piuttosto che scegliere solo le cose che ti fanno comodo.

Cosi rappresenti più persone possibili e ti puoi davvero definire inclusivo.

Quello che sta avvenendo adesso, in tante situazione, invece è tutto tranne che essere davvero inclusivi. Si tratta di un'inclusione selettiva.
 
sono proprio gli sviluppatori che vanno a cercare il flame e il political a volte, dopo quella cima mentale dello studio di avowed il compositore musicale di Mouthwashing ha gettato merda immeritata su un ottimo Horror psicologico perchè gli dava, testuali parole, dolore fisico sapere che anti-woke e pseudo fascisti avevano scoperto questo gioco, se prima non volevano flamare il gioco ora sono invitati a farlo per colpa di questo idiota.
gli studi di sviluppo di questo passo devono zittire il loro staff nei social.
:galliani1:
 
Ma finché rimane nel personale va benissimo, il problema sorge quando lo si vuole imporre l’utilizzo al prossimo di identificarsi (con aziende che impongono l’utilizzo dei pronomi).
Ma se non voglio utilizzarli perché il mio genere è biologicamente definito, il mio nome è maschile perché dovrei dire come mi identifico e beccarmi del chiuso? In natura i generi sono due: maschio e femmina e ci sono tantissimi elementi che lo indicano e che lo hanno indicato fin’ora senza ver bisogno di ulteriori.
Tutto il resto sono letteralmente invenzioni (ci sono decine e decine di sottogeneri) che per carità, uno è liberissimo di usare per e il sottoscritto, per educazione e rispetto, usa il pronome con cui nel caso mi chiedono di essere chiamati (tranne nel caso in cui grammaticalmente non abbia senso tipo “loro”) ma rimane il fatto che li trovi un di più. Dimmi come vuoi essere chiamato e basta.
E ci sono persone che aspettano solo che tu per sbaglio li “misgenderi” anche per sbaglio eli apriti cielo.
Poi lasciamo stare tutte le casistiche in cui tutto questo non funziona come lo SPORT (in cui sono dentro e molto anche) che si porta dietro questo “mi identifico in inserire genere a caso” .
Io sono FERMAMENTE contro in ambito sportivo a far gareggiare atleti trans almeno finché non si crei una categoria a parte. Perché poi per includere a tutti i costi vai a danneggiare il restante 99% dei partecipanti. Vedi il caso di Lea Thomas (SPOILER: il suo nome non era Lea) nel nuoto…cito quello perché sono un nuotatore anche io e nuoto lo insegno. Atleta mediocre tra i maschi,ha battuto ogni record nelle competizioni femminili rischiando di portare via medaglie borse di studio (dico rischiando perché fortunatamente poi, dopo anni,gli sono state tutte le medaglie e le vittorie)a ragazze che per anni si sono allenate ore e ore a settimana. Dulcis in fundo il ragazzone si identificava donna etero, e indovinate in quale spogliatoio si cambiava (e non si era operato…per nulla)…con le ragazze COSTRETTE nonostante le proteste a cambiarsi con lui.
I pronomi in sé non significano nulla. Sono inutili e sono solo un mezzo per dire mi identifico nell’altro genere (o in un terzo genere inventato). Ma le implicazioni e i problemi a cui possono portare nella vita reale alla persona e anche a TUTTI gli altri ci sono. E se ho un “pensiero chiuso” (e non lo è perché sto seguendo TUTTA la faccenda woke da anni e sto traendo le mie conclusioni ) è perché guardo i possibili problemi che possono sorgere (e sorgono) nella vita reale.
Noi stiamo parlando di videogiochi ma in confronto a quello che succede fuori è ancora poco.
Scusate per l’ OT.
E comunque ho già fatto un post lunghissimo nel topic di The Veilguard sul woke nei giochi e su COME viene proposto negli ultimi anni nei media
A voi sta bene così che certe tematiche bei videogiochi odierni vengano trattate in questo modo? Perfetto, massimo rispetto per la vostra opinione. A me purtroppo no perché fino a 10 anni fa erano trattate con molta più competenza,naturalezza e senza forzature inutili.

