Apprendo solo ora dello stupro subito da un'infermiera napoletana perpretato da un immigrato senegalese indisturbato per 45 minuti. E poi nel thread del covid mi accusano di fare propaganda se chiedo l'utilizzo degli strumenti messi in campo contro i pericolosissimi runner (droni, elicotteri, quad, etc) anche per effettuare una lotta seria alla criminalità.
Leggo che l'unico TG in tutta la tv italiana ad averne parlato è stato quello di Rai 2. Ormai anche noi siamo arrivati al punto di non parlare delle barbarie commesse dagli immigrati per non provocare "tensioni sociali", scusa con cui da anni tutti questi crimini vengono spazzati sotto il tappeto in paesi come Svezia, Inghilterra e Germania.
Si è passati dall'estremo all'altro. Ricordo che una decina di anni fa, diciamo anche quindici, il comportamento era l'esatto contrario, ci si segava a specificare l'etina del criminale - ricordo male o andavano molto i rumeni?
A valle di tanti discorsi qui dentro, gira e rigira noi singoli possiamo essere più o meno sensibili al tema, nel senso che c'è chi propende piu per un "gli immigrati sono tutti così" e chi "gli immagrati sono poveretti disperati buoni", senza necessariamente essere schierati verso la polarizzazione, parlo solo di una tendenza (io per esempio non penso che siano tutti buoni, penso che siano buoni tanto quanto gli altri essere umani), quindi singolarmente si notano più o meno certe cose. Ma il punto tanto è che in ogni caso torniamo a parlare di certi argomenti sempre con l'ottica della distrazione.
Da una news di questo tipo quello che mi vorrei portare a casa sarebbe l'inquadrarsi sul perché ci sono più di 6 milioni di donne che hanno subito forme di violenza in Italia, fra i quali mezzo milione sfociate nello stupro. Dove sbagliamo nel processo di educazione? Dove sbagliamo nel credere che le donne se la vanno a cercare? Per il resto dei dibattiti ho deciso di metterci una pietra sopra.
@AudioSculpt ti capisco, la mia ragazza ha fatto svariati tirocini prima, e lavoro adesso, fra centro di accoglienza, minori, sert, etc: spesso si creavano situazioni non belle, non necessariamente nei confronti dei lavoratori. La vita da assistente sociale e professioni simili non la invidio, in contesti di povertà ci sono situazioni davvero problematiche in cui a volte sono rimasto allibito all'idea che non ci fosse un poliziotto armato con lei.