Shin Megami Tensei III Nocturne HD
Sonoal Tempio di Amala, ho fatto Rosso e Nero per ora, il Rosso mi è molto piaciuto, belle pure le chicche delle tracce che cambiavano in sottofondo come si cambiava zona/forma del tempio. Con Skadi una bella battaglia perché avendo il main fisico praticamente me lo ha reso inutile, lei si buffava da far schifo e lasciava con pochi HP, ma alla fine si è comunque trattato di un ciclo di cure, ed un po' di pazienza bersagliandola con le magie. Hijiri con quel senso di preveggenza era pure durato troppo per i miei gusti prima di credersi superiore agli altri , vediamo come finisce ora che incontra Isamu. La forma di Chiaki 10/10, Kaneko maestro assoluto.
A breve preparo il save perché non voglio finirlo con il finale di Isamu alla prima.
I...
templi sono una bella location, con dungeon brevi ma tutti con gimmick molto carine e con Boss che sanno farti pensare fuori dagli schemi per trovare la strategia giusta. Come sei messo con i fiend?
EDIT: 02/07/2021
13 Sentinels
Via…
…il dente via il dolore? NON riesco ancora a capacitarmi della facilità con cui questo titolo riesce a sorprendermi. Anche volendo tralasciare(con taaanta difficoltà) la squisita perfezione artistica , gli scenari mozzafiato e…taaanto altro ancora, il dente è lui, il plot. La sceneggiatura di questo titolo è qualcosa di fuori dal mondo. I twist, i ribaltamenti, i dettagli piccoli e grandi sono qualcosa che mi lascia senza parole anche dopo decine di ore.
Ma bando alle ciance e passiamo alla storia di Tomi. È passato poco tempo dalla fine del suo prologo, Shinonome è stata “trovata”(Come da fine prologo)ma non ha ancora ripreso i sensi e Miwako la sorveglia. Nenji invece si è allontanato a cercare altri sopravvissuti, viveri o qualunque altra cosa possa essere utile con grande irritazione di Tomi(chiaramente visibile anche nella sua espressione a “riposo”) che non è stata consultata.
Il ragazzo, di ritorno, da subito prova di essere un tipo affidabile e premuroso, proprio come aveva detto la sua amica Miwako. Portando alle ragazze delle bibite(una da archivio si chiama “Valkyrie” e ricorda “Quel” logo, proprio “QUELLO” tanto caro agli appassionati)…proprio quello di cui Kisaragi aveva bisogno per placare la sete ed iniziare a ricredersi su di lui
Nenji sarà stato lontano poco tempo, ma ha già un buon numero di info. Ha individuato diversi distributori e minimarket da cui poter recuperare viveri di prima necessità. Al posto di casa sua, quarant’anni nel futuro, c’è un grattacielo mentre al posto della casa della cinnamon roll c’è un parcheggio. La capacità di Miwako di mantenere una parvenza di calma è sorprendente, non dava l’idea di essere una ragazza “cosi” forte. Ne tantomeno di essere una comprimaria cosi importante e non un personaggio di sfondo.
D’altra parte seppur addolcitasi grazie alla bevanda, Kisaragi non è convinta. Come fa Ogata a dire che il Kaiju che ha visto è morto? Non avendo voglia di stare a sentire le sue lamentele, Ogata la accompagna a Misumi dove ha visto il presunto cadavere di Kaiju mentre Miwako resta alla base.
Le reticenze di Usami sono più che legittime. Loro non sanno chi o cosa siano i Kaiju, come può dire che sia “morto”? Non possono farlo ma non si può neppure dare torto a Nenji che di fronte alla figura sventrata ed immobile della creatura metallica esordisce con un “Sembra morto, vero?”
Tomi avvicinandosi inizia a tornare su quanto sentito da Minami in precedenza, che non sia un Kaiju? Che possa essere un alieno? Eppure, quello che sembra essere un pannello di controllo ha un aspetto stranamente familiare oltre che “semplice”. Mentre la ragazza armeggia con il pannello di controllo, Ogata si allontana attirato da strani movimenti vicino alle macerie poco distanti.
Un falso allarme? Un’illusione dovuta al assurda situazione in cui si trovano? No. Dopo pochi secondi, Nenji corre a per di fiato verso Tomi, pregandola di nascondersi. I due, fanno appena in tempo a trovare rifugio nella carcassa del Titano cosi da NON essere notati…da…quella COSA. Da cinefilo, lo definirei un terminator o più correttamente lo scheletro di un T-800 che sembra essere di pattuglia(E Tomi si rivela essere una discreta cinefila, visto che lo chiama “exterminator” adoro queste cose sebbene sia lontana dai livelli di Juro). Non avevo mai visto creature del genere e mai ne era stata fatta menzione. NON sono sicuro che siano dei Deimos, anche e soprattutto alla luce di quanti già so e che, fra l’altro, verrà approfondito a breve. Potrebbe essere un androide ma passiamo oltre.