So che è proseguire l'OT, ma vorrei giusto dire due cose, perché si ricollegano al woke nei videogiochi.
Il tuo genere non è biologicamente definito, lo è il tuo sesso (maschio o femmina), ma con genere si intende il riconoscersi nel concetto di uomo-donna-altro che la società ha creato nel corso del tempo. Cosa significhi poi essere uomo, donna o furry, è soggettivo, per me non vuol dire un cazzo ma amen, non vado a rompere la fava al prossimo.
"Tutto il resto sono invenzioni" ci sono un sacco di invenzioni nel mondo e non danno fastidio a nessuno, se "stranamente" una da fastidio, è diretto indice di una intolleranza, per la quale nasce il bisogno di "woke" nel mondo.
"Tutte queste invenzioni non mi danno fastidio... Quella nemmeno... PRONOMI? MA DIO PANSESSUALE COME OSANO".
Poi, se una persona aspetta solo che qualcuno la misgenderi per aprire il cielo, quella è una persona imbecille, così come è imbecille una persona che aspetta soltanto di sentire parlare di pronomi o trans per aprire il cielo: è inutile usare un esempio negativo per crisantippare un'intera fetta di popolazione. Non è che visto che esiste giggino di maio allora vanno sterminati tutti gli italiani (vanno sterminati tutti gli italiani e basta, non perché esiste giggino di maio).
In ambito sportivo mettere un trans XY contro le donne XX è una stronzata dal punto di vista biologico. I maschi sono mediamente più alti, grossi, forti, veloci, ossa migliori, muscoli migliori, idrodinamici, areodinamici, dopati naturalmente col testosterone. Il fatto che degli imbecilli permettano certe gare non significa che bisogna andare a prendersela con gli LGBT+x:-, è un errore dei singoli e come tale va trattato, spalare merda sulla merda fa solo una montagna di merda più grossa, non si annullano a vicenda come fossero materia e antimateria. E soprattutto allargare il discorso ad argomenti paralleli per portare acqua al proprio mulino serve solo a esasperare la discussione sviando ogni volta il focus. Il modo con cui la gente/società/politica tratti dinamiche inclusive bene, o male, va affrontato singolarmente. Una stronzata fatta in un contesto non può trascinarsi dietro una cosa sensata fatta in un altro contesto, non siamo bestie.

Detto ciò, come spesso dico il woke nel mondo, e quindi nei videogiochi, "serve". Serve come ogni opera di sensibilizzazione che, tra l'altro, i settori di film, serie, libri e videogiochi hanno SEMPRE fatto. Oggi viene fatto col culo? Verissimo. Fanno più male che bene? Assolutamente. Portano la gente ad estremizzarsi in una fazione e nell'altra, eliminando qualsiasi discussione? Sì.
Questo però non si risolve facendo, tra le altre cose, esternazioni che non stanno né in cielo né in terra, fra le quali anche ostinarsi a confondere sesso e genere.
I videogiochi "woke" servono per sensibilizzare le persone. Se non ci fosse mai stato nessuno intenzionato a fermare le discriminazioni, ci troveremmo ancora come anni fa con razzismo di stato, apartheid e chi più ne ha più ne metta.
Poi, personalmente, ritengo i pronomi un piccio. Nessuno mi ha ancora dato una definizione di uomo o donna che chiarisca cosa significano questi due termini (dizionario a parte) e in che modo qualcuno possa sentirsi o meno tale. Io sono un maschio quindi di conseguenza mi ritengo un uomo, ma non mi "sento" uomo. Che cazzo vuol dire sentirsi uomo? È solo uno star bene con il proprio corpo, la propria identità...?
Sarebbe quindi facile dire "se nessuno sa dirmi cosa vuol dire essere uomo o donna, quindi i non binary e compagnia cantante sono solo dei lamentosi senza carattere che amano fare le vittime e sentirsi speciali". Perché starei guardando un albero invece che la foresta. Ampliando l'orizzonte e ripensandoci...:

"Che cazzo vuol dire sentirsi uomo? È solo uno star bene con il proprio corpo, la propria identità...?"
Si? No? Ha importanza? Qui abbiamo persone che, transizione completata o meno, pronomi o meno, vive un disagio personale molto profondo. Perché gli devo andare a rompere il cazzo? Vuole essere chiamato in terza persona neutra? Ok. Che mi costa? Io sono un fortunato etero che si trova a combaciare sesso e genere, perché dovrei andare a piangere davanti dei poveri cristi che stanno passando i loro cazzi?
Soltanto perché una ragazza cicciotta americana con i capelli rosa e blu col pronome neutro urla addosso a tutti che sono fascisti? Ho smesso di fare di tutta l'erba un fascio a 5-6 anni o giù di lì.
Quindi il woke (positivo, sensato, ragionato, adeguato) serve, è sempre servito e sempre servirà. Ma con criterio, non con non-binary in fantasy medioevale, perché non fa altro che aizzare ed estremizzare le parti, come si evince fin troppo bene da alcuni degli interventi in questo topic.






(Dopo tutto ciò, chiarisco una cosa cui tengo assai: in italiano il neutro è rappresentato dal maschile, e così è da dopo il taglio di burocrazia grammaticale del latino antico. Chi usa "tutt*" "tuttu" "tuttƏ" e simili, deve gentilmente andare a risolvere le sue manie di persecuzione da uno psicologo)
 
So che è proseguire l'OT, ma vorrei giusto dire due cose, perché si ricollegano al woke nei videogiochi.
Il tuo genere non è biologicamente definito, lo è il tuo sesso (maschio o femmina), ma con genere si intende il riconoscersi nel concetto di uomo-donna-altro che la società ha creato nel corso del tempo. Cosa significhi poi essere uomo, donna o furry, è soggettivo, per me non vuol dire un cazzo ma amen, non vado a rompere la fava al prossimo.
"Tutto il resto sono invenzioni" ci sono un sacco di invenzioni nel mondo e non danno fastidio a nessuno, se "stranamente" una da fastidio, è diretto indice di una intolleranza, per la quale nasce il bisogno di "woke" nel mondo.
"Tutte queste invenzioni non mi danno fastidio... Quella nemmeno... PRONOMI? MA DIO PANSESSUALE COME OSANO".
Poi, se una persona aspetta solo che qualcuno la misgenderi per aprire il cielo, quella è una persona imbecille, così come è imbecille una persona che aspetta soltanto di sentire parlare di pronomi o trans per aprire il cielo: è inutile usare un esempio negativo per crisantippare un'intera fetta di popolazione. Non è che visto che esiste giggino di maio allora vanno sterminati tutti gli italiani (vanno sterminati tutti gli italiani e basta, non perché esiste giggino di maio).
In ambito sportivo mettere un trans XY contro le donne XX è una stronzata dal punto di vista biologico. I maschi sono mediamente più alti, grossi, forti, veloci, ossa migliori, muscoli migliori, idrodinamici, areodinamici, dopati naturalmente col testosterone. Il fatto che degli imbecilli permettano certe gare non significa che bisogna andare a prendersela con gli LGBT+x:-, è un errore dei singoli e come tale va trattato, spalare merda sulla merda fa solo una montagna di merda più grossa, non si annullano a vicenda come fossero materia e antimateria. E soprattutto allargare il discorso ad argomenti paralleli per portare acqua al proprio mulino serve solo a esasperare la discussione sviando ogni volta il focus. Il modo con cui la gente/società/politica tratti dinamiche inclusive bene, o male, va affrontato singolarmente. Una stronzata fatta in un contesto non può trascinarsi dietro una cosa sensata fatta in un altro contesto, non siamo bestie.

