Tra qualche anno Amazon mi negherà il diritto ad accedere all'acqua potabile perché non gli piace il mio modo di pensare ma è tutto ok, sapevo a cosa andavo incontro quando ho accettato il contratto.
Del resto se non mi sta bene posso sempre crearmi la mia azienda di distribuzione globale di acqua e viveri, è il libero mercato fuck yeah.
Perché buttarla in caciare e costruire scenari totalmente campati per aria?
Se Amazon cominciasse ad applicare una politica secondo la quale non puoi chiedere più di 3 resi al mese e tu continui a rendere roba pretendendo di avere i tuoi soldi "perché il reso è un diritto del consumatore", Amazon ha tutto il diritto di chiuderti l'account e dirti "compra altrove, io a te non vendo nulla". Soprattutto se il comportamento è reiterato. Il regolamento va rispettato, pena l'esclusione. È a questo punto che, nel caso in cui si abusi di tale potere, le istituzioni e gli organi di controllo entrano in gioco.
La mancanza di regolamentazione dei social è il problema attuale, non il fatto che Facebook e Twitter applichino il loro regolamento. Ci sono le istituzioni a tutela dei diritti dei cittadini e in questo caso si stanno muovendo con estrema lentezza e ritardo, ma, ad oggi, nessun personaggio di rilievo è stato bannato da Twitter per le sue opinioni. Né Trump, né altri. Tutto sto ragionamento ipotetico serve solo ad alimentare il clima di sfiducia verso le istituzioni e tutto ciò che sta al di sopra dei cittadini e detiene un qualche potere, ma l'anarchia non è la soluzione, il caos genera caos, ci vuole un equilibrio nelle cose.
La figura dei giornalisti è una figura che pecca di preparazione, non ci sono solo questione economiche e politiche, non c'è solo la faziosità o la malafede. Lo so che è incredibile, ma ci sono pessimi giornalisti che sono pessimi perché hanno scarse competenze, perché per anni in Italia per fare il giornalista i requisiti necessari erano ridicoli. Io sono sempre dell'idea che è meglio cercare di aggiustare le cose anziché prenderle e cestinarle. Le rivoluzioni non funzionano, gli stravolgimenti non funzionano, i danni che vengono fatti per ricostruire non sono semplici e indolore. Il fatto che Facebook sia diventato negli anni promotore di siti non verificati sta creando danni sociali evidenti. Per quanto una persona può essere democratica e inneggiare alla libertà, non dobbiamo sovrastimare le capacità degli essere umani.
La mediazione serve, va migliorata, va controllata da organi indipendenti, ma serve. È impensabile un internet totalmente libero, in cui tutto è in mano agli utenti. In una settimana si può facilmente creare un sito credibile in tutto e per tutto che scrive e alimenta bufale acchiappalike (quando va bene, altri creano e alimentano visioni distorte che sono ben peggiori perché plasmano la mente di chi ne fruisce). Succede, è successo e continuerà ad accadere. I giornali e le TV ci danno le loro interpretazioni, faziose, di parte, ma un conto è raccapezzarsi con questo tipo di notizie (che comunque vengono controllate e non possono essere mai totalmente campate per aria), un conto è avere a disposizione un flusso incessante e incontrollato. La realtà è troppo complessa per lasciare che ogni persona faccia da sé. E per piacere basta con questa storia che il sistema è marcio, tutto è marcio, tutti sono corrotti, tutti vogliono sottometterci, dai. Siete davvero convinti che non ci siano persone con un po' di buon senso, con voglia di fare, con professionalità, che si preoccupano del loro paese, della loro comunità?
Poi se deve essere un continuo mettere in discussione tutto e tutti perché "c'è qualcuno sopra di noi che ci controlla tutti" la smetto anche di provarci. Resto con le mie idee, voi con le vostre e bon