Di nuovo al sicuro, i ragazzi fanno un’altra scoperta sorprendente. Al interno del Kaiju è presente un logo, un logo della Shikishima. Quindi quelle creature non sono alieni ma sono state create dal uomo ma perché allora attaccano altri esseri umani? Innervositasi e bramosa di risposte, Tomi inizia ad armeggiare con il pannello di controllo ma non importa quale tasto prema, i suoi dati biometrici non corrispondono.
A questo punto, Ogata si fa avanti…ed i suoi dati “corrispondono”. Cosi, come parlasse del tempo, il bancho rivela che suo padre è addirittura un membro del consiglio di amministrazione della Shikishima e suppone che sia per questo che è riuscito ad avere l’accesso. Il che, fa di lui un signorino di buona famiglia proprio come Amiguchi con enorme stupore di Kisaragi e di me giocatore.
La voce che fuoriesce dal pannello fornisce dettagli di background aggiuntivi a quello che già sapevo grazie agli stralci del futuro del 2188(Shinonome su tutti): il Kaiju non è un Kaiju, è una macchina edile tripede costruita per il progetto di colonizzazione interstellare della Shikishima e proveniente dal anno 2188. Più nello specifico, si tratta di una macchina edile con un’autonomia di oltre 180 giorni il cui compito originale era terraformare…ma perché attaccano?
I ragazzi(cosi come la prima parte della “storia”) tornano alla base, Ogata si procura un po’ di cioccolato per le sue compagne di sventura, in modo da migliorare il loro umore…e lui zitto, zitto NON ha ancora mangiato nulla. Miwako nel frattempo ha “spostato” la senpai Shinonome su un letto ritrovato in una delle case distrutte. È molto sofferente e non ha la più pallida idea di come aiutarla, d’altra parte Usami inizia a credere che lei non sia venuta in quel posto insieme a loro ma che fosse già li…e che sia quindi una persona proveniente dal futuro, capace magari di mostrare loro la via per tornare negli anni ’80.
D’altra parte Ogata, non si capacita di molte delle cose che ha visto per la città del XXI secolo, siano essi negozi, distributori, televisori o altro. Tomi non si cura troppo delle critiche del bancho ma…spinta dai suoi racconti, sente il bisogno di “vedere” con i suoi occhi quanto è successo a casa sua. È un momento molto importante per Tomi.
La volontà di tornare nel suo tempo o quantomeno verificare la buona fede di Gouto(Che diciamocela tutta, fa ben poco per NON apparire losco) erano il motore che aveva spinto le sue azioni fino al incidente, ora…ora non può più nascondersi. È un momento che in un certo senso ho già “vissuto” visto che “Tomi” aveva già avuto modo di piangere di fronte alle macerie di casa sua insieme ad Ida ma quello era, congettura mooolto tirata starò sicuramente prendendo una cantonata, un altro loop.
Qui non c’è tempo per piangere. Usami prova ad essere forte, troppo forte. Nenji la consola, la invita a sfogarsi se ne ha bisogno, la sua voce nasale tradisce il suo bisogno fisico di piangere ma...forse non ha ancora abbastanza confidenza con il ragazzo per lasciarsi andare.
In compenso ora “sa”, sa perché Megumi con cui aveva trascorso tanti pomeriggi ha cambiato “cosi” tanto atteggiamento. L a mente di Tomi torna indietro, si tratta di un momento di poco successivo a quello della sua primissima scena nel prologo ed immediatamente successivo alla seconda scena del prologo di Megumi.
Accompagnata da un’ost a dir poco favolosa, in un assolato pomeriggio Tomi Kisaragi si aggira per il cortile del Istituto Sakura. I club che si allenano(possiamo sentire distintamente le loro voci), ragazzi e ragazze che chiacchierano, Miwako e la “ragazza che è seduta dietro di me, sembra cosi spensierata”…spensierata è una parola grossa, Iori ha già iniziato ad avere i suoi “sogni” ed ha iniziato a dormire poco. Cosi poco che si è addormentata in infermeria ed ha perso le lezioni pomeridiane.
In questo contesto cosi rilassante, Tomi si sente fuori posto ma come potrebbe essere altrimenti? Le ragazze che sono sue compagne di classe nel suo tempo hanno cinquant’anni e più anni, sono più grandi di sua madre come può andare a scuola facendo finta di nulla? Mentre prova a dirigersi verso la biblioteca dove spera di trovare qualche info sulla Shikishia, Tomi si imbatte in una persona conosciuta: Megumi.
Contrariamente alle mie aspettative(cosa tutt’altro che strana) le due NON sono arrivate nel passato insieme. Tutt’altro, Tomi non sapeva neppure che la sua migliore amica fosse sana e salva. L’occasione è propizia, può chiedere a lei la verità. Gouto sta mentendo vero? La loro città, i suoi genitori…non può essere andato tutto distrutto, vero? Il silenzio e l’espressione di Yakushiji non necessitano di nulla.