Detto ciò, come spesso dico il woke nel mondo, e quindi nei videogiochi, "serve". Serve come ogni opera di sensibilizzazione che, tra l'altro, i settori di film, serie, libri e videogiochi hanno SEMPRE fatto. Oggi viene fatto col culo? Verissimo. Fanno più male che bene? Assolutamente. Portano la gente ad estremizzarsi in una fazione e nell'altra, eliminando qualsiasi discussione? Sì.
Questo però non si risolve facendo, tra le altre cose, esternazioni che non stanno né in cielo né in terra, fra le quali anche ostinarsi a confondere sesso e genere.
I videogiochi "woke" servono per sensibilizzare le persone. Se non ci fosse mai stato nessuno intenzionato a fermare le discriminazioni, ci troveremmo ancora come anni fa con razzismo di stato, apartheid e chi più ne ha più ne metta.
Poi, personalmente, ritengo i pronomi un piccio. Nessuno mi ha ancora dato una definizione di uomo o donna che chiarisca cosa significano questi due termini (dizionario a parte) e in che modo qualcuno possa sentirsi o meno tale. Io sono un maschio quindi di conseguenza mi ritengo un uomo, ma non mi "sento" uomo. Che cazzo vuol dire sentirsi uomo? È solo uno star bene con il proprio corpo, la propria identità...?
Sarebbe quindi facile dire "se nessuno sa dirmi cosa vuol dire essere uomo o donna, quindi i non binary e compagnia cantante sono solo dei lamentosi senza carattere che amano fare le vittime e sentirsi speciali". Perché starei guardando un albero invece che la foresta. Ampliando l'orizzonte e ripensandoci...:

"Che cazzo vuol dire sentirsi uomo? È solo uno star bene con il proprio corpo, la propria identità...?"
Si? No? Ha importanza? Qui abbiamo persone che, transizione completata o meno, pronomi o meno, vive un disagio personale molto profondo. Perché gli devo andare a rompere il cazzo? Vuole essere chiamato in terza persona neutra? Ok. Che mi costa? Io sono un fortunato etero che si trova a combaciare sesso e genere, perché dovrei andare a piangere davanti dei poveri cristi che stanno passando i loro cazzi?
Soltanto perché una ragazza cicciotta americana con i capelli rosa e blu col pronome neutro urla addosso a tutti che sono fascisti? Ho smesso di fare di tutta l'erba un fascio a 5-6 anni o giù di lì.
Quindi il woke (positivo, sensato, ragionato, adeguato) serve, è sempre servito e sempre servirà. Ma con criterio, non con non-binary in fantasy medioevale, perché non fa altro che aizzare ed estremizzare le parti, come si evince fin troppo bene da alcuni degli interventi in questo topic.






