il leader degli industriali auspica, contratti rivoluzionari "rispetto al vecchio scambio di inizio Novecento tra salari e orari". "non perchè siamo rivoluzionari noi, aggettivo che proprio non ci si addice, ma - spiega - perchè nel frattempo è il lavoro e sono le tecnologie, i mercati e i prodotti, le modalità per produrli e distribuirli, ad essersi rivoluzionati, tutti e infinite volte rispetto a decenni fa".
Ma è una mia impressione, o di concreto non ha detto un cazzo?
Non ha tutti i torti.
1) i sindacati andrebbero completamente riformati.
2) il lavoro a cottimo (a tempo) non ha alcun senso di esistere per numerose professioni e, a mio parere, svantaggia sopratutto il lavoratore.
Certo, questo imporrebbe all'imprenditore di essere sufficientemente evoluto da capire che un lavoratore potrebbe raggiungere in metà del tempo preventivato l'obiettivo prefissato, accettando che per l'altra metà sia a casa in panciolle.
Al mc utilizzo questo sistema:
L'orario lavorativo è suddiviso in 4h ad orario fisso (10-12; 14-16, da Lunedì a Venerdì) ed altre 4h libere (da Lu a Dom, orario irrilevante). È irrilevante come gestiscano questo tempo, l'importante è che gli obiettivi assegnati vengano portati a termine entro i tempi previsti.
Qualora qualcuno finisca prima, ha due scelte: aiutare un membro della squadra oppure attivare uno dei corsi d'aggiornamento sempre a disposizione: in sostanza, o lavora o studia.
Dato che il lavoro del mc viene misurato non in quantità di materiale prodotto ma nel rapporto qualità/tempo, l'efficienza è l'unica unità di misura utile a poter stabilire un compenso per il loro lavoro.
Tutti gli stipendi (mio compreso) sono composti da una parte fissa ed una variabile: questo perché su ogni contratto del mc c'è una penale qualora i tempi previsti non venissero rispettati.
Ovviamente questa organizzazione non può e non deve funzionare, ad esempio, per un Ospedale: peccato che la direzione intrapresa sia esattamente questa. Ci sono premi per quanto i reparti riescono a risparmiare su medicinali e presidi, il che fa abbastanza schifo.
Repubblica e Dagospia parlano di un report sulla (all'epoca) possibile epidemia di corona virus datato 12 febbraio.
Ora, questa cosa porta molte domande, fra cui, in primis, quando si era cominciato a redigere lo studio? E quando era stato commissionato? Ma anche perché era stato commissionato visto che si pensava che fosse una banale influenza?
Ma, a parte questi quesiti, qualcuno di voi ha provato a cercare e, eventualmente, scaricare il report in questione? Io non sono riuscito a trovarlo, purtroppo.
So per certo che le ASST milanesi hanno cominciato a trovare pazienti con sintomi covid19 (si saprà poi che erano proprio infetti SARS-CoV-2) a Dicembre 2019.
Tutta gente che si pensava avesse l'H1N1 salvo non trovare (ovviamente) conferme con i tamponi, mandata a casa e successivamente richiamata all'ufficializzazione dell'epidemia.