Proprio in quel momento però, Juro si trova a passare vicino alle ragazze. Kisaragi, che NON sa quanto è accaduto, prova ad indagare. Quello è Izumi, vero? Perché è sempre agitato? Sembra un’altra persona. …solo ora scopre che ha perso la memora e purtroppo non è una cosa temporanea “pare” che sia permanente. Forse involontariamente ma Tomi finisce per chiedere un po’ troppo “Quindi non si ricorda di te? Dovremmo rinunciare a lui?” suscitando il pianto inconsolabile della sua amica “NON rinuncerò MAI a lui” e tutto quello che resta a Tomi osservarla in silenzio, costernata e mortificata.
Superata anche questa mini sequenza, la storia di Tomi viene bloccata da un lock che ho iniziato a definire come semplice alias blocchi relativi al numero di elementi sbloccati in archivio ed ho subito proseguito con la terza ed ultima sequenza. Di ritorno nuovamente alla “base” ho avuto tempo e modo di tornare sia vicino ai resti del Kaiju sia vicino casa Kisaragi.
Si tratta in entrambi i casi di visite opzionali MA estremamente importanti, soprattutto nel secondo caso. Tornando vicino al Titano, riesaminando il pannello di controllo si possono scoprire nuove dettagli sulla struttura del Kaiju in se(Quali peso, materiali con cui è costruito e via discorrendo) mentre tornando a casa di Tomi i due ragazzi hanno modo di intravedere un robottino volante, che i due ipotizzano essere un piccolo Kaiju…ma NON si tratta di un Kaiju. Quello è “un” BJ, un ricognitore…e qui ho ricordato: Sekigahara “potrebbe” essere ancora li, in quel settore.
D’altronde Ogata gli ha fatto una domanda molto specifica durante una delle mie ultime fasi di battaglia, quindi devono aver avuto modo di discutere a quattr’occhi. Ei potrebbe essere la chiave per permettere ai ragazzi di tornare nel 1985. Altro dettaglio molto carino, viene da Ogata che, nel caso si sia già “ritornati” negli altri due posti visitabili protesta in modo molto colorito.
D’altra parte, un’inaspettata quanto gradita opinione viene da Miwako: la ragazza ha ascoltato in religioso silenzio le parole dei suoi compagni di sventura ma non riesce a levarsi l’idea che la scuola possa essere importante. Dopotutto erano a scuola(Dietro l’aula di scienza) quando si sono teletrasportati, quindi forse a scuola c’è un qualche indizio, un qualche portale, un qualcosa che possa permettere loro di tornare indietro.
Tomi si indispettisce per la sua stessa ingenuità, certo, la cinnamon roll ha ragione. Dopotutto Morimura(“l’infermiera con le tette grosse?”cit Ogata) è sempre a scuola e lei viene da un futuro ancora più lontano del suo, con grande sgomento dei pensieri. Lasciando sempre Sawatari a guardia di Shinonome, il duo si dirige verso la scuola ma nulla di fatto.
Ancora una volta, mi ritrovo a visitare uno scenario che pensavo non avrei mai visto la infuori di flashback, cosi come la casa distrutta di Tomi, ora mi ritrovo a camminare sulla strada distrutta che si interrompe vicino alla carcassa della Sentinella 13. Se, come dice Kisaragi, quella “cosa” non è un Kaiju ma un robot che ha lottato contro di loro per difenderli, allora deve aver perso.
Tomi non commenta le ovvie conclusioni del bancho ma il suo sguardo si fa triste e scuro. Non possono e non devono lasciare Miwako da sola per troppo tempo e non possono usare quella strada per arrivare a scuola, è troppo pericoloso e mentre fanno per andarsene, la mente di Tomi torna indietro. Indietro al giorno in cui i Kaiju hanno attaccato la città e la Sentinella 13 si è attivata per lottare.
Tomi si trovava al interno di un centro commerciale, alla disperata ricerca della sua mamma mentre Gouto la raggiunge e la prega di lasciar perdere. È troppo tardi, i Deimos sono arrivati e loro devono evacuare. Proprio in quel istante, la terra inizia a tremare, si tratta della Sentinella 13 che si sta dirigendo sul campo di battaglia. Anche se è “troppo presto”, Izumi ha scelto di combattere contro il volere di Gouto, era una cosa che “solo” lui poteva fare. D’altra parte io so “già” che lo ha fatto per la promessa con Megumi.
Tomi si intestardisce ancora di più nel cercare sua madre ma viene “fermata” da un colpo di pistola paralizzante. È Chihiro Morimura la quale, prende atto del azione indipendente di Juro e prega Gouto di portare la ragazza per “l’esperimento”, sostenendo che abbia la precedenza addirittura sul evacuazione.
Cosa possa essere questo esperimento mi è del tutto ignoto e volendo potrei proseguire per direttissima, visto che la “terza” macroparte della storia di Tomi non è coperta da Lock di alcun tipo ma sono un tipo molto metodico e,come da previsione, questa seconda parte mi ha portato l’ultimo prologo. Quello di Nenji Ogata.