(Dopo tutto ciò, chiarisco una cosa cui tengo assai: in italiano il neutro è rappresentato dal maschile, e così è da dopo il taglio di burocrazia grammaticale del latino antico. Chi usa "tutt*" "tuttu" "tuttƏ" e simili, deve gentilmente andare a risolvere le sue manie di persecuzione da uno psicologo)
Un uomo è un essere umano di sesso maschile, una donna è un essere umano di sesso femminile. Mi dite che il genere non è leggero al sesso biologico? Perfetto. Allora mi cadono completamente le definizioni di uomo o donna. Ci sono caratteristiche biologiche e fisiche che definiscono che cos’è un uomo e che cos’è una donna.
Poi se qualcuno si sente qualcos’altro è liberissimo di farlo ma non cambia il fatto che si sente qualcosa che nella realtà dei fatti non
è.
Motivo per cui non penseró MAI e poi MAI che le donne trans sono uguali alle donne e viceversa gli uomini trans sono uguali agli uomini, semplicemente perché NON lo sono.
Altrimenti non si riesce più a dare una definizione di uomo o donna. Perché se uno considera donne le donne trans sta automaticamente dicendo che le donne cis non sono donne, il che è assurdo dato che le donne cis hanno tratti biologici che le identificano come tali
Nessuno sta andando contro a chi vuole sentirsi qualcos’altro ci mancherebbe.
Come ho già scritto per educazione rispetto e quieto vivere si chiama con il pronome che desiderano ma non significa che dentro di me sia d’accordo ma se questo fa sentire meglio una persona le si va incontro (e se sta vivendo un profondo disagio personale ci sono gli psicologi che possono aiutarlo a gestirlo…e vale per TUTTI)
E ancora…un problema di uno non deve trasformarsi in un PROBLEMA di TUTTI andando a danneggiare ingiustamente tutti gli altri .
Vedi l’esempio sport, perché delle ragazze devono perdere medaglie e borse di studio perché stanno gareggiando contro un uomo? È ingiusto.
O perché questi gruppi devono arrogarsi il diritto di modificare lingue e culture (hai ragione il neutro in italiano è il maschile, ma vaglielo a spiegare) inserendo la ə o il “tuttu (o ancora andando a modificare lingue come lo spagnolo nei VG come è successo in Marvel’s Spiderman 2). È davvero questo che lo fa sentire meglio? Sono queste le azioni corrette o magari iniziamo ad affrontare la cosa con un minimo di cognizione di causa?
Perché il Woke positivo c’è, il problema è che viene letteralmente sommerso da tutto il woke tossico e “sbagliato” di cui abbiamo parlato fin’ora. E i primi che ne vengono danneggiati sono quelli che ne fanno parte e cercano di emergere.
Essere Woke non significa “odiare i maschi bianchi” (vero Hansen?) come non esserlo non significa che vado in giro a odiare omosessuali, trans ecc.
Non sto andando contro di te @AlexOffLimits_ sto cercando di aggiungere ulteriori dati.

Tornando in ambito VG
Un personaggio omosessuale recente scritto da Dio in FFXVI è
il principe Dion. È un personaggio a tutto tondo con uno sviluppo caratteriale profondissimo. L’essere omosessuale è solo una sfaccettatura della sua e la sua relazione introdotta con una naturalezza, bellezza e competenza senza pari. Un personaggio che ho adorato senza lezioncine.
Prendete questo e confrontatelo con
Taash in DA che esordisce a tavola con ‘i’m non binary” a caso, o che si offende se viene chiamata/o con il pronome sbagliato
 
Ultima modifica:
Ma quindi ignorando i problemi si risolvono da soli? Ma che figata è? Perché non me lo hanno detto prima? :woo:
 
Un personaggio omosessuale recente scritto da Dio in FFXVI è
il principe Dion. È un personaggio a tutto tondo con uno sviluppo caratteriale profondissimo. L’essere omosessuale è solo una sfaccettatura della sua e la sua relazione introdotta con una naturalezza, bellezza e competenza senza pari. Un personaggio che ho adorato senza lezioncine.

Prendete questo e confrontatelo con
Taash in DA che esordisce a tavola con ‘i’m non binary” a caso, o che si offende se viene chiamata/o con il pronome sbagliato

L'ho già scritto altrove e lo ripeto qui. Il personaggio che citi in spoiler è "Scritto da Dio" semplicemente perché la sua omosessualità non viene esplorata durante la trama. Come dici tu è omosessuale e basta, ma la sua relazione introdotta con "Naturalezza, bellezza e competenza" è letteralmente un bacio dato e via. Stai certo che se si fosse approfondita la sua relazione e la sua sessualità, anche quel gioco sarebbe stato bersagliato come woke.

Tra l'altro la tua altra affermazione in spoiler è sbagliata, perché quella famosa frase arriva in una quest successiva. Il personaggio in questione viene presentato come avente un rapporto conflittuale con la madre, ma non viene spiattellato alcun elemento woke in prima battuta.

Detto ciò, qualsiasi discorso "Uomo e natura", dovrebbe partire da un assunto: la cultura è una seconda natura per l'uomo, ma qui dovremmo aprire parentesi enormi e andare a scomodare filosofi e sociologi vari. Basti però prendere per vero che all'essere umano non si possono applicare discorsi del tipo "In natura le cose funzionano così, QUINDI…", perché di fatto noi siamo per definizione gli animali che vanno oltre la biologia plasmando mondi attraverso la cultura. Voglio dire, abbiamo accettato per millenni l'idea di religione, mentre non possiamo accettare che esista un genere oltre al sesso biologico?