…e ancora una volta si cambia genere. Se con Tomi eravamo a “L’ultimo uomo sulla terra”, “Terminator” e “Cast Away” ora Nenji si trova a vivere una situazione non dissimile da quella del buon Okabe in “Steins;Gate” il che è ancora più esilarante se si pensa che Ogata è doppiato da Tomokazu Seki aka Daru ma prima qualche coordinata.
Siamo mooolto dopo la storia di Tomi, la prima scena “precedente” disponibile è l’incontro fra Takatoshi ed Okino al suo nascondiglio nel di lui prologo, la prima “successiva” è invece il ritorno a casa di Megumi dopo aver sparato al primo stregone.
Per come parrebbe impostata, la storia di Nenji per ora appare “densa” tutti gli eventi appaiono uno dopo l’altro, non ci sono salti indietro o avanti. Non so se durerà ma per come appare potrebbe iniziare a sciogliere i nodi sui loop già menzionati in precedenza.
L’inizio però, per conto suo, è in medias res. In attesa del treno insieme a Tomi, Ogata ha una fortissima sensazione di Dejà vu. Non so(ancora) di cosa i due stessero parlando, so però che Kisaragi stava dando ragione al Bancho che però, in questo caso non “dorme” in piedi.
È genuinamente confuso e spaventato. Lui “era” sul treno, quel treno è deragliato se lo avessero preso…sarebbero morti. Tomi non capisce, non è tornata indietro, il treno lo deve ancora prendere ed è alquanto seccata da queste improvvisa ondata di stranezze. Nenji prova a spiegarsi, chiede a Tomi di starlo a sentire(e la ragazza sussulta, è implicito che si aspettasse una dichiarazione o qualcosa di simile) ma i suoi tentativi vengono solo scambiati per altre bizzarrie.
Si, prende quel treno. Tutti i giorni, per andare a scuola. Dove sarebbe il problema? Nenji continua a ragionare, ricorda di aver preso un treno diverso dal suo perché inseguiva Kisaragi “non ci siamo lasciati vero?” frase più fraintendibili non ne poteva scegliere “NON siamo mai stati insieme”.
Seccato, Usami decide di lasciar perdere mentre Ogata fa due passi per sbollire…finendo per imbattersi in quel pagliaccio di Wajima ed i suoi tirapiedi. Al nostro bancho non va proprio di litigare, nuovamente, con loro. Questo tizio ed i suoi sgherri ormai sono una spalla comica le ha prese(insieme al resto della cricca) da Yuki, Takatoshi e Ogata, e si è pure beccato un pugno in faccia da Amiguchi ma continua ad atteggiarsi da macho, è esilarante.
In questo caso vuole vendicarsi di Ogata(di nuovo) per una presunta offesa subita “che siamo forti solo quando siamo tanti” che poi sarebbe la verità ma non approfondiamo. Ogata non vorrebbe pestarli di nuovo però…le continue provocazioni e soprattutto l’arrivo di Kisaragi, complicano le cose al posto di sistemarle.
Wajima si fa beffe della “fidanzata” di Ogata che definisce per una ragazzina delle elementari ed il nostro teppista ovviamente non ci vede più dalla rabbia e massacra di botte lui ed il resto della cricca. Con grande disappunto di Tomi la quale, profondamente deluso da questo impeto di aggressività e sempre più indispettita dalle sue stranezze, sale ugualmente sul treno.
Nenji si affretta a seguirla, ma è troppo tardi; mentre per conto mio non posso non notare come diversi dei passeggeri siano uguali a quelli che ho già visto quando ci sono salito con Yuki, Tomi e Ogata iniziano nuovamente a litigare. Non le piacciono i tipi apprezzare i ragazzi aggressivi e di non avere alcuna intenzione di litigare mentre Nenji si rifiuta di credere che lui “non” le piaccia, ma non è quello il punto. I Kaiju compaiono in lontananza fra il panico e lo stupore dei passeggeri. Tomi in particolare NON aveva sentito nulla a riguardo da Morimura.
Il resto…è storia, il treno deraglia e tutti si fa buio. Per conto mio, prima ancora di iniziare a parlare del “dopo” mi domando, come hanno fatto questi Kaiju a comparire? Sono un primo attacco? Un anomalia? Siamo moooolto prima del inizio della fine, molto prima che si concludano tutte le storie. La storie di Megumi, di Ei, di Juro devono ancora chiudersi, hanno delle scene DOPO. Quindi che ci fanno dei Kaijju li?
D’altra parte i momenti wtf?! Non finiscono. Ogata si risveglia al interno di una macchina misteriosa(La sentinella 10?), è circondato da tante luci ed una voce misteriosa(Mi pare di sentirci qualcosa di Okino ma potrei sbagliarmi) gli parla.