Tornando prettamente in topic, che a mischiare videogiochi e partecipazioni sportive non ci guadagna nessuno (tra parentesi, io sono d'accordo con te sulla questione degli atleti trans), quando vi scagliate contro i dev e le loro sparate esagerate (anche qui, sono d'accordo con voi), guardate il dito e non la luna. Il problema sta alla base. Perché etichettare un gioco come WOKE? Se un personaggio è etero, etichettiamo il gioco in un certo modo? Se un personaggio è un pazzo genocida il gioco si rivolge a una nicchia? Se di colpo i dev diventassero tutti virtuosi, accettereste il fatto che in un gioco si possa parlare di transizione di genere? Che in un editor si possa scegliere "They" come pronome? Che nei dialoghi possa essere usato lo schwa?

Secondo me la cosa più giusta l'ha detta AlexOffLimits _ ed è qualcosa che ho detto spesso anche io. L'inclusione in certi media è una cosa nuova, e come spesso accade, le cose nuove sono fatte male. Siamo in una fase embrionale e, per via ovviamente anche di logiche di marketing, il tutto risulta spesso forzato. La situazione è ulteriormente esacerbata dal fatto che gran parte dei videogiocatori, i "Big spender" come detto sopra, sono pronti a saltare alla gola al minimo segnale di "Woke". Ma per avere una reale inclusione è necessario passare attraverso questa fase imperfetta. I cambiamenti culturali dopotutto sono sempre risultati di processi lunghi e imperfetti. Noi oggi viviamo in democrazia, ma le prime democrazie erano razziste e misogine. Ciò significa che la democrazia sia sbagliata? No, semplicemente si è perfezionata nel tempo.

Io non ho la pretesa di sapere cosa ne sarà del futuro, ma ho abbastanza spirito di osservazione per capire che a certe persone semplicemente non sta bene che il loro mondo videoludico sia contaminato da certe tematiche che non condividono. E l'esempio fatto sopra del "Warhammer ha venduto tanto" è esattamente la conferma di quanto dico, almeno secondo me. La ricezione di Veilguard è altrettanto esemplare da questo punto di vista, tant'è che continuo a leggere cose che semplicemente non corrispondono alla realtà (e basterebbe giocare il gioco un paio d'ore per rendersene conto).

Ah e giusto una piccola postilla: tollerare non è esattamente sinonimo di portare rispetto. Al di là di questo sono però assolutamente d'accordo che sia necessario normare alcune cose da un punto di vista sociale (vedi discorso sullo sport, sui bagni pubblici e quant'altro).
 
L'ho già scritto altrove e lo ripeto qui. Il personaggio che citi in spoiler è "Scritto da Dio" semplicemente perché la sua omosessualità non viene esplorata durante la trama. Come dici tu è omosessuale e basta, ma la sua relazione introdotta con "Naturalezza, bellezza e competenza" è letteralmente un bacio dato e via. Stai certo che se si fosse approfondita la sua relazione e la sua sessualità, anche quel gioco sarebbe stato bersagliato come woke

Perché 9 volte su 10 questi poveri cristi vengono trattati come fenomeni da baraccone e non come persone

Il problema di chi scrive i personaggi ambigui idioti è che li tratta come macchiette, una persona NORMALE non ti dice come le prima cosa "Ciao sono non binario". Non esiste qualcuno che si introduce così. Sicuramente non i LGBT in contesti normali.
Sarebbe come se ti indroucessi dicendo "Ciao mi piace la figa". Chi cavolo sei, Berlusconi?

Quel personaggio piace perché è trattato come un essere umano decente. Un LGBT che vive sul pianeta terra sarebbe più simile a Dion che ad uno dei personaggi di The Veilguard o di Concord.
 
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