Nenji(ed io) non capisce assolutamente nulla di cosa stia succedendo, quello che gli interessa è sapere di Kisaragi. Sta bene? È al sicuro? La voce per conto suo gli chiede della chiave del Codi D(eimos) e lo rimanda “indietro” per trovarla. Riportandolo alle 16:50 alla stazione di Kazunami, poco più di venti minuti prima del deragliamento esattamente dove si trovava al inizio del prologo.
Chi è la voce misteriosa? Cosa si intende per chiave del Codice D? Perché dei Deimos hanno “già” attaccato la città? Le domande sono tante, ma prima di tornare su Nenji mi toccherà affrontare quantomeno la seconda parte di Ryoko nella speranza di riuscire a carpire qualcosa sui loop. Il “tornare indietro” è stato accompagnato dalla stessa animazione con orologio che accompagna sempre viaggi nel tempo
Ma bando alle ciance e passiamo alla storia di Tomi. È passato poco tempo dalla fine del suo prologo, Shinonome è stata “trovata”(Come da fine prologo)ma non ha ancora ripreso i sensi e Miwako la sorveglia. Nenji invece si è allontanato a cercare altri sopravvissuti, viveri o qualunque altra cosa possa essere utile con grande irritazione di Tomi(chiaramente visibile anche nella sua espressione a “riposo”) che non è stata consultata.
Il ragazzo, di ritorno, da subito prova di essere un tipo affidabile e premuroso, proprio come aveva detto la sua amica Miwako. Portando alle ragazze delle bibite(una da archivio si chiama “Valkyrie” e ricorda “Quel” logo, proprio “QUELLO” tanto caro agli appassionati)…proprio quello di cui Kisaragi aveva bisogno per placare la sete ed iniziare a ricredersi su di lui
Nenji sarà stato lontano poco tempo, ma ha già un buon numero di info. Ha individuato diversi distributori e minimarket da cui poter recuperare viveri di prima necessità. Al posto di casa sua, quarant’anni nel futuro, c’è un grattacielo mentre al posto della casa della cinnamon roll c’è un parcheggio. La capacità di Miwako di mantenere una parvenza di calma è sorprendente, non dava l’idea di essere una ragazza “cosi” forte. Ne tantomeno di essere una comprimaria cosi importante e non un personaggio di sfondo.
D’altra parte seppur addolcitasi grazie alla bevanda, Kisaragi non è convinta. Come fa Ogata a dire che il Kaiju che ha visto è morto? Non avendo voglia di stare a sentire le sue lamentele, Ogata la accompagna a Misumi dove ha visto il presunto cadavere di Kaiju mentre Miwako resta alla base.
Le reticenze di Usami sono più che legittime. Loro non sanno chi o cosa siano i Kaiju, come può dire che sia “morto”? Non possono farlo ma non si può neppure dare torto a Nenji che di fronte alla figura sventrata ed immobile della creatura metallica esordisce con un “Sembra morto, vero?”
Tomi avvicinandosi inizia a tornare su quanto sentito da Minami in precedenza, che non sia un Kaiju? Che possa essere un alieno? Eppure, quello che sembra essere un pannello di controllo ha un aspetto stranamente familiare oltre che “semplice”. Mentre la ragazza armeggia con il pannello di controllo, Ogata si allontana attirato da strani movimenti vicino alle macerie poco distanti.
Un falso allarme? Un’illusione dovuta al assurda situazione in cui si trovano? No. Dopo pochi secondi, Nenji corre a per di fiato verso Tomi, pregandola di nascondersi. I due, fanno appena in tempo a trovare rifugio nella carcassa del Titano cosi da NON essere notati…da…quella COSA. Da cinefilo, lo definirei un terminator o più correttamente lo scheletro di un T-800 che sembra essere di pattuglia(E Tomi si rivela essere una discreta cinefila, visto che lo chiama “exterminator” adoro queste cose sebbene sia lontana dai livelli di Juro). Non avevo mai visto creature del genere e mai ne era stata fatta menzione. NON sono sicuro che siano dei Deimos, anche e soprattutto alla luce di quanti già so e che, fra l’altro, verrà approfondito a breve. Potrebbe essere un androide ma passiamo oltre.
Di nuovo al sicuro, i ragazzi fanno un’altra scoperta sorprendente. Al interno del Kaiju è presente un logo, un logo della Shikishima. Quindi quelle creature non sono alieni ma sono state create dal uomo ma perché allora attaccano altri esseri umani? Innervositasi e bramosa di risposte, Tomi inizia ad armeggiare con il pannello di controllo ma non importa quale tasto prema, i suoi dati biometrici non corrispondono.
A questo punto, Ogata si fa avanti…ed i suoi dati “corrispondono”. Cosi, come parlasse del tempo, il bancho rivela che suo padre è addirittura un membro del consiglio di amministrazione della Shikishima e suppone che sia per questo che è riuscito ad avere l’accesso. Il che, fa di lui un signorino di buona famiglia proprio come Amiguchi con enorme stupore di Kisaragi e di me giocatore.
La voce che fuoriesce dal pannello fornisce dettagli di background aggiuntivi a quello che già sapevo grazie agli stralci del futuro del 2188(Shinonome su tutti): il Kaiju non è un Kaiju, è una macchina edile tripede costruita per il progetto di colonizzazione interstellare della Shikishima e proveniente dal anno 2188. Più nello specifico, si tratta di una macchina edile con un’autonomia di oltre 180 giorni il cui compito originale era terraformare…ma perché attaccano?
I ragazzi(cosi come la prima parte della “storia”) tornano alla base, Ogata si procura un po’ di cioccolato per le sue compagne di sventura, in modo da migliorare il loro umore…e lui zitto, zitto NON ha ancora mangiato nulla. Miwako nel frattempo ha “spostato” la senpai Shinonome su un letto ritrovato in una delle case distrutte. È molto sofferente e non ha la più pallida idea di come aiutarla, d’altra parte Usami inizia a credere che lei non sia venuta in quel posto insieme a loro ma che fosse già li…e che sia quindi una persona proveniente dal futuro, capace magari di mostrare loro la via per tornare negli anni ’80.
D’altra parte Ogata, non si capacita di molte delle cose che ha visto per la città del XXI secolo, siano essi negozi, distributori, televisori o altro. Tomi non si cura troppo delle critiche del bancho ma…spinta dai suoi racconti, sente il bisogno di “vedere” con i suoi occhi quanto è successo a casa sua. È un momento molto importante per Tomi.
La volontà di tornare nel suo tempo o quantomeno verificare la buona fede di Gouto(Che diciamocela tutta, fa ben poco per NON apparire losco) erano il motore che aveva spinto le sue azioni fino al incidente, ora…ora non può più nascondersi. È un momento che in un certo senso ho già “vissuto” visto che “Tomi” aveva già avuto modo di piangere di fronte alle macerie di casa sua insieme ad Ida ma quello era, congettura mooolto tirata starò sicuramente prendendo una cantonata, un altro loop.
Qui non c’è tempo per piangere. Usami prova ad essere forte, troppo forte. Nenji la consola, la invita a sfogarsi se ne ha bisogno, la sua voce nasale tradisce il suo bisogno fisico di piangere ma...forse non ha ancora abbastanza confidenza con il ragazzo per lasciarsi andare.
In compenso ora “sa”, sa perché Megumi con cui aveva trascorso tanti pomeriggi ha cambiato “cosi” tanto atteggiamento. L a mente di Tomi torna indietro, si tratta di un momento di poco successivo a quello della sua primissima scena nel prologo ed immediatamente successivo alla seconda scena del prologo di Megumi.
Accompagnata da un’ost a dir poco favolosa, in un assolato pomeriggio Tomi Kisaragi si aggira per il cortile del Istituto Sakura. I club che si allenano(possiamo sentire distintamente le loro voci), ragazzi e ragazze che chiacchierano, Miwako e la “ragazza che è seduta dietro di me, sembra cosi spensierata”…spensierata è una parola grossa, Iori ha già iniziato ad avere i suoi “sogni” ed ha iniziato a dormire poco. Cosi poco che si è addormentata in infermeria ed ha perso le lezioni pomeridiane.
In questo contesto cosi rilassante, Tomi si sente fuori posto ma come potrebbe essere altrimenti? Le ragazze che sono sue compagne di classe nel suo tempo hanno cinquant’anni e più anni, sono più grandi di sua madre come può andare a scuola facendo finta di nulla? Mentre prova a dirigersi verso la biblioteca dove spera di trovare qualche info sulla Shikishia, Tomi si imbatte in una persona conosciuta: Megumi.
Contrariamente alle mie aspettative(cosa tutt’altro che strana) le due NON sono arrivate nel passato insieme. Tutt’altro, Tomi non sapeva neppure che la sua migliore amica fosse sana e salva. L’occasione è propizia, può chiedere a lei la verità. Gouto sta mentendo vero? La loro città, i suoi genitori…non può essere andato tutto distrutto, vero? Il silenzio e l’espressione di Yakushiji non necessitano di nulla.
Proprio in quel momento però, Juro si trova a passare vicino alle ragazze. Kisaragi, che NON sa quanto è accaduto, prova ad indagare. Quello è Izumi, vero? Perché è sempre agitato? Sembra un’altra persona. …solo ora scopre che ha perso la memora e purtroppo non è una cosa temporanea “pare” che sia permanente. Forse involontariamente ma Tomi finisce per chiedere un po’ troppo “Quindi non si ricorda di te? Dovremmo rinunciare a lui?” suscitando il pianto inconsolabile della sua amica “NON rinuncerò MAI a lui” e tutto quello che resta a Tomi osservarla in silenzio, costernata e mortificata.
Superata anche questa mini sequenza, la storia di Tomi viene bloccata da un lock che ho iniziato a definire come semplice alias blocchi relativi al numero di elementi sbloccati in archivio ed ho subito proseguito con la terza ed ultima sequenza. Di ritorno nuovamente alla “base” ho avuto tempo e modo di tornare sia vicino ai resti del Kaiju sia vicino casa Kisaragi.
Si tratta in entrambi i casi di visite opzionali MA estremamente importanti, soprattutto nel secondo caso. Tornando vicino al Titano, riesaminando il pannello di controllo si possono scoprire nuove dettagli sulla struttura del Kaiju in se(Quali peso, materiali con cui è costruito e via discorrendo) mentre tornando a casa di Tomi i due ragazzi hanno modo di intravedere un robottino volante, che i due ipotizzano essere un piccolo Kaiju…ma NON si tratta di un Kaiju. Quello è “un” BJ, un ricognitore…e qui ho ricordato: Sekigahara “potrebbe” essere ancora li, in quel settore.
D’altronde Ogata gli ha fatto una domanda molto specifica durante una delle mie ultime fasi di battaglia, quindi devono aver avuto modo di discutere a quattr’occhi. Ei potrebbe essere la chiave per permettere ai ragazzi di tornare nel 1985. Altro dettaglio molto carino, viene da Ogata che, nel caso si sia già “ritornati” negli altri due posti visitabili protesta in modo molto colorito.
D’altra parte, un’inaspettata quanto gradita opinione viene da Miwako: la ragazza ha ascoltato in religioso silenzio le parole dei suoi compagni di sventura ma non riesce a levarsi l’idea che la scuola possa essere importante. Dopotutto erano a scuola(Dietro l’aula di scienza) quando si sono teletrasportati, quindi forse a scuola c’è un qualche indizio, un qualche portale, un qualcosa che possa permettere loro di tornare indietro.
Tomi si indispettisce per la sua stessa ingenuità, certo, la cinnamon roll ha ragione. Dopotutto Morimura(“l’infermiera con le tette grosse?”cit Ogata) è sempre a scuola e lei viene da un futuro ancora più lontano del suo, con grande sgomento dei pensieri. Lasciando sempre Sawatari a guardia di Shinonome, il duo si dirige verso la scuola ma nulla di fatto.
Ancora una volta, mi ritrovo a visitare uno scenario che pensavo non avrei mai visto la infuori di flashback, cosi come la casa distrutta di Tomi, ora mi ritrovo a camminare sulla strada distrutta che si interrompe vicino alla carcassa della Sentinella 13. Se, come dice Kisaragi, quella “cosa” non è un Kaiju ma un robot che ha lottato contro di loro per difenderli, allora deve aver perso.
Tomi non commenta le ovvie conclusioni del bancho ma il suo sguardo si fa triste e scuro. Non possono e non devono lasciare Miwako da sola per troppo tempo e non possono usare quella strada per arrivare a scuola, è troppo pericoloso e mentre fanno per andarsene, la mente di Tomi torna indietro. Indietro al giorno in cui i Kaiju hanno attaccato la città e la Sentinella 13 si è attivata per lottare.
Tomi si trovava al interno di un centro commerciale, alla disperata ricerca della sua mamma mentre Gouto la raggiunge e la prega di lasciar perdere. È troppo tardi, i Deimos sono arrivati e loro devono evacuare. Proprio in quel istante, la terra inizia a tremare, si tratta della Sentinella 13 che si sta dirigendo sul campo di battaglia. Anche se è “troppo presto”, Izumi ha scelto di combattere contro il volere di Gouto, era una cosa che “solo” lui poteva fare. D’altra parte io so “già” che lo ha fatto per la promessa con Megumi.
Tomi si intestardisce ancora di più nel cercare sua madre ma viene “fermata” da un colpo di pistola paralizzante. È Chihiro Morimura la quale, prende atto del azione indipendente di Juro e prega Gouto di portare la ragazza per “l’esperimento”, sostenendo che abbia la precedenza addirittura sul evacuazione.
Cosa possa essere questo esperimento mi è del tutto ignoto e volendo potrei proseguire per direttissima, visto che la “terza” macroparte della storia di Tomi non è coperta da Lock di alcun tipo ma sono un tipo molto metodico e,come da previsione, questa seconda parte mi ha portato l’ultimo prologo. Quello di Nenji Ogata.
…e ancora una volta si cambia genere. Se con Tomi eravamo a “L’ultimo uomo sulla terra”, “Terminator” e “Cast Away” ora Nenji si trova a vivere una situazione non dissimile da quella del buon Okabe in “Steins;Gate” il che è ancora più esilarante se si pensa che Ogata è doppiato da Tomokazu Seki aka Daru ma prima qualche coordinata.
Siamo mooolto dopo la storia di Tomi, la prima scena “precedente” disponibile è l’incontro fra Takatoshi ed Okino al suo nascondiglio nel di lui prologo, la prima “successiva” è invece il ritorno a casa di Megumi dopo aver sparato al primo stregone.
Per come parrebbe impostata, la storia di Nenji per ora appare “densa” tutti gli eventi appaiono uno dopo l’altro, non ci sono salti indietro o avanti. Non so se durerà ma per come appare potrebbe iniziare a sciogliere i nodi sui loop già menzionati in precedenza.
L’inizio però, per conto suo, è in medias res. In attesa del treno insieme a Tomi, Ogata ha una fortissima sensazione di Dejà vu. Non so(ancora) di cosa i due stessero parlando, so però che Kisaragi stava dando ragione al Bancho che però, in questo caso non “dorme” in piedi.
È genuinamente confuso e spaventato. Lui “era” sul treno, quel treno è deragliato se lo avessero preso…sarebbero morti. Tomi non capisce, non è tornata indietro, il treno lo deve ancora prendere ed è alquanto seccata da queste improvvisa ondata di stranezze. Nenji prova a spiegarsi, chiede a Tomi di starlo a sentire(e la ragazza sussulta, è implicito che si aspettasse una dichiarazione o qualcosa di simile) ma i suoi tentativi vengono solo scambiati per altre bizzarrie.
Si, prende quel treno. Tutti i giorni, per andare a scuola. Dove sarebbe il problema? Nenji continua a ragionare, ricorda di aver preso un treno diverso dal suo perché inseguiva Kisaragi “non ci siamo lasciati vero?” frase più fraintendibili non ne poteva scegliere “NON siamo mai stati insieme”.
Seccato, Usami decide di lasciar perdere mentre Ogata fa due passi per sbollire…finendo per imbattersi in quel pagliaccio di Wajima ed i suoi tirapiedi. Al nostro bancho non va proprio di litigare, nuovamente, con loro. Questo tizio ed i suoi sgherri ormai sono una spalla comica le ha prese(insieme al resto della cricca) da Yuki, Takatoshi e Ogata, e si è pure beccato un pugno in faccia da Amiguchi ma continua ad atteggiarsi da macho, è esilarante.
In questo caso vuole vendicarsi di Ogata(di nuovo) per una presunta offesa subita “che siamo forti solo quando siamo tanti” che poi sarebbe la verità ma non approfondiamo. Ogata non vorrebbe pestarli di nuovo però…le continue provocazioni e soprattutto l’arrivo di Kisaragi, complicano le cose al posto di sistemarle.
Wajima si fa beffe della “fidanzata” di Ogata che definisce per una ragazzina delle elementari ed il nostro teppista ovviamente non ci vede più dalla rabbia e massacra di botte lui ed il resto della cricca. Con grande disappunto di Tomi la quale, profondamente deluso da questo impeto di aggressività e sempre più indispettita dalle sue stranezze, sale ugualmente sul treno.
Nenji si affretta a seguirla, ma è troppo tardi; mentre per conto mio non posso non notare come diversi dei passeggeri siano uguali a quelli che ho già visto quando ci sono salito con Yuki, Tomi e Ogata iniziano nuovamente a litigare. Non le piacciono i tipi apprezzare i ragazzi aggressivi e di non avere alcuna intenzione di litigare mentre Nenji si rifiuta di credere che lui “non” le piaccia, ma non è quello il punto. I Kaiju compaiono in lontananza fra il panico e lo stupore dei passeggeri. Tomi in particolare NON aveva sentito nulla a riguardo da Morimura.
Il resto…è storia, il treno deraglia e tutti si fa buio. Per conto mio, prima ancora di iniziare a parlare del “dopo” mi domando, come hanno fatto questi Kaiju a comparire? Sono un primo attacco? Un anomalia? Siamo moooolto prima del inizio della fine, molto prima che si concludano tutte le storie. La storie di Megumi, di Ei, di Juro devono ancora chiudersi, hanno delle scene DOPO. Quindi che ci fanno dei Kaijju li?
D’altra parte i momenti wtf?! Non finiscono. Ogata si risveglia al interno di una macchina misteriosa(La sentinella 10?), è circondato da tante luci ed una voce misteriosa(Mi pare di sentirci qualcosa di Okino ma potrei sbagliarmi) gli parla.
Nenji(ed io) non capisce assolutamente nulla di cosa stia succedendo, quello che gli interessa è sapere di Kisaragi. Sta bene? È al sicuro? La voce per conto suo gli chiede della chiave del Codi D(eimos) e lo rimanda “indietro” per trovarla. Riportandolo alle 16:50 alla stazione di Kazunami, poco più di venti minuti prima del deragliamento esattamente dove si trovava al inizio del prologo.
Chi è la voce misteriosa? Cosa si intende per chiave del Codice D? Perché dei Deimos hanno “già” attaccato la città? Le domande sono tante, ma prima di tornare su Nenji mi toccherà affrontare quantomeno la seconda parte di Ryoko nella speranza di riuscire a carpire qualcosa sui loop. Il “tornare indietro” è stato accompagnato dalla stessa animazione con orologio che accompagna sempre viaggi nel tempo
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